Io con il mio carattere ho rovinato tutte quelle relazioni amicali che sono stata fortunata ad avere
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Io con il mio carattere ho rovinato tutte quelle relazioni amicali che sono stata fortunata ad avere.
Molti di loro mi considerano una persona poco educata, rispettosa del prossimo.
Ho praticato il ghosting, credo si chiami così, per tanto tempo non ho più voluto vedere nessuno, io mi vergogno troppo a parlare di me e dei miei problemi con gli altri, sono riuscita ad essere me stessa solo nei 4 anni di psicoterapia che ho fatto con la mia psicoterapeuta, ma anche lì ho rovinato tutto, la mia sincerità ha rovinato tutto.....
Ho portato la mia terapeuta all'esasperazione, è stata costretta a bloccarmi su tutti i social perchè io continuavo a scriverle...nonostante non mi sentivo più aiutata da lei volevo continuare a fare terapia.....
Non riesco a fidarmi di nessun altro....non ci riesco....
Vorrei andare da quest'altra terapeuta con cui ho avuto un consulto ma già a primo impatto sentivo che non eravamo...come posso dire...cioè lo sentivo che non mi capiva...non so come spiegarlo....
La psicoterapia online non la posso fare perchè in casa non avrei la giusta privacy e perchè sarebbe ancora più complicato per me capire se posso fidarmi oppure no, per non parlare del pagamento, non saprei come fare dato che dovrei chiedere ogni santa volta a mio padre per fare un pagamento (con la sua carta) online, nelle sedute di presenza mi prestava la sua carta e per me era più semplice oppure a volte pagavo in contanti.
Non lo so....non so davvero come e cosa fare, perchè in tutto questo sono da sola, non posso parlarne con chiunque di questo mio problema, per mia madre la psicoterapia è una cosa inutile e vi ho già detto tutto.
So che me lo chiederete, si, sono già stata nel pubblico anni fa ma non mi ero trovata affatto bene, tanto che già dopo la quarta seduta avevo smesso di andare.
Io ho tante paure e inizio a credere che il mio problema non sia solo l'ansia sociale...ci sono problemi su problemi.....
Allo stesso tempo sono frenata e tendo a rimandare l'inizio di una psicoterapia, perchè avendo fatto esperienza con la precedente so già come funziona e dato che ci vuole la mia buona volontà a maggior ragione sono frenata, perchè non mi sono mai sentita pronta..
Non mi va di far spendere di nuovo tanti soldi a mio padre senza risolvere nulla, capite che situazione è la mia?
Non so davvero come uscirne, se rivado in terapia so cosa mi aspetta e mi fa paura solo a pensarci.....
Se solo mi azzardo a dire ad un terapeuta di presenza che ancora non riesco a trovare qualcuno con cui fidarmi passo per quella che non ha devvero voglia di cambiare, dico questo perchè mi è già stato detto e più di una volta, certo magari con toni gentili ma il succo quello era.
Allora forse e meglio che certe cose non le dico...non posso essere sempre sincera...non lo so....non so davvero cosa pensare.
È vero che una parte di me vorrebbe non cambiare e rimanere così per tutta la vita ma se lo dico ad alta voce mi sento in colpa perchè so che vado "contro corrente", so che non è normale e quindi so anche che non ne posso parlare con tutti.
E quindi mi dico, ma se vado a dirgli una cosa simile alla mia terapeuta quella come fa ad aiutarmi?
Scusatemi se scrivo spesso qui, è che sono disperata e non so con chi parlarne...
Vorrei trovare un modo più semplice e lo cerco da tanto tempo....
Molti di loro mi considerano una persona poco educata, rispettosa del prossimo.
Ho praticato il ghosting, credo si chiami così, per tanto tempo non ho più voluto vedere nessuno, io mi vergogno troppo a parlare di me e dei miei problemi con gli altri, sono riuscita ad essere me stessa solo nei 4 anni di psicoterapia che ho fatto con la mia psicoterapeuta, ma anche lì ho rovinato tutto, la mia sincerità ha rovinato tutto.....
Ho portato la mia terapeuta all'esasperazione, è stata costretta a bloccarmi su tutti i social perchè io continuavo a scriverle...nonostante non mi sentivo più aiutata da lei volevo continuare a fare terapia.....
