Io non riesco a dormire questa malattia l'avevo.gia da quando.avevo 18 anni solo che riuscivo a gest

18 risposte
Io non riesco a dormire questa malattia l'avevo.gia da quando.avevo 18 anni solo che riuscivo a gestirla con i miei genitori ora e ricomparsa e vivendo.da solo perché i miei genitori.sono morti non riesco ha dormire sto sul.lerto.ma mi alzo subito e uno strazio. sono quattro settimane che non dormo si quando prendo lo stilnox fdormo
Però.lo.stupnox non l'ho prendo.ogni sera perché fa assuefazione lo presi si eno.su.quattro.settimane 5volte l'utimo.ieei sera dormito alla grande oggi non l'ho.preso.e queste sono le conseguenze mi sembra di impazzire cosa posso fare? ho.limpressione di essere stilnox dipendente e gli occhi che mi bruciano fortissimo no do.cosa fare se domani prendo lo sripnox
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso/a utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Buongiorno e grazie per la condivisione, mi dispiace molto per ciò che sta vivendo, è difficile vivere con un corpo che sembra voglia tradirci. Ha consultato degli specialisti? Un percorso di psicoterapia potrà aiutarla per mettere in campo tutte le risorse per fronteggiare questa condizione. Con l’impegno e il sostegno giusto riuscirà a riappropriarsi della sua vita. Resto a disposizione per qualsiasi informazione, sono disponibile anche per terapie online. Un caro saluto, D.ssa Cristina Sinno
Buongiorno,
Grazie di aver condiviso il Suo problema. Consiglierei innanzitutto di escludere qualsiasi origine organica. Dopodiché andrà indagata la Sua difficoltà di dormire dal punto di vista del Suo corpo, perché non riesce a rilassarsi, quali sono le emozioni che accompagnano questo stato e come Lei personalmente valuta la Sua difficoltà. Il modello strutturale integrato Le aiuterà a trovare Le risposte a queste domande coordinando in modo funzionale questi aspetti, per raggiungere maggiore serenità e qualità del sonno.
Le faccio i miei migliori auguri e rimango a Sua disposizione
Cordialmente
Dott.ssa Monika Elisabeth Ronge
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L'ansia provoca risvegli notturni e/o a volte difficoltà ad addormentarsi, ma la sua sintomatologia mi sembra notevole. Oltre alla cura medica che credo si possa avvalere anche di medicine alternative scientificamente riconosciute, le consiglio di consultare uno psicoterapeuta che valuti se ci sia uno stato ansioso che potrebbe essere peggiorato con la scomparsa dei genitori, la sua entità e ovviamente lo curi. Una terapia integrata, di manovre terapeutiche efficaci nell'immediato e di altre più idonee a risolvere traumi o atteggiamenti che connotano la personalità e predispongono all'ansia, è sempre a mio avviso preferibile e consigliabile. Per consulti urgenti può anche ricorrere alla consulenza on line o con mezzi telematici
Salve, anch'io penso che questa difficoltà vada affrontata non solo da un punto di vista farmacologico, ma anche psicologico per indagare le cause che la portano a non dormire. Cari saluti
Buongiorno, immagino il suo forte disagio e che l'aiuto farmacologico sia concordato con il medico di medicina generale o con uno specialista, che possano monitorare l'andamento della terapia. Per elaborare il lutto e affrontare il sintomo dell'insonnia le consiglio di affrontare un percorso di psicoterapia, così da poter parlare dei suoi vissuti, che possono essere di ansia, solitudine o in relazione con quanto emerge dalla sua storia. In un contesto di colloquio clinico potrà anche mettere a punto nuove strategie per affrontare la situazione.
gentilissimo, mi spiace moltissimo per la situazione che descrive, in quanto traspare tutto il disagio e la sofferenza che sta vivendo. Non è una cosa facile da gestire, soprattutto quando ci sentiamo soli nel doverla affrontare. Credo che intraprendere un percorso di terapia potrebbe aiutarla ad esplorare e comprendere a fondo le motivazioni sottostanti la sua estrema difficoltà nel dormire, nonchè delle strategie eventuali. Resto a disposizione!
AV
Gentile utente, i disturbi del sonno provocano forte disagio e sofferenza. Ritengo che la terapia farmacologica da sola, soprattutto se non seguita con costanza, non sia sufficiente ma debba affiancarsi anche una psicoterapia. Cordiali saluti
Buongiorno, è comprensibile che il fatto di vivere da solo dopo la perdita dei tuoi genitori possa contribuire a rendere la situazione ancora più difficile da affrontare. Ti consiglio vivamente di cercare assistenza medica da un professionista qualificato, come un medico o uno psicoterapeuta, per discutere del tuo problema di sonno e delle tue preoccupazioni riguardo alla dipendenza da Stilnox.
