Io mi sento sola... Nonostante ho due genitori e dei fratelli io mi sento sola, mi vergogno di most

19 risposte
Io mi sento sola...
Nonostante ho due genitori e dei fratelli io mi sento sola, mi vergogno di mostrare me stessa, non ce la faccio....
Ho troppa paura di mostrarmi con le mie fragilità, non verrei capita, lo so perchè ci ho già provato, anzi vengo insultata perchè "piango e non so essere una persona matura", quindi una persona che non sa affrontare la vita....

Fingo di stare bene, tanto non importa a nessuno sapere che sono morta (da anni) dentro. Ho 24 anni, è da quando ne avevo 15 che desidero la morte, desidero andarmene via da qui, ma non ho il coraggio anche se vado alla ricerca di modi per farla finita.
Come glielo spieghi a chi non ha vissuto mai nulla di simile che odi la vita? Che non ti piace? Che non è poi così bella come te la descrivono? Che non riesci a vederla come un "dono"? ....

Mi sento davvero stanca.....
Sono stanca di vivere, di provare o di sforzarmi.
Credetemi, vorrei solo chiudere questi occhi e basta, dimenticarmi persino di aver vissuto.
È tutto da cancellare, da eliminare.
Vorrei non essere ricordata, piuttosto dimenticata e subito.

Voglio stare da sola perchè tanto quello che cerco non lo trovo.
Cerco serenità, spensieratezza, amore.

La vita non è come dicono, ci sono vite che sembrano incubi, e chi ascolta, da fuori, non capirà mai, proprio perchè non si tocca con le proprie mani la sofferenza, non te la senti costantemente addosso.
Cara ragazza, mi dispiace molto per la sofferenza che sta vivendo. Forse potrebbe esserle d’aiuto richiedere una consulenza psicologica, avere uno spazio in cui finalmente sentirsi ascoltata e accolta nel suo dolore le permetterebbe di poter riattraversare la sua storia di vita per ritrovare nuove risorse.
Un caro saluto

