Ipertrofia prostatica e ristagno urinario. Due luminari dicono cose molto diverse: uno afferma che r

3 risposte
Ipertrofia prostatica e ristagno urinario. Due luminari dicono cose molto diverse: uno afferma che rimosso l’adenoma tutto tornerà a posto al novanta per cento; l’altro afferma che anche dopo la rimozione dell’adenoma è facile che ci vogliano ancora mesi di cateterismo, perché la vescica si è stirata. Un altro urologo intanto cerca di programmare l’intervento. Come è possibile una disparità di giudizio così significativa? Non so più che fare. Io vorrei comunque operarmi il prima possibile. È corretto? La vescica stirata è curabile intanto farmacologicamente? Grazie
Buongiorno, se ristagno è maggiore di 150 cc utile prima dell'intervento eseguire esame urodinamico completo che potrebbe indicare a parte presenza di ostruzione anche disturbi vescicale detrusoriali (come ipocontratilità) alla base di questo esame è possibile avere il quadro più completo.
In caso dei Disturbi detrusoriali come ipocontrattilità detrusoriale con concomitanza di ostruzione indicazione è comunque fare tentativo di disostruzione che però potrebbe avere diversi scenari (ripresa completa, ripresa parziale (persistenza di residui) ) tutto quanto verrebbe discusso durante la visita alla base dell'esame.
Cordiali saluti

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Gentile paziente,
É difficile semplificare il suo problema in un'unica indicazione. Credo sia ragionevole dirle che se il flusso non è buono e c'è ristagno vescicale, l'intervento é indicato la maggior parte delle volte. Si dovrà tenere conto che la ripresa potrà essere non immediata, ma i risultati ci sono quasi sempre.
L'esecuzione di un esame urodinamico é discussa, perché la maggior parte delle volte in questi casi da risultati ambigui che, a seguito di intervento, potrebbero variare molto.
Resta il fatto che il suo caso va valutato con una accurata visita e anamnesi. Immagino che i 3 colleghi che l'hanno già visitata potranno essere molto più utili di un consiglio via chat.
Gentile paziente la medicina non è una scienza esatta, ma per oggettivare la problematica credo sia utile completare lo screening diagnostico con un esame urodinamico in modo da dare un “nome e cognome” alla sua sintomatologia

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