Non riesco a fidarmi di nessun altro....non ci riesco....
Vorrei andare da quest'altra terapeuta con cui ho avuto un consulto ma già a primo impatto sentivo che non eravamo...come posso dire...cioè lo sentivo che non mi capiva...non so come spiegarlo....
La psicoterapia online non la posso fare perchè in casa non avrei la giusta privacy e perchè sarebbe ancora più complicato per me capire se posso fidarmi oppure no, per non parlare del pagamento, non saprei come fare dato che dovrei chiedere ogni santa volta a mio padre per fare un pagamento (con la sua carta) online, nelle sedute di presenza mi prestava la sua carta e per me era più semplice oppure a volte pagavo in contanti.
Non lo so....non so davvero come e cosa fare, perchè in tutto questo sono da sola, non posso parlarne con chiunque di questo mio problema, per mia madre la psicoterapia è una cosa inutile e vi ho già detto tutto.
So che me lo chiederete, si, sono già stata nel pubblico anni fa ma non mi ero trovata affatto bene, tanto che già dopo la quarta seduta avevo smesso di andare.
Io ho tante paure e inizio a credere che il mio problema non sia solo l'ansia sociale...ci sono problemi su problemi.....
Allo stesso tempo sono frenata e tendo a rimandare l'inizio di una psicoterapia, perchè avendo fatto esperienza con la precedente so già come funziona e dato che ci vuole la mia buona volontà a maggior ragione sono frenata, perchè non mi sono mai sentita pronta..
Non mi va di far spendere di nuovo tanti soldi a mio padre senza risolvere nulla, capite che situazione è la mia?
Non so davvero come uscirne, se rivado in terapia so cosa mi aspetta e mi fa paura solo a pensarci.....
Se solo mi azzardo a dire ad un terapeuta di presenza che ancora non riesco a trovare qualcuno con cui fidarmi passo per quella che non ha devvero voglia di cambiare, dico questo perchè mi è già stato detto e più di una volta, certo magari con toni gentili ma il succo quello era.
Allora forse e meglio che certe cose non le dico...non posso essere sempre sincera...non lo so....non so davvero cosa pensare.
È vero che una parte di me vorrebbe non cambiare e rimanere così per tutta la vita ma se lo dico ad alta voce mi sento in colpa perchè so che vado "contro corrente", so che non è normale e quindi so anche che non ne posso parlare con tutti.
E quindi mi dico, ma se vado a dirgli una cosa simile alla mia terapeuta quella come fa ad aiutarmi?
Scusatemi se scrivo spesso qui, è che sono disperata e non so con chi parlarne...
Vorrei trovare un modo più semplice e lo cerco da tanto tempo....
Gentilissima Utente,
da quello che scrive si percepisce la sua disperazione, la sua confusione e, mi sembra, una perdita di fiducia non solo in se stessa ma nei confronti di un possibile aiuto. Può succedere che durante la terapia si abbia l'impressione di non "fare passi avanti" e questo sicuramente può portare a momenti di sconforto e frustrazione, ma per tutto ci vuole il tempo giusto. In questo tempo giusto c'è anche il momento in cui iniziare una psicoterapia, non è facile raccontarsi ed è del tutto normale.. la prima cosa sicuramente è trovarsi a proprio agio con il terapeuta e percepire le sedute come uno spazio, uno spazio che è solo Suo e dove può permettersi e autorizzarsi ad essere se stessa senza temere giudizi, in modo tale da poter provare a mettere un po' d'ordine nelle difficoltà e nei problemi che riporta. Tenga a mente che la terapia e il processo terapeutico si co-costruiscono e tutte e due le parti, paziente e terapeuta, investono all'interno del percorso.. si inizia e si cammina insieme.
Con la speranza di esserle stata utile, rimango a disposizione.
