ho interpellato uno psicologo per attacchi di panico tre volte al P.S. xanax , più antideppressivo f

34 risposte
ho interpellato uno psicologo per attacchi di panico tre volte al P.S. xanax , più antideppressivo farmaco per dormire , la situazione è appena leggermente migliorata, ma tutto il giorno ho un cerchio alla testa e a volte un po di mal di testa e nausea, potrebbero essere gli effetti collaterali dei farmaci?
Buongiorno,
potrebbero essere effetti transitori dei farmaci ma dovrebbe specificare quale antidepressivo le hanno prescritto e quale farmaco per dormire; potrebbero essere anche sintomi di elevazione della quota ansiosa.

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Si, credo di si. Può consultarsi con il medico di base per un ansiolitico diverso o magari una riduzione della terapia. DI fatto l'attacco di panico va compreso non solo arginato. Comprenderlo significa darsi la possibilità di non ricorrere sempre e solo ai farmaci ogni volta. E' pensabile che se non ha mai avuto attacchi prima d'ora, stia attraversando un periodo di particolare tensione. Può essere sufficiente, al momento, un breve ciclo di colloqui con uno psicologiche la aiuti a "pensare" la sua angoscia senza lasciarsi sorprendere dal panico.
Be' si, potrebbero essere effetti collaterali ad esempio di un SSRI (molto probabilmente le avra' prescritto il citalopram...e' una mia pura deduzione !)
Buongiorno. Mi pare che lei abbia interpellato uno psicologo, ma non comprendo esattamente se sta facendo una terapia oppure siamo in fase dubitativa. Questo è il primo aspetto del problema. Il secondo, di cui le suggerisco di parlare con il medico prescrittore dei farmaci, è che la coperta chimica è spesse volte corta:aggiusta da una parte, ma scopre dall'altra. Non si demoralizzi e ne parli apertamente con i curanti. Spesso si ha paura di dire che le cose non vanno, ma questo compromette la compliance terapeutica e non aiuta alla risoluzione dei sintomi
Buon giorno. La invito ad esprimere questi dubbi al professionista che le ha somministrato il farmaco e, meglio ancora, a mettere in comunicazione fra loro il medico/psichiatra e lo psicologo, così da intraprendere un percorso completo, attento, monitorato e veramente efficace. In bocca al lupo.
Salve, potrebbe essere un effetto dei farmaci, ma questo lo può scoprire solo consultando il medico di base o lo psichiatra che l ha in cura... Prosegua però costantemente la psicoterapia che ha iniziato, solo raggiungendo una maggior consapevolezza relativa alle situazioni che sta affrontando potrà risollevarsi ed andare avanti.
Cordialmente.
Alcuni farmaci possono dare mal di testa e sonnolenza. Dovrebbe interfecciarsi con il medico che glieli ha prescritti (psichiatra presumo, e non psicoterapeuta) e confrontarsi in merito a questi disturbi, potrà certamente darle qualche consiglio per migliorare la situazione.
Per quanto riguarda invece il motivo dei farmaci , ossia gli attacchi di panico, i farmaci tolgono il più delle volte la reale "sintomatologia" non andando poi a ricercare nè ad affrontare il motivo per il quale compaiono. Attacchi di ansia e panico sono infatti da considerarsi dei campanelli di allarme che vorrebbero comunicarci qualcosa.... i farmaci tolgono unicamente la voce, e a volte solo per un periodo di tempo. Nel caso in cui avesse voglia di far fronte a questi episodi utilizzando le proprie risorse interne le consiglio di intraprendere un percorso di psicoterapia.
Un saluto,
Federica Miccichè
Buongiorno,
Potrebbero essere effetti collaterali della terapia. Consulti il consulente psichiatra che la segue.
Cordialmente
Molto efficace nella terapia farmacologica dell'attacco di ansia è Xanax retard che esercita un'azione ansiolitica e rilassante prolungata. Una psicoterapia è necessaria per imparare ad affrontare l'attacco e non lasciarsi dominare dalla paura che isorga in momenti inopportuni.
