ho problemi di peso... mangio spesso e non riesco a trattenermi... mi sento inadeguata e incapace...

82 risposte
ho problemi di peso... mangio spesso e non riesco a trattenermi... mi sento inadeguata e incapace...
le diete non le sopporto più.. cosa posso fare?
Buongiorno. Gentile utente immagino il senso di impotenza, frustrazione e al contempo un grande vuoto che col cibo di cerca di riempire. È possibile iniziare un percorso, a mio avviso sempre meglio in un centro specializzato per i disturbi alimentari. A occhio potrebbe trattarsi di un cosidetto Biniente Eating

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Buongiorno, le diete non funzionano perché attraverso il cibo lei sta esprimendo quello che sente dentro. Provi a rivolgersi ad uno psicoterapeuta per esplorare che cosa c'è dietro a questo comportamento, aspetto ben più importante che la questione alimentazione in sé. In bocca al lupo
Buonasera, le diete, soprattutto se fatte in modo inadeguato, non hanno spesso dei buoni risultati. Rischiano inoltre di aumentare il senso di inadeguatezza, frustrazione e impotenza. Le consiglio di farsi seguire in prima istanza da un dietologo (medico) o un nutrizionista (specialista, non medico, dell'alimentazione) che le possa indicare una alimentazione corretta rispetto le sue esigenze. Inoltre approfondire cosa si nasconde dietro il suo bisogno di mangiare in modo disequilibrato può senz'altro aiutarla ad affrontare meglio la quotidianità e questo senso di inappagatezza. Un saluto, Federica Miccichè
I distrubi alimentari sono espressione non solo di disagio nella relazione con gli altri e di poca autostima, ma anche di difesa da situazioni che per il soggetto sono considerate pericoloso o di un disagio troppo forte da sopportare. La psicoterapia è di molto aiuto. Buona giornata
Un’alimentazione incontrollata, è di solito poco in relazione a stimoli di fame e sazietà. Va perciò compresa meglio la natura della sua spinta a nutrirsi. In genere c’è una relazione tra impulso a nutrirsi e i sentimenti di inadeguatezza e incapacità che lei già focalizza.. Almeno qualche colloquio con uno specialista è necessario per prendere consapevolezza di come questi due aspetti sono collegati tra loro.
Un cordiale saluto.
D.ssa Patrizia Mattioli
Salve, sicuramente ha bisogno di aiuto:un dietologo/nutrizionista ed uno psicoterapeuta, anche se il problema è esterno 'peso'.. non bisogna sottovalutare tutto ciò che c'è dietro e la sua difficoltà nel non riuscirsi a trattenere si trasforma in sentimenti di inadeguatezza e ansia. Resto disponibile per ulteriori chiarimenti.
Cordialmente
Salve, capisco il suo disagio ed anche che le diete non le sopporta più, perché i disturbi alimentari sono multa fattoriali. Quindi dietologo o nutrizionista ed anche un supporto spicologico per capire perché ha bisogno di mangiare molto di più di quanto ne ha bisogno, cioè una dipendenza da cibo, disturbo Binge eating desorder(BED).
Sicuramente in certi momenti della sua giornata lei avverte un grande vuoto, che lei cerca di riempire con il cibo, il più delle volte si mangia anche quando non si ha fame, ma l'importante è riempire quel vuoto e superare quell'angoscia e tristezza insopportabile che ci attanaglia la bocca dello stomaco che non si riesce ad elaborare. Soprattutto capire perchè ci sta succedendo tutto questo nonostante noi vorremmo stare a dieta. Quindi nel momento in cui falliamo con la dieta ci sentiamo frustrate, depresse e la nostra autostima ne risente e quindi cediamo all'impulso di rimangiare in modo eccessivo, è un circolo vizioso che è difficile uscirne se non eseguiamo un buon lavoro psicologico su di noi. La saluto cordialmente, se vuole mi può contattare online per delle delucidazioni, Eugenia Cardilli
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Buona sera, un percorso psicologico potrebbe aiutarla a divenire più consapevole dei pensieri e delle emozioni che stanno dietro agli episodi di alimentazione incontrollata, così da imparare a gestirli e trovare una soluzione veramente efficace e più risolutiva della dieta.
Cordiali saluti
Dott.ssa Nazaria Palmerone
Buona sera
percepisco le difficoltà nell'affrontare il problema che sta descrivendo. Molte persone che vivono storie simili alla sua incontrano spesso frustrazione nel non riuscire a raggiungere i risultati voluti. In molti casi, oltre alla tradizionale psicoterapia individuale che mira a lavorare su questa ed altre tematiche, può essere utile un percorso di psicoeducazione di gruppo. Si tratta di incontri gruppali in cui si lavora attraverso l'esperienza sui temi legati all'alimentazione, alla gestione del peso ecc con un approccio che parte dal "saper fare" per arrivare al "saper essere". L'esperienza di altre persone che vivono esperienze analoghe è molto formativa. Provi ad informarsi. In genere si tratta di percorsi brevi di 10-12 incontri.
Spero di esserle stata d'aiuto
Il consiglio è di essere aiutati da specialisti del campo che possano supportarla dal punto di vista psicologico e chiaramente e contestualmente dal punto di vista metabolico/nutrizionale
Gentilissima spesso dietro ai problemi di peso si nasconde una problematica ben più nascosta.
Le consiglio di rivolgersi ad un terapeuta vicino a lei per lavorarci insieme.
Sperando di esserle stata d’aiuto la saluto caramente!
Dott.ssa Costa
Gentilissima, un percorso multidisciplinare insieme a uno psicologo/psicoterapeuta è di grande aiuto per imparare a relazionarsi col cibo in maniera serena, senza sentirsi ossessionati dalla parola dieta.
A disposizione per qualsiasi domanda o chiarimento
Buon giorno, è sicuramente poco piacevole sentirsi a dieta da sempre. In realtà bisognerebbe cambiare punto di vista; spesso la parola dieta viene usata impropriamente e viene associata ad un regime alimentare fatto di rinunce e spesso molto restrittivo. Questo termine è stato inflazionato ed utilizzato per promuovere diete che promettono grandi risultati in poco tempo. In realtà la parola dieta deriva dal greco e significa: regime alimentare, stile di vita potrebbe in un certo senso quando si pronuncia la parola dieta ci si riferisce ad un regime alimentare equilibrato oppure ad un'alimentazione corretta. In questo senso siamo tutti tenuti a Dieta , dieta con la D MAIUSCOLA ossia intesa come un regime alimentare corretto ed adeguato ai nostri fabbisogni specifici.
Dice che mangia spesso : bisognerebbe indagare il perchè:
perche mangia cibi poco nutrienti ma palatabili?
Mangia perchè è triste?
Mangia tanto perchè si sente stanca?
Mangia perchè è nervosa?
mangia perchè .......
A seconda della risposta potrebbe aver bisogno del consiglio di uno specialista: il suo medico di base, o di un nutrizionista, o diun endocriologo, o di uno psicoterapeuta o di uno psicologo....
La cosa più importante è fermarsi e ascoltare se stessi e i segnali che ci sta mandando il nostro corpo perchè ciascuno di noi è unico e irripetibile ed è speciale anche con qualche chilo di troppo. L'importante è volesi bene e darsi il tempo necessario per accettare ed essere disponibili al cambiamento. Dimagrire è importante soprattutto per una questione di salute e non di estetica .
Mi faccia sapere come decide di reagire e come va
Cordiali saluti
Può darsi che lei abbia bisogno di un supporto psicoterapeutico insieme a quello di un dietologo/a, ci sono centri specializzati che integrano queste due funzioni. Un punto di partenza potrebbe essere quello di chiedere una visita presso l'ambulatorio di dietologia dell'ospedale, lì penso sia più facile entrare in contatto con questi specialisti o quanto meno avere indicazioni su dove poterli consultare. Coraggio, abbia fiducia!
Buongiorno, non si abbatta, provi a intraprendere un percorso psicoterapeutico, magari questa volta con il supporto giusto anche la dieta potrà essere affrontata (psicologicamente) in modo più costruttivo e "leggero".
Ottime cose, Dott: Andrea De Simone
Buongiorno,
è comprensibile provare una grande frustrazione davanti a tale problematica...Le consiglio di focalizzarsi su nuove strategie, con la logica che se quelle che ha utilizzato fino ad adesso non hanno funzionato..forse vanno abbandonate....per esempio...se ho provato in tutti i modi con la dieta...non è meglio affrontare il problema da un altra parte? perlomeno ripartire dall'analisi del suo stato d'animo..perchè mi sento così? perchè mangio troppo? quali sono le mie emozioni quando mangio? etc etc........
