L’rm riporta: Non evidente edema intraspongioso dei segmenti scheletrici esplorati presenza di s

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L’rm riporta:
Non evidente edema
intraspongioso dei segmenti scheletrici esplorati
presenza di
sovraccarico biomeccanico sul versante mediale della femoro-tibiale dove la fibrocartilagine
meniscale interna presenta alterato segnale della regione murale del corpo-corno posteriore
anche con
tendenza a
modesta dislocazione artrofuga che crea
iniziali fenomeni diimpingement al passaggio del legamento collaterale mediale che è tuttavia continuo.
Anteriormente inoltre si identifica una formazione cistica parameniscale limitrota al
corne
anteriore policiclica e sepimentata delle dimensioni sul piano assiale di 24 x 11 mm. Non
fratture del menisco esterno. Continui 1 legamenti crociati e collaterale esterno.
Non significativa falda fluida intrarticolare. Limitata borsite sovrarotulea in presenza di
rotula tipo 2 tendente a sublussare esternamente con aspetto stirato ed assottigliate del
legamento alare mediale.
Non formazioni espansive del cavo popliteo.
Non evidenti alterazioni del segnale intrinseco della struttura ossea della testa peroneale in
particolare non edema intraspongioso. Limitato ispessimento fibro-edematoso dei tessuti
molli periostali in assenza che in tale contesto si vengano a definire raccolte fluide saccate
formazioni solide espansive. Non evidente altresi patologico enhancement contrastografico.
Salve in riferimento al report della RM suddetto, il quadro decritto si riferisce sostanzialmente ad un quadro di alterato carico meccanico del ginocchio sul versante interno dello stesso (ovvero l'articolazione tibio-femorale mediale). Questa condizione sembra determinarle sofferenza del menisco mediale (meniscosi) ovvero una degenerazione del menisco, in particolare al corpo-corno posteriore, associata ad estrusione pararticolare del corpo con edema dei tessuti molli limitrofi (impingement del legamento collaterale mediale, come si evince dal referto) e a formazione cistica parameniscale anteriore di 24x11 mm. Tuttavia allo stato non sembrano esserci segni di sofferenza edematosa dell'osso subcondrale in atto. Spesso mi capita di vedere nella pratica quotidiana in questi casi la coesistenza di una condropatia tibio-femorale mediale che a lei fortunatamente non viene riportata. Quest'ultima condizione è da prevenire essendo causa a lungo termine di gonartrosi tibio-femorale mediale. La gonartrosi tibio-femorale mediale è la forma di artrosi del ginocchio più frequente ed il sintomo principale è il dolore, che parte dall’interno e si irradia a tutta l’articolazione. Le consiglio una visita specialistica ortopedica per mettere in atto strategie di prevenzione dell'artrosi e per trattare il quadro suddescritto.
Cordilamente, dott. Angelo Tagliafierro.

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