Ho una relazioni tormentata da 5 anni con un uomo che ha lasciato la moglie otto anni fa, non per me

17 risposte
Ho una relazioni tormentata da 5 anni con un uomo che ha lasciato la moglie otto anni fa, non per me, vive da solo, e non chiede ancora la separazione per sensi di colpa verso la ex e i figli trentenni , tanto da dichiarare, dopo un mio ultimatum che nonostante mi dichiari amore, desser il grande amore della sua vita,continua a rimandare e sceglie di perdermi piuttosto che sfasciare la "famiglia"...
La ex vive ormai sola in una casa grande,in quanto i figli vivono altrove, e saltuariamente trascorrono qualche GG da lei,ma il mio compagno continua a mantenerla pagando utenze, assicurazione ecc...palese che abbia pena di lei e i figli rincarano la dose, ma
la mia domanda è, visto che ho dato a lui infinite occasioni con promesse mai mantenute, mi sono imbattuta in un manipolatore, o lui è manipolato ?
È un narcisista patologico, o io son talmente fragile e vulnerabile(non credo) da non riuscire a non pensarlo per le mie arcane ferite interiori....?
Vorrei chiudere fare uscire da dentro di me questa presenza, ma non riesco...mi pare d esser imprigionata in un incubo...
Grazie a tutti se mi leggerete
N.
Gentile N,
questa situazione turbolenta sembra nascondere alcune dinamiche di coppia che trovano come capro espiatorio la relazione del suo compagno con la ex moglie. Seppur lei abbia fornito vari elementi, non mi sento di potermi sbilanciare in fare diagnosi di funzionamento psichico del suo compagno o poter rivelare in lei elementi di fragilità. L'esplorazione in psicoterapia della cause che hanno portato a questo stressante status quo richiede tempo e riflessione. Provi a fare dei colloqui conoscitivi con un collega per provare almeno a capire meglio cosa sta accadendo dietro a tutta questa scena familiare e che non è "visibile" attualmente da parte sua. Qualora le servisse, non esiti a chiedere altro. Cordiali saluti,
Dott. Alessandro Arcioni

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Gentile utente, grazie per la sua condivisione di certo non semplice date le sensazioni di imprigionamento e sofferenza che descrive.
Anche se difficile, probabilmente in questo momento, più che puntare il dito verso il suo compagno o peggio verso se stessa, sarebbe importante fare chiarezza rispetto ai suoi bisogni e ai suoi desideri. Sarebbe importante comprendere se la vostra relazione è ancora una priorità per entrambi o se nel tempo si è modificata e c'è altro.
Una consulenza psicologica individuale potrebbe aiutarla a fare chiarezza rispetto a ciò che sente e quindi indirizzarla verso ciò di cui ha bisogno e desidera.
Rimango disponibile anche online.
Un caro saluto, Dott.ssa Annastella Garritano
Gentile N. il tormento che descrive riguardo la relazione con il suo compagno si sente in tutta la sua sofferenza, soprattutto dalle tante domande che si pone, su di lui e su di lei. E' indubbio che le dinamiche che descrive sono complesse e riguardano la famiglia del suo compagno e la vostra progettualità di coppia lasciata in sospeso. In tutto questo lei cosa vuole per se stessa? Esplorare i suoi bisogni ed il suo volere le permetterebbe di prendersene cura e di prendere una decisione in serenità, quale che sia. Le auguro di intraprendere un percorso di terapia personale per darsi il permesso di ascoltarsi ad alta voce e rispondere lei a se stessa, per se stessa. Un caro saluto, Maria dr. Zaupa
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Carissima, posso immaginare quanto questa situazione di stallo possa turbarla. Tutti gli interrogativi posti qui sono rappresentativi della necessità di fare chiarezza. Credo che pensare per lei uno spazio di riflessione ed esplorazione possa esserle utile a comprendere quali siano i suoi reali bisogni; questo potrebbe consentirle di comprendere cosa la lega a questa relazione e darle al contempo le tempistiche necessarie per valutarne l'esito finale. Per ulteriori specifiche, non esiti a contattarmi qualora lo ritenga d'aiuto. Un caro saluto.
Cara N.
Grazie per averci scritto ed essersi aperta.
È una situazione con molte variabili che andrebbero guardate da vicino.
Il fatto che lei si ponga queste domande sottende un passo di cura verso se stessa, probabilmente in relazione a qualcosa che non la fa stare bene ma di cui non riesce a comprendere a fondo la natura.
A volte ci ritroviamo in relazioni affettive o amicali e ci rimaniamo perché sono quelle che conosciamo meglio, ma non cui rendono felici. Se si accende una lampadina che ci fa sentire che non stiamo bene, è ottimo fare come fa lei: ascoltarla e cercare di capire cosa sta cercando di dirci.