sicuramente un bravo terapeuta saprà consigliarLa adeguatamente su quale strada terapeutica sia realistico intraprendere.....
Prima di tutto deve iniziare a rivolgersi a se stessa con parole più gentili. Non è né inadeguata né incapace, deve solo trovare il giusto team di professionisti che la supportino.
Non esiste una dieta universale che vada bene a tutti, ognuno di noi è diverso e sono sicura che quando si sentirà pronta raggiungerà i suoi obbiettivi.
Buonasera, le consiglio di rivolgersi ad un centro specializzato oppure ad uno specialista che tratta i disturbi del comportamento alimentare. Io sono a Roma ed ho un master in psicobiologia del comportamento alimentare. Potrei sicuramente aiutarla con il supporto anche di una psicologa. Per qualsiasi informazione mi contatti. Ha bisogno di essere supportata e sostenuta. Non getti la spugna. Noi ci siamo. Cordiali Saluti
Buongiorno,
le diete sono spesso un'arma a doppio taglio, e da quello che scrive credo che il problema sia più di tipo psicologico. Solitamente, dietro alle abbuffate, ai comportamenti alimentari inappropriati, alla ricerca spasmodica di cibo o al suo rifiuto, esistono problemi che hanno origini diverse, affettive o legate alla mancanza di autostima, ad esempio....
Il mio consiglio è di iniziare a pensare di intraprendere un percorso di psicoterapia, che la aiuti a trovare le cause di quanto vive, e in un secondo tempo vedrà anche gli effetti sul suo rapporto con il cibo!
In bocca al lupo!
Gentile utente, buongiorno. Dalle sue parole emerge una esperienza con l'alimentazione piuttosto negativa, caratterizzata da senso di impotenza e frustrazione rispetto al fatto di sentire di non riuscire a controllarsi. Al di là della questione legata alla salute fisica e al peso corporeo, da trattare eventualmente con un medico specialista, le suggerirei la possibilità di affrontare il tema del suo rapporto con il cibo con uno specialista, allo scopo di comprendere le difficoltà di cui parla e dare loro un significato psicologico.
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Carissima, le problematiche relative alla sfera alimentare hanno una componente psicologica insita e di cui spesso ci si occupa poco, focalizzandosi unicamente sulla dieta. Credo esista un mondo dietro tali comportamenti fatto di movimenti emotivi di cui si è scarsamente consapevoli e che si giocano ad un livello sottostante la consapevolezza. La invito a prendersi uno sazio per sè in cui prendersi cura di questi aspetti e in cui dare voce al conosciuto non pensato, il quale non ha trovato sinora un modo deputato per esprimersi.
Se desidera contattarmi, a disposizione.
Un caro saluto.
Dott.ssa Manara Alessia
Salve, non sia dura con se stessa e provi ad avvicinarsi ad un terapista, con un pò di volontà sarà in grado di sistemare gli aspetti che non gradisce della sua vita, e anche una dieta, con la giusta motivazione, non le peserà.
MMM
Gentile utente, penso dovrebbe rivolgersi ad uno psicoterapeuta per regolare il suo rapporto con l’alimentazione. Il cibo non è solo un oggetto di nutrimento ma ha tutto un valore psichico che lega il rapporto con il cibo al rapporto con gli altri e con l’immagine che si ha di sè; per questo se l’alimentazione diviene il teatro di scontri e conflitti intra e interpersonali le diete possono solo fino ad un certo punto. Un saluto
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo che sta attraversando. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini
Buongiorno, sembrerebbe, da quanto riportato, che nel rapporto col cibo lei esprima (come sempre accade, a mio avviso) un bisogno più attinente alla sfera psichica che a quella nutrizionale. Al di là del supporto "dietologico", sicuramente utile, le consiglio di fissare una seduta esplorativa con un collega, per valutare poi se intraprendere anche un percorso psicologico\psicoterapeutico. Un caro saluto. DC
Buongiorno,
posso immaginare il senso di frustrazione e di sconforto che questa problematica le porta. E' un disagio frequente, che molte persone vivono e soffrono per ciò; Le posso consigliare di rivolgersi ad un nutrizionista per una visita specialistica, se non ancora effettuata, e ad uno psicologo psicoterapeuta in un ottica di aiuto multidisciplinare, in modo tale da aver un adeguato supporto sotto ogni punto di vista.
Rimango a disposizione
Cordiali saluti
Gent.ma buonasera, io da anni mi sono specializzata nel trattamento dei disturbi alimentari. Non è facile poterle dare una risposta esaustiva, ne fare ipotesi di ogni genere. Il mio consiglio è quello di affidarsi allo psicologo e al nutrizionista/dietista. Ormai da anni ho capito che la sinergia e il lavoro fianco a fianco di queste due figure è molto efficace. Se avesse bisogno di ulteriori chiarimenti non esiti a scrivermi anche in privato. Cordiali saluti
Salve, chiedere aiuto ad un terapeuta e/o un nutrizionista potrebbe essere un primo passo verso lo stare meglio con se stessa.
Il senso di inadeguatezza e di incapacità delle volte emergono quando ancora non si è trovato un modo o una strategia adeguata per affrontare le cose.
Magari non è lei incapace o inadeguata, ma le manca solo lo o gli strumenti per far fronte a questa sua difficoltà.
Intanto le auguro il meglio
Gentilissima,
con pochissime parole ha saputo dipingere in maniera molto vivida la sua situazione. Il cibo è un ingrediente fondamentale della nostra esistenza: assume significati molto complessi legati al corpo e all'immagine di sè, alle emozioni, alla socialità, alla cultura e alla famiglia. Ritengo che affidarsi ad professionista psicologo possa essere il primo passo per prendere coscienza di tutti questi aspetti all'interno della sua storia e delle sue relazioni. Questo potrebbe aiutarla a riprendere il controllo del proprio rapporto con il cibo in un clima di maggiore serenità, benessere e fiducia in se stessa, eventualmente anche con l'aiuto di un esperto in nutrizione e alimentazione. Resto a sua disposizione e la saluto cordialmente.
Dott.ssa Roberta Sala
Buongiorno, mi dispiace per la situazione che sta vivendo. La ringrazio per aver condiviso con parole chiare e vivide quello che le sta accadendo, e posso assicurarle che ha fatto bene: il primo passo è sempre parlarne e chiedere aiuto. Il cibo è fondamentale nella vita di tutti noi e, spesso, assume dei significati complessi e altri, legati sia al corpo che all'emotività. Può diventare il riflesso di come stiamo e ci sentiamo e, quindi, la soluzione consiste nel curare se stessi. Credo che, nel suo caso, sia importante affidarsi ad uno psicologo, con il quale costruire un percorso insieme, capire le motivazioni che la spingono a "mangiare senza riuscire a trattenersi" e che la fanno sentire "inadeguata".
Io mi occupo dei disturbi alimentari, se ha bisogno sono qui e sono disponibile anche per un consulto online.
Resto a disposizione per qualsiasi altro chiarimento,
Un saluto
Dott.ssa Francesca Pieri
Buonasera, mi dispiace per la situazione che sta vivendo. I vissuti da lei riportati meritano di essere accolti ed esplorati in uno spazio terapeutico che possa aiutarla a capire che funzione ha per lei il cibo che continua ad ingerire in maniera incontrollata e frequente. Sono disponibile qualora lo desiderasse anche per un consulto online. Un cordiale saluto.
Buongiorno,
dalle poche parole che scrive si avverte la frustrazione e la sofferenza che sente.
Quello con il cibo è un rapporto molto particolare poichè quest'ultimo può essere spesso utilizzato come mediatore di emozioni.
Le suggerisco di contattare un/a psicoterapeuta per poter percorrere insieme questo momento è ristabilire un rapporto sereno con se stessa e con il cibo.
Le auguro buone cose,
Dott.ssa Di Nardo
Gentile utente, i disturbi del comportamento alimentare sono patologie caratterizzate da un'alterazione delle abitudini alimentari e da un'eccessiva preoccupazione per il peso e per le forme del corpo. Gli individui affetti da un disturbo alimentare hanno difficoltà emotive e ripercussioni sulle proprie capacità relazionali, problemi nello svolgere normali attività sociali, lavorative e complicazioni mediche. In questi casi è assolutamente necessario seguire una terapia multidisciplinare (psicologica e medica).

