L’ autolesionismo è una dipendenza? O può diventarlo nel corso del tempo?
36
risposte
L’ autolesionismo è una dipendenza? O può diventarlo nel corso del tempo?
Gentile utente, l'autolesionismo non è tipicamente classificato come "dipendenza", ma può avere delle caratteristiche simili. Il provocare dolore a se stessi diventa una strategia messa in atto ogni qualvolta vi sia una forte attivazione emotiva (soprattutto in casi di ansia, stress, forte depressione). La persona, quindi, può arrivare a mettere in atto questi gesti in modo quasi automatico, sviluppando un'abitudine che può essere difficile interrompere in assenza di altre strategie e strumenti utili per far fronte alle emozioni. L'autolesionismo può provocare un momentaneo senso di sollievo che incentiva chi lo mette in pratica a continuare a ricorrere ad esso (proprio come nel caso dell'uso di sostanze). Inoltre, sempre per fare un parallelismo, è possibile che con il passare del tempo l'individuo possa sentire l'esigenza di intensificare sempre di più i gesti autolesivi, aggravandone l'entità. Quindi sì, anche se l'autolesionismo non è una dipendenza nel senso più classico, può assumere le caratteristiche di una dipendenza comportamentale, sviluppando una componente compulsiva difficile da controllare. Se l'autolesionismo è un tema che la tocca da vicino, le consiglio caldamente di contattare un professionista. Si tratta di una problematica molto delicata e che può portare a conseguenze gravi, l'aiuto di uno psicoterapeuta può aiutarla nel trovare strategie più sane per gestire le sue emozioni.
Risolvi i tuoi dubbi grazie alla consulenza online
Se hai bisogno del consiglio di uno specialista, prenota una consulenza online. Otterrai risposte senza muoverti da casa.
Mostra risultati Come funziona?
Salve.
L’autolesionismo è un comportamento complesso e doloroso che può avere molte cause diverse. Non è necessariamente una dipendenza nel senso tradizionale del termine, come lo sono l’alcol o le droghe. Tuttavia, può assumere caratteristiche simili a una dipendenza nel corso del tempo.
Quando una persona si autolesiona, può provare un temporaneo sollievo dal dolore emotivo o dallo stress. Questo sollievo può creare un ciclo in cui la persona sente il bisogno di ripetere l’atto per ottenere lo stesso effetto, simile a come funziona una dipendenza. Inoltre, l’autolesionismo può diventare un meccanismo di coping, una sorta di “abitudine o strategia” che la persona utilizza per gestire emozioni difficili.
È importante notare che l’autolesionismo è spesso un segnale di sofferenza emotiva profonda e può essere associato a condizioni come la depressione, l’ansia o i disturbi di personalità. Per questo motivo, è fondamentale cercare aiuto professionale per affrontare le cause sottostanti e trovare modi più sani di gestire il dolore emotivo.
Se lei o qualcuno che conosce sta lottando con l’autolesionismo, parlare con uno psicologo o un altro professionista della salute mentale può essere un passo importante verso la guarigione. Dott. Andrea Boggero
L’autolesionismo è un comportamento complesso e doloroso che può avere molte cause diverse. Non è necessariamente una dipendenza nel senso tradizionale del termine, come lo sono l’alcol o le droghe. Tuttavia, può assumere caratteristiche simili a una dipendenza nel corso del tempo.
Quando una persona si autolesiona, può provare un temporaneo sollievo dal dolore emotivo o dallo stress. Questo sollievo può creare un ciclo in cui la persona sente il bisogno di ripetere l’atto per ottenere lo stesso effetto, simile a come funziona una dipendenza. Inoltre, l’autolesionismo può diventare un meccanismo di coping, una sorta di “abitudine o strategia” che la persona utilizza per gestire emozioni difficili.
È importante notare che l’autolesionismo è spesso un segnale di sofferenza emotiva profonda e può essere associato a condizioni come la depressione, l’ansia o i disturbi di personalità. Per questo motivo, è fondamentale cercare aiuto professionale per affrontare le cause sottostanti e trovare modi più sani di gestire il dolore emotivo.
Se lei o qualcuno che conosce sta lottando con l’autolesionismo, parlare con uno psicologo o un altro professionista della salute mentale può essere un passo importante verso la guarigione. Dott. Andrea Boggero
Buongiorno, immagino il disagio che puo' povare nel vivere questa condotta di auto- danneggiamento .Non e' da sottovalutare ,le consiglio caldamente di contattare al piu' presto uno psicoterapeuta esperto, in questo disturbo e affrontare la situazione disturbante. L saluto cordialmente
Buongiorno, l'autolesionismo è una tematica delicata e dalle molte sfaccettature, di certo non va sottovalutata. La domanda che pone è abbastanza complessa in quanto sebbene generalmente l'autolesionismo non rientra nelle classiche "dipendenze", a volte puo mostrare caratteristiche simili (es.: l'autolesionismo moderato puo essere compulsivo ed estremamente ripetitivo). L’autolesionismo è abbastanza diffuso tra gli adolescenti e i giovani adulti ed è importante cercare di capirne le cause per tempo, in quanto l’identificazione delle diverse forme che il disturbo può assumere ne facilita un intervento. Ad esempio la persona potrebbe ferirsi per tramutare in sofferenza fisica (quindi più reale e più facilmente gestibile) una sofferenza emozionale che non si sa come gestire. Oppure l'autolesionismo potrebbe essere vissuto come un'autopunizione o addirittura una forma comunicativa che sottende un proprio disagio. Le suggerisco dunque di rivolgersi ad un professionista della salute mentale per cercare di capire cosa sta accadendo, anche perche l'autolesionismo, senza il dovuto supporto, potrebbe evolvere in comportamenti piu gravi o sottendere disturbi dell'umore o della personalità. Un caro saluto.
Salve,
l’autolesionismo non nasce come dipendenza nel senso tradizionale del termine, ma può diventare un’abitudine difficile da togliere in quanto l’illusione di sollievo che, per alcune persone, procura potrebbe essere ricercata compulsivamente ogni volta che ci si sente sotto stress o comunque si sta provando un dolore troppo difficile da sostenere (il dolore fisico “distrae” da quello emotivo o riempie momentaneamente quell’insostenibile vuoto interiore).
