ho una madre con depressione storica che da anni ed anni - mi rendo conto solo ora - presenta tutti

33 risposte
ho una madre con depressione storica che da anni ed anni - mi rendo conto solo ora - presenta tutti i sintomi di una personalita' borderline, ma di cui non posso parlargliene . Per altri problemi fisici e' disposta a vedere uno psicoterapeuta / psicologo che possa aiutare col quadro generale di salute non ottimale. Tuttavia in sede di visita vorrei "aggirare" l'ostacolo facendole affrontare con approccio olistico la salute e la serenita' sua - ergo parlare in anticipo al medico per spiegargli in dettaglio la soluzione e trovare farmaci che possa poi prescrivere dopo la visita... credete sia possibile?
Gentile utente, non si c comprende bene dalle sue righe se la richiesta sia la sua o quella di su madre. Al di là delle diagnosi, che servono agli specialisti per comunicare tra loro, esiste una persona, in questo caso due (lei e sua madre), che affrontano la vita con gli strumenti e le risorse che hanno a disposizione. Se c’è la richiesta e il desiderio di un consulto psicoterapeutico suggerirei di poter far esprimere sua madre secondo le proprie possibilità psichiche: lo specialista saprà accogliere e comprendere. Un caro saluto Dottsa Elisa Galantini

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Salve, per quanto riguarda l’utilizzo dei farmaci le consiglio di rivolgersi al suo medico di fiducia e parlare con lui di questa situazione.
Buona serata.
Dott. Fiori
Gentile utente da quello che scrive è evidente che lei voglia trovare il modo di aiutare sua madre cercando anche di “aggirare” quelle che potrebbero essere le sue resistenze ad un supporto psicologico per la depressione. Sicuramente il terapeuta a cui si rivolgerà sarà disponibile ad ascoltare la sua visione ma se la paziente è sua madre sarà con lei che lavorerà per creare l’alleanza terapeutica necessaria ad affrontare i problemi di cui sua madre è portatrice. A volte lasciando spazio e tempo si possono vedere risultati che vanno al di là delle nostre aspettative.
Un caro saluto
Dott.ssa Anna Tomaciello
Cara utente, capisco il suo bisogno di aiutare sua madre. Deve avere lei la motivazione a chiedere aiuto e se riesce a farlo, sarà il terapeuta a capire di cosa ha bisogno, deve dare fiducia al professionista.
Saluti,
Dott.ssa Federica Leonardi
Buonasera. Putroppo un percorso di psicoterapia non può iniziare con ombre e non detti. Si creerebbero dei segreti che andrebbero ad inquinare tutto.
Se sua mamma è propensa a andare in psicoterapia sarà cura dello specialista indirizzarla eventualmente ad un collega psichiatra per la cura farmacologica.
Saluti
Buongiorno, è comprensibile la volontà di "proteggere" sua madre da una diagnosi che potrebbe spaventare; d'altro canto al'interno di un percorso psicoterapeutico è necessaria trasparenza e alleanza tra il medico e il paziente.
Un bravo psicologo/psicoterapeuta sarà sicuramente in grado di aiutare sia lei che sua madre nell'accompagnamento ad una nuova eventuale diagnosi (qualora vi siano effettivamente i criteri) e a tutto l'iter che ne consegue.
Buona giornata
dott. De Rosa Saccone
Buongiorno! Intanto proceda con il contattare uno psicoterapeuta, visto che sua madre è d'accordo. Sarà il terapeuta a valutare il da farsi. Lei avrà già raggiunto l'obiettivo di aiutare sua madre dandole una grande opportunità.
Saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buonasera, ritengo sia un buon punto di partenza la motivazione di sua madre ad incontrare uno psicologo/psicoterapeuta. Tuttavia, come specificato dai colleghi, sarà il professionista stesso che valutando la situazione prima di tutto verificherà i criteri di diagnosi (se presenti o meno), procedendo poi con quanto ne consegue. Comprendo la preoccupazione ed il desiderio di cura ma è importante in un ambito come il nostro, affidarsi completamente. In bocca al lupo
Gentile utente, un percorso psicoterapeutico dovrebbe essere una scelta libera e non orientata da soggetti terzi. Solo in questo modo il cambiamento è possibile. In questo senso, le suggerirei di lasciare sua madre del tutto libera di esprimere sè stessa, pur comprendendo la sua preoccupazione. Il professionista che la accoglierà saprà certamente valutare la situazione ed agire per il meglio.
Anche per quanto riguarda il tema della diagnosi, è utile consultare uno/a psicologo/a esperto/a in psicodiagnostica clinica per accertare la struttura di personalità ed il tipo di carattere di sua madre, come pure le sue peculiari caratteristiche psicologiche ed i tratti essenziali del suo modo (unico) di vivere la vita, i rapporti, la sfera emotiva. Un caro saluto. silvia rondi
Buongiorno. Dopo aver contattato un professionista, lasci a lui la situazione nella sua totalità, ovvero si affidi alla sua preparazione per trovare la strada migliore per sua madre. Si limiti, per ora, a questo!