Un caro saluto

Dottor Mauro Vargiu
Buongiorno,
il cibo può essere in alcuni casi un buon amico, ma in altri farci del male in quanto presente come sostituto di un vuoto ben più profondo e spesso difficile da decifrare.
Le diete in tutto ciò possono diventare l'ennesima forma di frustrazione che si va ad aggiungere alla situazione di base appena descritta, diete la cui non riuscita può creare un escalation senza fine di conseguenze negative.
Credo che piuttosto possa essere utile per lei capire il perchè di tutto ciò, andare alle origini, per esserne consapevole e partenendo da lì decidere cosa farne attivamente.
Se vuole confrontarsi può trovarmi non solo in studio ma anche online.
Buona giornata
Dott.ssa Alice Mazzara
Buongiorno,
nonostante le poche parole si evince una fatica assolutamente comprensibile alla luce della situazione.
Spesso i problemi con il cibo sono legati ai vissuti emotivi, come una strategia di gestione di un'emozione intollerabile. Per iniziare è importante comprendere di quale emozione si tratti e quali sono le strategie specifiche che lei mette in atto.
Se l'emozione risulta intollerabile sarà anche di difficile gestione e il cibo è un qualcosa di buono, immediato e facilmente reperibile e gestibile (più di quanto possa esserlo qualcosa di "astratto" come un'emozione". È difficile darle una risposta in poche righe, il mio consiglio è inizialmente di lavorare sui suoi pensieri e le emozioni che ne derivano, per poi passare a capire come gestire il comportamento (mangiare). La consapevolezza di sè stessi è il primo passo: se non siamo consapevoli di come funzioniamo e del motivo per cui mettiamo in atto determinati comportamenti gestirli risulterà difficile e poco funzionale oltre che molto faticoso. Mi sento di dire che se il problema che riscontra la invalida o teme che possa invalidarla nella vita di tutti i giorni le consiglierei di iniziare un percorso con uno specialista. Spero di esserle stata utile e grazie per la sua condivisione.
Un saluto,
Dr.ssa Elena Longari
Buongiorno, spesso quella che si rinviene come una fatica nel corpo, nel peso, nel cibo trova le sue radici in una sofferenza più profonda, più antica. Il cibo diventa la moneta con la quale si dialoga col mondo o con se stessi, rappresentando solo il messaggio, il sintomo del proprio malessere. Le consiglio, dunque, di intraprendere un percorso che tratti la problematica alimentare in senso psicologico, non tanto da un punto di vista nutrizionale.
La ringrazio molto per il coraggio della sua condivisione e sono disponibile qualora voglia parlarne più approfonditamente.
Un caro saluto, dott.ssa Sonia Setti
Carissima, innanzitutto grazie per la condivisione. Mi dispiace molto per la situazione che descrivi, e comprendo il tuo malessere e le fatiche al riguardo che senti. Credo che parlare con un terapeuta potrebbe aiutarti ad esplorare e comprendere a fondo quelle che sono le motivazioni sottostanti i tuoi pensieri e convinzioni svalutative su te stessa, in modo da capire come mai ha questo bisogno di avvalersi del cibo come strumento per stare meglio.

