La mia psicoterapeuta mi dice che non è possibile che io ci sia nata con la fobia sociale e con la t

19 risposte
La mia psicoterapeuta mi dice che non è possibile che io ci sia nata con la fobia sociale e con la timidezza, e che nessun bambino ci nasce, ma io ho provato a spiegarle in tutti i modi che ci sono nata così, perchè io sono così da quando sono nata, se dicessi il contrario mentirei...perciò dico che non la capisco...
Ho ricordi di me all'asilo che non parlavo, perchè provavo vergogna, stessa cosa era all'elementari....
Bo.
Gentile utente, stai seguendo un percorso terapeutico con una collega, bene! Qual è la tua domanda, di preciso? Che tu sia nata in questo modo- particolarmente introversa- o che lo sia diventata, poco conta: adesso sono importanti i cambiamenti che riuscirai ad ottenere

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Gentile utente, la fobia sociale è una condizione che si struttura con lo sviluppo dell'individuo partendo da basi di timidezza mostrate già dall'età infantile. Crescendo e allargando le esperienze, in relazione con le altre persone, l'individuo imbatte in situazioni che possono creare in lui emozioni di vergogna (visto già le basi di timidezza). Il disturbo di fobia sociale si struttura successivamente quando la persona ha vissuto momenti di scompenso riguardo alla relazione con gli altri (è stato deriso, preso in giro ecc) e da questo momento questa stessa persona apprende che quando si trova a relazionarsi con gli altri è alto il rischio di provare vergogna, e quindi preferisce evitare per non sentire quella emozione che tanto la fa soffrire. Qui si crea la condizione di Fobia Sociale che sarà strutturata sempre di più se la persona non trova la disconferma dal relazionarsi con gli altri, ovvero non evitare le situazioni sociali. Per ulteriori chiarimenti rimango a sua disposizione.
Cordialmente, Dott. Emiliano Tavanxhiu
Sono perfettamente d'accordo con la sua psicoterapeuta: nessuno nasce con la "fobia sociale", ma questa forma di disagio (come tante altre) si struttura, più o meno gradualmente (e inconsciamente) a causa di qualcosa di disfunzionale nelle relazioni significative, nei primi tre-quattro anni della nostra vita; ecco perché abbiamo la falsa percezione di essere nati così. Quindi, non si fossilizzi su questa questione, collabori con la psicoterapeuta e si metta in gioco tranquillamente; c'è un bell'obiettivo da raggiungere: una sua qualità della vita decisamente migliore di quella attuale.

