Ho da tempo paura di commettere violenza a danno di persone care; tale paura ne alimenta un'altra: q
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Ho da tempo paura di commettere violenza a danno di persone care; tale paura ne alimenta un'altra: quella di potermi improvvisamente convincere che un tale impulso mi venga dettato da una fantomatica entità esterna alla mia volontà, causando in me angoscia al pensiero di perdere il senso del reale
Gentile utente, credo che lei abbia bisogno di una presa in carico di uno psichiatra che saprà formularle la giusta terapia farmacologica. In questo modo potrà contenere le angosce derivanti da questo tipo di pensieri e consentirle di agire, in un secondo momento, su un tipo di sostegno psicologico. Cordialmente
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Si, in linea di massima sono d'accordo con la collega. Credo comunque che sia necessario un intervento psicoterapeutico e non solo di sostegno psicologico, possibilmente con uno/a psicoterapeuta che lavori in stretto contatto con lo psichiatra.
Gentile utente, trovo molto positivo il fatto che lei senta la necessità di parlarne con qilualcuno. Approfitti per chiedere una consulenza ad uno Psicoterapeuta, sic
La paura davanti a un pericolo reale è una sana modalità di funzionamento che permette la sopravvivenza. La paura creata dalla nostra mente in assenza di un pericolo reale può essere indicativa di un certo disagio psichico che può essere anche serio, da non sottovalutare. Consulti al più presto un buon psicoterapeuta per valutare insieme a lui la possibilità di un percorso analitico finalizzato a sciogliere il suo nodo e recuperare un rapporto con la realtà più soddisfacente. Coraggio: si può fare. Dott. Franco Ferri
Ritengo significativo che lei con molta consapevolezza espliciti e descriva i fenomeni psichici involontari, e non leggeri, che la attraversano. Significativo, in quanto ciò testimonia un piano di coscienza integro, che può dialogare con le istanze psichiche più profonde. Queste ci segnalano la loro complessità e una loro complicazione, tanto che per essere riconosciute, accolte, ascoltate e armonizzate con l'insieme della personalità, mi pare necessaria una relazione psicoterapeutica, in particolare un percorso di psicoanalisi. Quei segnali inconsci, pur così densi di sofferenza, avvertono e prospettano possibilità evolutive e trasformative impensabili oggi. Tanti auguri!
Sono certamente sintomi da non sottovalutare che fanno presupporre vissuti ed emozioni che è bene siano presi in carico da uno psicoterapeuta, assieme ad uno psichiatra, se appare necessario un controllo e un aiuto farmacologico. Esistono vari indirizzi psicoterapeutici, tra cui anche le Terapie Brevi che non di meno sono efficaci anche per disturbi di una certa importanza. Cordialmente
Buongiorno, questi pensieri sono comuni nelle persone, probabilmente lei invece di lasciarli scorrere li trattiene nella sua mente e gli da importanza, così la spaventano. Provi ad intraprendere un percorso di psicoterapia cognitivo-comportamentale per imparare a gestirli.
Gentile utente, è importante distinguere il pensiero della violenza dal comportamento violento realmente agito. Nel suo caso, lei parla di paura legata alla possibilità di commettere atti violenti ed è allora importante analizzare le radici di tale paura e i significati a cui questa rimanda, in modo da poter prevenire anche possibili agiti aggressivi.
Avere queste preoccupazioni, porsi delle domande e riflettere su di sè, invece che agire i propri pensieri è già un passo importante per affrontare il proprio malessere. E' un gesto coraggioso ammettere con se stesso di avere questi pensieri e timori e chiedere aiuto per essi. Come li ha gestiti fino ad ora? Ne ha mai parlato con uno specialista? Un sentito augurio per il suo percorso
le capita spesso di avvertire un'entità esterna che le può suggerire cosa e come farlo? Perchè crede di poter commettere questi atti violenti? Le è già capitato?
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