Ho uno zio che non si lascia curare anche l assistente sociale ha detto che glj serve una visita dal

18 risposte
Ho uno zio che non si lascia curare anche l assistente sociale ha detto che glj serve una visita dallo psichiatra,questo mio zio urla, grida, dice di essere superiore e negli anni in cui ero piccolo lui e mio padre litigavano spesso, vorrei chiedervi se la cosa è collegata visto che io esteticamente assomiglio a lui e non ho una buona immagine di me che tendo ad un altro ideale.
Ciao,

Mi dispiace sentire della situazione difficile che stai attraversando con tuo zio. Le dinamiche familiari possono avere un impatto profondo sulla nostra autopercezione e sul nostro benessere emotivo. La relazione complicata tra tuo zio e tuo padre, e il fatto che tu ti senta simile a tuo zio esteticamente, potrebbe aver influenzato come ti vedi, soprattutto se hai associato l'immagine di tuo zio a comportamenti negativi o conflittuali.

È importante ricordare che, nonostante le somiglianze esteriori, tu sei una persona unica con le tue esperienze, valori, desideri e sentimenti. Non sei definito solo dall'aspetto fisico o dalle somiglianze con un membro della famiglia.

Ecco alcune considerazioni che potresti riflettere:

Autocomprensione: Riflettere sul perché senti un particolare legame con tuo zio a livello estetico può aiutarti a separare la tua autopercezione da eventuali dinamiche familiari passate.

Riflessione sull'identità: Potresti prendere in considerazione l'idea di esplorare e riflettere su ciò che definisce veramente te come individuo, al di là delle somiglianze fisiche con altri membri della famiglia.

Supporto esterno: Potrebbe essere utile parlare delle tue preoccupazioni con un professionista. Una terapia può aiutarti a lavorare sull'autostima e sull'immagine di te, aiutandoti a riconoscere e apprezzare il tuo valore unico come individuo.

Separazione dalle dinamiche familiari: Può essere utile anche cercare di distanziarti emotivamente dalle problematiche di tuo zio, specialmente se ciò incide negativamente sul tuo benessere.

Ti auguro di trovare serenità e sicurezza in te stesso e spero che possa trarre forza dalle sfide che stai affrontando per costruire un futuro luminoso e positivo.

Con affetto,
Ilaria.

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Carissimo, la tua somiglianza fisica allo zio non ti definisce e non ti riduce all'eredità dei suoi aspetti negativi. Tu sei un individuo che ha tutte le possibilità di sviluppare la tua propria identità. Certamente la storia personale, l'ambiente in cui siamo cresciuti e la discendenza famigliare sono rilevanti rispetto al percorso di crescita e ai comportamenti che assumiamo... a volte per identificazione, altre volte per contrasto e opposizione rispetto alle figure di riferimento, ma è importante che tu possa svincolarti dall'idea di essere sbagliato o diverso dal tuo ideale. È necessario per questo che tu possa assumerti il compito e la bellezza di conoscerti meglio, scoprire che forse devi solo darti la possibilità di vedere cosa c'è dietro un'immagine che hai fissato su te stesso. Questo percorso di crescita può essere sostenuto da un sostegno psicologico che può aiutarti e permetterti di esplorare la tua ricchezza interiore, accettare i tuoi limiti, esplorare i tuoi ideali e comprendere cosa sia effettivamente in linea con ciò che tu sei e cosa invece sia un ideale, appunto!!! Se ti piace leggere il libro che ti consiglio è "Il codice dell'anima" di James Hillman. Ti potrebbe aiutare a ricordarti che puoi essere solo ciò che sei. Ti auguro di non lasciare cadere anche il fatto che, grazie a questo problema che hai portato, ti trovi di fronte ad una riflessione importante per la tua vita. Un saluto,

