Ho sempre avuto disturbi psicologici, da sempre in terapia e con psicofarmaci. Ho sempre rimandato l

17 risposte
Ho sempre avuto disturbi psicologici, da sempre in terapia e con psicofarmaci. Ho sempre rimandato l'idea di avere figli a quando sarei stata meglio.
Ho sempre saputo di volere figli, i bambini mi piacciono e sono brava con loro. Quando però ho deciso che era arrivato il momento di averne ho iniziato ad avere dubbi.
Quando avevo il dubbio che fossi incinta una paura enorme mi ha preso e non volevo esserlo. Mi si sono riacutizzati anche i miei problemi.
Purtroppo vista l'età, o ora o mai più. Allora ho deciso di abbandonare l'idea di diventare madre. Non sono sicura che al momento ne voglio anzi sono sicura che al momento non ne voglio.
Ma la natura in questo è crudele e non posso aspettare più. Addirittura vista l'età non so nemmeno se arriverebbero.
Al momento quindi non ne voglio, ma vedo mamme e bambini ovunque, soffro e mi chiedo in continuazione se ne voglio o no.
Sono entrata in un loop mentale. Il futuro senza figli mi preoccupa, ne ho paura, mi pare senza senso.
Gentile utente, grazie per la condivisione, su cui mi permetto di fare qualche riflessione e di porre alcuni questiti.
Dal momento in cui riferisce di essere convinta di non volere figli, questi dubbi che senso hanno per lei e quando in particolare le sorgono?
Più che la scelta di diventare madre o meno, sembra evidente la sua tendenza a focalizzarsi più sull'altro, mediante un confronto continuo, che le genera la sofferenza di cui parla e la tendenza ad anticipare il pericolo ("il futuro senza figli mi preoccupa, ne ho paura). Nel confrontarsi con le altre, lei si è mai interpellata? Qual è la sua posizione a fronte della possibilità di avere un figlio, a prescindere dal fatto che le altre donne già lo abbiano?
Provare a rispondere a queste domande, potrebbe aiutarla a dare un senso a quello che per lei un senso al momento non ha. Cordialmente, Dott.ssa Antonella Cramarossa

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Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè capisco quanto questa situazione possa impattare sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale innanzitutto che lei faccia chiarezza circa ciò che sente e ciò che prova verso questa persona, ritagliandosi uno spazio d’ascolto per elaborare pensieri e vissuti emotivi legati alla situazione descritta pertanto la invito a richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Gentile Signora,
La ringrazio per questa confidenza che apre un tema molto delicato e spesso poco discusso. La maternità è un desiderio naturale per una donna ma non è scontato. E' anche un progetto di vita e per qualcuna può essere realizzato solo a completamento di altri obiettivi. La scelta di avere dei figli può anche essere la traduzione del desiderio occuparsi di qualcuno che dia un senso alla quotidianità o che sia depositario di una eredità affettiva, patrimoniale, valoriale, professionale.
Condividere il suo vissuto con un esperto attraverso un percorso psicoterapeutico breve, la aiuterebbe a pervenire ad una migliore comprensione del significato profondo che Lei da alla sua eventuale generatività liberandola da quella ambivalenza tra volere e dovere che per ora le genera sofferenza.
Mi trova disponibile per migliori chiarimenti.
Cordialmente
Dott.ssa Licia Cutaia
Buongiorno,
no ha specificato se ha gia' intrapreso un percorso psicologico, sicuramente potrebbe essere utile per anailizzare la situazione e fornirle un supporto. La gravidanza potrebbe spaventare perche' rappresenta un grosso cambiamento di vita quindi potrebbe anche domandarsi cosa le peserebbe cambiare e di cosa ha paura, paura che il rapporto con il partner si modifichi ad esempio? Un terapeuta potrebbe aiutarla a condurla attraverso queste questioni.
tanti auguri
Gentile utente iniziare un percorso di psicoterapia le sarà molto utile per parlare di tutte le paure che la assalgono riguardo il tema della maternità. Senza dubbio non bisogna mai sentirsi in dovere per l'età o per il fatto che si potrà restare da soli, mettere al mondo un figlio deve essere un desiderio immenso, il figlio non ci chiede di venire al mondo siamo noi che ci prendiamo la responsabilità di farlo. Perchè dare alla luce un figlio è sicuramente un atto di amore immenso, il più grande, ma anche senza dubbio è indice di un senso di maturazione raggiunto e di grande responsabilità messa in atto perchè la nuova vita dipende da noi. Coglierei l'occasione di uno spazio terapeutico per parlarne e approfondire paure e desideri legati alla maternità. Per qualsiasi dubbio non esiti a contattarmi. La saluto. Dott.ssa Colantoni Antonella
Carissima, grazie per la sua condivisione!
"Chi vuole un figlio non insiste": recita così, una nota canzone italiana...
Il tema della maternità al giorno d'oggi è molto pregnante: specie nei paesi occidentali, dove la donna ormai "indossa i pantaloni"...
Aldilà di come si sente, aldilà di tutto, eviti di fare confronti, di badare a cosa fanno o non fanno le altre donne: faccia ciò che - al momento - la fa star meglio, fosse anche il non fare niente!
Non prenda decisioni sulla base delle sue paure: permetta a sé stessa di non decidere se sente che non è ancora giunto il momento!
Se lo vorrà, potrà affrontare la situazione in uno spazio sicuro (quello della psicoterapia, per l'appunto).
Resto a disposizione, anche online!
Cordialmente,
Dr. E. Nola
Gentile utente,
Ci sono temi come quello della maternità che risvegliano emozioni contrastanti e questo fa molto soffrire se non si riesce a far dialogare le parti di sé che dicono cose diverse. Si faccia aiutare a fare chiarezza in sé e ad affrontare le conseguenze di ciò. Si può costruire un equilibrio su questo.
Dr.ssa Damiano Maria
Buongiorno,