Se questo meccanismo la riguarda in prima persona, la invito con tutto il cuore a contattare un professionista. Non può affrontare questa sofferenza da sola/o.
Resto a disposizione.
Un caro saluto
Dott.ssa Simona Di Napoli
l’autolesionismo non nasce come dipendenza nel senso tradizionale del termine, ma può diventare un’abitudine difficile da togliere in quanto l’illusione di sollievo che, per alcune persone, procura potrebbe essere ricercata compulsivamente ogni volta che ci si sente sotto stress o comunque si sta provando un dolore troppo difficile da sostenere (il dolore fisico “distrae” da quello emotivo o riempie momentaneamente quell’insostenibile vuoto interiore).
Se questo meccanismo la riguarda in prima persona, la invito con tutto il cuore a contattare un professionista. Non può affrontare questa sofferenza da sola/o.
Resto a disposizione.
Un caro saluto
Dott.ssa Simona Di Napoli
Gentilissimo/a, sottoscrivo le risposte dei colleghi infatti si tratta di un sintomo che da sè non rientra nella categoria delle dipendenze. Ciò nonostante, non deve essere sottovalutato o trascurato in quanto porta con sè numerosi rischi, e segnala la presenza di un dolore che può sicuramente essere lenito in modi più funzionali, una volta accolto insieme ad un professionista.
Un abbraccio, dott.ssa Elena Dall'Olio
Un abbraccio, dott.ssa Elena Dall'Olio
Salve,l’autolesionismo agli esordi non può essere considerato una dipendenza, ma bensì una risposta difensiva e disadattiva a stimoli che colpiscono la sfera emozionale in una dimensione che va oltre la soglia dell’accettabilità individualmente percepita.
Con il passare del tempo, continuando a mancare un lavoro di riconoscimento,ristrutturazione ed approccio alle emozioni e alla capacità di elaborazione cognitiva l’autolesionismo potrebbe degenerare inducendoin questo modo sia la cronicizzazione che effetti simili alla dipendenza da sostanze.
L’autolesionismo è una forma espressiva di un disturbo di personalità in fase di esplosione, per cui, se ne soffre o ne soffre qualcuno vicino a lei il consiglio è di recarsi tempestivamente da un professionista ed iniziare un percorso di psicoterapia.
Saluti,dott.ssa Sandra Petralli
Con il passare del tempo, continuando a mancare un lavoro di riconoscimento,ristrutturazione ed approccio alle emozioni e alla capacità di elaborazione cognitiva l’autolesionismo potrebbe degenerare inducendoin questo modo sia la cronicizzazione che effetti simili alla dipendenza da sostanze.
L’autolesionismo è una forma espressiva di un disturbo di personalità in fase di esplosione, per cui, se ne soffre o ne soffre qualcuno vicino a lei il consiglio è di recarsi tempestivamente da un professionista ed iniziare un percorso di psicoterapia.
Saluti,dott.ssa Sandra Petralli
Buongiorno, l’autolesionismo non viene considerato come una “dipendenza”, ma nonostante ciò è una condizione delicata che sarebbe utile non sottovalutare.
L’autolesionismo è un comportamento che può presentarsi come risposta adattiva in caso di esperienze emotive difficili da gestire, oppure come conseguenza a traumi o ad una bassa autostima e così via.
E’ un comportamento sicuramente complesso da trattare con uno specialista, sia in individuale ma anche con un gruppo di supporto. Infatti condividere questo tipo di vissuto con persone che hanno vissuto esperienze simili, crea una connessione sociale con conseguente supporto emotivo. Inoltre, un gruppo di supporto è utile per normalizzare le emozioni e i comportamenti, andando a ridurre il senso di inadeguatezza, di colpa e di vergogna.
Alla luce di ciò, sarebbe utile cercare l’aiuto e il supporto di un professionista, secondo la modalità che preferisci (individuale o di gruppo), in modo da sentirsi ascoltati e protetti e poter esprimere le proprie fragilità senza vergogna e adottando degli stili funzionali che vadano a sostituire un comportamento disadattivo
Un caro saluto, Dott.ssa Federica Tilotta
L’autolesionismo è un comportamento che può presentarsi come risposta adattiva in caso di esperienze emotive difficili da gestire, oppure come conseguenza a traumi o ad una bassa autostima e così via.
E’ un comportamento sicuramente complesso da trattare con uno specialista, sia in individuale ma anche con un gruppo di supporto. Infatti condividere questo tipo di vissuto con persone che hanno vissuto esperienze simili, crea una connessione sociale con conseguente supporto emotivo. Inoltre, un gruppo di supporto è utile per normalizzare le emozioni e i comportamenti, andando a ridurre il senso di inadeguatezza, di colpa e di vergogna.
Alla luce di ciò, sarebbe utile cercare l’aiuto e il supporto di un professionista, secondo la modalità che preferisci (individuale o di gruppo), in modo da sentirsi ascoltati e protetti e poter esprimere le proprie fragilità senza vergogna e adottando degli stili funzionali che vadano a sostituire un comportamento disadattivo
Un caro saluto, Dott.ssa Federica Tilotta
Gentile utente, l'autolesionisimo è un comportamento che il soggetto mette in atto per affrontare, tollerare, gestire emozioni e sentimenti intensi. Il soggetto che la mette in atto nel momento in cui lo fa sente che quella strategia, in quel momento della sua vita, è estremamente utile e funzionale. Non conoscendo altre strategie ugualmente potenti e utili, fatica ad abbandonare tale strategia. Questo non significa che essa sia una dipendenza, ma più una strategia che il soggetto sente come unica possibile. Con il giusto percorso e supporto professionale il soggetto potrebbe comprendere nuove strategie di gestione emotiva, potrebbe comprendere le origini e la causa.
Se la sua domanda riguarda lei o qualcuno che conosce la cosa importante sarebbe chiedere aiuto ad un professionista per comprendere le ragioni e i vissuti correlati a questi comportamenti. Cordialmente Dott.ssa Alessia D'Angelo
Se la sua domanda riguarda lei o qualcuno che conosce la cosa importante sarebbe chiedere aiuto ad un professionista per comprendere le ragioni e i vissuti correlati a questi comportamenti. Cordialmente Dott.ssa Alessia D'Angelo
Gentile utente, l'autolesionismo è una manifestazione di qualcosa che non sta andando nel verso giusto dentro di lei. È una modalità disfunzionale che, spesso, viene utilizzata in presenza di emozioni negative.