Rimango a disposizione se dovesse sentirne il bisogno

Dott.ssa Eleonora Carlino
Buongiorno,
Si chieda cosa vorrebbe per se stessa? Se non è quello che può darle la persona che ha a fianco ora, lo lasci.
Buongiorno credo necessaria un psicoterapia che la aiuta a conoscere i suoi veri bisogni ,tornare a sé stessa dedicarsi cura e attenzione per sviluppare la sua autenticità al di fuori della gabbia creata attraverso una relazione che non porta ,al momento,alsuo benessere e che come tale non può riconoscersi in una vera relazione affettiva
Buongiorno
come lei ha scritto, "le sembra di essere intrappolata in questa relazione" per cui credo sia il momento giusto per approfondire le dinamiche di questa relazione e cosa è per lei accettabile e cosa invece non lo è più in base ai suoi bisogni, ai suoi progetti. Le consiglio pertanto di concedersi uno spazio neutrale e professionale dove possa esplorare tutti i significati e le sue reazioni emotive e comportamentali al fine di poter ristabilire il suo benessere e poter procedere nella sua vita con armonia ed intensità ... e sentirsi finalmente amata e rispettata per ciò di cui ha bisogno. Può chiamarmi o scrivermi sia per una consulenza in presenza che online. La saluto cordialmente

dott.ssa Letizia Muzi
Buongiorno,
credo che il focus non debba essere "chi è lui". Etichettarlo come manipolatore, narcisista o manipolato non l'aiuterebbe concretamente. Mi occuperei piuttosto di analizzare i suoi bisogni, se questa relazione è quel che lei desidera per se stessa e per la sua futura vita. Capisco l'esigenza di cercare di cambiare con ultimatum, ma questa esigenza si può poi convertire in frustrazione ed impotenza quando le speranze o aspettative non corrispondono alla realtà. Mi dispiace molto per quello che sta vivendo e dalle sue parole emerge chiaramente il conflitto interno tra il rimanere cercando di combattere e il lasciare andare soffrendo. Può però partire da se stessa...d'altronde se stessa è anche l'unica persona su cui ha veramente potere.
Saluti
Dott.ssa Aurora Moriggi
Cara N.,
sentirci intrappolati è una sensazione tremenda che crea enorme tormento e ci porta a pensare e ripensare solo a questo. Così facendo però non troviamo una soluzione al nostro dilemma ma ci ingarbugliamo ancora di più e tutto sembra più complicato, difficile, pesante.

Purtroppo noi non possiamo intervenire sulle decisioni e i comportamenti degli altri ma possiamo decidere per noi stessi e possiamo cambiare noi stessi.