Cordialità

MT
Gentilissima, esprima a sua madre le sue perplessità e la sua preoccupazione e la inviti a consultare uno specialista
Buonasera,
capisco la preoccupazione nei confronti di sua madre ma lasci al professionista che individuerà, la scelta della "soluzione" da adottare, abbia fiducia nella sua preparazione perché possa intraprendere la strada migliore per sua madre. In cordiale saluto
Gentilissimo utente, pur comprendendo la preoccupazione nei confronti di sua madre consiglierei un'altra strada: incoraggi e sostenga la mamma in questa nuova fase della sua vita, affidando fiduciosamente al professionista che la incontrerà il compito di gestire ciò che sua madre porterà in sede di colloquio.

Un caro saluto

Salve,
è professionista che valuta il caso.
Un saluto,
MMM
Buongiorno. Dal suo racconto emerge la sua preoccupazione per la salute di sua madre, ma anche il timore che quest'ultima possa porre delle resistenze alle eventuali cure. Quello che rimane primario nelle problematiche di carattere psichico (e non solo) è l'alleanza terapeutica. Se il paziente non accetta le cure farmacologiche o il percorso psicologico non si ottengono quasi mani buoni risultati. Essere chiari e definiti si dall'inizio, permette di porre le basi di un'alleanza durevole e positiva. Accompagni sua madre, la sostenga, ma sappia che il lavoro principale dovrà essere fatto da quest'ultima. Sarà il professionista scelto che potrà valutare e gestire i vissuti che sua madre porterà nella "stanza del colloquio". Sarà sempre il professionista ad indirizzarla ad uno psichiatra/neurologo per una eventuale presa incarico. Questo è quanto Lei potrà fare in questa fase per sua madre. Cordialmente, dott. RC
Salve, il quadro depressivo che riporta sicuramente non aiuta sua mamma nel cercare di vedere le cose in maniera utile e sana, soprattutto perchè duraturo dunque gli schemi di pensiero e le emozioni negative tipiche di questo stato sono diventate rigide e inflessibili. L' unica cosa che può fare è, a mio avviso, sostenere sua madre nella presa in carico psicologica, senza pressione alcuna e senza sollecitarla a dire ciò che secondo lei (figlia) dovrebbe raccontare. Sarà poi il professionista con la sua empatia e la sua competenza che cercherà di costruire un'alleanza terapeutica solida e consolidata che permetterà alla mamma, nel tempo, di potersi fidare e affidare. Il percorso tuttavia è impervio e richiede tempo e pazienza.
Cordialmente, dott. FDL
Gentile utente, è nobile e comprensibile il suo intento di cura, ma è altrettanto importante che l'alleanza fra professionista e paziente sia genuina. Un caro saluto. Dott.ssa GB
Spesso ci ritroviamo a tentare di aiutare la persona accanto, a cui vogliamo bene, e nel farlo evidenziamo i nostri timori. Rileggere la situazione cercando di comprendere cosa ci spinge a sostituirci agli altri potrebbe essere un attimo di crescita. Cosa scatena in lei la patologia di sua madre? un saluto Dott.ssa Cinzia Borrello
Gentile utente, uno degli aspetti fondamentali della terapia psicologica è il fatto che la persona che segue il percorso sia consenziente e motivata e che non ci siano non detti tra paziente e terapeuta. Anche l'aspetto farmacologico, che deve essere precedentemente affrontato o con il medico di base o con uno specialista (psichiatra, neurologo, ecc...), fa parte integrante del percorso terapeutico. Credo potrebbe essere interessante che lei e sua madre richiediate di fare delle sedute madre/figlia per chiarire questi aspetti e farli diventare anch'essi parte del percorso "olistico" di guarigione del vostro nucleo famigliare. Un caro saluto, dott.ssa Marinella Balocco
Buongiorno, è un passo utile è importante se sua mamma decide di intraprendere un percorso di psicoterapia. Lei sta facendo tanto per sua mamma ed è importante che non si sostuisca a lei. Lasci che lo specialista in questione, con la propria competenza e la propria empatia, si prenda cura della mamma, valutando insieme a sua madre quali siano i passi più opportuni da fare. Se sua madre inizierà una psicoterapia, lei, come figlia, avrà raggiunto il grande obiettivo che la mamma si stará prendendo cura (in un contesto sicuro e supportato) del malessere che sente.
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo e della difficoltà che sta vivendo. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini
Cara utente, comprendo il desiderio di aiutare sua madre, allo stesso tempo è importante tenere presente che la motivazione e la scelta di iniziare un percorso di psicoterapia provenga da sua madre stessa, piuttosto che da lei, affinché il sostegno sia davvero efficace. Una volta stabilito questo sono sicura che il professionista saprà creare un clima accogliente e di fiducia in cui sua madre possa sentirsi a suo agio e prendersi cura della sua condizione. Per quanto riguarda l’utilizzo dei farmaci le consiglio di rivolgere al suo medico di fiducia tutti i suoi dubbi. Un caro saluto, Dott.ssa Tamara Muratore
Buongiorno, è comprensibile che lei voglia aiutare sua madre "aggirando" le sue difficoltà ad iniziare un percorso. Sono certa che lo psicologo riuscirà a creare una buona allenza con sua madre, la quale le permetterà di farsi aiutare. Non dobbiamo dimenticarci, tuttavia, che la motivazione può arrivare solo dal paziente stesso. Tanti auguri
Dott.ssa Valentina Maccioni
Gentile utente, la situazione è molto delicata dato l'apparente stato depressivo che ci ha descritto. Sarà lo psicologo che avrà in cura sua madre a stabilire un'alleanza terapeutica e prendersi in carico di determinate responsabilità, lei può comunque manifestare empatia e sostegno nei suoi confronti.

