Ho un amico molto problematico malato che rifiuta le terapie, come devo fare?Necessita di un aiuto
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Ho un amico molto problematico malato che rifiuta le terapie, come devo fare?
Necessita di un aiuto
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Buonasera, dipende dalla patologia di cui soffre il suo amico. Si rivolga al medico di base oppure al centro di salute mentale della sua zona per spiegare la situazione, nel caso possono intervenire con le terapie adeguate.
La saluto cordialmente
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Lo accompagni, prenda in caso per lui il primo appuntamento. Non lo giudichi però, non lo additi come malato o, peggio "matto". Faccia leva sulla sua sofferenza. Il suo amico andrà a curarsi perchè soffre.
Buongiorno,
concordo con quanto detto dai Colleghi. Cerchi di fare leva sul senso di responsabilità e amor proprio del suo amico. In alcune situazioni estreme e al limite, non so quindi se riguardano il suo caso, può essere necessario giungere a minacciare/paventare un allontanamento per indurre un pensiero di cura nell'altro. Sottrarsi fa muovere gli altri. Lo tenga a mente.
Cordiali saluti
Federico Baranzini
concordo con quanto detto dai Colleghi. Cerchi di fare leva sul senso di responsabilità e amor proprio del suo amico. In alcune situazioni estreme e al limite, non so quindi se riguardano il suo caso, può essere necessario giungere a minacciare/paventare un allontanamento per indurre un pensiero di cura nell'altro. Sottrarsi fa muovere gli altri. Lo tenga a mente.
Cordiali saluti
Federico Baranzini
Be ' ..... L'estremo rimedio se le condizioni fossero davvero gravi dal punto di vista psichiatrico si deve ricorrere ad un Trattamento Sanitario Obbligatorio (TSO) con un ricovero in ambito psichiatrico presso il Servio di Diagnosi e Cura (SPDC) di competenza.
Concordo con i colleghi sia rispetto al contatto con i servizi territoriali (se la patologia è grave con pericolo per lui o per chi sta vicino lui esiste appunto il trattamento sanitario obbligatorio oppure una visita domiciliare che svolge sempre lo psichiatra del centro di salute mentale). Mi viene in mente, inoltre, che se il suo amico ha una famiglia di riferimento possono, comunque, essere seguiti i familiari per indurre poi un cambiamento anche nelle relazioni del suo amico. Comunque la miglior strategia è quella della "definizione": lei che scrive può essere vicina affettivamente, ma non può farsi carico della sua cura. Un passo indietro da parte sua porterà a fare un passo in avanti al suo amico
Buongiorno.
La sua richiesta è importante, ma non è chiara. Una valutazione sul "Cosa fare" dipende anche dal rischio di vita o comunque di integrità personale che sono presenti nella situazione.
Occorre tenere presente che curarsi è una scelta, oltre che un diritto. Scegliere di non affrontare cure è una scelta sottesa da idee precise sulla malattia, sulla cura e sulla guarigione. Sarebbe necessario comprendere le motivazioni della persona che non vuole curarsi. Sarebbe necessario definire degli obiettivi di benessere assieme al suo amico, e dei percorsi di raggiungimento del benessere. Sarebbe importante fare un bilancio di salute complessivo e delle resilienze della persona malata. Una persona che sceglie di non curarsi cosa sta scegliendo? sarebbe importante comprendere, chiedendolo, qual'è l'obiettivo verso cui ci si vuole dirigere.
Meglio, in sintesi, interessarsi di questa situazione, senza attivare un braccio di ferro, ma andare verso un accoglimento del volere del malato per verificare le possibilità di elaborazione e trasformazione del medesimo.
La sua richiesta è importante, ma non è chiara. Una valutazione sul "Cosa fare" dipende anche dal rischio di vita o comunque di integrità personale che sono presenti nella situazione.
Occorre tenere presente che curarsi è una scelta, oltre che un diritto. Scegliere di non affrontare cure è una scelta sottesa da idee precise sulla malattia, sulla cura e sulla guarigione. Sarebbe necessario comprendere le motivazioni della persona che non vuole curarsi. Sarebbe necessario definire degli obiettivi di benessere assieme al suo amico, e dei percorsi di raggiungimento del benessere. Sarebbe importante fare un bilancio di salute complessivo e delle resilienze della persona malata. Una persona che sceglie di non curarsi cosa sta scegliendo? sarebbe importante comprendere, chiedendolo, qual'è l'obiettivo verso cui ci si vuole dirigere.