Resto a disposizione!
AV
Buona sera,
Comprendo il senso di frustrazione ed esasperazione. Potrebbe tentare un percorso di psicoterapia per approfondire le dinamiche sottostanti il rapporto disregolato con il cibo e la rappresentazione negativa che ha di sé, aspetti che sembrano rinforzarsi a vicenda, generando un circolo vizioso. Vi sono poi degli approcci all'alimentazione (es. il Mindful Eating) che, abbinati ad una psicoterapia, potrebbero fornirle strumenti efficaci per controllare meglio l'assunzione di cibo. Ci provi. Cordiali saluti
Gentilissima, I problemi di peso e i disturbi alimentari non sono legati solo allo stato fisico ma anche e soprattutto al nostro stato psichico ed emotivo. Il rapporto che ciascuno di noi ha con il cibo e il personale stile alimentare, infatti, raccontano molto di come ci rapportiamo alla vita, alle emozioni ed al piacere. Del resto il bisogno di cibo non è legato unicamente alla soddisfazione di un bisogno di sostentamento ma ha a che fare con le necessità affettive, gli stili relazionali e la nostra capacità di gestire le emozioni. L’intervento psicologico si pone come imprescindibile supporto alle linee medico-dietologiche per attivare quelle risorse psicologiche individuali necessarie a gestire in modo efficace il proprio peso. Terapie mediche senza supporto psicologico sono spesso destinate all’insuccesso. In questo contesto l’intervento psicologico, darà un imprescindibile supporto per ottenere risultati appropriati e realistici, mirando a promuovere un miglioramento globale della qualità di vita attraverso modifiche non solo a livello del comportamento alimentare ma anche a livello dell’opinione di se stessi, delle reazioni emotive personali e delle rapporti interpersonali. Sperando di essere stata chiara resto a disposizione per ulteriori approfondimenti. Dott.ssa Bachiorri Sara
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Buongiorno,
spesso il rapporto con il proprio corpo e il cibo è un rapporto complicato e battagliero. Dev'essere molto difficile e penoso sentirsi costantemente "a dieta" e sentirsi inadeguati. Le consiglieri di affrontare queste problematiche anche da un punto di vista diverso, ossia quello psicologico. Cosa accade nel rapporto tra la sua mente e il suo aspetto fisico?
Non trascuri il malessere che sta sentendo e si crei uno spazio per lei per approfondirlo ed accoglierlo.
Rimango a sua disposizione, Dott.ssa La Rocca
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Buonasera Gentile utente, comprendo la sua stanchezza rispetto a questo rapporto altalenante con il cibo, spesso quello che viene manifestato tramite questo canale nasconde qualche malessere più profondo e radicato. Qualora se la sentisse penso potrebbe esserle d’aiuto intraprendere un percorso per accogliere e approfondire il suo disagio. Resto a sua disposizione, un caro saluto!
Buongiorno, può cercare un supporto psicologico oltre ad un supporto puramente nutrizionale, così da comprendere cosa cerca lei realmente nel cibo, cosa significa per lei, perché non riesce a fermarsi, quando ricorre al cibo. Potrà così trovare un suo nuovo equilibrio, psicologico e nutrizionale
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Salve, la ringrazio per la sua condivisione. Le consiglio di rivolgersi ad un centro specializzato oppure ad uno specialista che si occupi di disturbi del comportamento alimentare. Non si tratta solamente di "fare la dieta", ma di dare ascolto e spazio a una grande sofferenza che si nasconde dietro ad un'alimentazione disregolata. La invito a non arrendersi, credo abbia bisogno di essere supportata e sostenuta, in un momento di vita estremamente complicato.
Resto a disposizione,
Cordialmente. Dott.ssa Martina Arteconi
Salve,
Come psicologo, capisco che avere problemi di peso e sentirsi inadeguati può essere fonte di frustrazione e sconforto. È importante affrontare queste preoccupazioni in modo equilibrato e sostenibile per il tuo benessere complessivo.

Le diete tradizionali potrebbero non essere adatte a tutti e talvolta possono portare a un ciclo di restrizioni e compensazioni che non sono salutari dal punto di vista emotivo e fisico. È importante adottare un approccio olistico per affrontare i problemi di peso, considerando sia gli aspetti fisici che quelli emotivi e comportamentali.

Ti consiglierei di cercare il supporto di uno specialista della salute, come un nutrizionista e un professionista della salute mentale come uno psicologo. Un nutrizionista può aiutarti a sviluppare un piano alimentare equilibrato e personalizzato che tenga conto delle tue esigenze specifiche e che possa essere sostenibile a lungo termine. Allo stesso tempo, uno psicologo può lavorare con te per esplorare i fattori emotivi e comportamentali che influenzano le tue abitudini alimentari, come il rapporto con il cibo, lo stress o l'autovalutazione negativa.

Nella terapia, potresti imparare a riconoscere e gestire le emozioni che possono portare a comportamenti alimentari incontrollati, acquisire strategie di coping più salutari, migliorare la tua autostima e sviluppare un rapporto più equilibrato con il cibo. Questo approccio più completo può aiutarti a creare un cambiamento duraturo e a raggiungere un benessere globale.

È importante sottolineare che ogni persona è unica e che il percorso per raggiungere un peso sano e un rapporto equilibrato con il cibo può richiedere tempo e pazienza. Lavorando con professionisti qualificati, potrai sviluppare un piano personalizzato che si adatti alle tue esigenze e che favorisca il raggiungimento dei tuoi obiettivi.

