Io non so come devo fare....mi viene da piangere perchè vorrei ci fosse un modo più semplice per sup

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Io non so come devo fare....mi viene da piangere perchè vorrei ci fosse un modo più semplice per superare i miei problemi.

Non so quale sia la mia diagnosi perchè con la precedente psicoterapia non mi è stato riferito, ha ritenuto che era meglio non dirmelo e che per me non era importante.
Io ho paura, sono terrorizzata anche solo al pensiero di ricominciare una nuova psicoterapia, ho paura dei "compiti" che mi verranno assegnati, paura di avere paura e quindi di non svolgerli, ecco perchè mi fa paura la tcc.
La precedente durata 4 anni era di tipo psicodinamico e a volte anche psicodramma.
Lei aveva capito che io ho bisogno dei miei tempi e che anzi avere delle scadenze mi porta ad avere molta ansia, inizio a stare davvero male, inizio a piangere per giorni, non dormo la notte, non riesco a smettere di rimuginare, e inizio ad avere brutti pensieri e confusione.

Se da una parte è vero che io ho bisogno dei miei tempi, dall'altra é pur vero che nel frattempo sono andati via tanti soldi, mi chiedo se una cura può durare così tanto?

Il mio vero passo avanti è stato l'essermi aperta totalmente a lei, è la prima volta che in 24 anni mi mostro con tutti i miei difetti senza nascondere nulla. Tutto il resto, il diploma, la patente e l'aver affrontato altre situazioni sociali per me non contano molto anche se la mia psicologa non la pensava così, io non li considero passi in avanti perchè sono cose che sono stata costretta a fare, le ho fatte per fare felice la mia famiglia, i miei parenti e la mia terapeuta, sennò avrei continuato a vivere da asociale quale sono. Non ho interessi, e se mi piace qualcosa dopo un pò non mi piace più. Questo per me è un problema perchè non so nemmeno cosa e come farò nel cercare lavoro.
Anche se non mi è stata diagnosticata, io la mia la considero una vera e propria fobia sociale che è nata e cresciuta insieme a me. Prima la chiamavo timidezza ma adesso non riesco a stare tra le persone perchè inizio ad avere dei sintomi che oltre a recarmi ulteriore disagio mi fanno stare male, quindi se e quando posso evito di stare male e quindi di stare con le persone.
Credo di avere tantissimi problemi, e che chi mi abbia preso in cura in passato non se ne sia reso/a conto, o per mancanza di competenze o perchè io non sono abbastanza brava a spiegarmi, non lo so....

È stancante e faticoso fare psicoterapia, io non credo di avere la giusta motivazione e volontà e questo una volta me lo disse la mia psicoterapeuta, mi disse che non vedeva in me una vera richiesta d'aiuto ma solo una ricerca di attenzioni, forse aveva ragione, forse a me piace solo piangermi addosso e fare la vittima....

Mi manca tanto avere qualcuno che mi voglia bene e che ci tenga a me, non ho mai avuto nessuno così nella mia vita. Vorrei tanto essere aiutata in un altro modo per superare i miei problemi e mi dispiace che questo modo non esiste purtroppo. Non esiste qualcos'altro oltre la psicoterapia che possa aiutarmi? È da tanto tempo che cerco delle soluzioni, leggo le storie di altri pazienti e articoli che riguardano la psicologia in generale.
Io non so come fare, io per forza di cose dovrò iniziare una nuova psicoterapia perchè non ce la faccio a vivere da sola e affrontare i miei problemi, però come faccio con le paure? Come trovo il coraggio? Come faccio a togliermi di dosso questa sensazione di disagio/vergogna? E i compiti che mi verranno assegnati, come farò a svolgerli da sola? Io non ce la faccio....ho davvero tanta paura......non c'è un altro modo che possa aiutarmi?
Ho letto con attenzione la sua descrizione e le sue domande. Intanto sono alquanto perplesso relativamente a una psicoterpia che assegna "compiti"; la psicoterapia, a mio avviso, è bene che sia un percorso di consapevolezza, di liberazione nonchè di scoperta e valorizzazione delle componenti più autentiche di se stessi.
Esiste, comunque, una possibile e molto valida alternativa alla psicoterapia; si tratta della NeuroRiflessoTerapia Personalizzata integrata con il Counseling Floriterapeutico. Si tratta di una metodica che in tempi brevi (un ciclo di 11 incontri curativi con frequenza settimanale) permette di agire efficacemente sia dal punto di vista Somato-Psichico che da quello Psico-Somatico. Per maggiori informazioni sono a sua disposizione. Cordiali saluti.