Meglio, in sintesi, interessarsi di questa situazione, senza attivare un braccio di ferro, ma andare verso un accoglimento del volere del malato per verificare le possibilità di elaborazione e trasformazione del medesimo.
Salve, bisognerebbe capire il livello di 'gravità' della situazione, provi come prima cosa a sentire qualche componente della sua famiglia, poi se necessario provi a convincerlo, accompagnandolo a qualche appuntamento; in casi estremi bisognerà sentire i servizi territoriali.
Cordialmente
Cordialmente
Molto problematico e malato sono parole forti... fanno capire che la situazione non è senz'altro facile e che le sta a cuore gestirla nel migliore dei modi. Conoscere meglio quali sono le problematiche servirebbe a indirizzarla meglio verso un centro di salute mentale o
un sert, ecc... cerchi aiuto nella rete di persone che possono tenere al benessere di questa persona e lavori con loro per convincerlo a farsi aiutare da personale competente. Un grande in bocca al lupo!
un sert, ecc... cerchi aiuto nella rete di persone che possono tenere al benessere di questa persona e lavori con loro per convincerlo a farsi aiutare da personale competente. Un grande in bocca al lupo!
Buonasera,
Se la situazione implica un concreto rischio per la salute del suo amico credo che ricorrere al supporto della rete assistenziale sanitaria e familiare sia uno strumento prezioso e imprescindibile.
Resta tuttavia, salvo situazioni particolari estremamente gravi, il fatto che la scelta di aderire a una terapia, sia essa farmacologica o/o psicoterapica è individuale. Il suo ruolo può essere di supporto,confronto e sostegno, anche nell´accompagnare il suo amico nel prendere una decisione utile al suo benessere.
Cordialmente
Se la situazione implica un concreto rischio per la salute del suo amico credo che ricorrere al supporto della rete assistenziale sanitaria e familiare sia uno strumento prezioso e imprescindibile.
Resta tuttavia, salvo situazioni particolari estremamente gravi, il fatto che la scelta di aderire a una terapia, sia essa farmacologica o/o psicoterapica è individuale. Il suo ruolo può essere di supporto,confronto e sostegno, anche nell´accompagnare il suo amico nel prendere una decisione utile al suo benessere.
Cordialmente
Buonasera, il suo amico malato di che patologia soffre? Purtroppo non è facile aiutare una persona che rifiuta di farsi aiutare. La cosa migliore potrebbe essere cercare di fargli capire cosa vedete voi amici da fuori (più voci hanno sicuramente un peso differente) e provare a coinvolgere anche la famiglia. Arrivederci
Tanto più un disagio psichico è consistente e tanto è maggiormente difficile l'inizio di una psicoterapia. La consapevolezza di malattia, di chi siamo e cosa proviamo per quanto possa farci rilevare disagi e difficoltà, è un elemento importante per un lavoro terapeutico, specialmente individuale. In un caso in cui la persona rifiuta la psicoterapia bisogna capire qual'è il messaggio che dà con questo rifiuto, che cosa vuole dire e che cosa rappresenta. Importante può essere una terapia di coppia o una terapia familiare per iniziare un percorso evolutivo.
Direi di puntare su aspetti e sintomi del corpo che lo disturbano come l'insonnia, la mancanza di appetito, il mal di stomaco e suggerirgli di occuparsi di se stesso facendosi vedere da uno specialista che inizierà a prescrivergli dei farmaci per i disturbi che prova.
Gentilissimo/a mi colpisce la sua premura verso il suo amico. Ahimè se questa persona è rifiutante si può fare ben poco. La richiesta di aiuto per essere efficace dovrebbe partire da lui. Le consiglio di stargli accanto fornendogli sostegno. Magari cambierà idea. Incrocio le dita con lei!
Dott.ssa Costa
Dott.ssa Costa
Buongiorno, dice poche cose del suo amico perchè le possa dare un'indicazione precisa; se i sintomi sono gravi va fatto un trattamento sanitario obbligatorio presso il presidio di diagnosi e cura di competenza.
