Ho gravi problemi nella deambulazione e ho paura non sia un problema solo prettamente fisico ma che
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Ho gravi problemi nella deambulazione e ho paura non sia un problema solo prettamente fisico ma che si estenda anche ad un ritardo mentale.
Intorno all'anno e mezzo di età ho avuto encefalomielite autoimmune, ad oggi che ho 21 anni pare dalle immagini radio-diagnostiche che il processo di demienelizzazione si sia stabilizzato.
La malattia però, mi ha portato ad avere una disabilità molto grave, tanto da costringermi su una sedia a rotelle, e questo come si può ben immaginare ha portato con sé discreti malesseri psicologici.
È da diversi anni che sospetto di avere un ritardo mentale che in qualche modo mi viene nascosto da amici e parenti per non farmi soffrire scoprendo la verità.
Io sento di essere ben orientata nel tempo e nello spazio e di comprendere a pieno ciò che ho attorno, ho una carriera universitaria eccellente e conduco più o meno una vita simile a quella dei miei coetanei.
Ciò che mi ha portato a sviluppare un pensiero del genere è stato il mondo intorno a me, che da sempre mi ha infantilizzato e trattato come se non fossi in grado di gestire le mie cose.
Questo pensiero però si è trasformato in una vera e propria ossessione, controllo compulsivamente ogni cosa che dico e faccio, ho sempre la paura che in realtà ciò che sto dicendo sia da "" ritardata "" (mi scuso per il termine dispregiativo ma è per trasmettere anche le implicazioni sociali che tanto temo) e se ricevo reazioni positive penso sempre che siano finte, come si finge ad un bambino.
La goccia che però ha fatto traboccare il vaso è stata quando ho compiuto la maggiore età, se dapprima i miei genitori si occupavano dei miei affari legali senza che a me creasse particolari problemi, ad oggi vivo ogni atto anche di normale amministrazione come un'occasione per capire se ho o meno capacità di intendere e di volere, guardando compulsivamente se i miei genitori firmano al posto mio. É capitato che in certi uffici venisse chiesta la firma ai miei genitori per atti miei, cosa che mi getta in uno sconforto totale perché nella mia testa ho la prova tangibile che sono incapace di intendere e di volere (e forse è la verità, chi lo sa).
C'è da dire però che mi sono stati sottoposti più volte test cognitivi a causa della mia patologia e tutti refertano che non presento deficit cognitivi. Ho anche pensato che il motivo di questo comportamento "differenziato" nei miei confronti potrebbe essere dettato anche da una possibile malattia psichiatrica. Mi distrugge il navigare nel buio, se avessi problemi mentali vorrei almeno saperlo per comportarmi di conseguenza.
Non sono seguita in cura psicoterapeuta, purtroppo gli studi dei professionisti nella mia piccola città hanno quasi tutti barriere architettoniche e sono per questo impossibilitata. Cosa mi consigliate?
Intorno all'anno e mezzo di età ho avuto encefalomielite autoimmune, ad oggi che ho 21 anni pare dalle immagini radio-diagnostiche che il processo di demienelizzazione si sia stabilizzato.
La malattia però, mi ha portato ad avere una disabilità molto grave, tanto da costringermi su una sedia a rotelle, e questo come si può ben immaginare ha portato con sé discreti malesseri psicologici.
È da diversi anni che sospetto di avere un ritardo mentale che in qualche modo mi viene nascosto da amici e parenti per non farmi soffrire scoprendo la verità.
Io sento di essere ben orientata nel tempo e nello spazio e di comprendere a pieno ciò che ho attorno, ho una carriera universitaria eccellente e conduco più o meno una vita simile a quella dei miei coetanei.
Ciò che mi ha portato a sviluppare un pensiero del genere è stato il mondo intorno a me, che da sempre mi ha infantilizzato e trattato come se non fossi in grado di gestire le mie cose.
Questo pensiero però si è trasformato in una vera e propria ossessione, controllo compulsivamente ogni cosa che dico e faccio, ho sempre la paura che in realtà ciò che sto dicendo sia da "" ritardata "" (mi scuso per il termine dispregiativo ma è per trasmettere anche le implicazioni sociali che tanto temo) e se ricevo reazioni positive penso sempre che siano finte, come si finge ad un bambino.
La goccia che però ha fatto traboccare il vaso è stata quando ho compiuto la maggiore età, se dapprima i miei genitori si occupavano dei miei affari legali senza che a me creasse particolari problemi, ad oggi vivo ogni atto anche di normale amministrazione come un'occasione per capire se ho o meno capacità di intendere e di volere, guardando compulsivamente se i miei genitori firmano al posto mio. É capitato che in certi uffici venisse chiesta la firma ai miei genitori per atti miei, cosa che mi getta in uno sconforto totale perché nella mia testa ho la prova tangibile che sono incapace di intendere e di volere (e forse è la verità, chi lo sa).
C'è da dire però che mi sono stati sottoposti più volte test cognitivi a causa della mia patologia e tutti refertano che non presento deficit cognitivi. Ho anche pensato che il motivo di questo comportamento "differenziato" nei miei confronti potrebbe essere dettato anche da una possibile malattia psichiatrica. Mi distrugge il navigare nel buio, se avessi problemi mentali vorrei almeno saperlo per comportarmi di conseguenza.
Non sono seguita in cura psicoterapeuta, purtroppo gli studi dei professionisti nella mia piccola città hanno quasi tutti barriere architettoniche e sono per questo impossibilitata. Cosa mi consigliate?
Carissima,
in primo luogo mi dispiace molto per il disagio che emerge da quanto scrive. Riguardo la sua domanda, al momento attuale la tecnologia ci permette di assistere i pazienti a distanza e di fornire loro le cure necessarie ovunque si trovino. Basta avere una connessione ad internet, ed e' possibile ricevere cure adeguate dalla cucina di casa.
La invito quindi a prenotare quanto prima una visita con uno specialista psichiatra in telemedicina, cosi da poter accertare le sue condizioni di salute e valutare insieme allo specialista la necessita di un percorso terapeutico e/o psicoterapeutico.
Spero possa esserle utile e se vuole la aspetto in consulenza!
Mi raccomando, non si perda d'animo!
A presto,
CM
in primo luogo mi dispiace molto per il disagio che emerge da quanto scrive. Riguardo la sua domanda, al momento attuale la tecnologia ci permette di assistere i pazienti a distanza e di fornire loro le cure necessarie ovunque si trovino. Basta avere una connessione ad internet, ed e' possibile ricevere cure adeguate dalla cucina di casa.
La invito quindi a prenotare quanto prima una visita con uno specialista psichiatra in telemedicina, cosi da poter accertare le sue condizioni di salute e valutare insieme allo specialista la necessita di un percorso terapeutico e/o psicoterapeutico.
Spero possa esserle utile e se vuole la aspetto in consulenza!
Mi raccomando, non si perda d'animo!
A presto,
CM
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Buonasera, data la cronicità della patologia organica e l'intensità della sofferenza mentale che sembra provocarle, io le consiglierei di orientarsi per un consulto da un professionista presso cui recarsi di persona.
Sembra necessaria una valutazione da uno psichiatra, ma non ho dubbi che sarà fondamentale perché la sua vita migliori intraprendere un profondo e verosimilmente lungo percorso di psicoterapia da uno psicoterapeuta, che le consiglio di iniziare al più presto.
Sembra necessaria una valutazione da uno psichiatra, ma non ho dubbi che sarà fondamentale perché la sua vita migliori intraprendere un profondo e verosimilmente lungo percorso di psicoterapia da uno psicoterapeuta, che le consiglio di iniziare al più presto.
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