Io vorrei accettarmi ,ma non ci riesco del tutto,mi paragono faccio un esempio perche no mi piaccion

19 risposte
Io vorrei accettarmi ,ma non ci riesco del tutto,mi paragono faccio un esempio perche no mi piacciono le mie gambe che sono curve? Perche forse giocando a pallone le ho fatte cosi? E poi associo le gambe diritte di una persona che ho a modello( la perfezione) al fatto che lui è deciso e forte di carattere e quindi è stato con la schiena diritta e ha sviluppato le gambe e la postura diritta,io magari che da piccolo ho avuto delle esperienze di accontentare gli altri mi reputo che sono stato debole
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso/a utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Gentile utente, grazie per aver condiviso la sua problematica. Ritengo che l'aiuto di un professionista sarebbe importante per comprendere i suoi vissuti legati alla percezione del suo corpo e come questi condizionano la qualità della sua vita. Un percorso con uno psicologo potrebbe inoltre aiutarla sul fronte dell'autostima. Detto questo sicuramente la morfologia fisica di ciascuno è influenzata dagli aspetti genetici, un pò da quelli ambientali (aver fatto un determinato sport). Gli aspetti individuali più psicologici sono da comprendere caso per caso ma certamente una persona con postura dritta probabilmente comunica una certa sicurezza in sè agli altri.
Gentile utente, leggendo quanto ha scritto, mi sembra di capire che la fatica che porta, sia legata all'accettazione di sè, sia dal punto di vista fisico, che emotivo/caratteriale. Sarebbe utile approfondire alcuni aspetti presenti nella sua domanda, come ad esempio che cosa intenda per persona "forte/debole" e quali esperienze l'avrebbero portata ad elaborare un modello di perfezione o a farla sentire "debole", connettendo le caratteristiche emotive con quelle fisiche. Riterrei opportuno partire dalla premessa che una persona possa essere sia forte, che debole, in quanto gli aggettivi che utilizziamo per classificare noi stessi e gli altri vengono appresi durante le nostre esperienze relazionali. Come tutti gli apprendimenti possono però essere modificati, e qualora ritenga necessario lavorare su questo aspetto, le consiglierei di intraprendere un percorso di supporto psicologico, al fine di essere guidato nel cambiamento della percezione di sè, tramite la scoperta di nuove possibilità comunicative e relazionali, con finalità di potenziamento della propria autostima.
Resto a disposizione, anche online.
Dr.ssa Laura Missaglia
Buonasera, quanto esprime è molto utile per dare voce al suo senso di malessere e per consentirsi di iniziare non solo ad ordinare i pensieri, ma anche a darsi la possibilità di trasformarli. In un percorso psicologico lei potrà lavorare per riuscire a non colpevolizzarsi alla luce della sua storia che di certo può averla segnata, ma non la definisce in quanto essere umano. Avere avuto periodi di fragilità e debolezza in un'epoca in cui lei era "piccolo" potrebbe essere più che naturale, quando non aveva alcuno strumento per fronteggiare situazioni per lei spiacevoli. OGGI lei può fare molto per cambiare l'immagine che ha di sé e del mondo. Questo processo si inserisce in un percorso di crescita che proprio grazie ad un confronto per lei così doloroso con le sue "immagini interne" si manifesta come una necessità; questo malessere la porta a sentire che è arrivato il momento di rivalutare molte cose. La fragilità è qualcosa di molto umano, la perfezione no. Inserire all'interno del percorso psicologico strumenti espressivi ci aiuta molto quando si lavora sulla propria identità. Personalmente utilizzo anche la fotografia che è un validissimo strumento molto usato nella clinica, allo scopo di favorire un maggiore dialogo con se stessi. Queste pratiche, contestualmente al dialogo psicologico, aprono alla possibilità di giungere ad una più profonda comprensione del proprio valore e della realtà circostante, favorendo il benessere psichico. Se vuole contattarmi per un confronto sono a disposizione. Dott.ssa Elena Lattanzi Ricevimento a Quinto di Treviso e online "Lo strumento più importante del mio lavoro si chiama relazione e ogni tecnica o teoria sottostanti agiscono a supporto e in funzione di esso"
Carissimo
Dalle sue parole emerge una forte sofferenza che sembrerebbe collegata ad una bassa autostima ,,
Purtroppo mancano delle informazioni per poter comprendere meglio la sua situazione ed elaborare eventuali dinamiche anche rispetto al fatto di essere stato troppo accondiscendente da piccolo ,,
Rimango a sua disposizione per un eventuale colloquio anche on line
Un caro saluto
Dott.ssa Claudia Margutti
Caro Utente, mi dispiace molto per quello che sta passando e la ringrazio per la sua condivisione. Nella richiesta che pone ci sono diversi elementi che meriterebbero senz'altro di attenzione. Potrebbe essere utile e prezioso esplorare il suo vissuto all'interno di un percorso psicologico.
Rimango a disposizione, anche online, e le auguro una buona giornata
Dott.ssa Beatrice Taveggia
Gentilissimo
Mi dispiace molto per quanto scritto e posso immaginare il suo dolore… ciò che le posso consigliare è quello di intraprendere un percorso di sostegno psicologico in modo tale che lei riesca ad avere maggior consapevolezza e a vedersi in modo diverso.. con L’aiuto di un professionista potrà sicuramente risolvere il suo problema
Resto a sua disposizione
Dott.ssa solano giusy
Buongiorno, posso o esserci anche cause genetiche della sua postura, ma in ogni caso non è questo il punto su cui giustamente pare voglia concentrarsi. Non è tanto im modello che ha o come è fisicamente, ma come si vede che la fa stare male e sentire inferiore, per questa motivazione è importante affrontare tutto ciò in un percorso psicologico, se vuole rimango disponibile per questo.
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gentile utente, grazie per la condivisione innanzitutto. Capisco la situazione che descrive, e comprendo le sue fatiche e soprattutto il suo dolore. Quello che potrebbe aiutarla credo che sia l'intraprendere un percorso di terapia, in modo da esplorare e comprendere a fondo le motivazioni ed i pensieri sottostanti il suo malessere.
Resto a disposizione!
AV
Carissimo, il modo in cui guardiamo noi stessi così come l'accettazione di alcuni difetti (reali o presunti) ha molto a che fare con la nostra storia e la nostra autostima. Se questi pensieri negativi e questi sentimenti di svalutazione di sé sono davvero così insistenti e invalidanti le suggerisco di intraprendere un percorso psicologico per approfondire e farsi supportare. Sono a disposizione per qualsiasi cosa, anche da remoto. Cordiali saluti. Dottor Montanaro
Capisco che lei possa avere difficoltà nell'accettarsi completamente e che si confronti con le caratteristiche fisiche degli altri. È importante ricordare che ciascuna persona è unica e ha le proprie caratteristiche individuali. Le sue gambe curve non definiscono la sua forza o il suo carattere. Lavorare sull'accettazione di sé stessa è un percorso personale che richiede tempo e comprensione. Cerchi di evitare di paragonarsi agli altri e concentriamoci sulla sua crescita personale e sul rafforzamento della sua autostima. Uno psicologo potrebbe essere d'aiuto per sostenerla nel processo di accettazione di sé.
Buongiorno, mi dispiace per la pesantezza della situazione che riporta. Accettarsi sta alla base del proprio benessere e vale la pena lavorarci su. Partirei dal concetto che la perfezione non esiste, e per questo non possiamo puntare ad essa! Un percorso di supporto psicologico può sicuramente esserle d aiuto.
Le auguro un buon proseguimento
Alice Fantino
Gentile,

