Ho controllato il telefono del mio ragazzo. È un periodo in cui mi sento davvero molto insicura e st

21 risposte
Ho controllato il telefono del mio ragazzo. È un periodo in cui mi sento davvero molto insicura e stressata. Ho 26 anni, ho iniziato a lavorare dopo l'università, un lavoro che richiede tanti spostamenti e non sono mai a casa. Non ho molto tempo da investire in ciò che mi piace e mi svaga, Sono ingrassata rispetto a prima e sono molto nervosa. Io e il mio ragazzo abbiamo litigato spesso in questo periodo, anche per stupidaggini perché non so controllare il mio livello di rabbia, a volte mi scatta qualcosa nel cervello che mi fa esplodere. Lui si mette molto nei miei panni e mi sta vicino ma io mi sento terribilmente in colpa, a tal punto da odiare me stessa per quello che gli faccio arrabbiandomi così. A volte penso che non mi meriti e che dovrei allontanarmi da lui per farlo stare meglio ma poi penso che non posso decidere per gli altri. Fatto sta che in questo turbinio di emozioni negative gli ho controllato il telefono, forse in cerca di una prova del fatto che io sono effettivamente un demone come mi vedo e che lui meriti di meglio e ovviamente abbiamo litigato per dei messaggi (innocui) scambiati con una ragazza. Io non so come uscire da questo tunnel, mi odio e penso che nessuno dovrebbe stare con me ma poi mi sembra che gli altri mi vedano diversamente e non riesco più a capire chi sono.
Gentile utente, la sua condivisione mette in luce una profonda inquietudine interiore e una lotta significativa con l'autocontrollo e l'autovalutazione. È chiaro che l’insicurezza e lo stress accumulato dal lavoro e dalla vita quotidiana stanno influenzando il vostro rapporto, generando litigi per motivi che, nella loro essenza, possono sembrare superficiali. La rabbia che esplode potrebbe essere una risposta a emozioni oppresse e a un senso di vulnerabilità che fatica a riconoscere e gestire. La decisione di controllare il telefono del suo ragazzo può riflettere un bisogno di conferma o sicurezza in un momento in cui i suoi pensieri e sentimenti la portano a dubitare di sé stessa e della relazione. È fondamentale capire che tali comportamenti non definiscono il suo valore come persona; i periodi di ansia e conflitto nelle relazioni possono capitare a chiunque. Affrontare questi sentimenti di autoaccusa e avere compassione per se stessa è altrettanto essenziale. Cercare supporto, attraverso un professionista, potrebbe offrirle uno spazio sicuro per esplorare questi temi senza paura di giudizio, aiutandola a costruire strumenti per la gestione delle emozioni e per ristabilire una visione positiva di sé.
Se desidera discutere ulteriormente delle sue esperienze e ricevere supporto in questo difficile momento, non esiti a contattarmi.
Troverà uno spazio di profondo ascolto e sostegno senza giudizio.
Cordialmente, dottoressa Laura Lanocita.

