Ho notato che ho spesso difficoltà a concentrarmi. Non solo sui compiti richiesti sul lavoro, ma anc

17 risposte
Ho notato che ho spesso difficoltà a concentrarmi. Non solo sui compiti richiesti sul lavoro, ma anche su una mia sequenza di pensieri, come se perdessi il filo e non riuscissi più a ricordare a cosa stessi pensando. Questo mi crea disagio perché poi rimango spesso a rimuginare su cosa posso aver dimenticato. Ho pure difficoltà a mantenere l'attenzione su compiti prolungati. Ho quasi bisogno di essere sempre in movimento e voglio fare quante più cose possibili. Questi sintomi potrebbero essere indicativi di ADHD? Come posso distinguere tra una semplice distrazione e un problema più serio che richiede un intervento professionale?
Buonasera,
la difficoltà a concentrarsi e la tendenza a dimenticare le cose possono essere sintomi di diverse cose fra cui anche un periodo stressante.
Una consulenza con un professionista, anche online potrebbe aiutarla a far chiarezza in tal senso.
rimango a disposizione per ulteriore chiarimenti .
Un caro saluto
Dott.ssa Laura Bova

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Grazie per aver condiviso la sua esperienza in un momento così impegnativo. E' normale chiedersi se questi sintomi siano correlati a qualche disturbo, soprattutto quando sono fonte di disagio nelle diverse sfere della sua vita. Per approfondire quello che sente, dando la giusta attenzione ad ogni elemento, potrebbe essere utile consultare uno specialista. Già la sua volontà di affrontare la questione è sicuramente un passo significativo. Qualora scegliesse di iniziare un percorso terapeutico avrebbe la possibilità di esplorare ed imparare a notare le dinamiche che la mettono alla prova. Avrebbe inoltre la possibilità di apprendere strategie personali per migliorare la concentrazione e affrontare l'ansia associata.
Gentile utente, comprendo la sua fatica. Fare diagnosi di ADHD richiede di sottoporsi ad una valutazione testistica con un terapeuta formato in Psicodiagnosi. Se le difficoltà che riporta le creano un forte disagio e compromettono la sua vita lavorativa o personale tutti i giorni le consiglio di svolgere una valutazione o comunque di intraprendere un percorso psicologico per trovare le cause del suo malessere con un esperto.