Ti incoraggio a cercare il supporto di professionisti esperti nel campo della nutrizione e della salute mentale per iniziare il tuo percorso di cambiamento. Con l'assistenza adeguata e la tua determinazione, puoi trovare un equilibrio che ti consenta di gestire meglio i tuoi problemi di peso e di sviluppare una maggiore fiducia e consapevolezza di te stessa.
Buongiorno,
Mi dispiace molto per la situazione di disagio psicologico che sta vivendo in questo momento della sua vita e comprendo i suoi vissuti di impotenza e frustrazione che sperimenta nei confronti dei regimi alimentari restrittivi (diete) addottati ma che sembra non abbiano sortito l’effetto da lei desiderato. Le diete spesso possono riverlarsi poco efficaci in quanto si configurano come una strategia di coping più facilmente accessibile per far fronte a delle fragilità emotive più profonde che meritano di essere affrontate in uno spazio terapeutico ad hoc. Le consiglio di rivolgersi ad un professionista psicologo psicoterapeuta specializzato nel trattamento dei disturbi alimentari, preferibilmente di orientamento cognitivo-comportamentale, per intraprendere un percorso volto ad esplorare la complessa relazione esistente tra pensieri, emozioni e comportamenti disfunzionali e migliorare la sua qualità di vita. Rimango a sua disposizione. Un cordiale saluto, Dott.ssa Ludovica Giani
Gentile Utente,
la ringrazio per aver condiviso la sua storia. È importante sapere che l'alimentazione e le emozioni sono collegati e, talvolta, il cibo può diventare un modo per gestire i nostri stati emotivi.

Per affrontare questa situazione, le consiglio di considerare un percorso di supporto psicologico che le permetterà di comprendere le emozioni profonde e scoprire nuovi modi per affrontarle. Inoltre, un nutrizionista potrà aiutarla a seguire un piano alimentare bilanciato senza ricorrere a diete restrittive.
Resto a disposizione per qualsiasi chiarimento e le auguro il meglio nel suo percorso di cambiamento e crescita personale.
Un caro saluto.

Dott.ssa Valeria Venturini
Gentile utente la ringrazio per la sua condivisione, posso capire la difficoltà che sta sperimentando. Il suo vissuto di insoddisfazione andrebbe maggiormente indagato in un percorso di sostegno psicologico e se necessario con il supporto di un nutrizionista. Comprendere quale sia la motivazione che la porta ad avere un comportamento alimentare di questo tipo è il primo passo per attenuare la sofferenza che sta vivendo. Rimango a disposizione. Cordialità Dott.ssa Manuela Mignani
Gentile utente, le consiglio di affidarsi da specialisti del campo che possano supportarla sia dal punto di vista psicologico sia dal punto di vista nutrizionale.
Dott.ssa Federica Monte
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Buongiorno, le consiglio un supporto psicologico per approfondire meglio se stessa in questo suo disagio.
Rimango a disposizione.

Cordialità
Dott. Maurizio Di Benedetto
Buongiorno, mi dispiace molto per la situazione che sta vivendo, in questo caso sarebbe molto utile intraprendere un percorso incentrato sull'incrementare la sua accettazione corporea e la sua autostima.
Gentile utente, con queste poche informazioni non riesco a dirle nulla se non che è necessario intraprendere un percorso di sostegno psicologico.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi
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Gentile utente,
comprendo quanto la perdita di controllo alimentare e l'inefficacia delle diete la possano far sentire inadeguata. La invito pertanto a rivolgersi a uno professionista specializzato nel trattamento dei disturbi dell'alimentazione, per poter svolgere un lavoro mirato sul rapporto che intercorre tra alimentazione ed emotività. La tendenza a utilizzare il cibo come mezzo di regolazione emotiva è assai frequente, a cui può seguire la perdita di controllo e stati emotivi negativi, quali frustrazione e inadeguatezza. Un percorso psicoterapico mirato la può aiutare a comprendere i meccanismi sottostanti a questo circolo e a mettere in atto strategie funzionali per contrastare l'alimentazione emotiva e la perdita di controllo alimentare.