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Gentilissima, comprendo le sue difficoltà e la sofferenza che sta sperimentando. Sarebbe interessante e probabilmente potrebbe portarle dei benefici, cercare di comprendere da dove deriva la sua sensazione di "non esser meritevole" di amore e attenzioni e l'immagine di una persona, un demone che le persone dovrebbero allontanare invece che avvicinare. Le consiglierei di provare ad intraprendere un percorso psicologico che possa portarla ad un'elaborazione più profonda di chi è, come viene percepita dall'altro in modo da schiarire pian piano la nebbia ed avere un'immagine più a fuoco di se stessa.
La ringrazio per la sua condivisione e la saluto cordialmente, Dott. Marco Squarcini
Salve, Mi dispiace che tu stia affrontando questo momento così complesso, ma è già un passo importante il fatto che tu riesca a mettere a fuoco i tuoi pensieri e le tue emozioni. Quello che stai descrivendo sembra essere un mix di insicurezze personali, stress lavorativo e difficoltà nella gestione emotiva, che ti portano a sentirti bloccata in un circolo vizioso. Quello che stai vivendo può succedere a chiunque. Non sei definita dai tuoi errori o dalle tue difficoltà attuali. Il tuo stress, la rabbia e i sentimenti di colpa non ti definiscono, ma sono segnali di un malessere interiore che merita attenzione. È normale sentirsi sopraffatti quando si affrontano cambiamenti importanti come l'ingresso nel mondo del lavoro e lo squilibrio nella routine personale. Permettiti di riconoscere questi sentimenti senza giudicarti. Un caro Saluti Dott.ssa Sica Angela
Buonasera,
Leggendo il suo messaggio, si percepisce pienamente la sua sofferenza e la difficoltà che sta vivendo in questo momento.
Vorrei risponderle riallacciandomi all'ultima frase che ha scritto, "vorrei sapere chi sono". Direi che potrebbe essere un buon punto di partenza: iniziare un percorso di consapevolezza personale ci può aiutare a rendere più chiare anche le situazioni esterne che si presentano e a gestire le emozioni che proviamo.

Rimango a disposizione per maggior supporto
Buongiorno lei sta vivendo certamente un cambiamento importante: passare dall'Università al mondo del lavoro con nuove responsabilità ed impegni necessità di molte energie fisiche e mentali. Lei sta investendo sulla costruzione della propria dimensione lavorativa e questo probabilmente riduce la disponibilità che può avere per il resto. Ma lei è umana e cerca di fare quello che può. Le persone che le vogliono bene, come il suo ragazzo, possono comprendere questo momento di fatica...
Gentile utente, prima di tutto grazie per essersi aperta con noi in modo così onesto e sincero. Non è mai facile raccontarsi. Mi sembra di comprendere che in questo momento lei si senta in balia delle sue emozioni e questa cosa la fa soffrire. Comprendere cosa le sta accadendo potrebbe essere importante.
Ha condiviso con una una credenza su di sè che mi sembra di comprendere lei sente molto forte "penso che nessuno dovrebbe stare con me", "io sono effettivamente un demone come mi vedo", "lui meriti di meglio". Dove ha imparato che lei è così terribile? Che le persone si meritino di meglio? Come mai si vede così negativamente e in modo molto sprezzante? Dove ha imparato a parlarsi così?
Potrebbe valutare un percorso per esplorare cosa sta accadendo. Valuti la possibilità di affidarsi ad un professionista. Rimango a sua disposizione Dott.ssa Alessia D'Angelo
Salve. Mi sembra di capire che stai attraversando un periodo molto intenso, che ti rende insicura ed irritabile, e ti fa paura l'idea di non sentirti meritevole dell'amore delle persone vicine a te compreso il tuo ragazzo.
Per ritrovarti e capire chi sei, ti consiglio di contattare uno psicologo; una volta creato il giusto rapporto potrai iniziare un lavoro su te stessa che ti porti a superare questo momento imparando delle strategie che ti potranno servire anche in altri momenti della vita.
Ti faccio un grande augurio, perché tu riesca a contattare te stessa e stare meglio.
Dr. Omar Saggioro
La situazione che descrivi è molto complessa e carica di emozioni contrastanti. L'insicurezza, lo stress, i conflitti con il tuo ragazzo e il controllo del suo telefono possono essere sintomi di un malessere più profondo che merita di essere esplorato e comprendere meglio. Il fatto che ti sente sopraffatta dalla rabbia, dal senso di colpa e da una visione molto negativa di te stessa, oltre a non riuscire a trovare un equilibrio tra le tue esigenze e quelle del tuo partner, indica che potrebbe esserci una difficoltà a gestire le le emozioni e lo stress quotidiano.