Cordiali saluti, Maurizio Luppi.
Cordiali saluti, Maurizio Luppi.
Salve, effettivamente lei ci scrive poco del suo amico, non ci scrive l'età, che tipo disturbo presenta, se vive in famiglia o vive solo, sono tutti indizi molto importante. Cmq è molto bello che un amico si preoccupa così tanto, certo dovrà essere aiutato da qualche persona vicina a questo suo amico, tipo una compagna o un famigliare, se propria non ci riuscite, magari può chiedere una visita domiciliare ad uno psichiatra e se instaura un buon feeling con il suo amico magari può anche decidere di farsi curare, le auguro di trovare un modo come aiutare il suo amico la saluto cordialmente, dott. Eugenia Cardilli.
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Buongiorno,
purtroppo è difficile dare un consiglio senza sapere qualcosa in più..........stia vicino al suo amico e prenda Lei per primo un appuntamento da un professionista per valutare cosa fare......in genere quando una persona rifiuta le cure, c'è sempre un motivo, dato dalla sua storia e dalla sua risposta ai problemi della vita.....si chieda magari perchè vuole a tutti i costi curarlo, se lui invece non vuole farlo...chieda a sè stesso a quale bisogno corrisponde l'aiuto verso l'amico...
in bocca al lupo!
purtroppo è difficile dare un consiglio senza sapere qualcosa in più..........stia vicino al suo amico e prenda Lei per primo un appuntamento da un professionista per valutare cosa fare......in genere quando una persona rifiuta le cure, c'è sempre un motivo, dato dalla sua storia e dalla sua risposta ai problemi della vita.....si chieda magari perchè vuole a tutti i costi curarlo, se lui invece non vuole farlo...chieda a sè stesso a quale bisogno corrisponde l'aiuto verso l'amico...
in bocca al lupo!
Buongiorno,
la sua richiesta è molto importante, ma purtroppo non è sufficientemente chiara perchè, senza sapere effettivamente di cosa si tratta è difficile darle un consiglio. Ritengo, come alcuni colleghi hanno già detto, che curarsi è una scelta e scegliere di non affrontare cure è una libertà che una persona può prendere e che è determinata da idee precise sulla malattia, sulla cura e sulla guarigione. Penso sia fondamentale prima comprendere le motivazioni della persona che non vuole curarsi anche perchè la richiesta di aiuto, per essere efficace, dovrebbe partire da lui stesso. Le consiglio di stargli accanto, fornendogli supporto e sostegno e chissà che magari cambierà idea. Tutto dipende ovviamente dal livello di gravità, che dalle sue parole non ci è dato però di sapere.
Un saluto
A.S.
la sua richiesta è molto importante, ma purtroppo non è sufficientemente chiara perchè, senza sapere effettivamente di cosa si tratta è difficile darle un consiglio. Ritengo, come alcuni colleghi hanno già detto, che curarsi è una scelta e scegliere di non affrontare cure è una libertà che una persona può prendere e che è determinata da idee precise sulla malattia, sulla cura e sulla guarigione. Penso sia fondamentale prima comprendere le motivazioni della persona che non vuole curarsi anche perchè la richiesta di aiuto, per essere efficace, dovrebbe partire da lui stesso. Le consiglio di stargli accanto, fornendogli supporto e sostegno e chissà che magari cambierà idea. Tutto dipende ovviamente dal livello di gravità, che dalle sue parole non ci è dato però di sapere.
Un saluto
A.S.
Gentile utente, la modalità di stare accanto e aiutare il suo amico dipende molto da diversi fattori, tra i quali il tipo di sofferenza da cui lui è affetto. In linea generale, le suggerisco di proporre di accompagnarlo alle visite o di aiutarlo a scegliere un professionista di cui possa fidarsi. Cordialmente
Buongiorno, la sua richiesta è un po' troppo vaga per poterla aiutare. Cosa intende per problematico? Come mai non vuole farsi aiutare? Quanti anni avete? Ci sono altre persone con le quali avete parlato? Mi contatti pure in privato se ha voglia di chiarificare la situazione, in modo da poterla aiutare meglio. Saluti
Carissimo/a, dalle sue poche parole si percepisce una sincera preoccupazione avvolta di un profondo affetto per il suo amico. Purtroppo la capacità di chiedere aiuto è un passo fondamentale per l'ipotetico paziente, su cui poi si fonda tutto il lavoro terapeutico. Le consiglierei di stargli vicino e nel frattempo potrebbe cercare uno spazio per sè con un professionista per depositare le sue personali fatiche nello stare vicino ad una persona problematica e per trovare dentro di sè il modo migliore per stargli vicino.