Rimango a sua disposizione,
cordialmente
Gentilissima, la frustrazione che riporta è molto comprensibile. Quando si cerca di perdere peso senza esito, il comportamento reattivo può essere proprio quello che ha portato alla ricerca della dieta; in questo caso, mangiare senza riuscire a trattenersi. I cambiamenti non avvengono quando forzati; hanno luogo in maniera spontanea. Proprio quando realizziamo che una cosa è così com'è riusciamo naturalmente a cambiarla. Nel suo caso forse sarebbe opportuno un percorso di consapevolezza dopo il quale iniziare una rieducazione alimentare. Il termine dieta sa di limitazione e costrizione.
Sono a disposizione per un percorso online, dott.ssa Anastasia Giangrande
Buongiorno gentile utente, molto spesso capita, anche quotidianamente, che il nostro assumere cibo sia legato non solo al normale e fisiologico appetito. Capita che il cibo possa diventare uno strumento per regolare le nostre emozioni, in particolare per regolare lo stress e la preoccupazione o la frustrazione e la paura. In questi casi diete stringenti e ripetute sono poco utili : non si tratta di una fatica fisica, ma psicologica ed emotiva.
Potrebbe aiutarla un percorso di approfondimento di queste fatiche che si celano dietro l'assunzione poco controllata del cibo, per accoglierle e comprenderle, e, contemporaneamente o in seguito, lavorare anche con un professionista della nutrizione.
Rimango a disposizione e le auguro il meglio, dott.ssa Elisabetta Colombo
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Gentile utente, comprendo le sue difficoltà. Spesso le diete e le restrizioni hanno effetti a breve termine, poiché non vanno a lavorare su alcuni aspetti cognitivi disfunzionali, che poi riportano a difficoltà nel controllo dell’alimentazione. Le suggerisco un consulto con uno psicologo, per provare a vedere se un approccio diverso da quello nutrizionale potrebbe fare al caso suo. Rimango a disposizione. Dott.ssa Giorgia Checchino
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Buongiorno, può cercare un supporto psicologico o terapeutico, così da comprendere cosa cerca lei realmente nel cibo, cosa significa per lei, perché non riesce a fermarsi, quando ricorre al cibo.
Potrà così trovare un suo nuovo equilibrio, psicologico e nutrizionale.
Così da scoprire il significato nascosto collegato al cibo. In bocca al lupo.
Caro utente, siamo soliti iniziare a cambiare il “fuori” pensando che questo ci faccia sentire meglio. Quando ci sono dei blocchi, quando ci troviamo a ripetere sempre gli stessi “errori” può essere molto più utile soffermarsi sul “dentro” , ad esempio su quel senso di inadeguatezza di cui ha parlato, affinché anche le cose esterne possano procedere poi in modo armonico.
Le consiglio un percorso psicologico che l’aiuti a prendere consapevolezza dei suoi punti di debolezza ma anche di quelli di forza, per costruire un percorso che la faccia stare davvero meglio, dentro e fuori !
Dr.ssa Maria Damiano
Buongiorno gentile utente percepisco lo sconforto che sta vivendo e la frustrazione legata a come sta vivendo il rapporto col cibo e il proprio essere.
Quasi sempre dietro questi meccanismi rischia di crearsi un circolo vizioso tra senso di inadeguatezza e difficoltà alimentari che si rinforzano a vicenda, per cui il consiglio che mi sento di darle è di iniziare un percorso in parallelo con dietista e psicologo.
Se necessitasse di ulteriori informazioni o volesse iniziare un percorso resto a sua disposizione.
Le auguro di riprendere in mano le redini della propria vita al più presto, un caro saluto,
Dott. Luca Vocino
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Buonasera, comprendo il suo disagio. Quello che descrivo potrebbe essere una sintomatologia legata all'ansia e allo stress o un disturbo del comportamento alimentare. Le consiglio di rivolgersi a un professionista che si occupi di tali disturbi così da indagare a fondo la natura del suo problema e trovare una soluzione.
Dott.ssa Sara Passavanti
Gentilissima utente,
prima di tutto, è importante capire che i problemi di peso e i disturbi alimentari possono avere origini diverse, quindi potrebbe essere utile consultare un professionista della salute mentale o un dietologo per avere un supporto adeguato.
Tuttavia, ci sono alcune strategie che puoi mettere in atto per affrontare il problema del sovrappeso e della compulsione alimentare:
1. Identificare le emozioni che ti spingono a mangiare in modo eccessivo e cercare di affrontarle in modo sano, ad esempio tramite attività fisica, meditazione o parlando con qualcuno di fiducia.
2. Mantenere uno stile di vita attivo, cercando di fare regolarmente dell'esercizio fisico che ti piace e che ti fa sentire bene.
3. Imparare a ascoltare il tuo corpo, mangiando solo quando sei davvero affamata e imparando a riconoscere quando sei sazia.
4. Evitare di tenere cibi ipercalorici a portata di mano e cercare di avere a disposizione solo cibi sani e nutrienti.
5. Fare pasti equilibrati e regolari, evitando di saltare i pasti e cercando di pianificare in anticipo cosa mangiare per evitare scelte alimentari impulsiva.
6. Non demonizzare il cibo, ma imparare a godersi anche i piaceri della tavola in modo consapevole.
Infine, cerca di essere paziente e gentile con te stessa. Il percorso per raggiungere un rapporto sano con il cibo e il proprio corpo può essere lungo e difficile, ma è importante non arrendersi e cercare il supporto di persone competenti che possano aiutarti lungo il cammino. Rimango a sua disposizione per un eventuale colloquio conoscitivo.
Dott. Cordoba.
Gentile utente, le consiglio di rivolgersi ad uno/a psicologo/a e ad un/a dietologo/a. Con il suo impegno su entrambi i fronti, ce la farà!
dott.ssa Floriana Ricciardi
Gentile Utente, grazie per la sua condivisione. Dalle parole che utilizza per descrivere il suo stato d'animo percepisco la sua sofferenza. Il cibo spesso può essere utilizzato come "valvola di sfogo" ad un disagio sotteso che ha radici più profonde. Le consiglierei vivamente di intraprendere un percorso di supporto così da poter alleviare questo disagio che sente e tornare ad avere un rapporto appagante con il cibo. Resto a disposizione qualora intendesse intraprendere un percorso insieme a me. Cordialmente, dott.ssa Lucrezia Giuliani
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Capisco quanto possa essere frustrante e difficile affrontare i problemi di peso, specialmente quando sembra che nulla funzioni. È importante ricordare che non è sola in questo e che chiedere aiuto è un grande passo avanti. Cerchi di essere gentile con te stessa. La sensazione di inadeguatezza e incapacità può peggiorare la situazione. Provi a ricordare che ogni persona ha le sue sfide e che il percorso verso una salute migliore è unico per ciascuno di noi. Parlare con un medico, un dietologo o un nutrizionista può aiutarla a trovare un piano alimentare che sia sostenibile per lei. Questi specialisti possono aiutarla a identificare le cause sottostanti dei problemi di peso e a sviluppare strategie personalizzate. Inoltre, anche un terapeuta specializzato in disturbi alimentari o problemi di peso può aiutarla a esplorare le ragioni emotive e psicologiche che stanno alla base del suo rapporto con il cibo. A volte, mangiare in modo eccessivo può essere un modo per affrontare lo stress, l'ansia o altre emozioni difficili. La pratica della consapevolezza può aiutarla a diventare più consapevole delle sue abitudini alimentari e dei segnali del suo corpo. Tecniche come la meditazione o il mindful eating possono aiutare a mangiare in modo più consapevole e a riconoscere i segnali di fame e sazietà. Partecipare a gruppi di supporto, sia online che di persona, può offrire un senso di comunità e comprensione. Condividere le sue esperienze con persone che stanno affrontando sfide simili può essere molto confortante e motivante. Nel mentre può trovare un'attività fisica che le piace davvero. Non deve essere un allenamento intenso; può essere una passeggiata, una lezione di danza, nuotare o qualsiasi altra cosa che la faccia star bene. Buona continuazione Dott.ssa Ginevra Guerrera
Gentile utente, a volte il nostro corpo “ci parla” e ci indica che le cause di certe difficoltà non sono necessariamente legate al corpo stesso. Non so se abbia mai intrapreso un percorso di terapia, ma l’aiuto di un professionista potrebbe aiutarla a capirsi e ad aprire a nuove visioni. Potrebbe aiutarla ad esplorare aspetti di sé che non conosce o che la fanno sentire inadeguata e incapace, mostrandole invece quali possono essere le sue risorse che sembrano ad oggi nascoste. Anche una buona osservazione dei contesti e delle relazioni può aiutare.
Resto a sua disposizione
Dott.ssa Jlenia Licitra
buona sera, spesso capita di provare diversi piani alimentari ma nessuno sembra risultare adeguato alle nostre esigenze. Potersi concedere una psicoeducazione alimentare sostenuto da un percorso psicologico ci permette di comprendere meglio il nostro disagio e le difficoltà che riscontriamo in modo da poterle risolvere. Resto a disposizione Dott Paolo Satriano
Buongiorno, dalle sue parole si evince la difficoltà che sta vivendo.
La invito a prendersi cura di sé attraverso un percorso di psicoterapia che potrebbe arricchirla incrementando la sua consapevolezza e aiutarla a gestire meglio le emozioni che stanno dietro agli episodi di alimentazione incontrollata.
Le faccio i miei migliori auguri.
Buon pomeriggio,
ciò che Lei descrive è una sintomatologia tipica dei Disturbi della Nutrizione ed Alimentazione, che comportano difficoltà personali e relazionali. In quanto tale, questo suo malessere andrebbe indagato all'interno di un percorso di cura che riesca a definire meglio i contesti e le situazioni che alimentano tale sintomatologia e disagio emotivo.
Le consiglio, perciò, di contattare uno specialista Psicologo al fine di iniziare un percorso che possa permetterle di dare senso, in primis, a ciò che sta vivendo e ad affrontare questa sua difficoltà di vita per riuscire ad ottenere un cambiamento di vita che le permetta di raggiungere uno status di maggior benessere. Io sono la dott.ssa Laura Servidio, trova i miei contatti sul mio profilo. Rimango a disposizione e Le auguro in bocca al lupo. Cordiali saluti.
Buongiorno,
sento molta sofferenza nelle sue parole.
A mio parere sarebbe importante trovare la giusta persona di supporto con cui confrontarsi e cercare di capire le motivazioni che stanno alla base di questi comportamenti che la affaticano quotidianamente.
Resto a sua completa disposizione per qualsiasi necessità,
un caro saluto,
Dott.ssa Anna Clavarino
Salve, probabilmente la sua fame le sta raccontando che dentro di lei c’è qualcosa che non va.
La invito a valutare la possibilità di iniziare una psicoterapia per poter migliorare il suo rapporto con il cibo e con se stessa. Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
Salve.
Spesso, la fame emotiva è una risposta a stati di ansia, tristezza o insicurezza. Le suggerirei di non concentrarsi solo sui risultati estetici, ma di prendersi cura del suo benessere psicofisico in modo più ampio, mente e corpo non sono divisibili. In questi casi, lavorare sulle emozioni che determinano un cattivo rapporto col cibo, potrebbe fare una grande differenza.
Resto a disposizione qualora volesse approfondire questi aspetti.

