INCOMPRENSIONI DI COPPIA SPOSATA Buongiorno, mi chiamo Anna e da quasi 2 anni sono sposata con mio

19 risposte
INCOMPRENSIONI DI COPPIA SPOSATA
Buongiorno, mi chiamo Anna e da quasi 2 anni sono sposata con mio marito. Io sono italiana e lui dell’europa dell’est. Il problema per me nasce proprio dall’inizio del nostro matrimonio in quanto mio marito è molto attaccato alla sua famiglia, specialmente a sua madre che la venera, e per le promesse che ci siamo fatti ero convinta che una volta sposati, come io ho lasciato il mio nido lui avrebbe lasciato il suo per costruire il nostro assieme.
Purtroppo non è stato così in quanto la sua famiglia vive a 2 minuti da casa nostra mentre la mia a 40 minuti. Ogni occasione speciale che abbiamo vissuto ha sempre avuto dell’amaro proprio perchè lui non riesce a capire che io dovrei essere la sua priorità e che la sua famiglia viene dopo altrimenti non avrebbe avuto senso sposarci.
Per farvi un esempio, dopo 5 mesi che eravamo sposati lui compiva gli anni e io decisi di regalargli un viaggio per noi 2 di 3 giorni e tornavamo a casa il giorno dopo il suo compleanno. A lui non andava bene perchè non vedeva sua madre… e per ripicca a Capodanno che sarebbe stato tra l’altro il primo Capodanno da festeggiare insieme non siamo andati via perchè compie gli anni sua madre e siccome non l’ha vista per i suoi 30 non voleva non vederla neanche per il suo.
Potrei andare avanti all’infinito raccontando episodi ma mi fermo qui.
Ovviamente io ne ho parlato con lui di tutto, del fatto che la sua famiglia non è più importante della mia, che lui ama più sua madre che me, che fosse per lui ogni weekend dovremmo andare dai suoi e i miei lui non li vede mai o comunque molto poco.
In sostanza, io non posso dire nulla di negativo di un membro della sua famiglia che lui va su tutte le furie e non riesce ad accettare che io gli faccia presente determinate cose. Credo che c’entri molto con la mentalità e il modo in cui lui è stato cresciuto visto che il punto di riferimento per tutti è sempre stato lui. Questa cosa lo fa sentire onnipotente di avere sempre ragione poichè tutti gli hanno smepre dato ragione. Da quando io sono subentrata nella sua vita e…parlo, penso, mi esprimo a lui questa cosa lo manda in tilt.
Vorrei capire cosa fare per avere un pò di serenità in quanto non essendolo ovviamente non mi passa per la testa di avere figli al momento nonostante i bambini mi piacciono molto e vorrei diventare madre.
Ci tengo a precisare che mio marito mi ha sempre dato supporto, dolcezza e amore in cose mie o problemi di altra natura. L’equilibrio si rompe nel momento in cui LUI inserisce la sua famiglia e io certe cose le accetto, altre no.
Sono molto infelice quando succedono le cose sopracitate e sono cambiata molto, sia fisicamente che mentalmente perchè non sono serena. Ho provato a farmi scivolare tutte le cose ma sono umana e non riesco.

Confidando in un vostro supporto saluto cordialmente.
Buongiorno.
Situazione complessa, mi chiedo se non ci siano anche fattori culturali che non conosco.
In ogni modo tutto il suo discorso è comprensibilmente basato su ciò che avviene in lei, e penso che al momento proprio questo è quanto va approfondito.
Perciò le propongo un colloquio psicologico online, decideremo insieme se e come proseguire.

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Buona sera,
leggo con interesse quello che sta scrivendo e comprendo la difficoltà che sente nell'interferenza da parte della famiglia di suo marito. Per gestire questo è importante ed essenziale che la coppia comunichi nel modo più aperto e onesto possibile, stabilendo dei confini rispettosi.
Penso sarebbe opportuno intraprendere una terapia di coppia.
Rimango a disposizione.

