Ho saputo che mio figlio di 50 anni gioca.Io nn l ho visto perché nn vive con me e purtroppo nn ho r

22 risposte
Ho saputo che mio figlio di 50 anni gioca.Io nn l ho visto perché nn vive con me e purtroppo nn ho rapporto facili. Come posso fare? Ho paura che perda il lavoro. Grazie. A chi rivolgermi?
Salve, innanzitutto può rivolgersi a suo figlio, provare in qualche modo a riallacciare il rapporto con lui, essere più presente per lui. Può rivolgersi poi ad un servizio per le dipendenze patologiche per suo figlio, qualora lui volesse cercare aiuto: è importante che la richiesta parta anche da suo figlio
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Buongiorno, la ringrazio per la condivisione. Le informazioni sono poche, le suggerisco di provare a comunicare direttamente col figlio, o con figure a lui vicine per poter dare il giusto supporto. Non ha la certezza della verità dell'informazione, provi a confrontarsi con delicatezza direttamente con lui. Sono situazioni delicate e a livello di sanità esistono servizi specifici per le dipendenze, che si prendono in carico la situazione. Prima si interviene, prima si riesce a prevenire possibili conseguenze disastrose a livello lavorativo ed economico per quella persona. Il medico di base saprà guidarla nel contattare il servizio sanitario.
Buonasera, come consigliato dai colleghi sopra, le suggerisco di provare a creare un momento di confronto con suo figlio, parlarne e fare riferimento al Serd del territorio.

Cordiali saluti
Dott.ssa Daniela Chieppa
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla vostra vita quotidiana. Ritengo fondamentale che voi possiate richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarvi ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutare a parlare con se stessi utilizzando parole più costruttive.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buongiorno gentile utente, comprendo la sua preoccupazione rispetto al comportamento di suo figlio. Sente possibile confrontarsi con lui rispetto a questo tema? Per comprendere meglio qual è il suo sentimento rispetto al gioco e se desidera essere aiutato. Se necessita approfondimenti non esiti a contattarmi. Un caro saluto!
Buongiorno signora, capisco la sua preoccupazione e in una certa misura è sempre importante che una madre sia presente per il figlio. Tuttavia stiamo parlando di un uomo adulto, e sono d'accordo con le colleghe che sottolineano l'importanza che la richiesta di aiuto parta direttamente da lui. E' pur sempre vero che nelle dipendenze spesso manca la capacità di riconoscere alcune abitudini come problematiche, quindi l'unico movimento utile da parte sua è parlare con suo figlio o con chi gli sta accanto (una moglie, un fratello, degli amici...) affinchè si possa avvicinare lui stesso alla possibilità di chiedere un supporto.
A quel punto si può consigliare questa piattaforma per un professionista privato o contattare come già suggerito i servizi pubblici del vostro territorio. Cordiali saluti, dott.ssa Sara Gigli
Buongiorno caro utente, capisco la sua preoccupazione. Le consiglio di intraprendere un dialogo con suo figlio per capire meglio se ci sia effettivamente una problematica di gioco d’azzardo, aprendo un dialogo costruttivo sicuramente si potrà instaurare un clima di fiducia. Spesso chi soffre di dipendenze patologiche fatica a comprendere che ci sia una problematica e rifiuta tendenzialmente l’aiuto esterno.
Spesso sono, infatti, i familiari che accompagnano la persona a chiedere un supporto psicologico.
Se necessita di un supporto non esiti a contattarmi, anche online.
Le auguro una buona giornata
Dott.ssa Beatrice Taveggia
Buongiorno, se Lei è preoccupato/a per suo figlio che gioca d'azzardo e teme che possa influire negativamente sulla sua vita lavorativa, ci sono alcune opzioni che potrebbe considerare.
In primo luogo, potrebbe cercare di avviare una conversazione aperta con suo figlio, in modo che possa condividere i suoi pensieri e le sue preoccupazioni. Se ciò risulta difficile, potrebbe contattare un professionista della salute mentale per ricevere supporto e consigli su come affrontare la situazione.
Esistono anche organizzazioni specializzate nel trattamento dei problemi di gioco d'azzardo, dove suo figlio potrebbe trovare sostegno e aiuto professionale.
Rimango a Sua disposizione per ulteriori informazioni o eventuali domande.