Sul piano psicologico l'attacco d'ansia acuto segnala uno stallo, un vissuto percepito come senza soluzione nel contesto relazionale, familiare o lavorativo.
Una psicoterapia, anche solo di qualche mese, è indispensabile per risolvere le crisi di ansia acuta.
Buongiorno!
Si, a volte i farmaci potrebbero dare questi effetti, la invito a consultare il medico che glie li ha prescritti così da avere risposte più precise e rassicuranti.
Altre volte è proprio lo stato ansioso che descrive che potrebbe alterare il suo sistema psicofisico, facendola sentire alternativamente molto carica e/o molto scarica.
Come detto dai colleghi le consiglierei di mettere in comunicazione il suo psicologo con il professionista che le ha prescritto i farmaci.
Nel tempo, quando e se ne sentirà il bisogno, potrebbe intraprendere un percorso di psicoterapia così da poter puntare sempre più sulle sue forze, e capire cosa il suo corpo le sta comunicando con le difficoltà descritte, e perchè proprio con questa modalità (attacchi di panico).
Un caro saluto!
Salve, per quello che riguarda gli effetti collaterali della terapia farmacologica che le hanno prescritto la invito a confrontarsi con lo Psichiatra (o Neurologo) di riferimento. Mi pare di capire che fa anche sedute da uno psicologo. E' cosi?.Tenga conto che sia Il Disturbo di Ansia che il Disturbo da Attacchi di Panico rispondono molto bene alla Psicoterapia unita all'Approccio Farmacologico. Cordiali Saluti. Dottor Grilli
Buongiorno, come già indicato dai colleghi è importante chiedere al professionista che le ha somministrato i farmaci i loro possibili effetti collaterali.
Condivido anche la necessità di affiancare un percorso psicologico a quello farmacologico.
Saluti
Dott.ssa Elisa Fedriga
Gli effetti transitori dei farmaci ma dovrebbe specificare quale antidepressivo le hanno prescritto, volte un po di mal di testa e nausea, potrebbero essere gli effetti collaterali dei farmaci, a carattere generale tutti gli psicofarmaci danno effetti collaterali fin che il fisico non si ri-adegua.
Non tralascerei un percorso Psicologico da integrare alla cura farmacologica per indagare e cercare di identificare eventualmente affrontare il motivo per il quale compaiono.
Attacchi di ansia e panico sono infatti da considerarsi segnali di allarme che ci comunicano qualcosa. il farmaco toglie unicamente la voce con cui il corpo ci parla.
Le consiglio di usare le proprie risorse personali per intraprendere un percorso di psicologico.
Salve, effettivamente i farmaci che prende le potrebbero dare delle controindicazioni, sarebbe meglio che chieda spiegazioni a chi gliel'ha prescritte. Inoltre sarebbe bene che lei invece di affidarsi completamente ai farmaci per risolvere i sintomi, potrebbe intraprendere delle sedute psicologiche per capire le cause, perchè se non ha indagato dentro di sè e dovrà interrompere il farmaco i sintomi si potrebbero ripresentare, la saluto cordialmente, dott. Eugenia Cardilli.
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Buon giorno la terapia farmacologica dovrebbe essere prescritta da uno psichiatra non da uno psicologo. Si potrebbero essere affetti collaterali ma le consiglio comunque un percorso di psicoterapia in affiancamento alla cura farmacologica allo scopo di lavorare sulle sue risorse e potenzialità. Cordialmente Gian Piero Grandi
Buonasera, le consiglio di intraprendere una psicoterapia cognitivo comportamentale. E' risolutiva per gli attacchi di panico.
Resto a disposizione.
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Buongiorno, per la cura farmacologica dovrà rivolgersi al medico che l'ha prescritta.
Inoltre, provi ad intraprendere un percorso psicoterapeutico, potrebbe aiutarla molto.