Cordialmente,
Dott.ssa Claudia Tagliapietra
Buonasera Anna, dal tuo scritto si percepisce il conflitto emotivo che stai vivendo nei confronti di tuo marito. Da una parte, con il matrimonio vorresti costruire una famiglia, che rappresenta voi due e dei bambini nel vostro nido, la casa. Dall'altra ti rendi conto di non essere serena e questo ti frena nel continuare nella costruzione della Vostra Famiglia. Il legame che lui ha con la madre, da come lo descrivi, non ti fa sentire appagata, scelta nei progetti ed esperienze quotidiane...festeggiamenti, viaggi, il fine settimana. Capisco la tua delusione e la rabbia che puoi provare, lo descrivi come un uomo che ti sta vicino, ti supporta e ha condiviso insieme a te le tue difficoltà nel vostro percorso di vita. Se non sei felice, potresti affrontare con lui l'argomento e dirgli semplicemente quello che provi, cercando di capire quanto lui abbia o meno intenzione di venirti incontro per ristabilire un equilibrio dove ci sia tu al centro della relazione e non la mamma.
Se dovessi avere bisogno puoi sempre contattarmi.
Un caro saluto
Buonasera gentile utente di MioDottore, dalle sue parole emerge tutta la sua sofferenza. Credo però che sia difficile ipotizzare che sia suo marito a cambiare atteggiamento, per quanto sia comprensibile che lei lo desideri e si chieda come possa non capire, ad esempio quando si domanda che senso ha avuto sposarvi se poi lui è rimasto così legato alla madre... In queste situazioni ci chiediamo come possiamo far sì che l'altro cambi ma la cosa migliore è chiederci come noi possiamo cambiare il nostro atteggiamento per avvicinarci almeno un poco ad una maggiore serenità.
Chiede supporto e certamente ne sente il bisogno. Il modo più efficace di ottenerlo è chiedere un colloquio conoscitivo che possa permetterle di esporre quel che sente e confrontarsi con un professionista. Le auguro giorni più sereni e resto a sua disposizione. Dott.ssa Franca Vocaturi
Buongiorno, la tematica che porta è sicuramente complessa ma risolvibile. Se la normale comunicazione non ha mai funzionato, provate a rivolgervi ad un terapeuta di coppia, oppure nel frattempo provi a cambiare registro, ovvero cerchi di capire cosa spinge suo marito ad avere questo attaccamento morboso con la madre. Probabilmente anche lui sente il bisogno di essere compreso. Un caro saluto.
Mi dispiace molto leggere delle difficoltà che stai attraversando nel tuo matrimonio, che ti stanno causando molta sofferenza e disagio.

Credo sia fondamentale continuare a comunicare apertamente con tuo marito, prova a esprimere i tuoi sentimenti senza accusare, utilizzando frasi che iniziano con "Io" (es. "Io mi sento trascurata quando...") per evitare che lui si senta attaccato.

Prova a valutare la terapia di coppia, che può essere molto utile in queste situazioni. Un terapeuta può aiutare entrambi a comprendere meglio i punti di vista reciproci e a trovare strategie per gestire le influenze familiari in modo equilibrato.

Cerca di impostare confini chiari e condivisi è essenziale, prova a concordare insieme quali sono i limiti riguardo il tempo e l'attenzione dedicata alle rispettive famiglie.

Considera anche le differenze culturali. Potrebbe essere utile comprendere meglio le aspettative culturali del tuo marito e trovare un terreno comune.

Penso sia importante trovare un equilibrio tra il tempo trascorso con le rispettive famiglie e il tempo dedicato solo a voi due. Questo richiede compromessi da entrambe le parti.

E' normale avere delle difficoltà nel matrimonio, soprattutto quando si tratta di questioni familiari. La chiave è lavorare insieme per superarle e costruire un rapporto basato sul rispetto reciproco e sulla comprensione. Se tuo marito è disposto a lavorare su questi aspetti, potete trovare un modo per bilanciare meglio le vostre vite familiari e il vostro rapporto di coppia.

Ti auguro il meglio e spero che queste riflessioni possano aiutarti a trovare la serenità che meriti.

Un caro saluto,
Buongiorno Anna,

Capisco quanto possa essere difficile e frustrante vivere in una situazione in cui ci sono incomprensioni e disaccordi con il proprio partner riguardo alle priorità familiari. La dinamica che descrive è comune in molte relazioni, specialmente quando ci sono differenze culturali e aspettative diverse su come gestire i rapporti con le famiglie d'origine.