Dott.ssa Elena Lattanzi ricevimento a Quinto di Treviso e online. «Lo strumento più importante nel mio lavoro si chiama relazione ed ogni teoria o tecnica sottostanti agiscono in funzione e a servizio di essa.»
Salve,
la possibile somiglianza con questo parente pare preoccuparla non poco. Prenda spunto da questo per poter fare un lavoro su di se volto all' esplorazione di se stessi al fine di dare un significato anche a tutti ciò che la circonda, ad oggi fonte di preoccupazione e malessere.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Buongiorno, può darsi che suo padre e suo zio litigassero per alcuni aspetti caratteriali di quest'ultimo ma non si può sapere se gli aspetti "patologici" da valutare fossero presenti anche allora e in che misura. Per quanto riguarda la sua somiglianza a suo zio, non vuol dire che lei abbia ereditato anche tutto il resto. Se la disturba il fatto di somigliargli parecchio, dovrebbe essere valutato che ripercussioni ha sulla percezione che ha di se stesso.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buongiorno, lei pensa la cosa sia collegata?
Buongiorno. Somiglianza fisica e somiglianza caratteriale hanno ben poco in comune e la non buona immagine che Lei ha di sé non dovrebbe essere influenzata da ciò. Così come i litigi frequenti tra Suo zio e Suo padre potrebbero avere origini "normali" e non essere mai stati provocati da una qualsivoglia patologia. Quello che emerge è che comunque questa somiglianza le provoca non poco turbamento e purtroppo gli elementi che ci fornisce sono ben pochi. Certo è che il Suo essere nella vita non è e non deve essere influenzato da una somiglianza fisica e deve ricercare nelle Sue risorse la forza per non sentirsi più condizionato da questa situazione. Se ritiene di non riuscire da solo non esiti a chiedere aiuto. Un caro saluto.
Gentile utente, la ringrazio per la condivisione.
Rispetto al suo racconto, vorrei porle una riflessione: che immagine ha di sé a prescindere dalla somiglianza fisica a suo zio?
Avere un'immagine di sé definita, chiara, stabile ma flessibile ci difende da identificazioni proiettive, in questo caso, poco funzionali. La invito a rientrare in contatto con se stesso e a definire meglio la sua immagine attraverso un percorso di terapia, dove potrà esplorare l'immensità della sua psiche e liberarsi dalla costrizione di questa identificazione che non le è utile.
Sono a disposizione qualora volesse intraprendere questo tipo di percorso.
Un caro saluto,
Dott.ssa Laura Paulucci
Caro utente, dalle sue parole percepisco come la figura di suo zio abbia suscitato negli anni della sua infanzia, e susciti tutt'ora, in lei emozioni e pensieri profondi e significativi. Sembra che lei faccia un collegamento tra alcuni aspetti della sua personalità e del suo aspetto fisico e la persona di suo zio. La somiglianza fisica con un parente non corrisponde ad una somiglianza negli aspetti psicologici e profondi, mentre può esserle utile esplorare ciò che evoca in lei la figura di suo zio e la sua percezione di non avere una buona immagine sé.
Le auguro di comprendere ciò che le serve rispetto agli interrogativi che si pone.
Un saluto
Dott.ssa Diana Erlicher
Gentile utente, la figura di suo zio pare significativa rispetto ai suoi vissuti e all'immagine che ha di sé. La invito ad un lavoro su sé stesso, al fine di portare alla luce eventuali interrogativi che la preoccupano.
Mi ritenga a disposizione,
Cordiali saluti.
Dott.ssa Alice Gennari
Buonasera, mi spiace molto per suo zio, non penso ci sia un collegamento psichico sulla base di una sola somiglianza fisica. Le suggerisco però visti i suoi dubbi di rivolgersi ad uno specialista per un consulto. Un caro saluto
Buonasera, la somiglianza fisica ad un parente non significa che lei abbia ereditato la possibile patologia psichiatrica e/o altre caratteristiche che lei in qualche modo percepisce in modo negativo.
Sarebbe importante esplorare il collegamento che lei fa tra suo zio e l’immagine che lei ha strutturato di se stesso.
La strutturazione dell’immagine di se è influenzata dalle esperienze relazionali che ha vissuto nel corso della sua vita, quindi sarebbe importante approfondire la sua storia per favorire anche una maggiore consapevolezza di se e del suo funzionamento.
È importante Comprendere meglio ciò che la condizione di suo zio evoca il lei e quali sono i suoi vissuti al riguardo. Paura? Vergogna? Disprezzo di se?questa somiglianza cosa la porta a dire di se stesso?
Tutto ciò merita uno spazio di ascolto all’interno di un percorso psicologico.
Rimango sua disposizione, anche online.
Un caro saluto, Dott.ssa Martina Orzi
Buon pomeriggio caro utente.
Le dinamiche familiari possono influire sulle nostre future azioni e anche sul nostro modo di essere, ma non ne sono la causa assoluta !
La somiglianza estetica che ha con suo zio non incide minimamente su quelle che poi potranno essere le sue azioni e/o pensieri.
Una cosa che è certa è che se suo zio continuerà ad avere difficoltà di relazione con i suoi familiari necessiterà assolutamente di una terapia.
Per quanto riguarda lei, cerchi di non focalizzarsi solo sul fatto che si assomiglia, ognuno di noi è diverso e non so neanche se quando lei era più piccolo suo zio presentasse le stesse problematiche. Si focalizzi su di se e sul cercare la sua identità.