Con un percorso di supporto psicologico può capire le cause e pian piano acquisire nuovi strumenti e diminuire questi comportamenti.
Mi farebbe piacere accompagnarla in questo percorso.
Se dovesse avere dei dubbi, può scrivermi premendo il tasto 'messaggio' sul mio profilo.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi
Con un percorso di supporto psicologico può capire le cause e pian piano acquisire nuovi strumenti e diminuire questi comportamenti.
Mi farebbe piacere accompagnarla in questo percorso.
Se dovesse avere dei dubbi, può scrivermi premendo il tasto 'messaggio' sul mio profilo.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi
Buongiorno. Le condotte autolesive sono complesse (come del resto ogni comportamento) e possono essere meglio comprese all'interno della personalità di ciascuno. Se si tratta di un'esperienza che la riguarda personalmente, sarebbe meglio potesse rivolgersi ad uno specialista. SG
Buongiorno, non ripeto. I colleghi e le colleghe le hanno ampiamente risposto. Aggiungo solo che se è un comportamento che la riguarda o riguarda un suo caro, è bene non sottovalutarlo e farsi seguire il prima possibile. La saluto cordialmente, dott.ssa silvia ragni
Buongiorno, la sua sintetica domanda mi consente di ipotizzare una preoccupazione importante, ma l'assenza di maggiori informazioni rende poco funzionale qualsiasi risposta. E' una richiesta per se? per qualcuno a lei vicino? e che età ha questa persona?
Per definire in modo chiaro la situazione ed il significato del gesto le suggerisco di chiedere un colloquio con uno specialista con il quale potrà trovare le spiegazioni che le occorrono.
Per definire in modo chiaro la situazione ed il significato del gesto le suggerisco di chiedere un colloquio con uno specialista con il quale potrà trovare le spiegazioni che le occorrono.
Buongiorno Gentile Utente, l'autolesionismo, da un punto di vista psicologico, può essere considerato un comportamento ripetitivo e compulsivo che può avere caratteristiche simili a una dipendenza. Sebbene l'autolesionismo non sia tecnicamente classificato come una "dipendenza" nei manuali diagnostici come il DSM-5 (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali), può presentare dinamiche che lo avvicinano ai meccanismi della dipendenza comportamentale, tra cui:
- Rilascio emotivo: l'autolesionismo può offrire un sollievo temporaneo da emozioni intense, simile a come una sostanza può alleviare il disagio.
- Ciclo di rinforzo negativo: il comportamento può diventare un modo abituale per gestire emozioni difficili, ripetendosi per ottenere lo stesso sollievo.
- Aumento della tolleranza: la necessità di intensificare il comportamento per ottenere lo stesso effetto di sollievo può assomigliare a come si sviluppa la tolleranza nelle dipendenze.
- Compulsione e perdita di controllo: le persone possono sentirsi incapaci di fermarsi nonostante i danni causati, simile alla perdita di controllo nelle dipendenze.
- Craving e pensieri intrusivi: gli impulsi a compiere l'atto possono diventare forti e difficili da ignorare, come i desideri intensi nelle dipendenze.
L'autolesionismo può diventare un comportamento profondamente radicato e ripetitivo che funziona come una "dipendenza psicologica". Sebbene non vi sia una dipendenza fisica come nel caso di sostanze come l'alcol o le droghe, c'è una forte componente psicologica che può portare a una dipendenza comportamentale. È importante sottolineare che, a differenza delle dipendenze da sostanze, il trattamento dell'autolesionismo si concentra maggiormente sulla gestione delle emozioni, l'apprendimento di strategie di coping alternative, e la comprensione dei fattori scatenanti piuttosto che sull'astinenza.
Se Lei o qualcuno che conosce sta lottando con l'autolesionismo, è consigliabile cercare l'aiuto di un professionista della salute mentale per una valutazione e un supporto appropriati.
Per ulteriori consigli o per intraprendere un percorso di supporto psicologico resto a disposizione.
Cordiali saluti,
Dott. Luca Vocino
- Rilascio emotivo: l'autolesionismo può offrire un sollievo temporaneo da emozioni intense, simile a come una sostanza può alleviare il disagio.
- Ciclo di rinforzo negativo: il comportamento può diventare un modo abituale per gestire emozioni difficili, ripetendosi per ottenere lo stesso sollievo.
- Aumento della tolleranza: la necessità di intensificare il comportamento per ottenere lo stesso effetto di sollievo può assomigliare a come si sviluppa la tolleranza nelle dipendenze.
- Compulsione e perdita di controllo: le persone possono sentirsi incapaci di fermarsi nonostante i danni causati, simile alla perdita di controllo nelle dipendenze.
- Craving e pensieri intrusivi: gli impulsi a compiere l'atto possono diventare forti e difficili da ignorare, come i desideri intensi nelle dipendenze.
L'autolesionismo può diventare un comportamento profondamente radicato e ripetitivo che funziona come una "dipendenza psicologica". Sebbene non vi sia una dipendenza fisica come nel caso di sostanze come l'alcol o le droghe, c'è una forte componente psicologica che può portare a una dipendenza comportamentale. È importante sottolineare che, a differenza delle dipendenze da sostanze, il trattamento dell'autolesionismo si concentra maggiormente sulla gestione delle emozioni, l'apprendimento di strategie di coping alternative, e la comprensione dei fattori scatenanti piuttosto che sull'astinenza.
Se Lei o qualcuno che conosce sta lottando con l'autolesionismo, è consigliabile cercare l'aiuto di un professionista della salute mentale per una valutazione e un supporto appropriati.
Per ulteriori consigli o per intraprendere un percorso di supporto psicologico resto a disposizione.
Cordiali saluti,
Dott. Luca Vocino
Prenota subito una visita online: Consulenza psicologica - 75 €
Per prenotare una visita tramite MioDottore, clicca sul pulsante Prenota una visita.
Per prenotare una visita tramite MioDottore, clicca sul pulsante Prenota una visita.
