Io sono un giocatore di slot da anni avevo smesso per 38 mesi poi sono ricaduto ora sperpero un sacc

19 risposte
Io sono un giocatore di slot da anni avevo smesso per 38 mesi poi sono ricaduto ora sperpero un sacco di soldi sto facendo un percorso di psicoterapia senza risultati il mio psicologo mi dice che guariro solo se lo dico a mia moglie ma ho terrore di perderla voi che ne dite?
Purtroppo la realtà può essere molto dura e metterci di fronte a scelte difficili.
Lo psicoterapeuta ha il compito di dare al paziente le parole che gli mancano, offrirgli una nuova narrazione di sè e della propria storia, dargli così la possibilità di un sostanziale miglioramento della qualità della vita.
In questo percorso è sempre e comunque protagonista il paziente che messo di fronte a svolte sostanziali, può decidere di rimanere nei suoi soliti meccanismi di autosabotazione e di sofferenza o prendere una nuova strada con il sostegno importante dello psicoterapeuta.

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Gentile utente, avendo Lei una terapia in corso credo che sia protettivo per Lei e per la relazione terapeutica rivolgere le sue perplessità al professionista che la sta seguendo, altrimenti corre il rischio di confondersi ulteriormente con pareri di terze persone che nulla sanno della sua storia, delle sue difficoltà e del suo percorso terapeutico, informazioni che invece ha Lei ed il professionista che la segue. Un caro saluto.
Buongiorno, non conosco le ragioni per cui il collega le ha suggerito di parlare con sua moglie. Ogni sintomo, pur riconducibile a uno specifico disturbo, si fa portatore di specifiche questioni personali che andrebbero approfondite. La domanda che sorge spontanea è: "cosa è successo alla fine di quei 38 mesi"?

Cordialmente,

mg
Buonasera, la condizione del giocatore è molto difficile da sostenere, non solo per tutte le questioni economiche a esso collegate, ma ancor più per i sentimenti e le emozioni che chiama in causa nelle relazioni e dentro di noi. Confrontarsi con cosa la porta al sintomo che racconta potrebbe essere doloroso e complesso, ma un modo per aprire una comunicazione importante prima di tutto con se stesso. Un cordiale saluto Dott.ssa Elisa Galantini
Buon giorno, sono in accordo con la collega che la invita a parlare con il suo terapeuta di questo suo timore relativo alla condivisione con sua moglie. Lo spazio terapeutico così come la relazione terapeutica sono fonte di cura e benessere; anche la lerazione di coppia puù divenire fonte sicura per il percorso che sta affrontando.
Cordiali saluti Dott.sa Giulia Mattalia
Buongiorno, come già altri colleghi, la invito, se non lo ha già fatto, a condividere questa paura con il suo terapeuta. Insieme potrete approfondirne il significato e questo aiuterà lei a prendere questa decisione in modo più sereno e consapevole. I miei migliori auguri per il cammino che sta facendo.
Buongiorno,
Condivido quanto scritto dai miei colleghi prima di me. È molto importante che condivida questi timori con il suo terapeuta, che sarà sicuramente preparato e ben disponibile a risponderle, anche se può esser che lo abbia già fatto e abbia avuto bisogno di ulteriori rassicurazioni in merito. Potrete sicuramente approfondire insieme questo aspetto, che magari è collegato al motivo per cui è ricaduto o è simile alla ricerca di rassicurazione che spesso alimenta l impulso a giocare alle slot. Non conosco la sua storia e non intendo fare inferenze ma a mio avviso in tutti i comportamenti di dipendenza, il sostegno di una persona cara sia indispensabile. Le dipendenze sono difficoltà che coinvolgono l intero sistema familiare.
Spero faccia chiarezza e riesca a risolvere le sue difficoltà.