Cordiali saluti,
DM
Buongiorno, mi dispiace molto per la situazione difficile. Penso che sia importante che lei condivida con suo figlio questa scoperta, in modo da poter aprire una conversazione a riguardo. Capisco che non sia facile, ma in questo modo suo figlio saprà di averla come alleato. Dopodiché, esistono molti centri e servizi sul territorio che si occupano della dipendenza da gioco d'azzardo. Rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti. Saluti, Dott.ssa Rota
Salve, grazie per la sua domanda. Innanzitutto comprendo la sua preoccupazione, si tratta certamente di una situazione complessa e dolorosa. Sarebbe molto importante che lei condividesse con suo figlio la scoperta e provasse ad aprire un dialogo con lui. Si aspetti una possibile resistenza da parte sua, ma è fondamentale in questi casi che la persona si senta accolta e affiancata in un eventuale percorso di cambiamento, che è fondamentale parta da suo figlio. Una volta deciso di intraprendere un percorso, a seconda del vostro luogo di residenza è possibile far riferimento ai centri sul territorio che si occupano di Dipendenze e in particolare di Dipendenza da Gioco D'Azzardo.
Resto a disposizione.
Cordialmente, Dott.ssa Martina Arteconi
Potrebbe iniziare parlando con suo figlio e chiedendogli direttamente se gioca e quanto tempo dedica al gioco. Potrebbe anche cercare di capire se il gioco sta interferendo con la sua vita quotidiana e il lavoro. Se ritiene che il gioco possa essere un problema serio e che suo figlio abbia bisogno di aiuto, potrebbe suggerirgli di parlare con uno psicologo o un consulente specializzato in problemi di dipendenza da gioco d'azzardo. Inoltre, potresti cercare organizzazioni locali o nazionali che offrono supporto e informazioni sulla dipendenza da gioco d'azzardo e contattarli per ulteriore assistenza.Ecco alcune delle principali:
Giocatori Anonimi: un'associazione di volontariato che offre sostegno ai giocatori d'azzardo problematici e alle loro famiglie attraverso incontri di gruppo.
Telefono Verde Gioco d'azzardo: un servizio di consulenza telefonica gratuito e anonimo offerto dall'Azienda USL di Bologna per le persone che hanno problemi di gioco d'azzardo e per le loro famiglie.
Federazione Italiana Gioco Responsabile (FIGR): un'organizzazione senza scopo di lucro che si occupa di prevenzione e cura dei problemi legati al gioco d'azzardo.
Associazione Italiana Ludopatia (AIL): un'associazione di volontariato che offre sostegno ai giocatori d'azzardo problematici e alle loro famiglie attraverso incontri di gruppo.
Dipartimento per le Dipendenze Patologiche dell'Azienda Sanitaria Locale: il servizio sanitario pubblico che si occupa di prevenzione e cura delle dipendenze, tra cui la dipendenza da gioco d'azzardo. Qualora volesse approfondire resto a sua disposizione.
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Buongiorno e grazie per averci parlato della sua situazione. Penso che possa provare a ritagliarsi uno spazio di ascolto in cui cercare di esplorare il significato che questa scoperta ha avuto per lei. E' difficile poterle dire altro non conoscendo la situazione ed il rapporto che lei ha con suo figlio. Lavorare su sè stessa, tuttavia, potrebbe essere di aiuto anche con suo figlio. Cordialmelmente, dott. Andrea Brumana
Buongiorno, concordo con molti suggerimenti forniti dai colleghi.
Crede che potrebbe affrontare questo argomento con suo figlio per meglio definirne i contorni? Tenga presente che per problematiche di questo genere l'attivazione dei servizi territoriali specialistici può risultare davvero importante. Le consiglio di non sottovalutare neppure il suo vissuto personale rispetto questa situazione. Traspare infatti tutta la sua comprensibilissima preoccupazione. Se sentirà la necessità di un sostegno valuti la possibilità di un supporto psicologico di cui, ne sono certo, potrebbe beneficiare in questo momento delicato della sua vita. Un caro saluto. Dott. Gabriele Mezzetti
Buongiorno, comprendo la sua preoccupazione e capisco che per una madre sia importante essere presente per il figlio anche se adulto. Ma altrettanto redo sia importante che la richiesta di aiuto parta direttamente da lui, sempre che abbia la consapevolezza e la capacità di riconoscere certe abitudini come problematiche, per cui l'unica cosa da fare da parte sua sia parlare con suo figlio affinchè possa lui stesso avvicinarsi alla possibilità di chiedere aiuto.
Credo che il SERT del Servizio Pubblico Nazionale sia l'unica possibilità valida in riferimento a qualsiasi tipo di dipendenza.
Gentile utente, capisco che questa situazione sia complessa. Come primo passo è importante e fondamentale coinvolgere la persona nella consapevolezza di avere un problema. Se non si percepisce una difficoltà, purtroppo è molto difficile iniziare un percorso di cura. Vi potete rivolgere sia a strutture pubbliche che si chiamano Servizio per le dipendenze (Ser-D) o a strutture private/ professionisti privati che si occupano di dipendenze.