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Buonasera, ho letto la sua descrizione e ho cercato di immedesimarmi nella sua situazione; io ho trovato beneficio ed ho scelto l'approccio corporeo, la bioenergetica. Se vuole può cercare e fare un tentativo con un professionista di questo orientamento nella sua zona. Le auguro di trovare la sua strada.
Massimiliano
Gentile utente, alcune parti del suo racconto sembrerebbero discordanti: parla di una terapia Psicodinamica e insieme di compiti assegnati. Si riferisce forse agli obiettivi che insieme alla sua terapeuta si è cercato di raggiungere? Ogni percorso di psicoterapia impegna paziente e terapeuta in un’alleanza e una relazione che possano portare a una trasformazione, si può condividere la fatica, il dolore, l’impegno e lo sforzo, ma il Desiderio dovrebbe essere il Suo. Un cordiale saluto Dott Elisa Galantini
Salve, mi dispiace di sentire che si trova in difficoltà. L'autodiagnosi che si è fatta di Fobia sociale può essere corretta sulla base di quello che ho potuto comprendere dalla sua descrizione. Per esperienza professionale ritengo che riuscire a superare una difficoltà di questo tipo sia possibile solo con un valido aiuto psicoterapeutico. A volte purtroppo non è facile trovare il terapeuta giusto nella miriade di indirizzi terapeutici e di persone. Perchè un percorso porti frutti occorre trovare un professionista competente con il quale entrare in sintonia, nonchè la sua motivazione e il suo impegno, non tanto nel fare tutti i compiti che il terapeuta le dà ma a parlare con lui con franchezza delle sue difficoltà, senza temere il suo giudizio e senza bisogno di compiacerlo. Le auguro davvero di poter intraprendere presto un nuovo percorso, che le permetta di trovare anche risposte su quello che desidera dalla sua vita (lavoro, passioni, partner..)
Un abbraccio
Dott.ssa Chiara Barlini
Salve, se non le è congeniale provi a cambiare approccio psicoterapeutico. Si documenti in proposito per una scelta consapevole. La saluto, Marina Montuori
Gentile utente di mio dottore,