Un carissimo saluto,
Dott.ssa Ilaria Terrini
da quello che scrive si percepisce la sua disperazione, la sua confusione e, mi sembra, una perdita di fiducia non solo in se stessa ma nei confronti di un possibile aiuto. Può succedere che durante la terapia si abbia l'impressione di non "fare passi avanti" e questo sicuramente può portare a momenti di sconforto e frustrazione, ma per tutto ci vuole il tempo giusto. In questo tempo giusto c'è anche il momento in cui iniziare una psicoterapia, non è facile raccontarsi ed è del tutto normale.. la prima cosa sicuramente è trovarsi a proprio agio con il terapeuta e percepire le sedute come uno spazio, uno spazio che è solo Suo e dove può permettersi e autorizzarsi ad essere se stessa senza temere giudizi, in modo tale da poter provare a mettere un po' d'ordine nelle difficoltà e nei problemi che riporta. Tenga a mente che la terapia e il processo terapeutico si co-costruiscono e tutte e due le parti, paziente e terapeuta, investono all'interno del percorso.. si inizia e si cammina insieme.
Con la speranza di esserle stata utile, rimango a disposizione.
Un carissimo saluto,
Dott.ssa Ilaria Terrini
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Buonasera Cara,
dalle sue parole emergono tante domande, riflessioni, disorientamento, emozioni contrastanti. Mi sembra di capire che i 4 anni di psicoterapia li abbia vissuti anche in modo positivo dato che "è riuscita a sentirsi se stessa", allora forse un pò sono serviti. Le sensazioni di non aver concluso nulla e non sapere come proseguire possono essere invadenti e scoraggianti, inoltre dare fiducia a qualcuno che non si conosce è senz'altro difficile e c'è bisogno di tempo. Le consiglierei però di provare a concedere un pò di fiducia a se stessa verso il poter creare un nuovo spazio di costruzione con una Psicoterapeuta, alla quale poter dire ciò che prova, di qualsiasi emozione si tratti, e lasciare che sia la vostra relazione a rispondere ai suoi dubbi: vivendola e tentando di lasciarsi guidare.
Le faccio i miei auguri
Dott.ssa Helene Vacchero
dalle sue parole emergono tante domande, riflessioni, disorientamento, emozioni contrastanti. Mi sembra di capire che i 4 anni di psicoterapia li abbia vissuti anche in modo positivo dato che "è riuscita a sentirsi se stessa", allora forse un pò sono serviti. Le sensazioni di non aver concluso nulla e non sapere come proseguire possono essere invadenti e scoraggianti, inoltre dare fiducia a qualcuno che non si conosce è senz'altro difficile e c'è bisogno di tempo. Le consiglierei però di provare a concedere un pò di fiducia a se stessa verso il poter creare un nuovo spazio di costruzione con una Psicoterapeuta, alla quale poter dire ciò che prova, di qualsiasi emozione si tratti, e lasciare che sia la vostra relazione a rispondere ai suoi dubbi: vivendola e tentando di lasciarsi guidare.
Le faccio i miei auguri
Dott.ssa Helene Vacchero
Gentile utente di mio dottore,
Molto probabilmente non è ancora pronta a fronteggiare cambiamenti di un certo tipo tutto qui. Non faccia un dramma di questo e non si giudichi. Quando sarà il momento opportuno che sente che delle cose della sua vita potranno cambiare allora inizierà un percorso che potrà rivelarsi per lei risolutivo di certe cose.....in fondo la terapia la deve per lei e non per soddisfare le aspettative evolute e di cambiamento di qualcun altro.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Molto probabilmente non è ancora pronta a fronteggiare cambiamenti di un certo tipo tutto qui. Non faccia un dramma di questo e non si giudichi. Quando sarà il momento opportuno che sente che delle cose della sua vita potranno cambiare allora inizierà un percorso che potrà rivelarsi per lei risolutivo di certe cose.....in fondo la terapia la deve per lei e non per soddisfare le aspettative evolute e di cambiamento di qualcun altro.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Cara ragazza, credo che il suo modo di sentirsi sempre in pericolo e da sola, dica molto del suo modo di vedere il mondo e del suo passato che probabilmente ha determinato questo suo approccio alla realtà. Purtroppo non rimangono altre strade oltre alla psicoterapia e lei si trova dibattuta , come moltissimi pazienti, fra il volere cambiare e la paura di farlo. Non so quanti anni abbia e se può permettersi un lavoro per pagarsi la terapia; o se ha la forza di cercare nuovamente nel pubblico...ma è l'unico consiglio valido che possa darle.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buongiorno, evidentemente nella sua vita ha imparato che fidarsi e affidarsi a qualcuno è pericoloso ed è normale che lei abbia paura nell'entrare in una relazione significativa. Questo accade anche nella relazione terapeutica che potrebbe essere lo spazio in cui lei può osservare cosa accade quando si relaziona con l'altro, quali paure emergono, quale pericolo percepisce. La relazione terapeutica è un po' come una palestra dove può imparare a riconoscere le varie parti di sé, quella che ha paura, quella che vuole cambiare e quella che ha paura di farlo. È importante che queste parti si conoscano tra loro, si ascoltino e inizino a collaborare. Le consiglio una terapia in presenza proprio perché lei ha da lavorare sullo stare in relazione. Se vive a Roma sono disponibile ad incontrarla. Cordiali saluti dottoressa Adriana Casile
Salve, il modo più semplice sarebbe intraprendere un percorso di psicoterapia, al fine di fare un po' di chiarezza interiore.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Buona giornata.