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Gentile utente,
Le nostre fragilità sono anche le nostre forze, ci sta che vuole nasconderle agli altri, le consideri come il suo tesoro da custodire. Non si giudichi per le emozioni che sta vivendo ma colga l'occasione per affrontarle in un percorso di psicoterapia.
Cari saluti
Buonasera, lei ha perfettamente ragione: nessuno può comprendere la sofferenza altrui, poiché ognuno, quando soffre, soffre da solo. Non ho però capito se questa sofferenza che Lei qui ci propone è una lamentazione, una condivisione o una richiesta di aiuto. SM
Le esprimo tutta la mia sodidarietà e allo stesso tempo l'nvito a rivolgersi a un professionista che l'aiuti a prendere consapevolizza di ciò che le impedisce di scoprire, gustare e sperimentare gli aspetti più autentici e solari di se stessa. Le consiglio pertanto un iter terapeutico breve ma molto articolato ed efficace: la NeuroRiflessoTerapia Personalizzata e integrata da un Counseling Floriteraputico, da Omeopatia, Nutraceutica e Fitoterapia.
Questo tipo di terapia globale permette di lavorare proficuamente sia su un versante Psico-Somatico che Somato- Psichico. Nel salutarla le dico che sono a sua disposizione per qualsiasi spiegazione e approfondimento su questo tipo di terapia.
Buongiorno, questo desiderio di essere compresa dovrebbe avere uno spazio nella sua vita, uno spazio che possa, pian piano, prendere il posto dell’immenso dolore che descrive. Provi a condividere questo grande peso con uno psicoterapeuta, si può costruire insieme un luogo (fisico e non) di sfogo, di lamentela, di disperazione ma anche di aiuto e di cambiamento. Un caro saluto Dottsa Elisa Galantini
Gentilissima,
sono d'accordo con lei, come si può esprimere una tale sofferenza e un tale dolore a qualcuno che, da ciò che leggo, mi fa sentire ancora più sola e in balia degli eventi? a qualcuno che non mi comprende? in più è estremamente complesso comunicare quello che sta vivendo se c'è già una difficoltà ad esprimersi e mostrarsi. Penso che lei abbia bisogno di trovare un luogo diverso in cui poterlo fare e in cui appropriarsi di questo dolore.. è suo e come tale lei stessa può dare il via ad un cambiamento; con l'aiuto di uno psicoterapeuta potrebbe sperimentarsi in tal senso e provare a raccontarsi in uno spazio sicuro e che sia solo suo, dove possa sentirsi libera, ascoltata, compresa e mai giudicata (in primis da se stessa). Ci vuole coraggio a riconoscere la grande fatica che sta facendo e provare ad affrontare tutto ciò, ma non deve necessariamente farlo da sola e con un percorso di psicoterapia potrebbe condividerla alleggerendo il grande peso che questo comporta.
Resto a sua disposizione, un caro saluto.
Dott.ssa Ilaria Terrini
Cechi aiuto al più presto. Non è scrivendoci che può risolvere un problema cosi grosso. E 'bene che lei sia cosciente di avere un problema, adesso il passo successivo CERCHI AIUTO
dott.Antonetta Monte
le consiglio di rivolgersi ad un professionista che possa sostenerla.
dott.ssa Maggio Rossella
Salve, mi dispiace per il suo dolore e la sua sofferenza. Sarebbe da capire cosa l'ha fatta precipitare in questo stato di sconforto, cosa è accaduto qualche anno fa che l'ha addolorata così tanto. A 24 anni si dovrebbe avere desiderio di intraprendere una propria strada di farsi una vita. Se questo non accade c'è da chiedersi il perché. Non rimanga sola nella sua questione, coltivi la speranza. Saluti, M.M.
Carissima, lei sta dicendo una cosa molto vera e umana...la vita è fatta anche di sofferenze. Un percorso di psicoterapia potrà esserle sicuramente utile per trovare un modo per convivere con questo dolore senza soccombere ad esso...e per imparare a vedere anche l'altro lato positivo dell'esperienza di vita. Vedo che altri colleghi le hanno già risposto, le suggerisco di cercare il professionista più vicino a lei e di contattarlo al più presto. Magari all'inizio non sarà facile, ma sono certa che con la persona giusta ci riuscirà. Un caro saluto SV
Carissima utente,
dalle sue parole traspare tristezza e frustrazione, la disperazione legata non solo alla propria sofferenza, ma anche e soprattutto alla percezione di non essere capiti da nessuno che faccia parte della sua vita, nemmeno dai parenti più stretti. Io credo che uno spazio psicoterapeutico possa fare per Lei la differenza, per andare maggiormente a fondo della sfiducia che evidentemente prova nei confronti degli altri, poter scavare in profondità per capirne l'origine e il senso. Nello spazio della terapia potrà inoltre trovare l'ascolto e la comprensione che cerca e sperimentare una relazione che finalmente possa darle conforto ed instillare in lei il seme della fiducia verso l'Altro. Non rinunci a questa possibilità, la invito a farlo al più presto per non restare in questo dolore "stagnante" ma andare nella direzione di un cambiamento, dare finalmente un senso a tutto il dolore che sinora ha sperimentato e sperimenta.
Resto a sua disposizione per eventuali domande o chiarimenti, non esiti a contattarmi.
Un caro saluto