Non sempre è semplice trovare il terapeuta giusto nella miriade di indirizzi terapeutici e di specialisti esistenti. Una psicoterapia porta i suoi frutti quando il paziente riesce ad entrare in piena sintonia col terapeuta. Alla base di tutto c'è l'alleanza terapeutica, senza quest'ultima non c'è approccio che tenga, i risultati si fa fatica ad ottenerli. Più che approfondire i diversi approcci, la inviterei a scegliere un professionista cui riesca ad affidarsi completamente.
Solo questo potrà portarla nel tempo a vivere una vita più serena.
In bocca al lupo per tutto.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Salve, parla di paura e di mancanza di motivazione ad iniziare un nuovo percorso di psicoterapia. Afferma che tutto quello che ha affrontato fino ad oggi (diploma, patente ed altro) è stato per accontentare la sua famiglia e la sua psicoterapeuta. Scelte per compiacere gli altri e non se stessa. Come se si desse valore attraverso l'approvazione degli altri. Capisco la paura, ma la psicoterapia non è svolgere compiti assegnati. Scelga uno psicoterapeuta che la ascolti, la sostenga e l'accompagni nel suo cammino.
Un saluto
Buongiorno. Leggendo la sua lettera non sono riuscita a mettere a fuoco la domanda d'aiuto . Una cosa però ritengo necessaria: avere una restituzione. Per restituzione intendo che, dopo alcuni colloqui, le.si dica quale sia il suo stile di funzionamento. Dopo di che nn sono i compiti che le danno gli altri, ma.gli obiettivi che lei desidera per sé
Gentile utente, è chiaro che lei abbia bisogno di aiuto e in ciò non trovo nulla di strano ma l'unico modo di venire fuori dal suo bozzolo. Parla di compiti da fare ma nella terapia non sempre ci sono, a meno che non vengano concordati con il paziente. La durata dipende molto dalle problematiche sottostanti e dalle resistenze del paziente. Non credo che chi la seguisse non l'abbia compresa, non è professionale e non è utile elencare tutte le difficoltà del paziente. Non conosco la sua storia ma credo che lei abbia bisogno di altro, più che di specifici compiti,vedrà che un nuovo percorso le gioverà sicuramente.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buongiorno,
dalla sua lettera si percepisce la sua sofferenza.
Tuttavia per i sintomi che riferisce credo che per lei sia più indicata una psicoterapia di tipo cognitivo comportamentale, o una EMDR.
Spero di non confonderla ulteriormente tra tutti i suggerimenti che sta ricevendo.
Resto a disposizione, Dott.ssa De Carlo
Gentile utente si legge molto bene tra le righe del suo racconto la richiesta di aiuto nell'affrontare i temi che le impediscono di vivere serenamente la sua vita con se stessa e con gli altri. Ri-iniziare un percorso di terapia è quello che mi sentirei di suggerirLe, non conosco la sua storia ma penso comunque che quando si interrompe un percorso terapeutico da entrambe le parti c'è sempre una restituzione di quello che si è fatto insieme. Ogni percorso trascina con sè, e deve essere così, il coinvolgimento dei due protagonisti nell'individuazione delle aree tematiche da affrontare, e il lavoro da fare. A grandi linee lei lo scrive anche : paura della paura;il rimuginio; pensieri ricorrenti ed intrusivi; disagio; vergogna ... tanta roba! Non mi torna che uno psicoterapeta psicodinamico assegni compiti i così detti Home Work , ci sono altre specializzazioni in psicoterapia che si occupano di questo, o meglio utilizzano nelle loro tecniche questo strumento. Resto a sua disposizione. Dottssa Anna Rita Grimaldi
Carissima, ti dico con tutto il cuore che le tue paure sono legittime, ma che ogni psicoterapeuta è a sé... I compiti della TCC sono fondamentali, ma vanno decisi e calibrati insieme al paziente! Non vedere lo/la psicoterapeuta come colui/ colei che "detta legge"... Io ai miei pazienti dico sempre " siamo nella barca insieme, iniziamo a remare insieme, pian piano poi imparerai a farlo da sola" .
In bocca al lupo!
Buongiorno,
a volte per gestire nel modo migliore le difficoltà che si vivono oltre la psicoterapia è necessario affiancare una terapia farmacologica.
Purtroppo, come dice lei stessa, non esiste un altro modo. Forse qualcosa non è andata bene nel percorso psicoterapico che ha intrapreso, se può esserle utile sono a disposizione.
Un caro saluto
Dott. Santo La Monica