Dott. Fiori
Buongiorno, essere sinceri non è una patologia. Forse il problema è come dire certe cose e quando dirle. Il fatto di non poter che dire ciò che si pensa nasconde il fatto di aver bisogno di essere amati per quel che si è, con tutti i nostri difetti, come solo un genitore potrebbe fare, una mamma forse.. Uno psicoterapeuta non può aver paura della su sincerità, diversa cosa è porre dei limiti! Se lei iniziasse una psicoterapia con me non le concederei altro che lo spazio della psicoterapia, ma è di quello spazio che lei ha bisogno! Un cordiale saluto Dott. Roberto Pitzalis
Buonasera, nella sua lunga domanda lei scrive molto, ma non dice dei particolari importanti su di lei. Penso che quando si scrive a degli psicoterapeuti si sta cercando di essere aiutati a causa di problemi o sintomi che ci stanno arrecando dolore. Quindi dovrà parlare di lei in maniera più sincera e con dati più precisi, non ci scrive la sua età, se sta studiando o se sta lavorando o è disoccupata ed è per questo motivo che dipende economicamente dalla sua famiglia. Altro elemento importante come mai in quattro anni di psicoterapia non ha elaborato la mancanza di fiducia nei confronti degli altri? Forse c'è stato qualche trauma che l'impedisce di fidarsi? Nel momento in cui s'inizia un rapporto di psicoterapia, la base è proprio la fiducia nei confronti della psicoterapeuta che ci accoglie e ci aiuta a risolvere i nostri traumi e delusioni. Quindi se lei inizierà una nuova terapia dovrà affidarsi completamente alla psicoterapeuta che sceglierà, altrimenti è inutile e spenderà solo soldi, la saluto cordialmente, dott. Eugenia Cardilli.
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Buonasera. Della sua condivisione mi colpiscono due aspetti principalmente rispetto alla possibilità di intraprendere, nuovamente, un percorso terapeutico: la prima è che sente una difficoltà nel fidarsi degli altri (compreso il/la terapeuta), l'altra è che si sente dibattuta rispetto alla volontà di cambiare.
Oltre a questo dice di avere difficoltà economiche rispetto al sostenere una psicoterapia privata e che però non vorrebbe affidarsi al servizio pubblico.
Se vuole affrontare realmente le sue difficoltà le direi che, per quanto riguarda la fiducia/sfiducia nell'altro e la volontà di cambiare, credo sia importante e necessario esprimere tutto quanto al professionista cui sceglierà di rivolgersi: qualunque professionista vorrebbe, insieme a lei, approfondire e comprendere questi suoi pensieri; per ciò che invece concerne la scelta di un servizio pubblico o privato dovrà certamente comprendere quale possibilità sia la migliore per lei nel momento in cui sceglierà di intraprendere un percorso, considerando da una parte che molti professioni privati hanno costi calmierati in questo particolare momento storico, e dall'altra che nel servizio pubblico incontrerà professionisti competenti ed affidabili, solo a volte limitati da impostazioni presenti nel sistema del settore pubblico.
In definitiva, se vuole davvero impegnarsi per riprendere in mano la sua vita, potrà, per ogni passo che sente critico, trovare una risposta ed una soluzione, che seppur non saranno per lei le migliori nel senso assoluto del termine, potranno essere determinanti e decisive al fine di riconquistare la sua libertà, il suo senso di responsabilità ed il suo benessere.