Se desidera contattarmi, a disposizione.
Un caro saluto.
Dott.ssa Manara Alessia
Se desidera contattarmi, a disposizione.
Un caro saluto.
Dott.ssa Manara Alessia
E' molto nobile da parte sua preoccuparsi del suo amico; le informazioni che lei fornisce sono molto vaghe. Cosa si intende per terapie che rifiuta? Quanto e in che senso è malato. Se vuole mi interpelli tramite messaggi o telefonandomi. Salve.
Buongiorno, abbiamo troppe poche informazioni per poterla aiutare. Se il suo amico prendeva una terapia farmacologica per una patologia e non la prende più rischiando di farsi del male o di fare male ad altri può rivolgersi ai servizi psichiatrici sul territorio in cui abita. Se il problema dovesse essere meno grave lo può accompagnare a fare qualche visita specialistica da uno psicologo o da uno psichiatra che possano supportarlo.
Gentile Utente di MioDottore, la Sua richiesta sembra avere carattere di urgenza. Se si tratta di una situazione in cui il suo amico rischia di mettere in pericolo se stesso o gli altri, bisogna rivolgersi al PS di una Struttura Ospedaliera dove si interviene in casi di tale urgenza. Se invece è lei a sentirsi molto preoccupato per il suo amico, valuterei la possibilità di fare una prima visita psicologica in prima persona per capire le motivazioni di tanta preoccupazione. Resto a disposizione, DR.ssa M. Di Iorio.
Buonasera,
La sua sembra una richiesta di aiuto "muta".
Chiede "senza voce". Cioè chiede, ma non chiarisce il problema. Forse per non violare la volontà del suo amico che rifiuta le terapie. Mi viene da pensare che forse per rifiutarle sono state proposte.
In secondo luogo, è molto problematico, suppongo caratterialmente. Se problematico/malato intende malattie organiche sarà in contatto con degli specialisti o quanto meno con il curante e quindi consigliato in base alla gravità. Mentre nel caso di psicopatologia se si è trincerato dietro il rifiuto di essere aiutato non sarà semplice convincerlo. Suggerisco di sentire, anche solo telefonicamente, chi di competenza in modo che lei possa essere consigliato e tutelare se stesso e il suo amico. Resto disponibile
Dott.ssa Zito
La sua sembra una richiesta di aiuto "muta".
Chiede "senza voce". Cioè chiede, ma non chiarisce il problema. Forse per non violare la volontà del suo amico che rifiuta le terapie. Mi viene da pensare che forse per rifiutarle sono state proposte.
In secondo luogo, è molto problematico, suppongo caratterialmente. Se problematico/malato intende malattie organiche sarà in contatto con degli specialisti o quanto meno con il curante e quindi consigliato in base alla gravità. Mentre nel caso di psicopatologia se si è trincerato dietro il rifiuto di essere aiutato non sarà semplice convincerlo. Suggerisco di sentire, anche solo telefonicamente, chi di competenza in modo che lei possa essere consigliato e tutelare se stesso e il suo amico. Resto disponibile
Dott.ssa Zito
Buon pomeriggio, devo dirle che anche io trovo la sua richiesta molto vaga...
Innanzitutto, cosa intende con "molto problematico"?
Ma se comunque il fatto che il suo amico rifiuta le cure la tocca particorlarmente, può iniziare con il cercare di capire perchè il suo amico si comporta così? Riconosce di avere un problema?
Provi intanto a capire il punto di vista dell'altra persona, magari può trovare delle parole nuove per aiutarlo!
Un caro saluto
Innanzitutto, cosa intende con "molto problematico"?
Ma se comunque il fatto che il suo amico rifiuta le cure la tocca particorlarmente, può iniziare con il cercare di capire perchè il suo amico si comporta così? Riconosce di avere un problema?