Cordialmente

Dr Mauro Vargiu
Gentile,
seguo con attenzione la tua preoccupazione. L'argomento che hai toccato è alquanto delicato. Per poter dare delle indicazioni efficaci c'è bisogno però di un colloquio approfondito. Rimango a disposizione se vorrai crearti uno spazio tuo personale di ascolto e supporto per gestire al meglio questa situazione. Per dubbi, domande rimango a disposizione anche online se vorrai crearti uno spazio tuo personale di ascolto e supporto.
Dott.ssa Giulia Lanaro
Gentile Utente, la Sua preoccupazione è comprensibile e lo è anche il desiderio di fare tutto ciò che è in Suo potere per aiutare Sua madre. L'intento è più che nobile, ma (purtroppo e per fortuna) "le porte della mente si aprono solo dall'interno". Sarà Sua madre a portare allo specialista i contenuti che di volta in volta saranno per lei più rilevanti. Potrebbe addirittura stupirLa nel dimostrarsi disposta ad affrontare temi di sè che non pensava riuscisse a sostenere. A volte anche solo sentirsi presi per mano aiuta a farsi quel tanto di coraggio che basta per andare in luoghi mai esplorati prima! Da parte Sua però occorre un atto di fiducia nei confronti dello specialista che si occuperà della signora, che certamente attingerà a tutta la sua competenza per poter essere d'aiuto al massimo delle sue capacità. Lei potrà sostenere Sua madre in questo percorso e condividere con lo specialista le Sue preoccupazioni. A questo proposito, dato il momento delicato nel quale si trova, potrebbe valere la pena riflettere sull'utilità di uno spazio personale anche per Lei, in cui poter affrontare tutti i Suoi timori. Qualora decidesse in questo senso, non esiti a contattarmi. Un caro saluto
Dott.ssa E.B.
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Gentile utente, comprendo la sua preoccupazione per la salute di sua madre. Tuttavia credo che non sia utile metterla in una condizione ambivalente come quella a cui ha pensato. Se sua mamma ha intenzione di rivolgersi ad un professionista della salute mentale, indipendentemente dal motivo per il quale è portata a farlo, è già un buon punto di partenza. Sarà il terapeuta che, facendo un'attenta valutazione del caso, a fare la sua diagnosi e a proporre trattamento a lei più indicato. Cordialmente, Dott.ssa Cristiana Danese psicologa
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Buonasera, è comprensibile che lei voglia aiutare sua mamma, ma la richiesta di aiuto deve partire da chi ne ha bisogno. Un caro saluto. Dottoressa Sonia Ghislanzoni.
Buonasera,
dal suo scritto si sente una grande sofferenza e insofferenza sua. La sua mamma mi pare di capire che è aiutata da uno psicoterapeuta, che saprà come agire.
Ma lei, in tutto questo, è sostenuta da qualcuno?
Affrontare la complessità emotiva e relazionale di una situazione come quella descritta richiede un approccio delicato e riflessivo. La prospettiva psicologica sistemico-relazionale enfatizza l’importanza delle relazioni e delle dinamiche familiari nel comprendere il comportamento e il benessere di un individuo.
Nel tuo caso, sembra esserci un forte desiderio di aiutare tua madre, ma ci sono diverse considerazioni da tenere in mente:
Riconoscere la soggettività: Ogni persona ha il diritto di affrontare il proprio percorso terapeutico in modo autonomo. Sebbene tu possa notare i sintomi e le dinamiche che caratterizzano la sua condizione, è fondamentale rispettare i suoi sentimenti e la sua percezione della realtà. Parlarle direttamente di un possibile disturbo di personalità potrebbe non solo essere controproducente, ma anche causare resistenza e chiusura.
Comunicazione con il terapeuta: È comprensibile il desiderio di "preparare" il terreno per il terapeuta. Potresti considerare di scrivere una lettera o una nota da condividere con il professionista, esprimendo le tue preoccupazioni e osservazioni, senza che tua madre se ne accorga direttamente. In questo modo, il terapeuta avrà un quadro più chiaro quando incontrerà tua madre e potrà orientare il colloquio nella direzione più utile.
Approccio olistico: È importante che l’approccio con cui il terapeuta affronterà la situazione sia rispettoso e incentrato sulla persona. Un approccio olistico può essere benefico, ma è altrettanto cruciale che venga attuato senza forzature. Il terapeuta dovrebbe essere in grado di esplorare il benessere mentale ed emotivo di tua madre in modo che lei si senta coinvolta nel processo.
Flessibilità e pazienza: È fondamentale essere disposti ad adattarsi e mostrare pazienza. Tua madre potrebbe non rispondere immediatamente o nel modo in cui speri. È importante creare un ambiente di supporto e ascolto, affinché si senta libera di condividere le sue paure e preoccupazioni.
Supporto per te stesso: Considera anche l'importanza di avere un supporto per te stesso mentre affronti questa situazione. Le dinamiche familiari e la gestione delle emozioni possono essere intense, e avere uno spazio per riflettere e ricevere supporto è essenziale.
In sintesi, mentre è possibile 'aggirare' l'ostacolo comunicativo, è cruciale farlo con attenzione e rispetto per i desideri e le frustrazioni di tua madre. Essere un supporto empatico piuttosto che un forzatore potrebbe portare a risultati più positivi nel lungo termine. Rimango a tua disposizione per un eventuale colloquio conoscitivo.
Dott. Cordoba
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Gentile Utente, comprendo la sua posizione, sua madre soffre da molto tempo e lei vorrebbe comprensibilmente aiutarla. Mi consenta però di considerare come un percorso terapeutico necessiti, per poter essere intrapreso, di motivazione e desiderio di mettersi in gioco e cambiare quegli aspetti che generano sofferenza e disagio. Questo implica necessariamente che dovrà essere sua madre a concedersi in piena libertà di farsi aiutare per migliorare la propria condizione. Dalle sue parole si evince come effettivamente lei sia propensa ad iniziare un percorso psicologico per cui le consiglio di affidarsi allo specialista a cui si rivolgerà sua madre, che sono certa sarà capace di accogliere e comprendere il vissuto presentato e offrire le indicazioni terapeutiche migliori per aiutarla.
Se ha bisogno di ulteriori informazioni resto a disposizione attraverso consulenze online. Cordiali saluti. Dott.ssa Ambra Marzoli
Salve, la può semplicemente accompagnare in terapia. Troverà il modo indiretto per far comprendere il limite di sua madre al collega, magari portando una lettera scritta di pugno dal suo medico.
Capisco che voglia tutelare sua madre, per cui come vede un sistema lecito lo si trova.
Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
Capisco la delicatezza della situazione e il tuo desiderio di aiutare tua madre senza farla sentire giudicata o messa sotto esame. Quando si ha a che fare con un familiare che ha una lunga storia di depressione, associata a sintomi che potrebbero suggerire tratti borderline, è davvero difficile bilanciare il desiderio di supporto con il rispetto dei suoi confini emotivi.