Nessuno può dirle se quest’uomo prima o poi cambierà e ritengo che pensarci e ripensarci non l’aiuti a modificare le cose.
Lei invece può decidere come trascorrere il suo tempo: in rimuginii senza soluzione o facendo piccole cose che la fanno stare bene?
Non pensi che io stia sottovalutando quanto difficile possa essere non pensare a lui e alla situazione che sta vivendo ma vorrei farle intravedere una possibilista: che se lei non pensa a lui forse riesce a stare meglio.
In questo però deve farsi seguire da un terapeuta che l’aiuti a renderlo possibile.
Un caro saluto
Buongiorno, se desidera fare chiarezza su questa relazione e sulla sua posizione rispetto ad essa e qualora ci sia la motivazione da parte di entrambi sarebbe consigliato un percorso psicoterapeutico di coppia al fine di sperimentare seduta dopo seduta modalità alternative di relazione.
Buona serata
Dott. Raffaello Di Monte
Dott.sa Luisa Anibaldi
Gentile signora
si percepisce dal suo scritto la sua sofferenza nella situazione attuale di vita; sembra che la relazione con l'uomo di cui parla sia in crisi, ed è nella crisi che si aprono domande,ricerca di definizioni di comportamenti propri ed altrui,dubbi,bisogni di risposta.
Nel malessere che sta attraversando forse è opportuno definire i suoi desideri,bisogni,aspettative in una modalità che tenga dentro la complessità della vostra vicenda, esplorando se possibile anche aspetti altri delle sue modalità relazionali con persone significative della sua vita(presente e passata) per costruire un senso a quanto di doloroso le sta accadendo nel rapporto con un uomo che sembra sentirsi "vincolato"altrove.Eviterei etichettature verso di lei e verso il signore di cui parla,perchè limitano la possibilità di leggere la complessità della vicenda.
Se possibile consulti un collega.
Cordialmente
dott.ssa Nicoletta Balestra
Buon giorno. Indipendentemente dall'etichetta che si può dare alla personalità del suo compagno, le consiglierei di iniziare a staccarsi per riprendere in mano la sua vita. Le consiglio anche una lettura "Amori amari - percorso per liberarsi da una relazione tossica" Elvino Miali. Saluti dott.ssa Agostini Maria Grazia
Cara N., difficile rispondere alle sue domande...
Sicuramente, un legame (seppur economico), tra i due sussiste ancora: difficile potersi esprimere su altri tipi di legame eventualmente sussistenti...
Cerchi piuttosto di domandare a sé stessa se è questo ciò che vuole per la sua vita: una relazione in cui lei (forse) gioca il ruolo da comparsa, piuttosto che da protagonista!
Resto a disposizione, anche online
Cordialmente.
Dr. E. Nola
Gentile N., ha dato 5 anni (conflittuali) a quest'uomo, con ultimatum non mantenuti, che vuole fare? Sembra brutale detta così, ma è quello che lei stessa dice. Pensa che dopo 5 anni le cose cambieranno? Sicuramente no fin quando lei continuerà a esserci. C'è rimasta finora. Non si interroghi troppo su di lui, non serve molto, rivolga l'attenzione a se stessa. Se non riesce a lasciare quest'uomo che non la rende felice, c'è qualche suo nodo che va individuato e sciolto. Si prenda un tempo in cui le energie le conserva per prendersi cura di sè, per trattarsi bene, seguita di una figura psicoterapeutica che l'aiuti in questo processo. Un viaggio interiore può essere doloroso, ma arricchisce tanto perchè ti dà gli strumenti per affrontare la vita da sola. E poi magari si incontra pure qualcuno affine nel cammino. Non si svaluti, non accetti briciole. Mi scusi se sono stata molto diretta, ma quando ci sono gli incubi bisogna essere svegliati il prima possibile. Le mando un caro saluto, rimango a disposizione, cordiali saluti dott.ssa Silvia Ragni
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Buongiorno,
la situazione che sta vivendo è complessa perchè il suo compagno a metà vita, non vuole assumersi la responsabilità piena di definire giuridicamente l'attuale condizione. Cioè non sta affrontando la questione etica/legale della relazione con l'ex. Forse ha delle credenze di tipo religioso che lo vincolano in modo sacro a certi legami. Se cosi fosse e lui non intendesse, in breve tempo (un mese) darle risposte concrete o farsi aiutare per chiarire i nodi del problema, credo che si troverebbe a vivere una relazione di coppia romantica ma non civilmente riconosciuta, cioè civilmente non ha alcun obbligo verso di lei.
Un cordiale saluto
dott.ssa Marzia Sellini

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