Gentile Utente,
l'autolesionismo può avere caratteristiche simili a quelle di una dipendenza, ma non è esattamente la stessa cosa. L'autolesionismo è un comportamento in cui una persona infligge danni fisici su se stessa, spesso come modo per gestire emozioni intense, stress o dolore psicologico. Può diventare un'abitudine o un meccanismo di coping, e in alcuni casi, le persone possono sentirsi "dipendenti" da questo comportamento a causa del sollievo temporaneo che provano dopo averlo fatto.
Nel corso del tempo, l'autolesionismo può diventare una risposta automatica a situazioni di stress o disagio emotivo, rendendo difficile interrompere il ciclo. Questo ciclo può sembrare simile a quello di una dipendenza, dove il bisogno di autolesionarsi diventa sempre più forte e difficile da controllare. Tuttavia, a differenza delle dipendenze tradizionali a sostanze come droga o alcol, l'autolesionismo non coinvolge una sostanza esterna che altera la chimica del cervello, anche se può comunque avere un impatto significativo sulla salute mentale e fisica.
È importante trattare l'autolesionismo con la stessa serietà con cui si trattano le dipendenze. La terapia, il supporto psicologico e, in alcuni casi, il coinvolgimento di un medico o uno psichiatra, sono fondamentali per aiutare chi soffre di autolesionismo a trovare modi più sani di gestire il dolore emotivo e sviluppare strategie di coping più efficaci.
Se lei o qualcuno che conosce sta lottando con l'autolesionismo, è essenziale cercare aiuto professionale il prima possibile. Il percorso verso la guarigione è possibile, e non deve essere affrontato da soli.
Un caro saluto, dott.ssa Lidia Milazzo
l'autolesionismo può avere caratteristiche simili a quelle di una dipendenza, ma non è esattamente la stessa cosa. L'autolesionismo è un comportamento in cui una persona infligge danni fisici su se stessa, spesso come modo per gestire emozioni intense, stress o dolore psicologico. Può diventare un'abitudine o un meccanismo di coping, e in alcuni casi, le persone possono sentirsi "dipendenti" da questo comportamento a causa del sollievo temporaneo che provano dopo averlo fatto.
Nel corso del tempo, l'autolesionismo può diventare una risposta automatica a situazioni di stress o disagio emotivo, rendendo difficile interrompere il ciclo. Questo ciclo può sembrare simile a quello di una dipendenza, dove il bisogno di autolesionarsi diventa sempre più forte e difficile da controllare. Tuttavia, a differenza delle dipendenze tradizionali a sostanze come droga o alcol, l'autolesionismo non coinvolge una sostanza esterna che altera la chimica del cervello, anche se può comunque avere un impatto significativo sulla salute mentale e fisica.
È importante trattare l'autolesionismo con la stessa serietà con cui si trattano le dipendenze. La terapia, il supporto psicologico e, in alcuni casi, il coinvolgimento di un medico o uno psichiatra, sono fondamentali per aiutare chi soffre di autolesionismo a trovare modi più sani di gestire il dolore emotivo e sviluppare strategie di coping più efficaci.
Se lei o qualcuno che conosce sta lottando con l'autolesionismo, è essenziale cercare aiuto professionale il prima possibile. Il percorso verso la guarigione è possibile, e non deve essere affrontato da soli.
Un caro saluto, dott.ssa Lidia Milazzo
L'autolesionismo è un comportamento complesso e doloroso che spesso ha radici in profondi disagi emotivi. Sebbene non sia una "dipendenza" nel senso tradizionale del termine, può sicuramente assumere caratteristiche simili a quelle di una dipendenza nel tempo, diventando un modo per cercare sollievo da un dolore emotivo intenso.
Chi pratica l'autolesionismo spesso lo fa per cercare di gestire emozioni travolgenti o sentimenti di vuoto e disperazione. Il dolore fisico, in questi casi, può sembrare un modo per placare un dolore emotivo altrimenti insopportabile. Tuttavia, questo sollievo è temporaneo e non affronta le vere cause del malessere.
È fondamentale comprendere che dietro l'autolesionismo ci sono motivazioni profonde che meritano di essere esplorate e affrontate con cura. È un segnale che qualcosa non va, che c'è una sofferenza che richiede attenzione e supporto.
Per questo motivo, è essenziale che chi si trova in questa situazione cerchi aiuto. Un percorso terapeutico può essere di grande importanza per comprendere le cause di questo comportamento e per sviluppare modi più sani e costruttivi di affrontare il dolore emotivo. Prendersi cura di queste ferite interiori è molto importante.
Se si ritrova in questa condizione cerchi un supporto, la aiuterà a stare meglio.
Dott.ssa Marianna Mansueto
Chi pratica l'autolesionismo spesso lo fa per cercare di gestire emozioni travolgenti o sentimenti di vuoto e disperazione. Il dolore fisico, in questi casi, può sembrare un modo per placare un dolore emotivo altrimenti insopportabile. Tuttavia, questo sollievo è temporaneo e non affronta le vere cause del malessere.
È fondamentale comprendere che dietro l'autolesionismo ci sono motivazioni profonde che meritano di essere esplorate e affrontate con cura. È un segnale che qualcosa non va, che c'è una sofferenza che richiede attenzione e supporto.
Per questo motivo, è essenziale che chi si trova in questa situazione cerchi aiuto. Un percorso terapeutico può essere di grande importanza per comprendere le cause di questo comportamento e per sviluppare modi più sani e costruttivi di affrontare il dolore emotivo. Prendersi cura di queste ferite interiori è molto importante.
Se si ritrova in questa condizione cerchi un supporto, la aiuterà a stare meglio.
Dott.ssa Marianna Mansueto
L'autolesionismo non è classificato come dipendenza patologica.
Tuttavia, l'apparente sollievo e benessere che si prova può diventare un comportamento abituale, ricorrente che può condurti in una spirale negativa.
Finisci per girare in tondo senza trovare una via d'uscita.
Cerca aiuto per gestire le emozioni che ti conducono all'autolesionismo.
E' l'unica vera soluzione.
Ti abbraccio, dott.ssa Barbara Merciari
Tuttavia, l'apparente sollievo e benessere che si prova può diventare un comportamento abituale, ricorrente che può condurti in una spirale negativa.