È importante riconoscere che in momenti di forte pressione e confusione emotiva, non è raro sviluppare comportamenti che poi ci fanno sentire inadeguati o in colpa. Tuttavia, il fatto che tu stia cercando una risposta e riflettendo su questi temi è un passo fondamentale verso la consapevolezza e il cambiamento.

Ti consiglio vivamente di approfondire questa situazione con il supporto di uno specialista, che possa aiutarti a gestire meglio le tue emozioni, migliorare la tua autostima e affrontare le difficoltà relazionali in modo più sereno. Un percorso terapeutico può offrire gli strumenti per affrontare questi momenti di crisi e per ritrovare un equilibrio emotivo.

DOTTORESSA SILVIA PARISI
PSICOLOGA PSICOTERAPEUTA SESSUOLOGA
Buonasera, il periodo che sta vivendo, ricco di nuove sfide, deve metterla a dura prova. Gli impegni sembrano essere molti, al punto da non avere più tempo per sé e per ciò che le piace. Tutto questo può influire sulla sua relazione e portarla anche a percepire in maniera distorta alcuni scambi. Il suo umore, la rabbia e anche i continui giudizi negativi nei suoi confronti sono dei segnali di difficoltà importanti, che a parer mio meritano ascolto e accoglienza. Spero che le cose possano andar meglio e che possa anche ritagliarsi del tempo per sè (essenziale per riuscire a guardarsi con uno sguardo diverso) e per capire chi è.
Gentile Utente,
grazie per aver condiviso con noi questo momento della tua vita. Dalle tue parole emerge chiaramente il disagio e la sofferenza che stai vivendo. Quando il lavoro occupa gran parte del tempo, può generare stress e nervosismo, che talvolta si traducono in episodi di rabbia difficili da gestire.
Questa situazione può portare a svalutarsi e a percepire un abbassamento dell’autostima. Trovare del tempo per dedicarti a ciò che ami potrebbe aiutarti a canalizzare le tue energie in modo più costruttivo. Potresti riflettere se, compatibilmente con i tuoi impegni lavorativi, riusciresti a ritagliare anche solo mezz’ora, un paio di volte a settimana, per fare qualcosa che ti piace davvero.
Impegnarti in attività creative e gratificanti potrebbe migliorare il tuo umore e, di conseguenza, rafforzare la tua autostima diminuendo i pensieri negativi che rivolgi a te stessa.
Tuttavia, affrontare questo percorso da sola potrebbe risultare difficile. Potresti considerare di chiedere supporto al tuo partner o a un professionista, così da avere una rete di sostegno solida e affidabile. Questo ti permetterebbe di sentirti al sicuro anche nei momenti più complessi.
Un caro saluto, Dott.ssa Federica Tilotta
Salve,

Il suo racconto trasmette una grande sofferenza, ma anche una profonda consapevolezza di ciò che sta vivendo. Questo è un passo importante, perché riconoscere i propri vissuti e comportamenti è il primo passo per affrontarli. È evidente che si sente intrappolata in un circolo di insicurezza, stress e senso di colpa, che influisce non solo sul rapporto con sé stessa ma anche sulla relazione con il suo compagno.

Le emozioni che descrive – rabbia, nervosismo, insicurezza e senso di colpa – sembrano essere il risultato di un accumulo di tensioni legate al lavoro, al poco tempo per sé stessa e forse anche a una difficoltà nel riconoscere il proprio valore. Questo stato emotivo può portare a interpretare ogni situazione attraverso un filtro negativo, accentuando i dubbi e la percezione di sé come "inadeguata".

Controllare il telefono del suo compagno può essere stato un tentativo di dare forma alle sue paure, ma ciò che emerge chiaramente è che questo comportamento non riflette una mancanza di fiducia in lui, bensì un bisogno di trovare risposte alle insicurezze che prova verso sé stessa. La sua reazione ai messaggi innocui lo conferma, perché il problema sembra radicato nella percezione di sé e nella difficoltà a gestire la paura di non essere "abbastanza".