avere delle problematiche di salute a volte non coincide per forza di cose con l'impossibilità totale di realizzare delle cose, come ad esempio voler dei figli. Credo si sia identificata completamente con le problematiche da cui è accompagnata al punto tale da non riuscire a vedere il resto. Non conosco la sua vita ne tanto meno la sua storia clinica per poter fare delle valutazioni ma allo stesso tempo le consiglierei di continuare il lavoro terapeutico proprio affinché possa prendersi cura di tali aspetti.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Gentile Amica,

capisco bene che possa sentirsi così combattuta e preoccupata per il suo futuro! Noi "esseri umani" abbiamo bisogno di dare e ricevere affetto, di stringere legami profondi di cura.
Senza legami, ci sentiamo soli e disperati: una situazione che tutti vogliamo evitare.
In quello che scrive sembra sicura di non volere figli, tuttavia teme di condannarsi ad un futuro di solitudine, di cui forse poi si pentirebbe. Se è così, è davvero sicura che il punto dolente sia avere un figlio? Forse occorre guardare a come vive e coltiva le sue relazioni - il senso che sta cercando potrebbe essere lì.

con i migliori auguri,
dr. Ventura
Buongiorno,
capisco la difficoltà e il conflitto che si presenta dentro di lei: porta una chiarezza in contrasto a una sofferenza; le direi di chiarirsi dei dubbi in un percorso personale in modo da acquisire maggiore consapevolezza dentro di sè.
A presto
Gentile utente, la ringrazio per questa confidenza che apre un tema molto delicato e spesso poco discusso. Senza dubbio non bisogna mai sentirsi in dovere per l'età o per il fatto che si potrà restare da soli, mettere al mondo un figlio deve essere un desiderio immenso, il figlio non ci chiede di venire al mondo siamo noi che ci prendiamo la responsabilità di farlo.
Aldilà di come si sente, aldilà di tutto, eviti di fare confronti, di badare a cosa fanno o non fanno le altre donne.
Condividere il suo vissuto con un esperto attraverso un percorso psicoterapeutico breve, la aiuterebbe a pervenire ad una migliore comprensione del significato profondo che Lei da al suo sentirsi madre, liberandola da quella ambivalenza tra volere e dovere che per ora le genera sofferenza. Un abbraccio
Cerchi di fare chiarezza in se stessa. I figli sono un arricchimento ma danno anche tanti problemi. Si faccia aiutare ad elaborare la situazione che ha descritto in modo da non avere rimpianti. Se vede madri e figli dappertutto vuol dire che un desiderio di maternità in lei c'è . Cerchi di esplorarlo per vedere se è autentico o se è solo un sogno. Non si scoraggi.
Buonasera, credo che sia importante parlarne in terapia. Avere figli riattiva i vissuti della propria infanzia, pertanto è importante capire quanto questo elemento possa avere un ruolo nella sua scelta. Inoltre un figlio dovrebbe essere frutto di un progetto di coppia e non è un dovere, ma un desiderio. Faccia chiarezza dentro di sé.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Carissima, le sue riflessioni sono normali pensieri materni dove il dubbio prevale. L'invito ad un incontro che permette di valutare qualsiasi decisione che permette l'esclusione di ogni senso di colpa.
Dssa Vincenza Papeo
Buongiorno! Non ha specificato se col dire essere in "terapia" da sempre intenda psicoterapia. In questo caso, la cosa migliore è trattare il problema col suo psicoterapeuta. Nel caso non intendesse "psicoterapia", allora le consiglierei di affidarsi ad uno psicoterapeuta, perché il tema della maternità è molto profondo e personale: non si possono dare risposte generiche.
Gentile utente, grazie per la sua condivisione.
Mi dispiace per la difficoltà che sta sperimentando.
Leggendo le sue parole mi arriva tanta confusione. Non deve essere facile. Mi sembra sia combattuta costantemente e questo le rende difficile sentire i propri bisogni.
Le suggerisco di attivare uno spazio di psicoterapia.
Ricevo anche online se ne sente il bisogno.
Un caro saluto,
Dott.ssa Genoveffa Del Giudice
Salve, non so quanti anni abbia, però se l’età è così critica come lascia intendere dovrebbe tutelarsi in qualche modo.
Parli con il suo ginecologo per capire come muoversi.
Per quanto riguarda i suoi continui ripensamenti potrebbe iniziare un percorso di mindfulness per trovare maggiore agio e consapevolezza. Saluti, dott.ssa Sandra Petralli

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