Finisci per girare in tondo senza trovare una via d'uscita.
Cerca aiuto per gestire le emozioni che ti conducono all'autolesionismo.
E' l'unica vera soluzione.
Ti abbraccio, dott.ssa Barbara Merciari
Buongiorno gentile utente, l’autolesionismo è un gesto che può assumere significati diversi nelle esperienze di persone diverse. Spesso è una modalità di gestire emozioni molto forti, dolorose e/o confuse con un’azione invece che con un’elaborazione delle stesse. Può capitare che faccia troppo male o faccia sentire troppo disorientati cercare di fare i conti con l’amalgama di emozioni che portano a queste condotte. Come dicevano i colleghi, sebbene non sia classificato come una dipendenza, a volte l’autolesionismo ha la funzione di lenire una sofferenza che sentiamo dentro di noi. Credo che in queste situazioni sarebbe utile un percorso psicologico per cercare di mettere mente a quelle emozioni insieme a qualcuno pronto ad accoglierle e ad aiutare la persona a gestirle con la delicatezza e il tempo necessari a farlo.
Un saluto, Dott. Andrea Alberti
Un saluto, Dott. Andrea Alberti
Buongiorno, l'autolesionismo non è propriamente una dipendenza. Tuttavia avrei bisogno di maggiori informazioni per poterla aiutare. Intorno al gesto dell'autolesionismo vi sono moltissime emozioni. Rimango a disposizione per qualunque chiarimento. Dott.ssa Veronica Savio
Gentile utente, l'autolesionismo è un comportamento complesso ma non è generalmente classificato come una dipendenza nel senso tradizionale. Molte persone mettono in atto questo comportamento come modo per gestire o alleviare emozioni intense. é spesso associato a traumi passati, disturbi dell'umore e la sua presenza è un sintomo di difficoltà psicologiche profonde. Come con le dipendenze, le persone che si auto-lesionano possono sviluppare un pattern comportamentale ricorrente. Questo comportamento può diventare abituale e difficile da interrompere senza supporto adeguato.
Resto a disposizione per qualunque chiarimento.
Un saluto,
Dottoressa Eleni Karliampa
Resto a disposizione per qualunque chiarimento.
Un saluto,
Dottoressa Eleni Karliampa
Gentilissimo,
Si tratta di un sintomo che da sé non rientra nella categoria delle dipendenze.
E’ un comportamento che il soggetto mette in atto per affrontare, tollerare e gestire emozioni/sentimenti intensi. Con il giusto percorso e il supporto psicologico è possibile riuscire a comprendere il significato sottostante alle condotte autolesive, al fine di trovare delle nuove strategie adattive per gestire in un’altra modalità le emozioni.
Rimango a disposizione
Si tratta di un sintomo che da sé non rientra nella categoria delle dipendenze.
E’ un comportamento che il soggetto mette in atto per affrontare, tollerare e gestire emozioni/sentimenti intensi. Con il giusto percorso e il supporto psicologico è possibile riuscire a comprendere il significato sottostante alle condotte autolesive, al fine di trovare delle nuove strategie adattive per gestire in un’altra modalità le emozioni.
Rimango a disposizione
Gentile utente , no l’autolesionismo non può essere considerato una dipendenza ma è sicuramente un comportamento disfunzionale patologico che ha una connotazione di forte sofferenza.
Questa pratica avviene sostanzialmente in due situazioni principali: quando la persona prova una forte sofferenza emotiva a cui non riesce a dare un nome, e quindi la si sfoga sul corpo Provandola fisicamente; oppure l’autolesionismo viene praticato da chi ha una forte disconnessione con il proprio corpo, non lo sente e si sente vuoto per cu ha necessità di ferirsi per vedere cosa c’è dentro, anche in questo secondo caso c’è una forte sofferenza alla base.
Detto ciò bisogna indagare con un percorso psicologico Importante che cosa origini questa sofferenza, accettarla, passarci dentro e superarla, senza spostarla su pratiche autolesioniste.
Cordiali saluti Dottoressa Marrosu
Questa pratica avviene sostanzialmente in due situazioni principali: quando la persona prova una forte sofferenza emotiva a cui non riesce a dare un nome, e quindi la si sfoga sul corpo Provandola fisicamente; oppure l’autolesionismo viene praticato da chi ha una forte disconnessione con il proprio corpo, non lo sente e si sente vuoto per cu ha necessità di ferirsi per vedere cosa c’è dentro, anche in questo secondo caso c’è una forte sofferenza alla base.
Detto ciò bisogna indagare con un percorso psicologico Importante che cosa origini questa sofferenza, accettarla, passarci dentro e superarla, senza spostarla su pratiche autolesioniste.
Cordiali saluti Dottoressa Marrosu
Buongiorno, l'autolesionismo è spesso la risposta ad un dolore profondo e per quanto non sia di facile accettazione a volte diventa la "soluzione" intima ad una sensazione di disagio. Quello che lo rende "dipendenza" se così la vogliamo definire, è il fatto che porta un rapido "sollievo" ad un sentimento faticoso da provare. Se posso permettermi di darle un consiglio è provare a trovare un professionista che lavori sia con le parole che con attività a mediazione corporea al fine di creare un ponte tra il linguaggio silenzioso dell'autolesionismo e la possibilità di raccontarsi. Saluti
Lanaro Stefania
Lanaro Stefania
Gentile utente, anche se l'autolesionismo tecnicamente non è una dipendenza come l'uso di sostanze, può assumere caratteristiche simili. Molte persone lo usano per gestire emozioni intense, creando un ciclo in cui si cerca sollievo temporaneo. Col tempo, può diventare un'abitudine difficile da interrompere. Il supporto psicologico è fondamentale per trovare modi più sani di affrontare il dolore emotivo.
Buongiorno,
L’autolesionismo, inteso come l'atto di ferirsi o farsi del male intenzionalmente, non è tecnicamente considerato una "dipendenza" nel senso tradizionale del termine, come potrebbe esserlo una dipendenza da sostanze o comportamentale (come il gioco d’azzardo). Tuttavia, può sviluppare caratteristiche simili a una dipendenza nel tempo, poiché il comportamento può diventare ripetitivo e difficile da interrompere.