Parlare preventivamente con il terapeuta è certamente una strategia possibile, e molti professionisti accolgono informazioni da familiari per avere una visione più ampia del quadro clinico. Tuttavia, va fatto con una certa cautela, poiché la terapia è un processo centrato sul paziente e la sua fiducia nel terapeuta è fondamentale. Se tua madre percepisse che il terapeuta ha già un’idea preconfezionata su di lei, potrebbe chiudersi ulteriormente.

Una buona strategia potrebbe essere quella di contattare in anticipo il professionista spiegando la tua preoccupazione senza etichettare direttamente tua madre. Potresti descrivere i comportamenti che hai osservato, le difficoltà che lei vive quotidianamente, e il tuo desiderio che possa beneficiare di un approccio olistico che tenga conto della sua salute emotiva e fisica. In questo modo, il terapeuta avrà un quadro più chiaro, ma potrà decidere come affrontare questi temi in modo delicato e rispettoso durante le sedute.

Per quanto riguarda i farmaci, sarà fondamentale che il terapeuta, insieme al medico (se si tratta di uno psichiatra), valuti attentamente la situazione di tua madre. Non è consigliabile cercare di orientare troppo il trattamento farmacologico, perché solo un professionista, dopo una valutazione diretta, potrà decidere cosa è meglio per lei.

Come ti senti all'idea di affrontare questa conversazione con il terapeuta?
Buona fortuna

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