Un punto fondamentale è la relazione con il suo compagno. Lui sembra dimostrare comprensione e vicinanza, nonostante i conflitti. Questo potrebbe rappresentare una base su cui lavorare, non solo per rafforzare la relazione ma anche per imparare a vedere sé stessa attraverso occhi meno critici.

Il percorso per uscire da questo "tunnel" potrebbe iniziare dalla volontà di prendersi cura di sé e delle sue emozioni. Un supporto psicologico potrebbe aiutarla a esplorare queste dinamiche, comprendere le radici del suo malessere e sviluppare strumenti per gestire l'ansia, la rabbia e l'autocritica. Inoltre, le permetterebbe di ritrovare un senso di equilibrio e di lavorare sull’autostima, riscoprendo chi è realmente al di là delle emozioni negative che la stanno offuscando.

Se lo desidera, io sono disponibile per aiutarla in questo percorso. Il suo desiderio di migliorare è già un segnale forte della sua forza interiore, e con il giusto supporto potrebbe davvero ritrovare serenità e fiducia in sé stessa.

Un caro saluto.
Buonasera, prima di tutto desidero dirle che sento molta comprensione per la sua situazione, che appare complessa e piena di emozioni contrastanti. Capisco che stia attraversando un periodo molto difficile, in cui insicurezza, stress, e rabbia sembrano prevalere. A volte, quando ci sentiamo sopraffatti, possiamo essere travolti da emozioni negative che ci portano a dubitare di noi stessi e a percepirci in modo molto severo. Le sue sensazioni di colpa e la percezione di non meritare il bene che le viene dato sono sentimenti che molte persone provano in momenti di difficoltà, ma è importante riconoscere che questi pensieri non riflettono necessariamente la realtà.

Il fatto che abbia controllato il telefono del suo ragazzo è una reazione comprensibile quando ci si sente insicuri e ansiosi, ma è anche un segno di quanto sia in difficoltà nel gestire queste emozioni. Il controllo può diventare un modo per cercare di alleviare la paura, ma alla lunga tende a minare la fiducia e a peggiorare la situazione. È chiaro che lei ha un grande senso di colpa per quanto è successo, ma è altrettanto importante riconoscere che ognuno di noi ha dei limiti emotivi e che, a volte, reagiamo a situazioni di stress in modi che non sono ottimali.

La rabbia che descrive sembra essere un altro aspetto che sta influenzando la sua vita in modo significativo. La rabbia è una risposta naturale, ma quando diventa difficile da controllare, può portare a comportamenti che ci fanno sentire poi in colpa o che danneggiano le relazioni. Questo tipo di dinamiche emotive può essere esaminato con l’aiuto di un professionista, magari iniziando un percorso psicoterapeutico, dove può lavorare sul controllo delle emozioni e sulla gestione dello stress.

È chiaro che lei è preoccupata per la relazione, ma anche per la sua autostima. Si sente in colpa per il suo comportamento, ma allo stesso tempo si sta autoaccusando di non meritare amore. Questa spirale di pensieri negativi rischia di acutizzare il malessere e di impedirle di vedere la situazione con maggiore lucidità. Potrebbe essere utile, con il tempo, lavorare anche su un'autocomprensione più profonda, imparando a trattarsi con più gentilezza e compassione.

Il fatto che lei dica di non sapere chi è più potrebbe indicare una fase di disorientamento e di crisi identitaria, che a volte si verifica in momenti di forte stress o quando ci si sente inadeguati. Le sue difficoltà non la definiscono come persona, ma sono momenti temporanei che possono essere affrontati con il giusto supporto.

Le suggerisco di non fare decisioni drastiche, come quella di allontanarsi dal suo ragazzo, senza prima riflettere più a fondo su ciò che sta vivendo e su cosa davvero la fa stare bene. Un percorso psicoterapeutico potrebbe aiutarla a rielaborare le sue emozioni, a migliorare la gestione dello stress e ad affrontare i conflitti in modo più sano, restituendo più serenità alla sua vita.