Quando una persona si autolesiona, spesso lo fa per cercare di gestire emozioni molto intense, come ansia, tristezza, senso di colpa o rabbia. L’autolesionismo può fornire un sollievo temporaneo dal dolore emotivo, creando una sorta di "ciclo" in cui la persona inizia a farlo regolarmente come un meccanismo di coping, pur riconoscendo che non è una soluzione salutare a lungo termine. Questo ciclo ripetitivo e il senso di sollievo che ne deriva possono ricordare il funzionamento delle dipendenze.
Col tempo, una persona può iniziare a fare affidamento sull'autolesionismo per gestire emozioni difficili, e ciò rende più difficile fermarsi, anche se consapevole dei danni fisici ed emotivi. In questi casi, il comportamento può assumere una dinamica compulsiva, in cui la persona sente un crescente bisogno di ripetere l'azione per alleviare il dolore emotivo.
Quindi, anche se non è definito come una dipendenza classica, l'autolesionismo può diventare un comportamento problematico e difficile da interrompere senza un intervento adeguato.
Un cordiale saluto e un incoraggiamento per tutto!
Massimo Martucci, Psicologo a Milano, Psicoterapeuta, Ipnoterapeuta e Neurotrainer
L’autolesionismo, inteso come l'atto di ferirsi o farsi del male intenzionalmente, non è tecnicamente considerato una "dipendenza" nel senso tradizionale del termine, come potrebbe esserlo una dipendenza da sostanze o comportamentale (come il gioco d’azzardo). Tuttavia, può sviluppare caratteristiche simili a una dipendenza nel tempo, poiché il comportamento può diventare ripetitivo e difficile da interrompere.
Quando una persona si autolesiona, spesso lo fa per cercare di gestire emozioni molto intense, come ansia, tristezza, senso di colpa o rabbia. L’autolesionismo può fornire un sollievo temporaneo dal dolore emotivo, creando una sorta di "ciclo" in cui la persona inizia a farlo regolarmente come un meccanismo di coping, pur riconoscendo che non è una soluzione salutare a lungo termine. Questo ciclo ripetitivo e il senso di sollievo che ne deriva possono ricordare il funzionamento delle dipendenze.
Col tempo, una persona può iniziare a fare affidamento sull'autolesionismo per gestire emozioni difficili, e ciò rende più difficile fermarsi, anche se consapevole dei danni fisici ed emotivi. In questi casi, il comportamento può assumere una dinamica compulsiva, in cui la persona sente un crescente bisogno di ripetere l'azione per alleviare il dolore emotivo.
Quindi, anche se non è definito come una dipendenza classica, l'autolesionismo può diventare un comportamento problematico e difficile da interrompere senza un intervento adeguato.
Un cordiale saluto e un incoraggiamento per tutto!
Massimo Martucci, Psicologo a Milano, Psicoterapeuta, Ipnoterapeuta e Neurotrainer
Salve, sono tante le domande che vorrei farle poichè pone un problema molto interessante come l'autolesionismo. Mi faccia capire se ho inteso bene ciò che chiede; lei sta chiedendo se praticare autolesionismo rientra fra le dipendenze e se in relazione a quanto spesso avvengono , può diventarlo?
l'atto di praticare lesioni sul proprio corpo di per sè non rientra fra le dipendenze nel senso tradizionale -più riferito ad uso di alcol, droghe, internet , GAP o sesso- potrebbe però assumere caratteristiche simili se protratte nel corso del tempo.
l'eventuale temporaneo sollievo dal dolore emotivo o dallo stress che si prova, potrebbe innescare uno stato di ricerca del benessere attraverso il compimento di quel gesto, sententendone il bisogno di ripeterlo così il con una certa ciclicità.
Se diventa una sorta di strategia, uno schema ricorrente che seppur disfunzionale diventa il "SUO" modo per stare meglio, per superare momenti di stress o gestire emozioni dalle quali si sente sopraffatto/a, allora sarà più probabile che ne derivi una dipendenda da quel gesto .
Qualora ne volesse parlare , sono a sua disposizione .
dott.ssa Giusi Vicino
l'atto di praticare lesioni sul proprio corpo di per sè non rientra fra le dipendenze nel senso tradizionale -più riferito ad uso di alcol, droghe, internet , GAP o sesso- potrebbe però assumere caratteristiche simili se protratte nel corso del tempo.
l'eventuale temporaneo sollievo dal dolore emotivo o dallo stress che si prova, potrebbe innescare uno stato di ricerca del benessere attraverso il compimento di quel gesto, sententendone il bisogno di ripeterlo così il con una certa ciclicità.
Se diventa una sorta di strategia, uno schema ricorrente che seppur disfunzionale diventa il "SUO" modo per stare meglio, per superare momenti di stress o gestire emozioni dalle quali si sente sopraffatto/a, allora sarà più probabile che ne derivi una dipendenda da quel gesto .
Qualora ne volesse parlare , sono a sua disposizione .
dott.ssa Giusi Vicino
Gentile utente
l'autolesionismo in sè non è classificabile come una dipendenza, anche se può assumerne la forma.
Cerco di essere più chiaro: chi pratica l'autolesionismo lo fa per sfuggire ad un pensiero doloroso, per infliggersi una punizione o per provare emozioni forti...insomma è quasi sempre una risposta comportamentale a qualcosa!
per diventare una dipendenza dovrebbe essere fatto a priori da qualsiasi antecedente (del tipo, mi alzo ed ho voglia di tagliarmi senza motivo....anche se in fondo il motivo esiste ma non lo focalizzo in quel momento).
Io solitamente lavoro sul comportamento disfuzionale cercando di indagare sulla causa che vi è dietro (si butta acqua sul fuoco ma intanto si cerca di trovare da dove scaturisce)
Spero di essere stato chiaro ma se serve sono disponibile anche online
cordialmente
dott. Massimiliano Signorello
l'autolesionismo in sè non è classificabile come una dipendenza, anche se può assumerne la forma.
