Il solo pensiero di dover iniziare un nuovo percorso di psicoterapia mi fa tantissima paura.....ogni

19 risposte
Il solo pensiero di dover iniziare un nuovo percorso di psicoterapia mi fa tantissima paura.....ogni volta che ci penso inizio a piangere, a stare male e ad avere l'ansia.

La psicoterapia precedente (4 anni di tipo psicodinamico) è finita male, io non riuscivo a stare bene, non mi sentivo più compresa, ci sono così tante cose che ho provato in quel periodo che....c'è troppa sofferenza, non ce la faccio a scrivere....

Paradossalmente quando ho concluso la terapia sono stata peggio, perchè ero diventata dipendente da questa persona, ma a chi importava se stavo male?
A nessuno.
Allora da allora ho deciso di fare come ho sempre fatto, di sbrigarmela da sola, tanto sbaglio ugualmente.
Mi sono sentita davvero sollevata, per me è stato come fare un respiro profondo. Ero stanca di lei, delle sue parole che a me arrivavano come bugie, ero stanca di sforzarmi per stare male o peggio.
Mi ero aperta totalmente a questa persona ma quello che faccio non è mai sufficiente.

Mi devo rassegnare, nella vita potrò contare solo su me stessa, sono l'unica persona che ci sarà sempre per me.

Voi non immaginate nemmeno cosa voglia dire vivere con il fortissimo desiderio di voler morire, eh no, con questi pensieri ci convivo dal 2012, da quando ho iniziato a capire davvero cosa vuol dire vivere, a me la vita mi fa troppa paura, preferirei davvero farla finita ora, quando la mia psicoterapeuta mi diceva "E ai tuoi genitori non ci pensi? Come li faresti stare?", giocare sul senso di colpa, quella è stata la prima goccia, da lì ho iniziato a nutrire dubbi....
Se solo potessi vorrei dirle per un'ultima volta "E a me? A me chi c'ha pensato? È importato a qualcuno se da 9 anni quasi convivo con l'ansia e tutta la m******* che ho dentro?". Ma non lo farò, perchè essere sincera con lei ha significato per me, perderla, per una volta nella mia vita sono stata sincera con una persona, le ho mostrato tutto il peggio di me, ma allo stesso tempo ho capito che dire la verità non ti porta mai nulla di buono in cambio.
Io ci ripenso a quello che è successo e spesso mi do la colpa, mi dico che forse era meglio se le mentivo, almeno a quest'ora era ancora con me...
Cara utente dal suo scritto emerge una grossa sofferenza per la perdita del suo precedente rapporto terapeutico, tanto da impedirle di iniziare una qualsiasi nuova esperienza.
Ma tenersi dentro il suo malessere e rinchiudersi in se stessa non è la soluzione che potrà farla star meglio. Non si scoraggi e continui a cercare aiuto. Non ho elementi né voglio entrare nel merito della vicenda di cui lei parla ma a volte una storia (anche una storia terapeutica) arriva al capolinea e forse si ha bisogno di altro.
Non si dia colpe e cerchi invece uno spazio nel quale parlare di tutto ciò, porti il suo vissuto, il suo rammarico, la sua rabbia, se ne liberi per poter poi andare oltre.
Non si rassegni al suo star male, abbiamo tutti il diritto di vivere serenamente.
Un caro saluto.
Daniela Benvenuti