Dott.ssa Genduso
Salve, credo che lei sia stanca di fingere ed è pronta per farsi aiutare nel trovare un senso diverso, più autentico, più suo, alla vita. Trovi uno/a specialista che l’accompagni in questa ricerca. Buona scoperta Dott.a Giusi Nitto
Buongiorno, ho letto con attenzione le sue parole; toccanti e che bene esprimono il modo in cui si sente. Ormai da tanto tempo, da quando aveva 15 anni. Per poterla aiutare però, avrei bisogno di alcuni elementi in più. Quando è nata esattamente la sua sofferenza? Quando ha iniziato ad avvertire il peso di cui parla? Che periodo della sua vita era? E' successo qualcosa di importante? Se lo desidera possiamo fare un primo colloquio conoscitivo gratuito in cui potrà esporre meglio la natura di questa sofferenza. Pensare di non voler vivere più, è un segnale importante che ci dice che la nostra sofferenza e il nostro disagio, sono arrivati oltre il limite e che è il momento di fare qualcosa. La saluto cordialmente, e se vorrà, sarò a sua disposizione, Dott.ssa Francesca Caputo
Cara utente,
le sue parole mi trasmettono una profonda tristezza.
Lei dice di sentirsi sola nonostante abbia genitori e fratelli; forse nessuno di loro le sta vicino in maniere intima e profonda come desidererebbe? O è lei stessa a non lasciarsi avvicinare in quanto teme di venir giudicata e non compresa anche da loro?
Sa, delle volte capita, di fare fatica a lasciarsi "vedere" anche da chi ci è più vicino.
La sua solitudine, inoltre, appare come una solitudine interna: dov'è lei? la sua parte vitale e gioiosa? Forse tutta questa sofferenza le sta comunicando che quella parte più autentica e libera ha voglia di tornare alla luce.
Cosa fa per sé stessa? Anche di apparentemente piccolo. Solo per lei intendo: una passeggiata, una torta, un disegno? Ricominci da lì: dall'inutile che è invece così utile, da qualcosa solo per lei che non abbia altri fini.
Le consiglio inoltro di contattare uno psicoterapeuta, in modo da avere un posto e un tempo dove poter elaborare e trasformare tutte queste sofferenze e dove imparare ad affidarsi e condividere.
Rimango a disposizione per lei.
Un caro saluto
Dott.ssa Maila Serra
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Buona sera, in situazioni di forte disagio nonchè durature nel tempo sarebbe importante rivolgersi ad uno specialista per poter meglio comprendere ed elaborare questa sua problemtica. Preferibilmente le consiglierei di rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta così che possa intraprendere un percorso di terapia anche in videochiamata WhatsApp. Cordiali saluti, Dott.ssa Beatrice Planas. Psicologa psicoterapeuta per consulenze online
E' possibile che a volte ci senta soli, incompresi e soprattutto impotenti di fronte a simili emozioni.
Ma lei ha tante risorse ed altrettante da scoprire. Prendere in considerazione la psicoterapia potrebbe darle il giusto spazio per decodificare questo suo profondo malessere e darle modo di trovare se stessa e ciò che vuole veramente.
un caro saluto
Salve, il suo vissuto mi arriva forte e chiaro come il rombo di un tuono; anche se non posso sentire tutto quello che vive ne colgo la profondità e mi ricordo quando anche io vivevo il mio disagio. Mi accorsi che nel fare tentativi di espressione cercavo anche una soluzione alternativa a quella che mi si palesava dal sentire il dolore, chissà che non possa essere lo stesso per lei e che non decida di incamminarsi verso altre prospettive. è il mio augurio per lei.
Massimiliano
Gentile utente di mio Dottore,
“ Cerco serenità, spensieratezza, amore”, queste le sue parole nel suo racconto.
Ed è proprio da queste che bisognerebbe partire per riappropriarsi della Libertà di cui ha diritto.
Questi i presupposti di un Percorso psicologico con un Terapeuta che la possa guidare in un Processo evolutivo di crescita per riappropriarsi della sua vita. Un inizio, non una fine.
Resto a sua disposizione per qualsiasi chiarimento.
Saluti,
Dottore Diego Ferrara
Cara utente, mostrare le proprie fragilità è una paura che accomuna quasi tutti, ognuno di noi ha qualcosa dentro di sé che teme di mostrare perché ha imparato a considerarle negative piuttosto che punti di forza. La sua vita è piena di dolore, ma imparare ad accettare, amare, abbracciare le proprie fragilità la renderà libera di essere se stessa. La invito caldamente a rivolgersi ad un professionista psicoterapeuta. Saluti RRA

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