Le auguro di trovare la strada per comprendere meglio se stessa e la sua relazione, e di darsi la possibilità di crescere, imparando a gestire con maggiore serenità le sue emozioni.

Dott. Luca Vocino
Innanzitutto, voglio dirti che il fatto che tu stia esprimendo queste emozioni e cercando aiuto è un primo passo importante. Stai mostrando una grande consapevolezza di te stessa e del momento che stai attraversando, e questo è il punto di partenza per uscire da questo tunnel. Da quello che racconti, stai vivendo un periodo di forte stress, insicurezza e sovraccarico emotivo. Il lavoro impegnativo, i cambiamenti nel tuo corpo, la mancanza di tempo per te stessa e le tensioni nella relazione stanno contribuendo a una spirale di negatività che ti fa sentire intrappolata. È naturale che queste difficoltà influenzino la tua autostima e il tuo comportamento nelle relazioni, ma questo non significa che tu sia "un demone" o che non meriti amore e comprensione.
È normale sentirsi sopraffatti in momenti di grande cambiamento. Invece di combattere contro il senso di colpa o l’odio verso te stessa, prova a vedere queste emozioni come segnali: ti stanno indicando che hai bisogno di tempo e attenzione per te stessa. Anche se il lavoro è impegnativo, cerca di dedicare piccoli momenti alle cose che ti fanno stare bene, anche solo 10 minuti al giorno. Può essere una passeggiata, ascoltare musica, scrivere un diario o meditare. Questo può aiutarti a ricaricarti e gestire meglio la rabbia. Il tuo ragazzo sembra dimostrare comprensione e affetto per te, il che suggerisce che lui non ti vede come un "demone". Parlargli apertamente dei tuoi sentimenti, senza accusarti, potrebbe aiutarvi a rafforzare la connessione. Esprimere ciò che provi in modo vulnerabile spesso invita l’altro a fare lo stesso. Quando senti che “scatta qualcosa”, fermati per un momento. Pratica una pausa prima di reagire: fai un respiro profondo, esci dalla stanza se necessario, e solo dopo torna a esprimere ciò che provi. Imparare a canalizzare la rabbia richiede tempo, ma è possibile. Il controllo del telefono potrebbe essere un sintomo dell’insicurezza che senti. Non si tratta di giustificarti, ma di capire che non è un atto che definisce chi sei. Riconoscere l’errore e scusarti sinceramente con il tuo ragazzo è un modo per riparare, ma è altrettanto importante che tu lavori sull’autostima, così da non sentire il bisogno di cercare conferme in modi che poi generano conflitto.

Un percorso di terapia potrebbe offrirti uno spazio sicuro per esplorare questi sentimenti, capire meglio te stessa e apprendere strategie per gestire rabbia, insicurezza e senso di colpa. Non devi affrontare tutto questo da sola.
Se vuoi, possiamo parlare di un piano più specifico per aiutarti a ritrovare serenità e fiducia. Non sei sola in questo percorso.
Dott.ssa Agne Rumi
Comprendo che stia attraversando un periodo difficile, segnato da insicurezza, stress e rabbia, emozioni che sono comprensibili in una situazione di forte pressione. Tuttavia, è importante ricordare che non è corretto definirsi come una "persona cattiva" in base a ciò che sta vivendo. La consapevolezza che ha di sé è un passo positivo, sebbene il sentirsi in colpa possa appesantire ulteriormente la situazione. La rabbia incontrollata spesso nasce da stress accumulato o da difficoltà emotive non gestite. Il comportamento di controllare il telefono del suo ragazzo è un meccanismo comune quando ci si sente insicuri, ma può danneggiare la fiducia reciproca e peggiorare la situazione. È fondamentale lavorare sulla comunicazione e sulla fiducia nella relazione, senza farsi sopraffare da paura o gelosia. Dedicare tempo a se stessi, anche attraverso piccoli momenti di cura personale, può essere utile per migliorare l’autostima e ridurre la tensione. Se necessario, potrebbe essere utile cercare il supporto di un professionista per imparare a gestire le proprie emozioni e superare l’autocritica. Le emozioni che sta vivendo non definiscono chi è, e con il giusto supporto e pazienza, sarà possibile ritrovare un equilibrio. Se desidera un confronto, sono a disposizione.