Ciò che descrive tocca le profondità del nostro essere e dell'immagine che abbiamo di noi stessi. La percezione del nostro corpo è strettamente legata alle emozioni, alle esperienze passate e ai modelli culturali e sociali a cui siamo esposti. Non è raro che associamo particolari caratteristiche fisiche a determinate qualità caratteriali, e che queste associazioni influenzino il nostro senso di autostima.

È importante riconoscere che tali associazioni e percezioni sono costruzioni mentali, e non rappresentano necessariamente la realtà oggettiva. Le gambe curve, ad esempio, non indicano debolezza di carattere, né le gambe diritte denotano forza o determinazione.

Tuttavia, comprendo che queste percezioni possano avere un impatto significativo sulla sua autostima e sul modo in cui si vede. Potrebbe essere utile lavorare su queste convinzioni e su come influenzano la sua percezione di sé. La terapia può offrire uno spazio sicuro in cui esplorare questi sentimenti e costruire una maggiore accettazione di sé.

Sarebbe inoltre utile riflettere sulle origini di queste convinzioni. Da dove nasce questa necessità di paragonarsi ad altri? Quali esperienze passate potrebbero aver influenzato queste percezioni? Questo percorso di introspezione può offrirle chiavi di lettura per comprendere meglio le sue emozioni e lavorare su una maggiore autostima e accettazione.

