Il partner dice di non provare più niente e di non Amarti più
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risposte
Il partner dice di non provare più niente e di non Amarti più. Come posso fare per stare meglio?
Salve, mi dispiace per il periodo che sta vivendo. Servirebbero altre informazioni ma comunque le consiglio di intraprendere un percorso psicologico per ritrovare la serenità perduta.
Buona giornata.
Dott. Fiori
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Gentile Signora le informazioni che condivide pur presentato degli elementi importanti non consento di rispondere esaurientemente alla sua domanda. Potrebbe essere una buona possibilità chiedere un consulto per approfondire la questione che accenna. Un cordiale saluto
Buonasera, due strade:
1. provare a lavorare sul legame e sul progetto che avete insieme, magari con una terapia di coppia
2. Avviarsi verso la chiusura della relazione e affrontare quindi il periodo, difficile, di lutto che seguirà.
In ogni caso, meglio affidarsi ad uno psicologo che possa sostenerla/vi
dott Tealdi
1. provare a lavorare sul legame e sul progetto che avete insieme, magari con una terapia di coppia
2. Avviarsi verso la chiusura della relazione e affrontare quindi il periodo, difficile, di lutto che seguirà.
In ogni caso, meglio affidarsi ad uno psicologo che possa sostenerla/vi
dott Tealdi
Salve, una richiesta dove avverto grande sofferenza. Penso che la cosa migliore è affidarsi in una relazione terapeutica che le ridia il giusto spazio di ascolto. L'importante è andare avanti con o senza il suo partner ma la cosa più dura ora è viversi questo inteso duro momento. Forza! Se vuole sono a disposizione. Saluti
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Salve. Sarebbe importante che si ricavasse uno spazio per sé, per elaborare il vissuto che sta vivendo in questo momento della sua vita. Un percorso psicoterapeutico può essere utile per trovare un nuovo equilibrio, aiutandola a vivere e ad esprimere le emozioni che sta vivendo. Distinti saluti
Salve, sicuramente un'affermazione del genere apre scenari spiacevoli. Il tutto va contestualizzato nella storia di coppia, e lei non dice praticamente null'altro se non questa perentoria sentenza. Un supporto psicologico o di coppia, se il partner è d'accordo, sarebbe utile. Buona serata
Come si può stare bene quando viene meno un rapporto affettivo e la persona con cui sperava di progettare la sua vita? Non penso si possa stare bene. Le perdite fanno sempre male e serve del tempo per sanare la ferita. Diverso è se la persona continua a stare con lei affermando di non provare più nulla. In questo caso chiederei un aiuto psicologico per comprendere in quale dinamica di coppia siete incastrati.
Buonasera, mi dispiace per il momento che sta attraversando e comprendo che sia dura quando finisce una relazione perchè finisce il sentimento. Le persone cambiano nel corso del tempo e può accadere che si inizino a vedere le cose in modo diverso. Non le fa bene continuare una storia a senso unico. Avrà la possibilità di incontrare un'altra persona, ma prima deve elaborare questa perdita, per questo le consiglio di intraprendere un percorso psicoterapeutico. Un cordiale saluto. Dott.ssa Georgia Silvi
Buonasera,comprendo il dolore della sua perdita d'amore.E' difficile da accettare,si cerca sempre un modo per recuperare..ma più si rimane ancorati e più si soffre Un sostegno psicologico per elaborare questa perdita sarebbe sicuramente importante e la rafforzerebbe.Resto a disposizione dottssa Luciana Harari
Salve se non riesce da sola a superare la perdita si rivolga ad uno psicoterapeuta. Ogni fine di un rapporto è un evento luttuoso, il cervello in genere è in grado di affrontare e superare ciò. Altre volte da soli non c'è la facciamo ed è giusto farsi aiutare.
Dott.ssa milvia verginelli
Dott.ssa milvia verginelli
Gentile utente comprendo il dolore della perdita, le sarebbe utile in questo momento avere un suo spazio dove elaborare i vissuti relativi alla relazione e al distacco, un percorso psicologico potrebbe aiutarla in questo senso. Un cordiale saluto Dott.ssa Paola Trombini
Gent.le Utente, mi dispiace per quello che sta passando. Nella psicoterapia potrebbe trovare lo spazio per condividere il suo dolore ed elaborare questa rottura affettiva. Non affronti da sola questo momento difficile, riflettere su ste stessi e parlare della propria sofferenza, aiuta a riacquistare un po’ di benessere.
Rimango a sua disposizione, dott.ssa Irene Capello
Rimango a sua disposizione, dott.ssa Irene Capello
Buonasera, capisco bene il tipo di dolore a cui si va incontro, se effettivamente il partner ha preso questa decisione, se sono cambiati i suoi sentimenti per lei. Non si scoraggi, non si senta sola. Un periodo di supporto psicologico può aiutarla ad attraversare un momento difficile come questo, riuscendo ad elaborare in modo sano il lutto, e ritrovare pienamente se stessa e la sua autostima. Forza forza. Se ha necessità può contattarmi.