Salve, sono d'accordo con la collega, continui il percorso terapeutico con il professionista.
Buona serata.
Dott. Fiori
Salve, sono d'accordo con la sua terapeuta. Nessuno nasce con una problematica psichica proprio perchè queste vengono da rapporti non sani e quindi dopo la nascita. Come dice lei probabilmente questa difficoltà è presente sin da quando era molto piccola ma la certezza di non essere nata così le assicura che con la terapia può recuperare la sua capacità relazionale e sociale propria dell'essere umano. Continui così e non molli!
Gentile Signora forse può essere utile per lei soffermarsi su un tema diverso, ovvero a cosa serve questo braccio di ferro su chi ha ragione. Molto facilmente potrà trovare gli studi che riguardano i ricordi dell'infanzia e facilmente potrà verificare come ricordiamo poco dei primi periodi di vita. Ora forse la cosa importante, per lei su cui riflettere è se si può credere o meno alle parole dell'altro o su chi ha ragione o altre cose che dalla sua breve nota non si possono dedurre ma che forse possono essere molto interessanti per capire questa "fobia sociale". Un cordiale saluto
Salve, concordo con i colleghi sulla genesi della fobia sociale e della timidezza, le quali non sono pre-determinate ma si sviluppano nel tempo. Ci sono delle differenze soggettive ma, salvo problemi organici, tutto si intreccia nel percorso evolutivo.
Detto questo cerchi con la sua terapeuta i confronti funzionali a trovare un nuovo modo di affrontare la cosa.
Saluti
Massimiliano
Salve.
Paradossalmente avete ragione entrambe. Sono le esperienze di vita che condizionano il modo di porsi nei confronti del mondo. Ma sono esperienze di vita anche quelle vissute fin dall'inizio, già nell'utero materno.
Queste esperienze anche se condizionanti non sono determinanti.
Un buon lavoro su di sé che possa farla confrontare con le esperienze vissute in passato e ad aprire a nuove esperienze attraverso il recupero della fiducia in se stessa, può aiutarla a liberarsi da ciò che le impedisce di avere una vita soddisfacente.
Le faccio i migliori auguri.
Distinti saluti
Salve, io sono d'accordo con la sua terapeuta. Infatti i suoi ricordi sono dall'asilo, non certo dalla nascita. Come può un neonato che non si distingue ancora dalla propria madre, provare fobia sociale? Ma la curiosità che mi sorge è come mai non crede alla sua psicoterapeuta; è una questione di fiducia? Provi a vedere se si fida di ciò che le viene detto e se è in grado di credere veramente a ciò che la sua terapeuta prova a spiegarle. E se anche fosse, che lei è nata così, provi a mettere da parte l'etichetta che si è appiccicata addosso, per notare se, oltre alla fobia sociale o alla timidezza, che immagino siano un bel peso da portare, ci sia anche qualcos'altro che vale la pena di notare. Immagino che lei sia anche altro.. Si incuriosisca verso di sè. Con le etichette ci poniamo da soli dei limiti e dei confini che finiscono per diventare delle trappole.
Saluti,
Rosella Pettinari
A mi parere, mi perdonerà se scrivo questo, la risposta alla sua domanda potrebbe non esserle utile in un percorso psicoterapeutico che sta facendo. E' un pò, e banalizzo, come chiedersi, se nasce prima l'uovo o la gallina; di fatto a mio parere, bisognerebbe concentrarsi su ciò che c'è o sul problema che lei sente esserci in questo momento.
Ad ogni modo, il mio parere sulla domanda che pone, è che sicuramente non nasce con una diagnosi così puntuale di "fobia sociale". Probabilmente, la sua struttura di personalità ha incontrato nel suo percorso evolutivo, un terreno fertile perchè si sviluppasse la sua modalità di relazionarsi al mondo, con fobia sociale e timidezza.
Mi sembra molto buono che lei abbia deciso di lavorarci sopra.
Un caro saluto
Buongiorno,
forse quello che vuol dire la sua terapeuta è che un bambino viene influenzato dall'ambiente in cui cresce e che l'identità di una persona viene modificata in base a ciò che vive.
Provi a parlarne con la sua terapeuta.
Buona giornata.
Bino
Gentile utente, come mai per lei è così importante valutare se è nata o meno con la fobia sociale? Quello che conta è che sta cercando di uscirne affidandosi ad una psicoterapeuta. Ebbene, abbia fiducia in lei e cerchi di approfondire tale questione assieme!
Gentile utente, la sua terapeuta ha ragione, non si nasce con la fobia sociale ma può essere che nel suo caso certi aspetti di temperamento si siano "incrociati" con determinate esperienze portandola a sviluppare prima un atteggiamento caratteriale timido e poi un disagio più marcato e sofferto. Eticamente non posso far altro che rimandare allo spazio terapeutico e alla relazione terapeutica come luogo di comprensione e di disvelamento, solo con una persona che ha avuto modo di conoscere lei e la sua storia la domanda può acquisire il giusto significato e ricevere non solo una risposta basata sul sapere ma una riflessione da cui scaturisca la comprensione di sé. Rispetto alla questione che lei pone mi viene da domandarle perché non si confronta ancora con la sua terapeuta? Perché vorrebbe tanto sentirsi dire che é nata così? A cosa le servirebbe? Perché non riesce ad accogliere e a fidarsi di ciò che riceve dall'altro? Le auguro di trovare le risposte che le servono per riuscire a stare meglio e riprendere le redini della sua soddisfazione personale.
Buona sera, in situazioni di forte disagio nonchè durature nel tempo sarebbe importante rivolgersi ad uno specialista per poter meglio comprendere ed elaborare questa sua problemtica. Preferibilmente le consiglierei di rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta così che possa intraprendere un percorso di terapia anche in videochiamata WhatsApp. Cordiali saluti, Dott.ssa Beatrice Planas. Psicologa psicoterapeuta per consulenze online
Gentile signora, forse quello che sta cercando di evidenziare è la sua sensazione di non essere compresa dalle affermazioni della sua terapeuta. Più che soffermarsi su chi ha ragione provi ad esprimere alla sua terapeuta il suo vissuto a riguardo, sono sicura che sarà un ottimo spunto su cui poter lavorare.
Un caro saluto
Buona sera. Non importa da quanto tempo, se dalla nascita o dopo, si apprende una fobia sociale. La cosa importante è non considerare impossibile per sé incoraggiarsi in questo senso con una opportuna psicoterapia mirata alle ansie sociali.
Saluti
Dr. Gianpietro Rossi
Buongiorno cara. Penso che la cosa più utile in questo momento per lei sia riuscire a trovare una soluzione ai suoi problemi. Prosegua quindi il percorso. Vedrà che ne troverà giovamento.
Gentile utente di mio Dottore,
ho la sensazione di un braccio di ferro con il suo terapeuta, nel tentativo di rintracciare l’origine delle sue difficoltà a relazionarsi.
A che cosa le serve pensare secondo questa modalità?
Capisco che possa essere rassicurante ma non perda di vista gli obiettivi del percorso che sta seguendo e che la porterà alla Libertà di modalitá relazionali diverse da quelle già sperimentate, anche all’asilo.
Saluti,
Dott. Diego Ferrara
Buongiorno signora,
penso che sia lei che la sua terapeuta abbiate in parte ragione, non si nasce con patologie psicologiche ma sicuramente nasciamo con determinate caratteristiche temperamentali che possono più o meno dare adito allo sviluppo di psicopatologie. Nel suo caso, probabilmente, l'essere timida e riservata ha comportato lo sviluppo delle difficoltà riportate. In ogni caso, ritengo che fossilizzarsi sulla scelta di chi abbia ragione non sia produttivo per il proseguimento della terapia intrapresa. Le consiglio di lavorare con la sua psicologa su come superare queste modalità trovando le strategie adeguate alla sua persona.
Le auguro il meglio.
Dott.ssa Ilaria Rossoni

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