Un cordiale saluto.
Salve.
Lo so, quando non siamo pronti a dimagrire non c'è dieta o nutrizionista che tenga.
Il processo parte da dentro, da noi, magari meglio se siamo in un rapporto di terapia che ci accompagna anche nella trasformazione esterna.
Un caro saluto
Lavinia
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Affrontare i problemi legati al peso e alla gestione del cibo può essere molto complesso, soprattutto quando ci sono sentimenti di inadeguatezza e frustrazione. È importante riconoscere che il cibo spesso non è solo una questione di alimentazione, ma può essere legato a emozioni profonde, abitudini radicate e meccanismi di gestione dello stress.
Il fatto che tu ti senti inadeguata o incapace è comprensibile, ma queste sensazioni possono essere affrontate e cambiate con il giusto supporto. Forse è il momento di spostare l'attenzione dall'idea di una "dieta" rigida, che spesso crea frustrazione e senso di fallimento, a un percorso di esplorazione del rapporto che hai con il cibo e il corpo. Resto a disposizione per approfondire la tematica. Dott.ssa Giada Di Egidio
Buongiorno, mi dispiace sapere che stai vivendo queste difficoltà. È importante ricordare che la relazione con il cibo e il peso è complessa e può essere influenzata da molti fattori, tra cui emozioni e situazioni di vita.
Potresti iniziare a parlarne con un dietista o uno psicologo specializzato in disordini alimentari. Possono aiutarti a capire le radici dei tuoi comportamenti alimentari e fornirti supporto personalizzato.

Porta consapevolezza nelle tue scelte alimentare questo significa prestare attenzione a ciò che mangi, gustando ogni boccone e ascoltando i segnali di fame e sazietà del tuo corpo.

Fai piccoli cambiamenti, invece di seguire una dieta restrittiva, inizia a fare piccoli cambiamenti nella tua alimentazione, come aumentare il consumo di frutta e verdura o bere più acqua.

Lo stress può influire sulle abitudini alimentari. Prova tecniche di rilassamento come la meditazione, la respirazione profonda o altre forme di relax.

È normale avere alti e bassi. Cerca di essere gentile con te stessa e non giudicarti per le tue scelte alimentari.

Se senti che i tuoi problemi di peso sono legati a questioni emotive più profonde, non esitare a chiedere aiuto a un professionista. La cosa più importante è trovare un approccio che funzioni per te e che ti faccia sentire bene.
Rimango a disposizione per ogni ulteriore chiarimento e per fissare un eventuale appuntamento.