Vi invito a considerare la possibilità di intraprendere un percorso terapeutico, che possa supportarla nella comprensione e nell'elaborazione di questi sentimenti.

Distinti saluti,
Ilaria.
Gentile utente, buonasera.
La ringrazio per aver esposto la sua problematica.
Purtroppo quando si parla di corpo si deve fare sempre riferimento alla percezione che noi abbiamo di esso.
Percezione e realtà molto spesso non vanno mai d’accordo e il nostro occhio tende sempre a vedere il minimo difetto, quello che agli occhi degli altri è impercettibile.
Innanzitutto mi permetto di dirle che ciò che lei definisce “perfezione” inizi a pensare che in realtà non esiste.
Molto spesso tendiamo a confrontarci con modelli “di bellezza”
Perché imposti da degli stereotipi creati dalla società.
Le sue gambe deve pensare che vanno bene così come sono, le permettono di correre, giocare, camminare e arrivare anche in cima ad una montagna se vuole.

Sono a disposizione per un consulto.
Dott.ssa Silvia Marcelletti
Gentilissimo, leggo da ciò che scrive una forte sensazione di sconforto. Mi sembra che questo suo sentirsi "non all'altezza", la costringa poi in un pensiero di debolezza che la fa soffrire. Credo che, se lei ne avesse voglia, intraprendere un percorso psicologico o psicoterapico, potrebbe risultarle utile per la comprensione di sé, delle proprie modalità di azione e delle sue scelte, lavorando sulla necessità di accettazione che esprime.
Rimango a disposizione qualora desiderasse avere approfondimenti.
dott.ssa Adele De Giuli
Buongiorno, emerge una sensazione di tristezza e difficoltà ad affrontare questa situazione. E' importante concentrarsi sulla costruzione della sua identità personale, basata sui valori, passioni e ciò che vuole realizzare per la sua vita. Le consiglio di prendere contatti con uno/una psicologa per approfondire alcune tematiche.

Cordiali Saluti
Dott. Edoardo Bunone
Caro Utente, innanzitutto vorrei ringraziarla per aver condiviso con noi la sua storia e la sua sofferenza. Quando si tratta di questioni, argomenti psicologici (che si tratti di rapporti sociali, disagi personali, o dei disturbi, autostima, motivazione etc..) dare risposte con così poche informazioni su di una piattaforma web, è difficile. Ognuno di noi è diverso e per comprenderlo fino in fondo bisogna ascoltarlo attentamente e porre le giuste domande.
Detto questo, le consiglio di rivolgersi a uno psicologo con il quale riesca ad entrare in sintonia e intraprendere un percorso di sostegno o supporto psicologico così da poter indagare a fondo le sue emozioni, i suoi pensieri e il suo modo di percepire sé stesso e il mondo circostante. In questo modo è possibile raggiungere quel benessere che ognuno di noi si merita.
Rimango in attesa per eventuali chiarimenti.
Dott.ssa Linda Trogi
Buongiorno, la ringrazio per la sua condivisione. Credo che sia importante imparare ad accettarci per quello che siamo, imparando a valorizzare i nostri punti di forza e abbracciare le nostre debolezze, sganciandoci da modelli ideali e irraggiungibili di "come dovremmo essere per essere perfetti". La perfezione non esiste. Credo che un percorso potrebbe aiutarla a riconoscersi, accettarsi e abbracciarsi per come è, nella sua unicità e insostituibilità. Se avesse bisogno di ulteriore supporto o chiarimenti resto a disposizione, anche online. Un caro saluto, Dott.ssa Elena Gianotti
Grazie per aver condiviso come ti senti.
Piccolo spoiler… quasi nessuno si accetta mai del tutto completamente, c’è sempre qualche piccola parte di noi che vorremmo fosse differente e che vorremmo assomigliasse a quella di qualcuno che consideriamo migliore. Ciononostante, si può apprendere come vivere bene lo stesso. Si può imparare ad ammorbidire il giudizio di noi stessi, così come focalizzarci su ciò che ci rende unici, comprese le parti che poco ci piacciono, anche con un pò di autoironia. Gli strumenti sono tanti e se la percezione di malessere data dalle tue gambe un pò storte ti conduce su un percorso di miglioramento di te stesso, allora benvenute gambe un pò storte! Conoscendoti meglio, anche grazie eventualmente un percorso con un professionista, puoi davvero fare di un limite la possibilità di volare.
Ti auguro il meglio
Dott.ssa Simona Vanetti

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