Se sente il bisogno di un consulto io sono a disposizione
Un saluto
Dott.ssa Silvia Marcelletti
Buongiorno. La situazione che ha descritto sembra coinvolgere dinamiche complesse all'interno della sua famiglia. È importante notare che le relazioni familiari e le dinamiche tra i membri della famiglia possono influenzare le nostre percezioni di noi stessi e il nostro benessere emotivo.
L'assomiglianza fisica a suo zio potrebbe innescare pensieri o riflessioni su di lei, ma è essenziale ricordare che l'aspetto esteriore non determina la sua identità o il suo valore come persona. La sua identità è formata da una serie di fattori, tra cui le sue esperienze di vita, i suoi valori, i suoi interessi e molto altro.
Se ha preoccupazioni riguardo alla sua immagine di sé o a eventuali effetti delle dinamiche familiari sulla sua autostima, potrebbe essere utile considerare il supporto di uno psicologo. Insieme potremmo esplorare questi pensieri e sentimenti, sviluppare una migliore comprensione di se stesso e sviluppare strategie per affrontare eventuali sfide.
Ricordi che è normale avere preoccupazioni sulla propria immagine di sé, ma è anche possibile lavorare su questi aspetti per costruire una visione più positiva di se stessa.
Ciao, comprendo che sia difficile affrontare la situazione con tuo zio. È possibile che gli episodi di litigio tra tuo padre e tuo zio abbiano influenzato la tua percezione di te stesso. È importante ricordare, però, che l'aspetto esteriore non determina il tuo valore come persona. Potrebbe essere utile esplorare le tue emozioni e le tue convinzioni riguardo all'immagine di te stesso con l'aiuto di uno psicologo. Ricorda che sei un individuo unico e meriti di sviluppare un'immagine positiva di te stesso, indipendentemente da come gli altri possano apparire o comportarsi.
Dott.ssa Francesca Gottofredi
Buongiorno. Immagino la fatica di fronte alla situazione dello zio e al senso di impotenza che traspare dalle sue parole. Purtroppo se una persona adulta non ritiene di volersi curare per i problemi di cui lei ci parla, non la si può costringere: spesso questa constatazione fa male. Lei fa anche riferimento alle somiglianze con lo zio: insomma sembra avere dei buoni temi da portare in un colloquio psicologico.
Buongiorno,

la somiglianza fisica con tuo zio può sicuramente essere un elemento che ti porta a valutarti come "simile a lui" e di conseguenza avere idee su te stessa simili a quelle che hai di lui. Ognuno però sviluppa una sua personalità e identità ed è importante che tu rifletta su chi sei tu, in termini di idee, opinioni, credenze, valori.

Un percorso psicologico e l'aiuto di uno psicologo possono sicuramente aiutarti in questo senso.
Buonasera,
La situazione dello zio sembra preoccuparla molto e forse queste problematiche che lui sta vivendo le pongono dei dubbi. Innanzitutto per comprendere meglio la situazione sarebbe importante capire come mai e in che misura sia stato interpellato l'assistente sociale, e se suo zio percepisce al di là di quello che vedono gli altri qualcosa che lo rende insofferente.

Per quanto riguarda lei, in chiave sistemico-familiare si potrebbe indagare attraverso un percorso psicologico le dinamiche ed i rapporti intrafamiliari e intergenerazionali per collocare e comprendere meglio questa similarità che riferisce e aiutarla nel processo di differenziazione e costruzione del Sè

Cordialmente, Dott. Lorenzo Atti
Buon pomeriggio caro utente, mi dispiace per la sofferenza che vive nel contesto familiare e le problematiche che lei riporta. Quello che sento di dirle, per quanto ci sia familiarità, lei non è suo zio.
Ci sarebbe molto su cui lavorare per poter far sì che lei viva con serenità questa familiarità.
Per qualsiasi chiarimento, resto a disposizione. Cordialmente,
Dott.ssa Anna Russo.

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