È fondamentale continuare a parlare con suo marito delle sue preoccupazioni e dei suoi sentimenti. Provi a farlo in modo calmo e non accusatorio, spiegando come si sente e perché certe situazioni la fanno star male. Ad esempio, potrebbe dirgli che quando passate più tempo con la sua famiglia e meno con la sua, si sente trascurata e non apprezzata.

Un'altra strada utile potrebbe essere quella di considerare la possibilità di iniziare una terapia di coppia. Un terapeuta può aiutarvi a comprendere meglio le vostre dinamiche, a migliorare la comunicazione e a trovare compromessi che rispettino entrambi. Discutere insieme e stabilire dei confini chiari riguardo alle visite alle rispettive famiglie potrebbe essere un buon passo avanti. Ad esempio, potreste concordare che certi fine settimana siano riservati solo per voi due, mentre altri possano essere dedicati alle famiglie.

È importante riconoscere e rispettare le differenze culturali. Cerchi di capire meglio il contesto culturale e familiare di suo marito e come questo influisce sul suo comportamento. Allo stesso tempo, aiuti suo marito a comprendere il suo punto di vista e le sue aspettative. Cercate di creare momenti di qualità solo per voi due. Pianificate attività che vi piacciono e che vi permettano di rafforzare il vostro legame senza interferenze esterne.

Non dimentichi di prendersi cura di sé stessa. Mantenga i suoi interessi e hobby, e cerchi il supporto di amici e familiari. Potrebbe anche considerare un supporto psicologico individuale per aiutarla a gestire lo stress e le emozioni legate a questa situazione. Cambiare dinamiche radicate richiede tempo e pazienza. Siate entrambi disposti a fare piccoli passi e a essere flessibili nei vostri approcci.

Spero che questi suggerimenti possano aiutarla a trovare un equilibrio e una maggiore serenità nella sua relazione. Se ha bisogno di ulteriori consigli o di approfondire qualche punto, sono qui per aiutarla.

Cordiali saluti.
Buonasera, credo che il tema sia il distacco dalla famiglia di origine, che è un tema prettamente psicologico. Comprendo la sofferenza del vivere questa simbiosi con la madre che interferisce nelle vostre libertà di scelta. Penso che il tentativo di una terapia di coppia debba essere fatto, soprattutto se lei ha prudentemente evitato di assecondare il suo desiderio di diventare mamma. Nel caso in cui lui non accettasse, può provare a fare un percorso personale per chiarire a se stessa cosa e come sia meglio agire.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buonasera Anna, per costruire una nuova famiglia occorre lasciare il nido, la famiglia di origine, ovviamente non tagliare i legami ma separarsi. Appare centrale questo aspetto nella dinamica di coppia, che porta tensioni e malumori ad entrambi. La terapia di coppia è l'opzione indicata per affrontare la problematica e cercare di trovare un equilibrio fra i vostri bisogni individuali. Un caro saluto. Dr.ssa Lorena Ferrero
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buonasera la situazione che lei descrive e ' complessa e merita attenzione. Sarebbe opportuno un lavoro di coppia per definire relazioni parentali e limiti della vs privacy. Ma per far questo dovreste essere in accordo ad avviare un trattamento. Ma non mi pare che per lui il legame stretto con la sua famiglia sia un problema. Potreste parlarne con calma, lei esponga i suoi bisogni e le sue aspettative e trovate un compromesso. Se vuole sono a disposizione .
Gentile Signora, grazie per la condivisione della situazione dolorosa che sta vivendo. Il rapporto con le famiglie d'origine, in termini di vicinanza e di lontananza, spesso rappresenta un elemento di discussione nelle coppie. Avendone già parlato con suo marito e non avendo riscontrato cambiamenti in una dinamica che la fa soffrire, ciò che vi suggerisco è quello di intraprendere un percorso di coppia così da dare significato a questa vicinanza/lontananza a fronte delle vostre storie familiari e della storia che voi, come coppia, vorreste scrivere per la famiglia che state costruendo. Resto a disposizione, Dott.ssa Rocco
Cara Anna e’ molto interessante il suo racconto e trovo che molte delle cose che scrive siano assolutamente condivisibili. Diventare una famiglia (e una coppia e’ già una famiglia) consiste nel costruire dei confini chiari tra ciò che fa parte del NOI della coppia e ciò che non fa parte. E’un processo complesso e a volte faticoso e lungo, perché coincide con il confrontare i valori di cui siete portatori e trovare un allineamento e, quando non è possibile, un compromesso. E’ importante imparare a comunicare e a comunicare senza accusare, giudicare, paragonare. Ma tutto questo necessita di un lavoro da fare, possibilmente in coppia, con un terapeuta della coppia e della famiglia sarebbe ancor meglio. Se non dovesse esserci la disponibilità del suo partner però, lei non rinunci. Faccia lei un percorso di terapia. Sono certa che le sarà molto utile. Resto a disposizione per qualsiasi dubbio, domanda o perplessità.
Dott.ssa S. L.
Gentilissima,
Ho letto con attenzione e interesse ciò che ha condiviso. Emerge tanto senso di smarrimento dal suo racconto. Ciò che posso dirle è che bisognerebbe capire se sia realmente possibile ottenere un punto d’incontro o far capire a suo marito che tutto ciò la fa stare veramente male. Sarebbe opportuno anche analizzare la terza figura ovvero quella di sua suocera per capire se possa comprendere e aiutarvi a risolvere il problema. Nonostante sia stata davvero dettagliata nel racconto sarebbe necessario scavare nel profondo e capire bene anche il resto del contesto ma soprattutto attenzionare il suo stato d’animo e provare a trovare in lei delle risorse interiori che possano aiutarla ad affrontare meglio questa situazione. Qualora volesse approfondire, resto a disposizione per un colloquio online.