Sono sicura che riceverete il giusto supporto professionale, in bocca al lupo!
Dott.ssa Melania Filograna
Gentile utente, mi spiace molto per quello che sta vivendo.
Le consiglio di rivolgersi ad uno specialista per approfondire.
Un caro saluto.
Dott.ssa Clarissa Russo.
Buongiorno, capisco la tua preoccupazione per tuo figlio e il suo problema di gioco d'azzardo. È importante cercare un supporto per affrontare questa situazione. Ti consiglio di rivolgerti a un professionista specializzato in dipendenze, come uno psicologo. Possono offrire supporto e consulenza sia a te che a tuo figlio, aiutandovi a comprendere le dinamiche del gioco d'azzardo e fornendo strategie per affrontarlo.
Buonasera
Innanzitutto posso comprendere la fatica che sta vivendo e la sofferenza che questo le sta causando, la ringrazio pertanto per il coraggio che manifesta nell'esprimersi chiedendo un aiuto ed un supporto.
Comprendo inoltre la sua preoccupazione e l'incredulità provata al momento della scoperta. Credo che il primo passo essenziale possa essere quello di provare a comunicare con suo figlio creando un momento di confronto onesto e quanto possibile autentico al fine di provare a comprendere le cause e le motivazioni che stanno spingendo suo figlio a muoversi in questo modo. Quello che mi sento di consigliarle è di provare ad ascoltare suo figlio per comprendere cosa sta vivendo e attraversando e provare insieme a rivolgervi a qualche professionista per iniziare ad intraprendere un percorso che possa esservi di aiuto e supporto.
Buonasera,
comprendo la situazione che vi state trovando a vivere.
Un primo approccio da portare avanti per capire meglio la problematica è parlare dell’ambiente del gioco (on line, slot machine, sale da gioco), per cercare di individuare i meccanismi che la spingono a giocare. La dinamica di aiuto e dialogo è ancora più importante quando si parla di ludopatia.
Il dialogo aiuta la persona ad aprirsi e non sentirsi giudicata o in copla; permette di comprendere i fattori scatenanti che innescano il desiderio irrefrenabile del gioco.
Capire i sintomi e le cause della ludopatia è fondamentale per poter aiutare e instaurare un dialogo volto alla cura del problema.
Il passo successivo consiste nel riconoscere che la ludopatia è malattia e può essere curata. Molto spesso per una persona affetta da ludopatia è difficile riconoscere e ammettere la dipendenza, che il più delle volte viene vista come una normale passione.
Il processo di riconoscimento e accettazione della dipendenza è basilare per cercare di controllare da soli il comportamento del gioco, per poi intraprendere l’inizio di un percorso di recupero. L’aiuto di una persona vicina è fondamentale, ma è solo il primo passo. L’intervento del SerD, o di un Centro di recupero specializzato per la ludopatia oppure di un terapeuta professionista con cui intrapredere un percorso è infatti alla base di processo che puà portare a risultati stabili e duraturi per il paziente ma anche per il benessere di tutta la famiglia.
i miei migliori auguri e saluti
Le suggerisco di rivolgersi al più presto ad una struttura specializzata nel gioco d'azzardo. Il Telefono Verde Nazionale per le problematiche legate al Gioco d'Azzardo è un servizio di counselling telefonico rivolto all'intera popolazione e in particolare a persone che presentano problematiche legate al gioco d'azzardo e loro familiari. Spero possa risolvere questa sua dipendenza. Non esiti a contattarmi per ogni dubbio o chiarimento.
In ambito psicologico sistemico relazionale, potresti rivolgerti a un terapeuta familiare o a un consulente familiare. Questo professionista sarà in grado di aiutarti a esplorare le dinamiche della tua famiglia, comprendere meglio il comportamento di tuo figlio e trovare modi per stabilire un rapporto più profondo e significativo con lui. Inoltre, potrà aiutarti a gestire le tue paure e preoccupazioni riguardo al suo lavoro e a lavorare insieme a tuo figlio per affrontare e risolvere eventuali problematiche legate al suo gioco. Rimango a tua disposizione per un eventuale colloquio di consultazione.
Dott. Cordoba
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Gentilissima, come suggerito dai colleghi un intervento tempestivo sarebbe auspicabile. La richiesta dovrebbe partire direttamente da sua figlio, la consapevolezza del disturbo e la motivazione ad un cambiamento in questi casi è un punto centrale e molto importante. Può rivolgersi ad un servizio sul territorio o ad un professionista privato della piattaforma che potrà esservi d'aiuto.
Rimango a disposizione online per ulteriori informazioni. Un cordiale saluto, Dott.ssa Mini

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