Cordiali saluti.
Dott.ssa Paola Ferrazzi
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Gentile utente, da quello che scrive, sembra che il rapporto con il cibo la faccia sentire inadeguata e forse frustrata, soprattutto quando sente di non riuscire a "trattenersi". Potrebbe essere che quello che sta vivendo non riguarda solo il cibo, ma potrebbe essere legato anche a come si percepisce e come si relaziona con gli altri. Il cibo può assumere un significato che va oltre la semplice nutrizione, come un modo per gestire emozioni, pressioni sociali o aspettative. Potrebbe esserle utile esplorare insieme ad un professionista cosa il cibo rappresenta per lei in quei momenti dove non riesce a trattenersi, e quali sono i bisogni emotivi che potrebbero essere soddisfatti con questa modalità e quali, invece, i bisogni che potrebbero restare insoddisfatti. Cordiali saluti, dott.ssa Gloria Friso
Gentile utente, mi dispiace si trovi in una situazione di difficoltà e disagio. Le problematiche legate ai disturbi del comportamento alimentare rappresentano un tema estremamente vasto. Vi sarebbe bisogno di un'analisi approfondita della sua storia personale per poterle essere davvero d'aiuto. Tuttavia, quello che mi sento di dirle è che in questi casi un percorso di psicoterapia può fare davvero la differenza. È comprensibile che si sia rivolta a nutrizionisti/dietologi per affrontare i problemi di peso, ma questi vanno a intervenire solamente sul sintomo in modo temporaneo. È importante invece, insieme a uno psicologo a uno psicoterapeuta, capire come mai non riesca a trattenersi dal mangiare. Cosa rappresenta il cibo per lei? Una consolazione? Una ricompensa? Mangia per attenuare degli stati emotivi? Provi a osservarsi e riflettere attentamente su quali siano i momenti specifici in cui si trova in questa situazione di discontrollo nell'assunzione del cibo. Infine, per quanto possa sembrare difficile, la invito a non giudicarsi così duramente: il suo mangiare senza trattenersi ha sicuramente delle motivazioni alla radice che non vanno trascurate e svalutate. Con il giusto supporto sono convinta riuscirebbe a ritrovare un suo equilibrio e serenità nell'alimentazione e nel rapporto con il suo corpo. Spero di esserle stata d'aiuto, resto a disposizione in caso dovesse avere bisogno, le auguro buona fortuna.
Buongiorno, le consiglio di intraprendere un percorso di psicoterapia cognitivo comportamentale che si è dimostrata scientificamente efficace per quanto riguarda sia le problematiche legate all'alimentazione sia le difficoltà relative alla bassa autostima.
Resto a disposizione, cordiali saluti, dott.ssa E. Piras
Mi dispiace sentire che sta attraversando un momento così difficile con il suo rapporto con il cibo e con se stessa. La sensazione di inadeguatezza e la frustrazione per non riuscire a seguire le diete possono essere davvero pesanti da affrontare, specialmente quando sembrano trasformarsi in un circolo vizioso di sconforto e sensi di colpa.

In questi casi, può essere utile provare ad allontanarsi dall'idea delle diete rigide e iniziare a esplorare un approccio più compassionevole verso il cibo e il proprio corpo. Spesso, il bisogno di mangiare in modo incontrollato può essere legato a bisogni emotivi non ascoltati o ad un senso di vuoto che cerchiamo di riempire con il cibo.

Un percorso con uno psicoterapeuta, specialmente qualcuno esperto in disturbi del comportamento alimentare, potrebbe aiutarla a comprendere meglio le emozioni e i pensieri che stanno dietro questo comportamento. Questo tipo di supporto potrebbe accompagnarla nel trovare un modo più equilibrato e sereno di relazionarsi al cibo, senza ricorrere a diete punitive, ma piuttosto scoprendo cosa la spinge davvero a mangiare in quei momenti.

Non si tratta solo di cambiare cosa mangia, ma di comprendere cosa prova. Ricordi che chiedere aiuto è un atto di grande coraggio e il primo passo verso un cambiamento autentico e duraturo.
Buongiorno, la sua fatica nel vivere questa situazione si percepisce fortemente dalle sue parole. Credo che, comprendere quando lei ha iniziato a sentirsi "inadeguata e incapace" sia un primo passo per ampliare lo sguardo su ciò che vive e sente, rispetto a sè e a ciò che la circonda. Una domanda che mi viene spontanea e che tocca un tema molto delicato riguarda il rapporto che lei ha con il suo corpo. Questo potrebbe essere un lavoro che si potrebbe iniziare a fare nel tempo.
Le mando un caro saluto e le auguro ancora tanta energia per riuscire a sostenersi con amorevolezza, facendosi supportare in questo suo cammino.
Gentilissima,
valuti di iniziare un percorso di accompagnamento psicologico. Spesso dietro ad un rapporto difficile col cibo c'è molto di più. Si affidi senza timore, un caro saluto
Mi dispiace che tu stia attraversando un momento così difficile. Da quello che racconti, sembra che il rapporto con il cibo sia diventato molto complesso e che ci siano delle emozioni profonde, come l'inadeguatezza e il senso di incapacità, che lo influenzano. È importante sapere che non sei sola e che il tuo vissuto è comprensibile e affrontabile.
Un primo passo potrebbe essere cercare di ascoltarti, senza giudicarti, per comprendere meglio cosa ti porta a mangiare in determinati momenti. Spesso, il cibo può diventare un modo per gestire lo stress, l'ansia o altre emozioni difficili. Potresti anche provare a fare piccoli cambiamenti graduali, come prestare attenzione ai segnali di fama e sazietà o trovare delle attività alternative che ti aiutino a rilassarti.
Detto questo, affrontare il problema da sola può essere molto impegnativo. Sarebbe utile e consigliato rivolgerti a uno specialista, come uno psicologo o psicoterapeuta, per approfondire le cause di queste difficoltà e trovare strategie personalizzate per migliorare il rapporto con il cibo e con te stesso. Un percorso di questo tipo può fare davvero la differenza.

Dottoressa Silvia Parisi Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Gentilissima, sicuramente la questione del peso e dell'alimentazione possono essere affrontate da angolazioni diverse. Anche un aiuto nutrizionale può sicuramente essere un'ottima strada. Detto questo è importante ricordarsi che l'alimentazione, spesso, non è solo cibo. Basti pensare che il neonato, appena viene al mondo, viene attaccato al seno e inizia ad associare il cibo alla relazione, alla cura ecc. Questo per dire che l'alimentazione può avere davvero tanti significati. Cosa provo quando ho voglia di mangiare? E' fame o fame emotiva? Curioso che lei associ poi, un sentimento di sé di una persona inadeguata e incapace. Vale solo per la dieta o si pensa una persona cosi? Merita di ritagliarsi uno spazio in cui imparare a volersi bene e riconoscere il suo valore che forse, mangiando, silenzia un po'. Un caro augurio
Dott.ssa Laura MAndelli
Gentile utente,
dalla sua domanda si coglie il malessere legato alla difficile situazione in cui si trova. La invito a considerare l'opportunità di intraprendere un percorso di supporto psicologico così da poter affrontare il problema da un altro punto di vista e riuscire cogliere l'origine delle sue difficoltà e stare meglio. Se lo desidera, sono a disposizione.
Cordiali saluti
Dott.ssa Marta Romano

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