Con l’augurio che presto possa ritrovare la sua serenità,
Le porgo i miei più cordiali saluti
Buongiorno. Separi la sua osservazione sui dati di realtà dai giudizi per quanto per lei puntuali perchè altrimenti rischia di occuparsi di ragionamenti che oltre a non produrle alcuna soddisfazione si sovrappongono ai dati di realtà annullandoli. E così il qui ed ora passa e lei si ingolfa di migliaia di ragionamenti improduttivi. Si puo' vivere bene nel bene ma occorre allargare la finestra di tolleranza attraverso un lavoro terapeutico. Buona giornata. Dott. Gianluca Pascucci
Salve, grazie per aver condiviso queste difficoltà con noi.
Il problema appare complesso, da approfondire, la coppia è un progetto a due e ristabilire la comunicazione non è sempre facile.
Forse potrebbe chiedere una consulenza per lei e cercare di approfondire un po' meglio per poi decidere come andare avanti.
un caro saluto, PF
Buongiorno,
lei è portatrice di una istanza di coppia ed è in un percorso di coppia che andrebbero affrontate le problematiche qui riportate. Ne parli anche con suo marito, sarebbe una occasione di crescita per entrambi.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Buongiorno Anna, la situazione che sta vivendo con suo marito è sicuramente molto difficile. Uscire dalle nostre famiglie d'origine per crearne una propria è un passaggio delicato che, in alcune coppie, può diventare molto difficile; a volte, questo processo può bloccarsi e generare sofferenza, come sembrerebbe stia succedendo alla vostra coppia. Le consiglio di parlare con suo marito e valutare la possibilità di affrontare insieme questo problema con uno psicologo che sappia accogliere la vostra coppia e aiutarvi a confrontarvi su questo. Un caro saluto
Buongiorno, l'argomento che porta in esame è molto profondo e complesso. Da quanto ho letto, con molto interesse, emergono diversi elementi vissute con criticità. Dalle sue parole si evince una notevole sofferenza interiore che ha cercato di mettere in chiaro anche con il marito. Vista la complessità della situazione, ritengo che possa esservi utile avviare un percorso di coppia o quanto meno che, uno dei due inizi un percorso in tal senso.
Da quanto ho letto, penso che possa essere prioritario lavorare sulle dinamiche relative alle aspettative reciproche, la competizione e la sicurezza. Argomenti che, per loro natura, meritano accurati approfondimenti.
Rimanendo a disposizione per qualsiasi chiarimento o possibilità di colloqui, Le auguro una lieta giornata.
Cordiali Saluti,
Dott.ssa Silvia Suppa.

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