Un caro saluto,
Dott.ssa Chiara Lisa Lovati
Buongiorno, e grazie per la sua condivisione. Quello che descrive è un periodo di forte stress e insicurezza, che sembra influire sia sul suo benessere personale che sulla relazione con il suo compagno. È importante riconoscere che emozioni come la rabbia, il senso di colpa e l'autocritica, se non gestite, possono alimentare un ciclo di insoddisfazione e conflitto. Tuttavia, è altrettanto significativo il fatto che lei sta riflettendo su ciò che accade e abbia il desiderio di migliorare.
Controllare il telefono del suo partner e sentirsi un “demone” per le sue reazioni sono espressioni del disagio che sta vivendo, più che un riflesso della sua reale natura. Il suo compagno sembra volerle stare accanto, ma per ritrovare l'equilibrio è fondamentale che lei si dedichi a sé stessa, lavorando su quei pensieri critici e sulle emozioni che la stanno sopraffacendo.
Le consiglio di rivolgersi a uno psicologo, preferibilmente esperto in gestione delle emozioni e autostima. Un percorso terapeutico potrà aiutarla a comprendere meglio le sue reazioni, a migliorare la comunicazione con il suo partner e, soprattutto, a riscoprire un rapporto positivo con sé stessa. Ritrovare benessere personale è il primo passo per costruire relazioni serene e appaganti.
Mi dispiace molto che lei stia vivendo un periodo così difficile e pieno di emozioni intense. La sua sofferenza e il suo senso di colpa emergono in modo molto chiaro dalle sue parole, e questo mi fa capire quanto lei tenga alla sua relazione e al suo benessere personale. È importante riconoscere che il fatto che si stia ponendo queste domande e che voglia uscire da questa situazione è un primo passo fondamentale verso il cambiamento. Quello che descrive (il sentirsi sopraffatta, lottare con l’insicurezza e la rabbia, e arrivare a comportamenti come controllare il telefono del suo ragazzo) sembra essere il risultato di una combinazione di stress, emozioni negative e una visione di sé molto critica. È come se lei vedesse solo i suoi errori e le sue difficoltà, e questo la spingesse a giudicarsi in modo estremamente severo. Voglio rassicurarla: non è sola in questo, e non è una persona "sbagliata". Sta vivendo un momento difficile che può essere affrontato con il giusto supporto e con strategie mirate. Dal punto di vista cognitivo-comportamentale, una delle prime cose su cui lavorare potrebbe essere il modo in cui lei interpreta e valuta sé stessa. Spesso, il senso di colpa e la rabbia verso sé stessi nascono da pensieri disfunzionali, come "sono un demone" o "non merito di essere amata". Questi pensieri non riflettono la realtà, ma tendono ad amplificare il disagio emotivo. Sarebbe utile imparare a identificare questi pensieri automatici negativi e a metterli in discussione, cercando di sostituirli con pensieri più equilibrati e realistici. Ad esempio, anziché dirsi "non valgo nulla", potrebbe iniziare a riconoscere che sta attraversando un momento complicato e che anche le persone migliori possono avere difficoltà. Un altro aspetto su cui lavorare è la gestione della rabbia. La rabbia non è sbagliata di per sé, ma il modo in cui si manifesta può essere problematico. Potrebbe essere utile esplorare cosa scatena la rabbia e imparare tecniche per gestirla in modo più funzionale, come la respirazione profonda, la tecnica dello STOP, o prendersi una pausa quando sente che sta per esplodere. Questi strumenti possono aiutarla a rispondere alle situazioni in modo più calmo e a mantenere il controllo. Infine, credo che sia importante per lei dedicare tempo a sé stessa, anche se il lavoro e gli impegni sembrano lasciarle poco spazio. Riprendere attività che le piacciono, anche in modo graduale, può aiutarla a ritrovare un senso di equilibrio e a sentirsi più centrata. Lavorare su sé stessa non significa essere egoista, ma prendersi cura di sé per essere più serena, anche nella relazione con il suo ragazzo. Mi sembra che il suo compagno tenga molto a lei e che sia disposto a starle vicino, ma è fondamentale che lei impari a vedere il valore che ha e che si dia il permesso di essere umana, con pregi e difetti come chiunque altro. Con un percorso terapeutico potrebbe acquisire strumenti concreti per affrontare queste difficoltà e riscoprire una visione più positiva di sé e delle sue relazioni. Non è sola in questo percorso, e ci sono risorse che possono aiutarla a sentirsi meglio. Resto a disposizione, Dott. Andrea Boggero
buonasera, le consiglio di fare un percorso di crescita personale se non altro per conoscere meglio se stessa e le sue emozioni per poi impare a gestirle.