I miei migliori auguri,
Dott. Felice Schettini
Oltre a questo dice di avere difficoltà economiche rispetto al sostenere una psicoterapia privata e che però non vorrebbe affidarsi al servizio pubblico.
Se vuole affrontare realmente le sue difficoltà le direi che, per quanto riguarda la fiducia/sfiducia nell'altro e la volontà di cambiare, credo sia importante e necessario esprimere tutto quanto al professionista cui sceglierà di rivolgersi: qualunque professionista vorrebbe, insieme a lei, approfondire e comprendere questi suoi pensieri; per ciò che invece concerne la scelta di un servizio pubblico o privato dovrà certamente comprendere quale possibilità sia la migliore per lei nel momento in cui sceglierà di intraprendere un percorso, considerando da una parte che molti professioni privati hanno costi calmierati in questo particolare momento storico, e dall'altra che nel servizio pubblico incontrerà professionisti competenti ed affidabili, solo a volte limitati da impostazioni presenti nel sistema del settore pubblico.
In definitiva, se vuole davvero impegnarsi per riprendere in mano la sua vita, potrà, per ogni passo che sente critico, trovare una risposta ed una soluzione, che seppur non saranno per lei le migliori nel senso assoluto del termine, potranno essere determinanti e decisive al fine di riconquistare la sua libertà, il suo senso di responsabilità ed il suo benessere.
I miei migliori auguri,
Dott. Felice Schettini
Buongiorno, mi ripeterei nelle tante parole che i miei colleghi hanno correttamente proposto ma a me rimane una domanda sincera e schietta, lei quanti anni ha? Le auguro di trovare il suo posto nella vita.
Massimiliano
Massimiliano
Buonasera,
sei disperata e non sai come uscirne, ti pare che l'unico modo per risolverti e capirti sia rivolgerti a uno o una psicoterapeuta, della quale però sai già che non ti fiderai .. forse perché sai che quella strada è già stata percorsa ed ora ci sono strade nuove che vorresti percorrere e non ritieni di avere il coraggio per prenderle? ...
Un cordiale saluto
Dott.ssa Marzia Sellini
sei disperata e non sai come uscirne, ti pare che l'unico modo per risolverti e capirti sia rivolgerti a uno o una psicoterapeuta, della quale però sai già che non ti fiderai .. forse perché sai che quella strada è già stata percorsa ed ora ci sono strade nuove che vorresti percorrere e non ritieni di avere il coraggio per prenderle? ...
Un cordiale saluto
Dott.ssa Marzia Sellini
Buona sera, in situazioni di forte disagio nonchè durature nel tempo sarebbe importante rivolgersi ad uno specialista per poter meglio comprendere ed elaborare questa sua problemtica. Preferibilmente le consiglierei di rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta così che possa intraprendere un percorso di terapia anche in videochiamata WhatsApp. Cordiali saluti, Dott.ssa Beatrice Planas. Psicologa psicoterapeuta per consulenze online
buongiorno cara, dalle sue parole si percepisce tutta la sua disperazione, la sua confusione e il suo malessere. io credo che la psicoterapia possa esserle innanzitutto utile per mettere un po' in ordine tutti questi pensieri e sentimenti, solo così può a mio avviso trovare un equilibrio. Lei merita una buona vita, e solo lei piò capire quale sia il suo concetto di benessere. un buon terapeuta la affiancherà in questa strada e la aiuterà a raggiungere un equilibrio nella direzione che lei stessa vorrà. io le consiglio di provarci, con tutte le sue domande e perplessità ma di provarci. le auguro un buon percorso e buone feste!
Salve.
Mi colpisce la sua confusione nel descrivere la sua esperienza sia di vita che psicoterapeutica, associata al sentirsi in colpa di rovinare tutto quando è sincera e alla sfiducia negli altri e in se stessa.
Il percorso psicoterapeutico lo ricorda anche positivo.
Si può fidare di se stessa nella scelta del terapeuta, visto che già in passato si è fidata di se stessa nel rendersi conto che un terapeuta non era giusto per lei?
Non tutti sono giusti, per instaurarsi la relazione terapeutica c'è bisogno di sentirsi a suo agio con la persona.