Un caro saluto,
Dr. Vittorio Cameriero
Un caro saluto,
Dr. Vittorio Cameriero
Gentile utente di mio dottore,
Nella separazione tra fidanzati si mettono in moto una serie di meccanismi del tutto simili a un vero e proprio lutto. Non c’è nessun defunto da commemorare, ma c’è la fine di una relazione. L’elaborazione della fine della relazione di coppia è per molti versi simile all’elaborazione del lutto per la morte di una persona cara. In entrambi i casi si deve fare i conti con la separazione da una persona che per molto tempo ha fatto parte della nostra vita, una persona che, nonostante la modalità con cui la storia è terminata, ha comunque ricoperto un ruolo importante nella nostra vita.
Esattamente come in un vero e proprio lutto, il difficile sta proprio nella sua elaborazione, ossia nella possibilità di dire “addio” alla persona che non è più accanto a noi. Tutte le persone che riescono a portare a termine trattando la perdita in maniera efficace, riescono a riferire un senso di alleggerimento dal punto di vista emotivo e percepiscono la loro autostima rafforzata.
Per arrivare al momento dell’accettazione, è necessario passare attraverso alcune fasi che fanno parte della procedura di elaborazione della perdita.
Una prima fase che è definita rituale della separazione:
n questa prima fase la persona mette in atto dei meccanismi volti a porre fine alla relazione, dichiarando la separazione. Non è sempre facile accettare la perdita di una persona importante: spesso il nostro cervello non accetta la perdita e quindi tende a mantenere una sorta di legame fantastico o virtuale con l’oggetto d’amore.
Il rituale della separazione, quindi, può essere compiuto attraverso il dialogo con la persona che fin ora ha fatto parte della nostra vita. Nel caso in cui, per vari motivi, non si potesse accedere alla comunicazione diretta con la persona in questione, si possono utilizzare altre tecniche, come ad esempio una lettera o la “tecnica della sedia vuota”. Scopo di questa fase è quello di inviare un messaggio al nostro cervello di chiusura definitiva della relazione. È importante che all’interno della comunicazione, sia essa orale o scritta, siano presenti le parole “chiudo”, “mi separo”, “ti lascio andare”.
Una seconda fase che potremmo definire chiusura delle cose rimaste in sospeso.Il più delle volte, la separazione avviene dopo un periodo abbastanza lungo e doloroso, dove non sempre la comunicazione era aperta, chiara e trasparente. È molto probabile, inoltre, che molti…troppi pesi, delusioni e ferite si siano negli anni accumulate. Allo stesso tempo è altresì probabile che anche noi abbiamo deluso o ferito l’altro in maniera volontaria o meno. Scopo di questa seconda fase è quello di pulirsi dai pensieri negativi attraverso l’espressione delle emozioni e dei propri pensieri, la necessità di congedarci dall’altro senza il rimpianto di non aver potuto dire qualcosa. Frasi del tipo: “Quello che non ti ho mai detto è…”; “Mi dispiace di quello che è successo…”, “Ho sofferto molto quando tu…”.
Una terza fase che ha a che fare con il ringraziamento dell'altro.
È una fase complessa, che si concentra sul ringraziare l’altro per i bei momenti passati insieme, apprezzando e celebrando il passato. In questa fase si deve passare gradualmente dalla tristezza all’accettazione e quindi alla gratitudine. Questo può avvenire solo quando il cervello emotivo, elaborando la separazione, percepisce che l’evoluzione del rapporto ha portato un arricchimento. Le frasi che potrebbero essere utili sono: “Sei stato/a molto importante per me, perché…”; “Grazie a te ho potuto capire che…”; “ Senza te non avrei mai capito che”.
Ed in infine, un ultima e quarta fase che è quella del cambiamento interiore.
È la fase finale in cui l’elaborazione della separazione è ormai giunta al termine. Ci si sente pronti per conoscere un’altra parte di sé, ancora sconosciuta. Un nuovo sé, caratterizzato dalla scoperta o riscoperta di qualità nuove o diverse dal sé precedente. Qualcuno può riscoprirsi finalmente capace di stare solo/a, altri la volontà di ricominciare ad uscire con amici, altri ancora la necessità di dedicarsi ad attività mai esperite prima, o tralasciate. Ciò che è davvero importante è che qualsiasi cambiamento o riappropriazione di antiche qualità venga direttamente da se stessi, deve essere una ricerca interiore.
Alcune domande che ci possiamo porre per capire come eravamo e come siamo in questa fase sono: “Come vedevo me stesso/a prima? E Ora?”; “Come vedevo il mio/a amato/a? E ora, come lo/la vedo?”; “Quale progetto o sogno sentivo realizzabile”.
Cordiali Saluti
Dottor. Diego Ferrara
Nella separazione tra fidanzati si mettono in moto una serie di meccanismi del tutto simili a un vero e proprio lutto. Non c’è nessun defunto da commemorare, ma c’è la fine di una relazione. L’elaborazione della fine della relazione di coppia è per molti versi simile all’elaborazione del lutto per la morte di una persona cara. In entrambi i casi si deve fare i conti con la separazione da una persona che per molto tempo ha fatto parte della nostra vita, una persona che, nonostante la modalità con cui la storia è terminata, ha comunque ricoperto un ruolo importante nella nostra vita.