Le auguro un grosso in bocca al lupo, resto a disposizione

Dott.ssa Federica Moro
Salve, per rispondere a questo quesito bisognerebbe avere maggiori informazioni circa la sua storia e sarebbe opportuna una valutazione clinica accurata.
Cordialmente, Dott FDL
Buona sera gentile utente, grazie per la sua condivisione. Quello che descrive, la difficoltà a concentrarsi e la tendenza a dimenticare le cose possono essere sintomi dovuti a diversi fattori. Per questo ritengo molto utile una consulenza con un professionista, per poterla aiutarla a far chiarezza sulla natura di questi sintomi. Una consulenza psicologica la aiuterebbe ad intraprendere un percorso personale di consapevolezza e di acquisizione strategie personali per migliorare la concentrazione e affrontare l'ansia associata.
Gentile utente,
Le informazioni che ha riportato sono poche per una corretta ed adeguata valutazione del caso: la dimenticanza, il mantenere l'attenzione attenta e il rimuginare possono essere sintomi anche di un periodo stressante o anche di altro.
Visto il suo interesse a conoscersi meglio, il mio invito è quello di prendersi cura di questi momenti approfondendo con un professionista le sue perplessità e come lei funziona nella quotidianità.
Cordialmente,
Sara Molinaro
Gentile utente, la sensazione di dimenticarsi le cose o non riuscire a tenere l'attenzione per un periodo di tempo prolungato possono essere sintomi non per forza correlati ad una ADHD. Occorre un'approfondimento psicodiagnostico per fare una diagnosi certa. Potrebbe chiedere una consulenza ad un professionista per comprendere le origini di tali sintomi. Cordialmente Dott.ssa Alessia D'Angelo
Gentile utente, l'ADHD ha esordio in infanzia e si associa frequentemente all'iperattività. Ritengo sia utile e necessario effettuare una diagnosi differenziale in primis. Per questo può rivolgersi a psicologi esperti per la somministrazione di test neuropsicologici e psicopatologici. Sebbene infatti spesso troviamo difficoltà nella concentrazione in un quadro di ADHD, sono note in letteratura altre sindromi che potrebbero spiegarla. Per farle un esempio, anche ansia e/o depressività possono inficiare la capacità di concentrarsi. Inoltre, sia la velocità di pensiero e che la presenza di pensieri intrusivi sono un'altra manifestazione di disturbi ansiosi e/o dell'umore. Bisogna aggiungere che difficoltà cognitive si presentano spesso in presenza di sintomatologia che è di interesse emotivo. Credo quindi sia innanzitutto necessario raccogliere dati relativi alla sua storia di vita e clinica, rivolgendosi ad uno/una psicoterapeuta per una precisa diagnosi e per intraprendere il percorso più adeguato rispetto alle caratteristiche emerse in sede di valutazione. Un intervento successivo potrebbe essere mirato al potenziamento delle funzioni cognitive eventualmente coinvolte nella sintomatologia, delle sue capacità metacognitive e/o all’apprendimento della gestione delle sue emozioni. Tali interventi le consentirebbero un miglior focus attentivo e benessere psicologico.
Un caro saluto, Dott.ssa Arianna Moroni, Psicoterapeuta cognitivo-comportamentale
Ciao! I sintomi dell'ADHD possono manifestarsi in diverse forme, come appunto difficoltà di concentrazione, impulsività e iperattività; è bene però considerare che tali segni potrebbero essere attribuibili anche ad altre condizioni. Poiché lei riconosce alcuni di questi sintomi come fonte di disagio consideri la possibilità di intraprendere un percorso psicodiagnostico che possa, tramite un processo sistematico e complesso, individuare una molteplicità di elementi, al fine poi di poter strutturare il trattamento più adatto. Consiglio di rivolgersi eventualmente a professionisti esperti nel campo della neurodivergenza.
Un caro saluto!
Buongiorno,
sai in campo psicologico usiamo le parole per capirci definire un problema e se non si vuol rimanere nel dramma, uscirne con soluzioni, a volte anche molto creative. Nel caso tuo si dovrebbe analizzare in modo più preciso la situazione e soprattutto come uscirne.
Un cordiale saluto
dott.ssa Marzia Sellini
Gentile utente, la difficoltà di concentrazione può essere legata a svariate condizioni, non necessariamente di rilevanza clinica. Un approfondimento con uno psicoterapeuta potrebbe esserLe utile. Un caro saluto, dr.ssa Giada D'Amico
Sarebbe di aiuto avere qualche informazione in più su di lei, ad esempio quanti anni ha, da quando ha iniziato ad avvertire difficoltà di concentrazione, a scuola come si ricorda che andava (quando era in classe, quando era a casa per i compiti…)?
Io le direi che forse prima andrebbe fatta una buona diagnosi differenziale, capire cioè se esiste una ragione organica per questa scarsa concentrazione. E se vuole approfondire, può fare una valutazione specialistica e verificare se c’è o meno un ADHD sottoponendosi ad un test. Tenga conto che a volte la poca concentrazione, la difficoltà a mantenersi focalizzati su un compito è spesso associato a disturbi d’ansia o a stati depressivi.
Un caro saluto
S. L.
Gentile utente,
grazie per aver condiviso...
Sicuramente, la curva attentiva della popolazione generale, negli ultimi anni, è molto variata: a causa dei tanti stimoli (specialmente digitali) ai quali siamo ogni giorno sottoposti, non è semplice restare sullo stesso compito per più di un tot di tempo...
Specie se il compito è cognitivo; detto questo, l'Adhd è una sindrome che si manifesta fin da subito, alla nascita del soggetto, pertanto mi sentirei di poterla escludere come probabilità
In effetti, anche un periodo stressante, un calo di vitamina D, assunzione di alcune terapie farmacologiche, nonché diete particolari, possono incidere sull'attenzione e quindi sulla memoria
Le consiglierei sicuramente di fare delle analisi del sangue complete, per poter escludere processi metabolici che possano aver scompensato tali funzioni;
Successivamente, in base all'esito di queste, potrà magari variare la sua dieta, le sue abitudini, e verificare se le cose vanno meglio
Se poi, fatto ciò, il problema dovesse persistere, a quel punto potrebbe valutare la possibilità di contattare un professionista della salute mentale
Spero di esserle stata utile,
Resto a disposizione, anche online
Un cordiale saluto, Dr. E. Nola

Buongiorno,
Aldilà di ulteriori approfondimenti sembra che lei privilegi un eccessivo controllo mentale che scivola nel rimugino io per controllare eventuali dimenticanze.

Inoltre il voler fare quante più cose possibili porta sicuramente un'elevata dose di stress che già solo questa basta per spiegare quanto le succede prima di cercare patologie.

Un approccio cognitivo comportamentale per la gestione dei pensieri intrusive porta grande giovamento. Il risultato può essere accelerato da pratiche di Mindfulness che abbassano l'eccesso di attività mentale e recuperare l'attenzione nel presente.
A disposizione Dottor Gianpietro Rossi
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Gentile utente, le dimenticanze potrebbero essere legate a varie cause. Tuttavia mancano diverse informazioni per poter dare una risposta esaustiva, come l'età anagrafica, da quando si sono presentate queste difficoltà e in che circostanza. Le consiglierei un approfondimento di un professionista, escludendo anche cause organiche. Resto a disposizione.
Saluti Dott.ssa Di Gennaro Laura
Buonasera, in presenza di difficoltà nel concentrarsi o mantenere la rotta rispetto a compiti che si protraggono nel tempo intervengono abitualmente le nostre tentate soluzioni nel cercare di risolvere il problema, che se non efficaci possono portare a peggiorare la situazione. Prima di ipotizzare un disturbo ADHD o cause organiche sarebbe opportuno pertanto rivolgersi ad un professionista che possa effettuare una corretta analisi della situazione, e che poi fornisca le indicazioni per gestire differentemente i compiti quotidiani in modo da superare questa forma di disagio. Sarà il professionista ad occuparsi della parte diagnostica.
Un cordiale saluto.
Salve, la invito a uscire dall'ottica della diagnosi, e chiedersi umanamente se si sente di meritare un'esistenza più appagante.
Se decidesse di meritarlo, la invito a costruire gli strumenti per vivere questo traguardo. La terapia è uno di questi.
Resto a disposizione

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