Ottime cose, Dott. Andrea De Simone
Buongiorno, potrebbero essere gli effetti della cura farmacologica, consiglio di rivolgersi al medico che ha effettuato la prescrizione oppure ad uno psichiatra.
La cura farmacologica associata al percorso psicoterapeutico insieme hanno dimostrato di essere maggiormente efficaci. Cordiali saluti.
Buongiorno, quando si inizia una terapia farmacologica bisogna sempre tenere di riferimento il medico che ce l'ha prescritta proprio per monitorare i possibili effetti collaterali e gli effettivi benefici. Associare il lavoro di uno psichiatra, che concordi e misuri la terapia giusta per lei, e di uno uno psicologo-psicoterapeuta, che lavori sugli attacchi di panico, sarà la scelta migliore.
Cordiali saluti.
Dott.ssa L. Sale
Buongiorno con la terapia breve strategica è possibile attraverso indicazioni pratiche uscire dagli attacchi di panico
Saluti

Dott ioimo
Buongiorno. L’ansia è uno stato emotivo associato ad una condizione di allerta che si attiva in situazioni che vengono percepite soggettivamente pericolose. Quando diventa incontrollabile, sfociando in un disturbo d’ansia quali l’attacco di panico è consigliato richiedere un intervento professionale che possa aiutare la persona a gestire i sintomi così fastidiosi e invalidanti. Il trattamento principale per i disturbi d’ansia è la psicoterapia, in particolar modo la terapia cognitivo-comportamentale che ha presentato tassi di efficacia molto alti. Di solito un intervento di questo tipo richiede alcuni mesi, con sedute a cadenza settimanale. Spero di esserle stata di aiuto. Dott.ssa Maria Sarno
BUONGIORNO I FARMACI SONO SENZ' ALTRO UTILI NEL MOMENTO DELL' EMERGENZA. AL PRONTO SOCCORSO PRESCRIVONO CIO' CHE COMUNEMENTE FUNZIONA UN PO' CON TUTTI , MA UNA SCELTA SPECIFICA LA POTRA' FARE SOLO IL MEDICO SPECIALISTA COMPRESE LE EVENTUALE INTOLLERANZE E AGGIUSTAMENTI SUGLI EFFETTI COLLATERALI, I SUOI APPUNTO. TRE ATTACCHI DI PANICO MI FANNO PENSARE AD UNA SITUAZIONE EMOTIVA IRRISOLTA E FORSE NON A LIVELLO DI CONSAPEVOLEZZA , PER RISOLVERE LA QUALE CREDO SIA PIU' CHE OPPORTUNO UN CONSULTO PSICOTERAPEUTICO CHE LAVORI SULLE CAUSE E NON SOLO SUI SINTOMI. CORDIALMENTE
E' molto probabile che mal di testa e nausea dipendano da dall'uso di psicofarmaci. La invito a non entrare nel "tunnel" inutile e dannoso degli psicofarmaci. Non basta consultare qualche volta uno psicologo. La via giusta per migliorare considerevolmente la sua qualità della vita è data da una seria e profonda psicoterapia integrata e potenziata dagli medicinali naturali. Se vuole può contattarmi telefonicamente per maggiori informazioni. Cordiali saluti.
Buonasera,
per l'aspetto farmacologico, la invito a rivolgersi ad uno psichiatra e a domandare a lui richieste circa i possibili effetti collaterali. L'aspetto psicologico non va tralasciato: i farmaci possono alleviare l'ansia ma non risolvono il problema: si rivolga ad uno psicoterapeuta per avviare una terapia e comprendere meglio la sua difficoltà.