Esattamente come in un vero e proprio lutto, il difficile sta proprio nella sua elaborazione, ossia nella possibilità di dire “addio” alla persona che non è più accanto a noi. Tutte le persone che riescono a portare a termine trattando la perdita in maniera efficace, riescono a riferire un senso di alleggerimento dal punto di vista emotivo e percepiscono la loro autostima rafforzata.
Per arrivare al momento dell’accettazione, è necessario passare attraverso alcune fasi che fanno parte della procedura di elaborazione della perdita.
Una prima fase che è definita rituale della separazione:
n questa prima fase la persona mette in atto dei meccanismi volti a porre fine alla relazione, dichiarando la separazione. Non è sempre facile accettare la perdita di una persona importante: spesso il nostro cervello non accetta la perdita e quindi tende a mantenere una sorta di legame fantastico o virtuale con l’oggetto d’amore.
Il rituale della separazione, quindi, può essere compiuto attraverso il dialogo con la persona che fin ora ha fatto parte della nostra vita. Nel caso in cui, per vari motivi, non si potesse accedere alla comunicazione diretta con la persona in questione, si possono utilizzare altre tecniche, come ad esempio una lettera o la “tecnica della sedia vuota”. Scopo di questa fase è quello di inviare un messaggio al nostro cervello di chiusura definitiva della relazione. È importante che all’interno della comunicazione, sia essa orale o scritta, siano presenti le parole “chiudo”, “mi separo”, “ti lascio andare”.
Una seconda fase che potremmo definire chiusura delle cose rimaste in sospeso.Il più delle volte, la separazione avviene dopo un periodo abbastanza lungo e doloroso, dove non sempre la comunicazione era aperta, chiara e trasparente. È molto probabile, inoltre, che molti…troppi pesi, delusioni e ferite si siano negli anni accumulate. Allo stesso tempo è altresì probabile che anche noi abbiamo deluso o ferito l’altro in maniera volontaria o meno. Scopo di questa seconda fase è quello di pulirsi dai pensieri negativi attraverso l’espressione delle emozioni e dei propri pensieri, la necessità di congedarci dall’altro senza il rimpianto di non aver potuto dire qualcosa. Frasi del tipo: “Quello che non ti ho mai detto è…”; “Mi dispiace di quello che è successo…”, “Ho sofferto molto quando tu…”.
Una terza fase che ha a che fare con il ringraziamento dell'altro.
È una fase complessa, che si concentra sul ringraziare l’altro per i bei momenti passati insieme, apprezzando e celebrando il passato. In questa fase si deve passare gradualmente dalla tristezza all’accettazione e quindi alla gratitudine. Questo può avvenire solo quando il cervello emotivo, elaborando la separazione, percepisce che l’evoluzione del rapporto ha portato un arricchimento. Le frasi che potrebbero essere utili sono: “Sei stato/a molto importante per me, perché…”; “Grazie a te ho potuto capire che…”; “ Senza te non avrei mai capito che”.
Ed in infine, un ultima e quarta fase che è quella del cambiamento interiore.
È la fase finale in cui l’elaborazione della separazione è ormai giunta al termine. Ci si sente pronti per conoscere un’altra parte di sé, ancora sconosciuta. Un nuovo sé, caratterizzato dalla scoperta o riscoperta di qualità nuove o diverse dal sé precedente. Qualcuno può riscoprirsi finalmente capace di stare solo/a, altri la volontà di ricominciare ad uscire con amici, altri ancora la necessità di dedicarsi ad attività mai esperite prima, o tralasciate. Ciò che è davvero importante è che qualsiasi cambiamento o riappropriazione di antiche qualità venga direttamente da se stessi, deve essere una ricerca interiore.
Alcune domande che ci possiamo porre per capire come eravamo e come siamo in questa fase sono: “Come vedevo me stesso/a prima? E Ora?”; “Come vedevo il mio/a amato/a? E ora, come lo/la vedo?”; “Quale progetto o sogno sentivo realizzabile”.
Cordiali Saluti
Dottor. Diego Ferrara
Non esiste un manuale, si permetta di restare in ascolto delle sue emozioni, anche se dolorose, non cerchi di reprimerle. Le separazioni hanno bisogno di tempo per essere digerite.
Buongiorno, concordo con i colleghi che le hanno suggerito di iniziare un percorso per gestire le emozioni dovute alla fine della storia. Il mio consiglio è di darsi del tempo!
Buonasera, la fine di una relazione implica un lavoro di lutto per ciò che "poteva essere e non è stato" . Inoltre il sentirsi dire di non essere più amati innesca una sensazione di rifiuto che deve essere rielaborata anche all'interno della propria storia personale dove riecheggiano significati unici per ogni persona. Non c'è un solo modo per distaccarsi e voltare pagina. L'unica indicazione, forse valida per tutti, è dedicare un po' di tempo a sé stessi, volersi bene ogni giorno. Se però fa fatica a distaccarsi e i sentimenti a riguardo sono difficili da gestire, può rivolgersi ad uno psicoterapeuta per elaborare questa dolorosa perdita.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
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