Provi intanto a capire il punto di vista dell'altra persona, magari può trovare delle parole nuove per aiutarlo!
Un caro saluto
Buongiorno, capisco il senso di preoccupazione e impotenza per il suo amico. Purtroppo è molto difficile quando un soggetto rifiuta le cure. Sarebbe interessante capirne il motivo, se ha qualche genere di paura, magari dello stigma legato alla sofferenza mentale. Credo che l'unico consiglio possa essere quello di stargli vicino mostrandogli i suoi punti di sofferenza e quanto il suo disagio gli compromette la vita; una cura da questo punto di vista è un'opportunità di vivere meglio: deve appellarsi alla speranza di stare meglio. Inoltre può essere utile rassicurarlo sul fatto che rivolgersi a professionisti della salute mentale male non può fargli, che sarà libero di provare e interrompere l'eventuale percorso. Auguri, un saluto
Gentilissima/o Utente di Miodottore.La risposta alla sua domanda dipende in maniera vincolante dalla gravità o meno della situazione e dal tipo di difficoltà che sta sperimentando il suo amico. Un caro saluto.
Salve, purtroppo non ho modo di comprendere a quale malattia si riferisce, il tema così enunciato appare generico. Provando tuttavia a darle un risposta, posso dirle che la reticenza nell'affidarsi a cure terapeutiche può provenire da più fattori, come ad esempio la convinzione che parlare davanti ad uno sconosciuto non ha senso.
Comunque, quale che sia la motivazione del rifiuto, le consiglio di monitorare i reali bisogni della persona di cui parla. Se avesse desiderio di approfondire la questione può contattarmi. Saluti
Comunque, quale che sia la motivazione del rifiuto, le consiglio di monitorare i reali bisogni della persona di cui parla. Se avesse desiderio di approfondire la questione può contattarmi. Saluti
Buongiorno, lei parla di un amico malato quindi forse l'amico in questione è già stato in cura, è in una situazione di rischio per la sua sicurezza o per gli altri vicini e allora la cosa migliore, come già indicato dagli altri colleghi prima di me, è il coinvolgimento dei servizi territoriali d'urgenza che provvederanno a prendersi cura di lui.
Se così non fosse purtroppo non si può che consigliare una terapia e svincolarsi dal ruolo di supporto che non fa percepire alla persona in difficoltà quanto ha bisogno d'aiuto.
Si sottragga in tal caso alle richieste dell'amico spingendolo con rispetto e senza giudicarlo a farsi carico del malessere che prova.
Saluti
Iulia Murrocu
Se così non fosse purtroppo non si può che consigliare una terapia e svincolarsi dal ruolo di supporto che non fa percepire alla persona in difficoltà quanto ha bisogno d'aiuto.
Si sottragga in tal caso alle richieste dell'amico spingendolo con rispetto e senza giudicarlo a farsi carico del malessere che prova.
Saluti
Iulia Murrocu
Gentile utente, il suo amico dovrebbe consultarsi con il suo medico curante, che lo potrebbe inviare per un consulto da uno psicologo oppure può rivolgersi ai servizi di salute mentale per risolvere il suo problema.
Così intanto si inizia a fare qualcosa per risolvere questa situazione.
Un cordiale saluto.
Così intanto si inizia a fare qualcosa per risolvere questa situazione.
Un cordiale saluto.
Gentile utente, non è una situazione semplice, in ogni caso potrebbe far leggere al suo amico questa discussione per prendere spunto dagli ottimi suggerimenti dei colleghi.
Cordialmente
Dottor Mauro Vargiu
Cordialmente
Dottor Mauro Vargiu
Buongiorno, intanto è ammirevole il suo sostegno e preoccupazione verso il suo amico, cosa non scontata al giorno d'oggi.
La sua richiesta contiene pochi indizi sul tipo di sostegno di cui necessita la persona: se stiamo parlando di una problematica che possa mettere in pericolo lui stesso o altri allora le consiglio di rivolgersi ai servizi territoriali.
Purtroppo se questa persona rifiuta qualsiasi terapia si può fare ben poco. La richiesta di aiuto per essere efficace dovrebbe partire da lui.