Cordialmente
Dott.ssa Stefania Romanelli
Buongiorno gentile utente, quando si inizia una terapia farmacologica bisogna sempre tenere di riferimento il medico che ce l'ha prescritta proprio per monitorare i possibili effetti collaterali.
cordiali saluti
AV
Buongiorno, innanzi tutto mi spiace per il suo problema attuale. La sintomatologia che riporta potrebbe essere un effetto transitorio dell'assunzione di alcuni farmaci (non viene specificato quale farmaco assume). In ogni caso, le consiglio di parlarne con un medico Psichiatra che saprà consigliarle la giusta terapia o eventualmente correggere il dosaggio di quella già iniziata. Successivamente e/o in parallelo le consiglio però un percorso psicoterapeutico per riuscire a capire quali siano le cause profonde dell'insorgenza degli attacchi di panico così da riuscire ad andare alla radice del problema.
Saluti
Dott.ssa Vanessa de Luca
gentile utente, per quanto riguarda la parte farmacologica la rimanderei allo/a psichiatra che la se segue. Per quanto riguarda la risoluzione del problema occorre andare a fondo con una psicoterapia, possibilmente ad indirizzo psicoanalitico.
Non esiti a contattarmi per ulteriori informazioni.
Un caro saluto.
Dott.ssa Laura Ramundo
Buongiorno. una terapia prescritta in pronto soccorso va poi controllata con delle visite specialistiche nel tempo: è il caso che lei venga presa in cura da un medico di riferimento, se soffre di questo tipo di problemi e assume dei farmaci in conseguenza.
hai mai pensato all'agopuntura? Non solo potrebbe essere d'aiuto a controllare questi sintomi fisici, sia nel caso in cui derivino dai farmaci come effetti collaterali, sia nel caso in cui siano spontanei; inoltre, ho avuto dei buoni risultati sugli attacchi di panico in sè e per sè, mediante questo tipo di trattamenti.
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Gentile utente, potrebbe esserlo, in questo caso le consiglio di rivolgersi al medico prescrivente.
Cordialmente
Dottor Mauro Vargiu
Buonasera, vi è la possibilità che siano effetti collaterali dei farmaci. Tuttavia, le consiglio di chiedere conferma ad uno psichiatra, il quale se lo ritiene necessario potrebbe sostituire i farmaci con altri. I sintomi fisici che presenta potrebbero essere psicosomatici: può accadere che pensieri ed emozioni che ci fanno star male (ad esempio l'ansia) si manifestino attraverso il corpo e che quindi non siano dovuti ad un effetto collaterale dei farmaci. Sarebbe utile, oltre alla consulenza psichiatrica, iniziare una psicoterapia in concomitanza: in questo modo i sintomi fisici possono attenuarsi e, con una buona psicoterapia, gli attacchi di panico e l'ansia associata ad essi possono venire elaborati e gestiti al meglio da lei. La psicoterapia può aiutare anche a percepire i momenti antecedenti agli attacchi di panico, aiutandolo ad avere "potere" su di essi, e non restarne intrappolato. Esistono molte tecniche terapeutiche, ad esempio la Mindfulness, che uno psicoterapeuta può utilizzare per eliminare i sintomi legati agli attacchi di panico. Le auguro una buona serata. Chiara Lo Re
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Buongiorno, le consiglio di contattare il medico che le ha prescritto i farmaci per discutere dei sintomi che sta sperimentando. Potrebbe essere utile valutare eventuali aggiustamenti alla terapia. Cordiali saluti







Salve, per quanto riguarda la parte farmacologica segua le indicazioni del suo psichiatra. Per quanto riguarda la risoluzione del problema occorre andare in psicoterapia. Non esiti a contattarmi per ulteriori informazioni sul percorso di psicoterapia.
Salve ,per gli effetti collaterali dei farmaci deve rivolgersi al medico di riferimento.
Non sono però peraltro da escludere somatizzazioni del malessere a cui è sottoposto.
La invito a parlarne con chi la segue.
Saluti,dott.ssa Petralli
La cefalea in genere non è un effetto collaterale associato ai farmaci da lei assunti mentre la nausea tende a scomparire dopo le prime settimane di trattamento. Il mio consiglio è quello di confrontarsi con il proprio medico di riferimento per monitorare i sintomi ed effettuare ulteriori accertamenti laddove ce ne fosse bisogno.

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