Continui a cercare se lo sente buono per sé e si fidi di lei per sentire se è la persona giusta
Mi colpisce la sua confusione nel descrivere la sua esperienza sia di vita che psicoterapeutica, associata al sentirsi in colpa di rovinare tutto quando è sincera e alla sfiducia negli altri e in se stessa.
Il percorso psicoterapeutico lo ricorda anche positivo.
Si può fidare di se stessa nella scelta del terapeuta, visto che già in passato si è fidata di se stessa nel rendersi conto che un terapeuta non era giusto per lei?
Non tutti sono giusti, per instaurarsi la relazione terapeutica c'è bisogno di sentirsi a suo agio con la persona.
Continui a cercare se lo sente buono per sé e si fidi di lei per sentire se è la persona giusta
Cara utente,
mi dispiace molto per il suo vissuto. Percepisco la disperazione e l’impotenza del momento. Purtroppo non la conosco per poterle dare una risposta esaustiva. Tuttavia mi sento di dirle che se vuole provare a stare meglio una soluzione potrebbe essere quella di rimettersi in discussione e provare ad affidarsi nuovamente a un professionista. Probabilmente se non ha già avuto modo, le consiglierei di fare una psicodiagnosi.
Le resistenze al cambiamento sono spesso presenti in terapia, sarà compito del terapeuta affrontarle insieme al paziente.
Mi piacerebbe poterla aiutare a lavorare su se stessa e alleviare e trasformare almeno in parte la sua sofferenza. Tuttavia la spinta a voler provare ad apportare un cambiamento deve partire da lei. Non si modifica la struttura caratteriale di una persona in poco tempo. Purtroppo il percorso terapeutico procura molta sofferenza, momenti di stallo e momenti di crescita. Occorre imparare ad avere pazienza e ad accogliere e tollerare la frustrazione e la sofferenza.
Resto a disposizione.
Dott.ssa Francesca Tardio
mi dispiace molto per il suo vissuto. Percepisco la disperazione e l’impotenza del momento. Purtroppo non la conosco per poterle dare una risposta esaustiva. Tuttavia mi sento di dirle che se vuole provare a stare meglio una soluzione potrebbe essere quella di rimettersi in discussione e provare ad affidarsi nuovamente a un professionista. Probabilmente se non ha già avuto modo, le consiglierei di fare una psicodiagnosi.
Le resistenze al cambiamento sono spesso presenti in terapia, sarà compito del terapeuta affrontarle insieme al paziente.
Mi piacerebbe poterla aiutare a lavorare su se stessa e alleviare e trasformare almeno in parte la sua sofferenza. Tuttavia la spinta a voler provare ad apportare un cambiamento deve partire da lei. Non si modifica la struttura caratteriale di una persona in poco tempo. Purtroppo il percorso terapeutico procura molta sofferenza, momenti di stallo e momenti di crescita. Occorre imparare ad avere pazienza e ad accogliere e tollerare la frustrazione e la sofferenza.
Resto a disposizione.
Dott.ssa Francesca Tardio
Gentile utente, La vedo in una gabbia da cui una parte vorrebbe uscire ed un altra ne sarebbe terrorizzata.
Lei non ha particolari obblighi nei confronti di un terapeuta. Se crede di dover dire tutto da subito, probabilmente partirebbe con il piede sbagliato. Siamo noi a dover conquistare la fiducia dei nostri pazienti. Spero che se accettasse una ulteriore scommessa per riuscire a riprendere in mano i fili della Sua esistenza, possa incontrare un terapeuta interessato alla Sua Persona prima ancora che Lei esponga il Suo malessere. Le assicuro che se ha un buon rapporto con il Suo corpo, sarà quest'ultimo a scegliere. E' stato e sarà sempre così.
Cordialmente.
Lei non ha particolari obblighi nei confronti di un terapeuta. Se crede di dover dire tutto da subito, probabilmente partirebbe con il piede sbagliato. Siamo noi a dover conquistare la fiducia dei nostri pazienti. Spero che se accettasse una ulteriore scommessa per riuscire a riprendere in mano i fili della Sua esistenza, possa incontrare un terapeuta interessato alla Sua Persona prima ancora che Lei esponga il Suo malessere. Le assicuro che se ha un buon rapporto con il Suo corpo, sarà quest'ultimo a scegliere. E' stato e sarà sempre così.
Cordialmente.