Cerco di essere più chiaro: chi pratica l'autolesionismo lo fa per sfuggire ad un pensiero doloroso, per infliggersi una punizione o per provare emozioni forti...insomma è quasi sempre una risposta comportamentale a qualcosa!
per diventare una dipendenza dovrebbe essere fatto a priori da qualsiasi antecedente (del tipo, mi alzo ed ho voglia di tagliarmi senza motivo....anche se in fondo il motivo esiste ma non lo focalizzo in quel momento).
Io solitamente lavoro sul comportamento disfuzionale cercando di indagare sulla causa che vi è dietro (si butta acqua sul fuoco ma intanto si cerca di trovare da dove scaturisce)
Spero di essere stato chiaro ma se serve sono disponibile anche online
cordialmente
dott. Massimiliano Signorello
Buongiorno, l'autolesionismo è molto delicata come tematica e dalle molte sfaccettature. La sua domanda è complessa in quanto sebbene generalmente l'autolesionismo non rientra nelle classiche "dipendenze", a volte può mostrare caratteristiche simili.
Posso immaginare il disaggio che prova nel vivere questa situazione nel fare il male a se stessi le consiglio di contattare uno specialista esperto. Se vuole può prenotare un appuntamento con me.
Posso immaginare il disaggio che prova nel vivere questa situazione nel fare il male a se stessi le consiglio di contattare uno specialista esperto. Se vuole può prenotare un appuntamento con me.
Buongiorno. L'autolesionismo non viene generalmente considerata una dipendenza nel senso tradizionale, come lo sono le sostanze o il gioco d'azzardo, ma può condividerne alcune caratteristiche. In molti casi, le persone che si autolesionano lo fanno per gestire emozioni intense, dolore psicologico o stress, trovando sollievo temporaneo nell'atto. Col tempo, questo comportamento può diventare una sorta di meccanismo di coping ripetitivo e difficile da interrompere, soprattutto se non si riescono a trovare alternative per gestire le emozioni assumere tratti simili a quelli di una dipendenza, poiché la persona può sentire 'spinta' a ripetere il comportamento per ottenere lo stesso sollievo. Tuttavia, è importante affrontare le cause sottostanti, magari attraverso un percorso di terapia, per aiutare a sviluppare.
Per qualsiasi cosa sono a disposizione.
Dott. Paolo Galassi - Psicologo Clinico
Per qualsiasi cosa sono a disposizione.
Dott. Paolo Galassi - Psicologo Clinico
L’autolesionismo può avere alcune caratteristiche simili a quelle di una dipendenza, anche se tecnicamente non rientra tra le dipendenze in senso stretto. Tuttavia, per alcune persone, può diventare un comportamento ricorrente e difficile da controllare, che si sviluppa nel tempo e diventa una strategia per affrontare emozioni difficili o stress.
Quando una persona si autolesiona, spesso lo fa per ottenere sollievo immediato da stati emotivi molto intensi, come ansia, rabbia, senso di colpa o vuoto. Questo sollievo temporaneo può creare un ciclo in cui la persona torna a utilizzare l’autolesionismo ogni volta che prova quelle emozioni, perché è un modo “rapido” per sentirsi meglio. In questo senso, si crea una sorta di “dipendenza” dal comportamento, perché diventa una strategia di coping ripetitiva e difficile da abbandonare.
Col tempo, l’autolesionismo può consolidarsi come meccanismo di gestione emotiva, e anche se la persona è consapevole che non è una soluzione sana, può trovare estremamente difficile smettere. Questo è un segnale che il comportamento ha assunto caratteristiche simili a quelle di una dipendenza.
Se stai vivendo una situazione del genere o conosci qualcuno che sta lottando con questi comportamenti, è importante cercare un aiuto professionale. Un percorso terapeutico può aiutare a comprendere le cause profonde dell’autolesionismo e a sviluppare metodi più sani per gestire le emozioni difficili.
Quando una persona si autolesiona, spesso lo fa per ottenere sollievo immediato da stati emotivi molto intensi, come ansia, rabbia, senso di colpa o vuoto. Questo sollievo temporaneo può creare un ciclo in cui la persona torna a utilizzare l’autolesionismo ogni volta che prova quelle emozioni, perché è un modo “rapido” per sentirsi meglio. In questo senso, si crea una sorta di “dipendenza” dal comportamento, perché diventa una strategia di coping ripetitiva e difficile da abbandonare.
Col tempo, l’autolesionismo può consolidarsi come meccanismo di gestione emotiva, e anche se la persona è consapevole che non è una soluzione sana, può trovare estremamente difficile smettere. Questo è un segnale che il comportamento ha assunto caratteristiche simili a quelle di una dipendenza.
Se stai vivendo una situazione del genere o conosci qualcuno che sta lottando con questi comportamenti, è importante cercare un aiuto professionale. Un percorso terapeutico può aiutare a comprendere le cause profonde dell’autolesionismo e a sviluppare metodi più sani per gestire le emozioni difficili.
Gentile Utente,
l'autoferimento spesso è una "strategia" che la mente ha trovato per tenere a bada/scaricare/provare/regolare dei vissuti emotivi, generalmente i più faticosi e angoscianti da sentire e pensare.
Per questa ragione, l'azione (auteferirsi, in questo caso. ma potrebbe essere anche il caso di un'abbuffata, ad esempio) può diventare lo strumento attraverso cui si sperimenta il tentativo di risoluzione di un'angoscia interna e questo può creare una "dipendenza", nel senso di un bisogno a rimettere in atto la medesima azione, poiché generatrice di sollievo in quel momento. Potrebbe essere utile capire in che momenti quella persona sente il bisogno di autoferirsi: cosa accade, cosa prova, quando; e dare una nuova cornice ai vissuti che portano alla messa in atto di qualcosa che la fa stare male.
l'autoferimento spesso è una "strategia" che la mente ha trovato per tenere a bada/scaricare/provare/regolare dei vissuti emotivi, generalmente i più faticosi e angoscianti da sentire e pensare.
Per questa ragione, l'azione (auteferirsi, in questo caso. ma potrebbe essere anche il caso di un'abbuffata, ad esempio) può diventare lo strumento attraverso cui si sperimenta il tentativo di risoluzione di un'angoscia interna e questo può creare una "dipendenza", nel senso di un bisogno a rimettere in atto la medesima azione, poiché generatrice di sollievo in quel momento. Potrebbe essere utile capire in che momenti quella persona sente il bisogno di autoferirsi: cosa accade, cosa prova, quando; e dare una nuova cornice ai vissuti che portano alla messa in atto di qualcosa che la fa stare male.