Buonasera, in situazioni di forte disagio nonchè durature nel tempo sarebbe importante rivolgersi ad uno specialista per poter meglio comprendere ed elaborare questa sua problemtica. Le consiglio di rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta così che possa intraprendere assieme a lei un percorso di terapia. Buona serata, Dott.ssa Beatrice Planas
Buongriono. Non tutte le psicoterapie funzionano allo stesso modo e i processi trapeutici agiungono ad un punto di conclusione fisiologico. Il mio consiglio è quello di affidarsi ad uno/a psicoterapeuta con un approccio differente. Tengo a precisare, che oltre l'approccio quello che è fondamentale nel processo di cambiamento, è la relazione terapeutica che si instaura tra professionista e paziente.
Un caro saluto. Dot.sa Demontis Maria Gonaria
Buona sera, credo di aver già risposto al suo post precedente. Non per forza deve affrontare tutto insieme, anche una terapia cognitivo-comportamentale rispetterà i suoi tempi, lasci perdere i compiti potrebero essere un suo obiettivo. L' approccio cognitivo si base proprio sulla collaborazione tra paziente e terapeuta con l' obiettivo che sia poi il paziente il terapeuta di se stesso, non obbliga.
Si prenda il tempo per decidere.
Dott.ssa Chiara Pavia
Salve.
Mi colpisce la sua disperazione e la sua confusione, accentuate da un profondo giudizio negativo di se stessa nella difficoltà ad affrontare la vita e, in particolare, la psicoterapia.
Facciamo un pò di chiarezza:
La psicoterapia è un percorso per fare emergere la parte più profonda di ognuno.
Quella parte che rende unici, speciali e che, spesso, fa fatica ad uniformarsi.
Non ci sono compiti, né obiettivi specifici se non attivare la fiducia in sé stessi e la vitalità più profonda, che portano a vivere le sofferenze come parte della vita.
Affinché questo possa verificarsi è importante far emergere le fragilità, le paure, la rabbia, le emozioni che vive con disagio/vergogna.
Se anche volesse solo attenzioni, non c'è nulla di male, ogni organismo vivente ha bisogno di attenzioni, anche le piante.
Perché si giudica tanto negativamente?
Fare psicoterapia non è una passeggiata e a volte è difficile trovare la forza per proseguire ma smetta di giudicarsi negativamente per qualcosa che è normale.
Ne parli con la sua psicoterapeuta o cerchi un terapeuta e una terapia più in sintonia con i suoi bisogni.
Come le ha consigliato già un altro collega le consiglierei una psicoterapia bioenergetica che favorisce l'integrazione di corpo e mente.
Gentile utente di miodottore. Ho letto con attenzione la sua lettera, e anche le risposte dei colleghi. La sua è una richiesta d’aiuto su una situazione di grande sofferenza e disagio che non è riuscita a risolvere con la precedente psicoterapia. Penso che non serva un ulteriore suggerimento di quale terapeuta trovare, magari di un diverso indirizzo terapeutico (lo hanno fatto i colleghi), ma le posso dire che bisognerebbe uscire dal discorso dei compiti, delle cose da fare e della precedente relazione terapeutica. Prima di tutto è necessario mettere a fuoco e lavorare a livello inconscio tutte le difficoltà che descrive, cioè iniziare a capire da dove arrivano queste difficoltà che descrive, quali cose causano ciò. Riuscire a intravedere quale è il suo funzionamento inconscio, cioè com’è che continuano a succederle sempre le stesse cose quando invece vorrebbe cambiarle. Il cambiamento non lo si può imporre solamente con atti di volontà. Per questo in un percorso analitico è fondamentale che non ci sia nessuna forzatura, che ci possiamo esprimere liberamente, e anche dire tutto quello che ci passa per la mente, per vedere cosa dice e ci fa fare l’inconscio. Tutto ciò con il massimo rispetto per l’altro e per tutto ciò che porta in seduta. Resto a sua disposizione se vorrà qualche chiarimento. Un saluto, dott Valerio Mura
La psicoterapia è ascolto supporto contenimento e poi cambiamento,certo senza di lei nulla è possibile.Ci si può accordare sugli obbiettivi da raggiungere e sugli strumenti da utilizzare, certo ognuno deve fare la sua parte.Lei parla di compiacenza.Potrebbe cominciare a chiedersi:Quali sono i miei sogni e desideri?Un obbiettivo primario potrebbe essere quello di cominciare a gestire la paura diventata invalidante
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