Dalle sue parole sembra attraversare un momento davvero particolare e pesante da sopportare, che meriterebbe di essere condiviso per alleviarne il dolore. I suoi vissuti, così importanti e delicati, necessiterebbero di essere ascoltati e approfonditi in un contesto terapeutico, certamente un percorso psicologico la aiuterebbe a fare chiarezza e ad affrontare questo momento, così difficile per lei. La psicoterapia è prima di tutto un viaggio, un'esplorazione di noi stessi con la compagnia di qualcuno a cui affidarsi e su cui poter contare che può aiutarci a conoscerci meglio, a sondare parti di noi emozioni, pensieri, prospettive ancora sconosciuti che è arrivato il momento di incontrare. Le suggerisco di valutare l'inizio di un percorso di terapia con la compagnia di qualcuno che si sintonizzi al meglio con le sue necessità e aspettative, in caso mi trova disponibile ad riceverla (attraverso la video-consulenza online) e, se mi permette, la invito con piacere a ritagliarsi qualche minuto per leggere la mia descrizione presente su questa piattaforma e farsi una prima idea di me del mio approccio; se la lettura le piacerà e se la motiverà a mettersi in gioco (scegliere di affrontare il nostro dolore è una scelta molto coraggiosa e una scommessa su noi stessi!), mi troverà felice di accoglierla. Resto a sua disposizione e, se vuole, la aspetto. Un gentile saluto
Cara Utente,
quello che sta vedendo succedere in lei è l'esito del fatto che il "nostro cervello" purtroppo funziona proprio male, ci predispone alla sofferenza a causa di un sistema di "sopravvivenza" che abbiamo ereditato da milioni di anni di evoluzione tra le specie (milioni di anni di storia di evoluzione tra tutte le specie viventi di cui noi siamo gli ultimi "arrivati")... insomma, non è colpa sua se la sua mente le dice di essere in pericolo come non è colpa sua se questo le produce dei comportamenti automatici di isolamento, di richiesta di aiuto con tratti di emergenza, di tutto ciò che poi una parte "saggia" di lei dice di non volere. Se solo potesse comprendere che tutto ciò che le accade non è affatto voluto da lei, potrebbe pensare di fare una psicoterapia con lo spirito di chi, insieme ad una guida, cerca di comprendere come funziona questo complicato cervello umano che possiede anche lei e come imparare a gestirlo, visto che anche questo non è colpa sua, poiché semplicemente nessuno glielo ha mai insegnato.
Le auguro ogni bene e che un giorno possa far prendere il comando alla sua parte saggia e coraggiosa che tenta in ogni modo di farsi vedere!
quello che sta vedendo succedere in lei è l'esito del fatto che il "nostro cervello" purtroppo funziona proprio male, ci predispone alla sofferenza a causa di un sistema di "sopravvivenza" che abbiamo ereditato da milioni di anni di evoluzione tra le specie (milioni di anni di storia di evoluzione tra tutte le specie viventi di cui noi siamo gli ultimi "arrivati")... insomma, non è colpa sua se la sua mente le dice di essere in pericolo come non è colpa sua se questo le produce dei comportamenti automatici di isolamento, di richiesta di aiuto con tratti di emergenza, di tutto ciò che poi una parte "saggia" di lei dice di non volere. Se solo potesse comprendere che tutto ciò che le accade non è affatto voluto da lei, potrebbe pensare di fare una psicoterapia con lo spirito di chi, insieme ad una guida, cerca di comprendere come funziona questo complicato cervello umano che possiede anche lei e come imparare a gestirlo, visto che anche questo non è colpa sua, poiché semplicemente nessuno glielo ha mai insegnato.
Le auguro ogni bene e che un giorno possa far prendere il comando alla sua parte saggia e coraggiosa che tenta in ogni modo di farsi vedere!
Penso che lei debba portare in terapia questa scarsa fiducia nell'altro , questa bassa propensione ad 'affidarsi'. Invece di nasconderlo forse va proprio esplicitato dall'inizio perchè noi terapeuti sappiamo starci nella non fiducia e possiamo lavorare verso la creazione di una relazione sana e stabile in cui sentirsi accolta e stimolata all'esplorazione del mondo e di altri 'viaggi'. In bocca al lupo per tutto. Un abbraccio
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