Un professionista sarà in grado di valutare la tua situazione in modo accurato e fornirti una consulenza personalizzata. Potrebbero essere disponibili diverse opzioni di trattamento o strategie che potrebbero aiutare a gestire i tuoi disturbi del sonno in modo sicuro e efficace. Cerca di andare a letto e svegliarti alla stessa ora ogni giorno, anche nei giorni liberi o durante il fine settimana. Questo aiuta a regolare il tuo ritmo circadiano e a favorire un sonno più regolare. Assicurati che la tua camera da letto sia buia, silenziosa e a una temperatura confortevole. Esplora tecniche di rilassamento, come la respirazione profonda, la meditazione o lo yoga. Queste pratiche possono aiutarti a ridurre lo stress e la tensione prima di andare a dormire. Parla con un medico o uno specialista del sonno per ottenere una consulenza adeguata e appropriata alle tue specifiche esigenze.
Dr. Roberto Prattichizzo
L'insonnia riguarda un italiano su quattro, e ci espone a malattie cardiovascolari, deficit immunitari, ansia, depressione. Ma la soluzione c'è. (SALUTE, rivista medica specializzata, anno 6 n.1)
Se vuole esplorare assieme le possibilità di miglioramento che esistono (proprio a partire dal suo disturbo del sonno), non esiti a contattarmi. Potrebbe sorprendersi di quante possibilità ci sono per affrontare il suo problema. Lei non è solo.
Buonasera,
è importante che lei possa consultare uno psichiatra per impostare la terapia farmacologica più adeguata alla sua situazione e intraprendere un percorso di psicoterapia.
A presto
Dott.ssa Michela Romano
Buongiorno, in generale i disturbi del sonno come quello da lei descritto influenzano pesantemente la vita quotidiana e la salute psicofisica. Non è sempre chiara la causa scatenante del disturbo ma spesso, escludendo una causa organica accuratamente indagata con il suo medico, problemi emotivi e psicologici hanno un grosso peso sull’insonnia. Se, da come descritto, la difficoltà nel dormire impatta in modo così prepotente sulla sua vita quotidiana e il problema dura da più di un mese sarebbe opportuno consultare il medico e provare ad iniziare un percorso di psicoterapia per supportare e lavorare sulle cause, oltre che organiche, anche psicologiche. Spero che le risposte possano aiutarla rispetto alla strada da intraprendere.
Gentile utente, la ringrazio per la sua condivisione, densa di dolore e di sofferenza per la perdita dei suoi genitori e per l'insonnia che non le consente di riposare. Innanzitutto, qualora avesse problemi con i farmaci che assume è importantissimo poterne parlare con il suo psichiatra di riferimento, il quale può aiutarla a trovare una terapia più efficace che le consenta di dormire. Accanto alla terapia farmacologica è fondamentale uno spazio di ascolto e di pensiero per poter elaborare i suoi vissuti emotivi. Il trattamento integrato, farmacologico e psicoterapeutico, può in tal senso aiutarla ad elaborare ciò che ha vissuto e a comprendere quali siano le cause dell'insonnia. Spero che questo mio intervento la possa aiutare nella presa di coscienza rispetto a ciò che sarebbe auspicabile.
Un caro saluto, Dott.ssa Emiliana Fariello
Buongiorno, può darsi che questi farmaci non sono adatti alle sue necessità, ne parli con il suo psichiatra. Le consiglio anche di valutare l’ affiancamento di una psicoterapia al percorso farmacologico
Buongiorno,
se deicide di sospendere un farmaco che l'aiuta a dormire o di cambiarlo le consiglio di farlo sempre gradualmente e sotto il monitoraggio di un medico in modo da evitare effetti indesiderati che possono amplificare l'ansia e l'insonnia. Ritengo utile che la terapia farmacologica possa essere accompagnata da un percorso psicoterapeutico che la aiuti ad esplorare le cause della sua insonnia e a individuare delle strategie per affrontarla.
Cari saluti,
Dott.ssa Anna Maria Gioia
Buongiorno, mi spiace per la situazione che sta vivendo e di come la difficoltà a dormire sia impattante nella quotidianità. Le consiglio di affiancare la terapia farmacologica (sotto controllo di un medico) ad un percorso di supporto psicologico. Cordiali saluti Dott.ssa Elena Epilotti
Salve, la ringrazio per aver condiviso i suoi vissuti personali. Mi dispiace poiché comprendo il disagio che sta vivendo. Ritengo utile che lei possa approfondire il tema e dunque richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare e comprendere meglio la situazione. Un caro saluto.
Salve.
Ciò che penso è che i disturbi del sonno siano un sintomo transdiagnostico di cui è necessario indagarne la causa che l'ha generato. Comprendo il profondo malessere che sta vivendo e la volontà di superarlo definitivamente. La perdita dei suoi genitori è un evento luttuoso che potrebbe aver contribuito ad alimentare il sintomo e che, per tale ragione, necessiterebbe di un'elaborazione profonda da parte sua. La terapia farmacologica può esserle certamente di sostegno, ma rischia di non essere risolutiva.
A mio avviso, una volta escluse da parte di un medico specialista le cause organiche che generano i suoi disturbi del sonno, sarebbe necessario intraprendere un percorso psicoterapeutico.
La saluto cordialmente

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