L’autolesionismo può assumere caratteristiche simili a una dipendenza, soprattutto se diventa una risposta abituale e reiterata per gestire emozioni intense o situazioni difficili. Non si tratta di una dipendenza nello stesso senso delle sostanze, ma può instaurarsi un ciclo in cui la persona sente il bisogno di ricorrere all’autolesionismo per alleviare ansia, senso di colpa, rabbia o altre emozioni dolorose. Questo ciclo può dare l’impressione di "non poterne fare a meno", un po' come succede nelle dipendenze.
Con il tempo, il comportamento autolesionistico può diventare una sorta di "rituale" che la persona sente di dover ripetere per ottenere un sollievo temporaneo. In altre parole, il cervello si abitua a percepire l’autolesionismo come un modo per calmarsi o scaricare emozioni difficili, il che rende il comportamento più persistente e difficile da interrompere.
Tuttavia, è importante ricordare che ci sono strategie efficaci per superare questi impulsi e che molte persone riescono a interrompere questo ciclo con il giusto supporto. La terapia può aiutare a trovare alternative per affrontare le emozioni dolorose e per sviluppare metodi più sani di autoregolazione.
Se avesse bisogno di esplorare ulteriormente questo tema, sono a disposizione.
Un saluto,
Dott.ssa Camilla Persico
Con il tempo, il comportamento autolesionistico può diventare una sorta di "rituale" che la persona sente di dover ripetere per ottenere un sollievo temporaneo. In altre parole, il cervello si abitua a percepire l’autolesionismo come un modo per calmarsi o scaricare emozioni difficili, il che rende il comportamento più persistente e difficile da interrompere.
Tuttavia, è importante ricordare che ci sono strategie efficaci per superare questi impulsi e che molte persone riescono a interrompere questo ciclo con il giusto supporto. La terapia può aiutare a trovare alternative per affrontare le emozioni dolorose e per sviluppare metodi più sani di autoregolazione.
Se avesse bisogno di esplorare ulteriormente questo tema, sono a disposizione.
Un saluto,
Dott.ssa Camilla Persico
Buona sera,
il comportamento autolesionista di per sè potrebbe non essere una dipendenza, ma molti studi lo legano al ciclo del piacere (similmente all'assunzione di sostanze o l'esercitare particolari comportamenti). Per accertarsi di ciò che chiede servirebbe osservare che tipo di valore la persona associa all'autolesionismo e cosa significa simbolicamente per quella persona. Per inquadrare meglio la problematica consiglierei un percorso di tipo psicologico per individuare quelle che potrebbero essere gli scenari che immagina questa persona compiendo l'atto.
La ringrazio,
F.R.
il comportamento autolesionista di per sè potrebbe non essere una dipendenza, ma molti studi lo legano al ciclo del piacere (similmente all'assunzione di sostanze o l'esercitare particolari comportamenti). Per accertarsi di ciò che chiede servirebbe osservare che tipo di valore la persona associa all'autolesionismo e cosa significa simbolicamente per quella persona. Per inquadrare meglio la problematica consiglierei un percorso di tipo psicologico per individuare quelle che potrebbero essere gli scenari che immagina questa persona compiendo l'atto.
La ringrazio,
F.R.
Sì, l'autolesionismo può assumere le caratteristiche di una dipendenza, anche se non è una dipendenza nel senso classico del termine come può esserlo quella da sostanze come alcol o droghe. Si tratta di un comportamento che può diventare abituale e compulsivo, perché fornisce un sollievo temporaneo da emozioni travolgenti o un senso di vuoto insopportabile.
Per alcune persone, il dolore fisico dell'autolesionismo offre una forma di "scarico" emotivo o un modo per sentirsi di nuovo "connessi" al proprio corpo quando si sentono dissociati o intorpiditi. Gli atti di autolesionismo innescano il rilascio di sostanze chimiche nel cervello (come le endorfine), che possono creare una momentanea sensazione di sollievo o persino di benessere. Questa risposta neurochimica può rinforzare il comportamento, rendendo l'autolesionismo un ciclo difficile da interrompere.
Col tempo, le persone possono diventare dipendenti da questo meccanismo per gestire emozioni che non sanno come affrontare in altro modo, soprattutto se mancano strategie di coping più sane. In questi casi, interrompere l'autolesionismo può risultare altrettanto difficile quanto smettere di usare una sostanza a cui si è dipendenti, perché la persona ha imparato a fare affidamento su quel comportamento per sentirsi meglio, anche se solo temporaneamente.
Hai mai avuto a che fare con situazioni simili o osservato questo meccanismo in qualcuno che conosci?
Buona fortuna
Salve, l'autolesionismo può essere visto non tanto come una dipendenza nel senso classico del termine ma come un comportamento che svolge una funzione regolativa o relazionale nel contesto della vita della persona. Tuttavia, questo comportamento può assumere caratteristiche simili a quelle di una dipendenza nel tempo, in base a come si struttura nella rete di significati e relazioni della persona.
Dunque, potrebbe essere interessante comprendere il ruolo che assume questo specifico sintomo all'interno del contesto relazionale della persona e come il sistema familiare-relazionale contribuisce alla permanenza del sintomo.
Spero di esserle stata di aiuto.
Dunque, potrebbe essere interessante comprendere il ruolo che assume questo specifico sintomo all'interno del contesto relazionale della persona e come il sistema familiare-relazionale contribuisce alla permanenza del sintomo.
Spero di esserle stata di aiuto.
Gentile utente, per autolesionismo possiamo intendere dei comportamenti deliberatamente orientati al provocare a se stessi del dolore fisico, pur essendoci delle somiglianze con le dipendenze non sono la stessa cosa.
Cordiali saluti
Cordiali saluti
Esperti
Vuoi inviare una domanda?
I nostri esperti hanno risposto a 1 domande su Dipendenza
Tutti i contenuti pubblicati su MioDottore.it, specialmente domande e risposte, sono di carattere informativo e in nessun caso devono essere considerati un sostituto di una visita specialistica.