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Salve, mi dispiace per la situazione che ha vissuto.
Credo che per lei sia importante intraprendere un percorso di psicoterapia, per elaborare tutta questa sofferenza.
Rimango a sua disposizione.
Buona serata.
Dott. Fiori
Buona sera, ogni percorso è un ciclo, si apre e si chiude. Questo non vieta di provare ancora. La cosa che sento di più dalle sue parole è la solitudine. Posso solo immaginare come può sentirsi e posso ascoltarla, se vuole. Non piace a nessuno sentirsi solo ma contare su se stessi potrebbe essere una risorsa.
Se lei lo vorrà io e altri colleghi ci siamo. Per chiarimenti o domande può contattarmi.
Dott.ssa Chiara Pavia
Buongiorno, ha fatto un'esperienza che l'ha molto angosciata perché è difficile pensare che il proprio analista abbia dei limiti. Ma questo può accadere perché noi ascoltiamo anche come possiamo. Per lei sarebbe importante non ranere da sola a tormentarsi e rivolgersi nuovamente a uno psiicoterapeuta. Se per adesso non ci riesce, potrebbe rivolgersi a un medico per farsi aiutare a prendere dei farmaci che possano alleviare la sua angoscia. Cordiali saluti. PG
Buon giorno. Leggendo le sue parole è forte il vissuto di sofferenza assieme a quello di un tradimento della fiducia. Mi viene da chiederle se la precedente terapeuta aveva fatto con lei un percorso iniziale di psicodiagnosi così da meglio individuare vuoi i punti di forza che di sofferenza. Capisco e comprendo il suo malessere ma non credo che scegliere di chiudersi in se stessa sia la soluzione a lei più congeniale. Forse in apparenza può essere la più comoda ma pensa davvero che per Lei sia opportuno attuare tale atteggiamento. Nell'augurarle buone feste mi viene da provare a dirLe: coraggio che si può stare meglio. Cordialmente Gian Piero dott. Grandi
Dalle sue parole emerge un grande bisogno di essere supportata in questo momento. E' difficile elaborare la fine, a volte c'è bisogno di aiuto per comprendere quale sia per lei la strada da percorrere. La invito a non generalizzare la sua esperienza. La veda come un'opportunità per sapere cosa sia bene per lei, una risorsa in più per sapersi proteggere.
Le auguro di affrontare la sua nuvola. Non bisogna vedere per forza il nulla, attorno c'è anche altro.
Saluti
Buongiorno, mi va di condividere con Lei che nel leggere le Sue parole sento dispiacere.. Mi dispiace immaginarLa mentre si sente non capita, non compresa e sola. Allo stesso tempo, mi piacerebbe incoraggiarLa nel dirLe (anche per esperienza personale), che può succedere di "inciampare" in esperienze che non lasciano un "buon sapore" e che non risultano funzionali alla propria qualità della vita... ma che questo non significa che non ci siano più occasioni da cogliere, o incontri possibili, capaci di sprigionare accoglienza, ascolto, sostegno e di restituire alla persona la possibilità di osservare panorami pieni di senso e bellezza.
Le faccio tanti auguri, buona giornata.
Debora Del Bianco
Salve, quanta sofferenza , quanta tristezza nelle sue parole! Mi spiace e auspico che lei possa maturare una visione più positiva e leggera della vita, che è solo una, con piaceri e dolori, ma è sempre una esperienza grandiosa. Ne parli ancora con un altro psicoterapeuta del suo disagio si faccia aiutare finchè avvertirà un cambiamento che le permetterà finalmente di godere della sua vita, comunque essa sia. Sono a sua disposizione, anche online.
Buongiorno, sento dalle sue parole un carico di pesantezza e smarrimento. Il tema della solitudine mi pare importante e anche il sentimento di delusione per la fine del rapporto terapeutico. Le consiglio di non scoraggiarsi perché il dolore che sta vivendo può trasformarsi in occasione di rinascita se ben accolto. Chieda aiuto ad un'altra/o specialista che la aiuti a proseguire il suo percorso terapeutico.
Cara signora: essere autentici, esprimere la nostra verità (per quanto cruda) di quello che si PROVA non è mai un errore ma un atto di coraggio, la sua frustrazione è il segno tangibile di una frattura terapeutica importante che le ha fatto male, di una ferita dolorosa che, è evidente, la opprime tutt'oggi.
Dalle sue parole emergono la pesantezza, l'impotenza e soprattutto il dolore per la mancanza di un luogo sicuro e caldo dove sentirsi riconosciuta e sentirsi libera di poter essere se stessa senza timore di un giudizio negativo o di sprofondare sola, senza qualcuno pronto a sorreggerla in caso di caduta.
Le suggerisco di valutare l'inizio di un nuovo percorso di terapia, in caso mi trova disponibile ad riceverla (attraverso la video-consulenza online di questo portale) e, se mi permette, la invito con piacere a ritagliarsi qualche minuto per leggere la mia descrizione presente su questa piattaforma e farsi una prima idea di me del mio approccio; se la lettura le piacerà e se si sentirà motivata a mettersi in gioco nuovamente, mi troverà felice di accoglierla.
Resto a sua disposizione e, se vuole, la aspetto.
Gentile utente, avverto in ciò che scrive, tanta delusione per la vita, rabbia e mancanza di forze verso un nuovo progetto. Non credo che le parole della sua dottoressa non si curassero di ciò che portava lei in terapia ; così come credo che più i vissuti primordiali siano dolorosi, più la realtà viene vissuta come "non accogliente". Penso che mentire aiuti a tenere a sé solo cose false mentre lei avrebbe bisogno di rapporti veri e profondi a cui affidarsi. Lo stare male in questi casi può far parte della cura, perché dentro alle ferite bisogna entrare per poterne uscire. Provi a trovare una mano in questo percorso anche se l'idea le costa fatica.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Dalle sue parole emerge molta delusione, ma anche la voglia di non arrendersi. Sta cercando ancora. Questo è un bel segnale!
Penso che lei abbia gli strumenti per affrontare il suo disagio.
Giustamente questa volta sarà più attenta alla scelta della psicoterapeuta e porrà più attenzione al rapporto che si costruisce. Non credo comunque che il lavoro fatto finora sia stato inutile, anzi è stato un lavoro importante, che l'ha portata alla scelta di interrompere. Cari saluti .
Cara lettrice, certo che dalle sue parole emerge tanta solitudine. Percepisco in modo netto la sua difficoltà a "bastare a se stessa". Forse è proprio su questo che dovrebbe lavorare, trovare dentro di lei le risorse per volersi bene così come è. Nelle sue parole c'è il rimpianto di essere stata sincera... perché? Sembra che lei pensi che se si mostra per quello che è venga lasciata sola, ma spesso è vero il contrario. Il mio consiglio è di provare a scoprire, allo specchio, cosa le piace di lei, cosa desidera veramente e provare a darsi dei piccoli obiettivi da raggiungere, per riuscire a credere in sé stessa e iniziare ad essere in contatto. Le auguro di riuscire a trovare la forza dentro di sé, prima di cercarla.nell'altro, che si, può essere di aiuto, ma non può sostituirsi. Auguri sinceri
Claudia m
Buongiorno, è comprensibile, data la brutta esperienza che ha vissuto in precedenza, che l'idea di iniziare un nuovo percorso di psicoterapia la spaventi. Ci sta comunque pensando e ha deciso di scriverci. Questo mi fa sperare che in fondo creda ancora possibile che ci sia per lei un'altra possibilità, che qualcosa possa ancora cambiare nella sua vita e nel come si sente. È vero che lei ci sarà sempre per se stessa, quindi è importante che si prenda cura della persona che è , con le sue fatiche ma anche con le sue risorse. Un caro saluto. MC Boria
Buona sera, in situazioni di forte disagio nonchè durature nel tempo sarebbe importante rivolgersi ad uno specialista per poter meglio comprendere ed elaborare questa sua problemtica. Preferibilmente le consiglierei di rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta così che possa intraprendere un percorso di terapia anche in videochiamata WhatsApp. Cordiali saluti, Dott.ssa Beatrice Planas. Psicologa psicoterapeuta per consulenze online
Salve,
Come già indicatole qualche tempo fa appena si sente pronta continui il percorso psicoterapico, e l unica via per poter stare meglio ed acquisire gli strumenti per poter fronteggiare le avversità della vita.

Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Salve
"quello che faccio non é mai sufficiente": per chi? Per se stessa? Per gli altri?
É faticoso affrontare la vita se bisogna dimostrare o dimostrarsi di essere sufficienti o all'altezza di...
Si lasci sostenere da uno psicoterapeuta che possa accompagnarla nelle sue angosce facendola sentire in diritto di essere fragile, di poter sbagliare, affinché possa attivare dentro si sé la fiducia in se stessa che la possa stimolare nel recupero della vitalità.
Sono disponibile per chiarimenti e approfondimenti
Salve. Andrò dritta al punto. Se la sua terapeuta l'ha rifiutata forse non sarà riuscita a mettere il suo da parte. Una terapia vuol dire prima di tutto, per me, accogliere ogni cosa, e quanto più Sinceri si è, più si può lavorare ed andare avanti, insieme. Mentire in terapia non sarebbe per nulla proficuo: tutti hanno bisogno di risposte alle loro domande e dubbi, magari chi con più chi con meno tempo, a chi con alcune parole ed a chi con altre. Ricominciare a doversi narrare da zero non è una bella sensazione, sembra un'impresa epica, quando poi c'è qualcuno che ancora sa tutta la nostra vita, e ci lascia forse la sensazione di avercela rubata quell'esperienza e quelle confidenze. Io però le dico: si dia un'altra possibilità, scelga bene, e di sicuro tanti anni di terapia le avranno fatto capire ora cosa vuole dalla Sua terapia/terapeuta e cosa no! Non ci vorranno più di due incontri per capire se è quella giusta. Ma deve fare questo passo, continuare il suo lavoro dove si è fermato, ed andare avanti con nuove consapevolezze. Ormai è assodato che indietro non si torna!!! Buona giornata. Dr.ssa Cristina Pizzi
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Un famoso analista diceva che come il corpo ha bisogno di cibo la mente ha bisogno di verità per crescere ... Se è riuscita davvero a mettersi a nudo con le sue fragilità e con tutto il vissuto di impotenza che traspare da ogni sua riga ha fatto il meglio che poteva e deve essere accaduto qualcosa nella sua relazione terapeutica che ha impedito di sbloccarla in quella sua sofferenza ... duole ma a volte succede. Si è comunque rivolta a questo sito e questo segnala un margine di sua determinazione che è opportuno che si tenga stretta perché la aiuterà a confrontarsi di nuovo e a superare questa fase lunga della sua vita. Non credo che possa aver perso una persona per aver detto la verità ... per mia esperienza è un presupposto che lega piuttosto che slegare le persone. Mi sono chiesto però se dopo tutto questo tempo in cui ha continuato ad angosciarsi non abbia preso anche in considerazione un lavoro terapeutico anche con l'ausilio della farmacoterapia. Di solito può alleviare l'angoscia con più rapidità permettendole nel frattempo di affrontare le cause che stanno al di sotto del suo malessere e lo alimentano. E quando avrà una solidità più soddisfacente abbandonare progressivamente l'uso del farmaco e tornare a riprendersi la sua vita senza più paure. Se vuole io ci sono. Intanto le auguro un grande in bocca al lupo. DC

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