Comprendo bene gli sforzi che sta facendo e il senso di frustrazione che potrebbe derivare dal nn sentire risultati concreti. Tuttavia il fatto che lei oggi ci scriva avrà probabilmente un significato implicito, magari un bisogno inespresso o inascoltato. Naturalmente nn si può intervenire sul suo rapporto con il curante e, quindi, dovrebbe riportare in terapia quanto ci ha comunicato
Difficile rispondere al suo quesito, evidentemente il suo terapeuta ha motivo di chiederle questo, ma la richiesta va contestualizzata all'interno del vs rapporto terapeutico. Rivolga il quesito al professionista che la segue, insieme alle sue perplessità sull'efficacia della terapia, questa è la strada migliore.
Chieda gentilmente al Suo terapeuta se può aiutarla ad uscirne senza che Lei lo dica a sua moglie. Altrimenti...
Il percorso terapeutico non è semplice, alle volte ci vuole del tempo e.una gran forza.di volontà per vedere anche un piccolo cambiamento. Ne parli col suo terapeuta. Inoltre, oltre la terapia individuale.potrebbe valutare la possibilità di frequentare i gruppi di auto/mutuo aiuto per dipendenze da gioco.
Saluti
Salve, questo tipo di dipendenza in effetti richiede spesso l'aiuto di un controllo anche esterno. La gestione del denaro coinvolge anche sua moglie quindi credo che il consiglio del suo terapeuta sia corretto. Affronti con lui le sue perplessità e insieme avrete buone probabilità di trovare il modo più adatto per affrontare questa delicata comunicazione. A presto
Per dare una risposta bisogna conoscere la situazione da tutti i punti di vista. Il suo terapeuta ha un quadro completo della situazione e penso che sia in grado di aiutarla sia per la sua dipendenza dal gioco sia per la sua paura di perdere sua moglie. Quest' ultimo elemento potrebbe essere un elemento importante che deve cercare di affrontare in terapia, prima di prendere qualsiasi decisione di comunicare a sua moglie le sue difficoltà . Cordiali saluti
Buongiorno, non si trova in un momento facile, e me ne dispiaccio per questo.
Usi la relazione con il suo psicologo per parlare di queste sue paure. Credo che se lei oltre a sopportare tutto il peso di questa dipendenza deve anche pensare al fatto che la moglie non lo venga a sapere... è solo un peso aggiuntivo.
dott Tealdi
Gentile utente, non so se ha mai fatto un percorso specifico per le dipendenze da gioco in un qualche centro specializzato per tali disturbi. Purtroppo le ricadute ci possono essere però ci sono anche modi e professionisti che la possono aiutare a riprendere in mano la sua vita. si faccia consigliare da suo psicoterapeuta. cordialmente.
Dott. Emiliano Tavanxhiu
Gentile utente,
il collega avrà i suoi motivi per dirle questo. Consideri che se tiene il suo sintomo nel cassettino di un armadio troverà molta più difficoltà a metterlo da parte. Tale sintomatologia si nutre dell'anonimato del godimento, relativo alla compulsione a giocare.
Segua il suo percorso e non molli la presa.
Le auguro il meglio
Dr Antonio Raia
Salve
le indicazioni del collega arrivano sicuramente da riflessioni che avrete fatto insieme.
Forse rompere questo schema di omertà le permetterà di liberarsi dal gioco e vivere le relazioni in maniera autentica, senza menzogne.
Morena Spinello
Salve,
purtroppo la dipendenza dal gioco è un problema complesso ed è possibile avere delle ricadute. Se pensa di non essere soddisfatto del percorso che sta facendo con il collega provi a rivolgersi ad un centro specializzato per la dipendenza dal gioco o ad un professionista che si occupi anche di questo problema.
Saluti.
Buongiorno, le suggerisco di parlarne con il suo terapeuta che conosce bene la sua storia; qualsiasi dubbio o perplessità deve essere affrontata con il terapeuta con cui si sta intraprendendo un percorso.
Altri consigli possono confonderla e intaccare il rapporto di fiducia della sua relazione terapeutica.
Forse la sincerità che le suggerisce il suo terapeuta è anche questa.
Un cordiale saluto
Dr.ssa Patrizia De Sanctis

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