Comprendo che non sia facile, ma continui a stargli accanto, soprattutto nei momenti più bui, senza giudicarlo, criticarlo o farlo sentire in colpa.
Se cambierà idea saprà di avere un amico/a su cui poter contare.
Se sentisse il bisogno di confrontarsi con uno specialista può contattarmi.
Un cordiale saluto, dott.ssa Sara Passavanti
La sua richiesta contiene pochi indizi sul tipo di sostegno di cui necessita la persona: se stiamo parlando di una problematica che possa mettere in pericolo lui stesso o altri allora le consiglio di rivolgersi ai servizi territoriali.
Purtroppo se questa persona rifiuta qualsiasi terapia si può fare ben poco. La richiesta di aiuto per essere efficace dovrebbe partire da lui.
Comprendo che non sia facile, ma continui a stargli accanto, soprattutto nei momenti più bui, senza giudicarlo, criticarlo o farlo sentire in colpa.
Se cambierà idea saprà di avere un amico/a su cui poter contare.
Se sentisse il bisogno di confrontarsi con uno specialista può contattarmi.
Un cordiale saluto, dott.ssa Sara Passavanti
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Buongiorno, la riposta dipende in parte dal tipo di disturbo di cui soffre il suo amico.
Cerchi di accompagnarlo a fare almeno un primo colloquio conoscitivo con un terapeuta anche se non si può obbligare una persona a intraprendere un percorso e qualora iniziasse in maniera completamente coatta probabilmente otterrebbe pochi risultati.
Capisco che sia difficile essere impotenti davanti ad una persona a cui vogliamo bene e che non vuole farsi aiutare ma a volte, l'unica cosa che possiamo offrire è la nostra vicinanza e il nostro sostegno. Cordiali Saluti.
Cerchi di accompagnarlo a fare almeno un primo colloquio conoscitivo con un terapeuta anche se non si può obbligare una persona a intraprendere un percorso e qualora iniziasse in maniera completamente coatta probabilmente otterrebbe pochi risultati.
Capisco che sia difficile essere impotenti davanti ad una persona a cui vogliamo bene e che non vuole farsi aiutare ma a volte, l'unica cosa che possiamo offrire è la nostra vicinanza e il nostro sostegno. Cordiali Saluti.
Buonasera,
Le suggerisco di stargli vicino, ma non si può obbligare una persona a stare meglio se per primo non ne rileva così forte la necessità il diretto interessato.
Le auguro il meglio.
Dott.ssa Michela Dicosta
Le suggerisco di stargli vicino, ma non si può obbligare una persona a stare meglio se per primo non ne rileva così forte la necessità il diretto interessato.
Le auguro il meglio.
Dott.ssa Michela Dicosta
Buongiorno, sarebbe importante avere maggiori dettagli in merito alla sofferenza del suo amico e al motivo per cui rifiuta le terapie (se le ha già provate e quali oppure non ha tentato alcun trattamento). Le suggerirei di provare a proporre al suo amico delle soluzioni operative (recarsi al consultorio o al CPS di territorio) per un primo approccio al problema e, qualora avesse contatti con la famiglia e possa essere il caso, contattare un familiare per ragguagliarli sui suoi timori. Le auguro una buona giornata.
Salve, può offrirsi di accompagnarlo e potrebbe persino prenotare con un collega.
Se aiutato forse lo può accettare meglio.
Altrimenti una prima prenotazione online potrebbe lo stesso andare.
Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
Se aiutato forse lo può accettare meglio.
Altrimenti una prima prenotazione online potrebbe lo stesso andare.
Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
Domanda concisa e complessa! Probabilmente, dato il tuo interessamento, può essere utile che ti rivolga ai Servizi presenti sul territorio attraverso i quali poter capire in linea di massima la natura del problema e come aiutare il tuo amico. Se l'hai già fatto e il risultato non ti soddisfa, ma ti è più chiara la problematica, posso suggerirti di rivolgerti ad alcune associazioni del territorio. Resto a disposizione.
Buongiorno. Purtroppo a volte è molto difficile suggerire ad una persona di farsi aiutare: sebbene possa avvertirne il bisogno, non è detto che sia grado di riconoscerlo per poter fare una domanda. SG
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