Le condizioni odontoiatriche sono sfavorevoli all assunzione di bifosfonato. Il t-scorre è di -3,2 e

Quando si prescrivono i bisfosfonati, come nel caso di tutti i farmaci, bisogna considerare il rapporto rischi beneficio.
I bisfosfonati sono farmaci che hanno dimostrato ampiamente prova di efficacia nella riduzione del rischio di frattura nei pazienti con osteoporosi.
Questo significa ridurre di molto il rischio di sviluppare disabilità e di mortalità.

Effettivamente questi farmaci hanno tra gli effetti collaterali l'aumento del rischio di sviluppare osteonecrosi della mandibola e del mascellare. Il rischio è alto nei pazienti che assumono alte dosi di bisfosfonato per la presenza di metastasi ossee, mentre per quanto riguarda i dosaggi utilizzati nell'osteoporosi, il rischio è più basso. Esistono delle buone pratiche per ridurre il rischio di osteonecrosi del mascellare in corso di bisfosfonati: eseguire una bonifica dentaria prima di intraprendere la terapia o assumere terapia antibiotica in caso di estrazioni.

Il rischio di osteonecrosi è presente in tutti i farmaci con azione antiriassorbitiva. Esistono altri farmaci che non hanno questo tipo di rischio (es. il teriparatide) che però sono indicati solo in casi di osteoporosi severa (in pratica, un t-score di -3.2 in assenza di fratture o altri fattori di rischio non è sufficiente).