Dott. Frqncesca Romana Casinghini
Buonasera, la situazione che descrivi è sicuramente molto faticosa e ti consiglio di prenderti cura di queste tue parti che ti svalutano in questo modo, rendendoti insicura e quel demone che vedi. Ti consiglio di iniziare un percorso terapeutico per dare la possibilità a te stessa di esprimere anche altre parti che magari in questo momento restano in ombra
Buongiorno, dal suo messaggio si legge un forte bisogno di comprendersi e di trovare un proprio equilibrio. Per prima cosa si può domandare da quando ha iniziato a sentirsi più nervosa, quale aspetto della vita che sta vivendo la sta mettendo più in difficoltà. Infatti ho l'impressione che questi comportamenti insicuri e rabbiosi, siano emersi solo negli ultimi tempi e se fosse così, sarebbe importante capire cosa le crea tutto questo disagio. Ad ogni modo, ritengo importante intraprendere un percorso psicologico che la aiuti a capire meglio se stessa e a gestire le emozioni più disfunzionali, per stare meglio lei, ma per curare anche la relazione con il suo ragazzo. Dott.ssa Anna Tosi
Buonasera grazie per esserti aperta così sinceramente. Prima di tutto, voglio dirti che quello che stai vivendo è molto comprensibile e non sei sola. Le emozioni che provi, come l' l'insicurezza, la rabbia e il senso di colpa, sono il riflesso di una situazione che ti sta creando molta sofferenza. Piuttosto, sono segnali che ci sono delle difficoltà emotive e relazionali da esplorare e affrontare 1 . Insicurezza e stress: Il tuo lavoro, le difficoltà con il tuo corpo e la sensazione di non riuscire a dedicarti a te stesso sono sicuramente fattori che contribuiscono al tuo malessere. Quando ci si sente sopraffatti e non si trova tempo per le proprie esigenze, è facile sentirsi distanti da sé stessi e dagli altri. L'insicurezza che provi potrebbe essere legata proprio a questa sensazione di non avere il controllo sulla tua vita e sul tuo benessere Lavorare sul "prendersi cura di sé" è fondamentale. Le consiglio un supporto psicologico se vuole può controllare la mia agenda e prendere un'appuntamento.
Cordiali Saluti
Dott.ssa Labriola Chiara Rita
Mi dispiace molto che ti stia sentendo così, sembra che tu stia affrontando una montagna di emozioni difficili da gestire. La rabbia, l'insicurezza e la paura di fare del male agli altri possono essere opprimenti, ma è importante ricordare che anche i momenti più bui sono parte di un processo di crescita. Non sei un "demone", ma una persona che sta vivendo una fase complicata e che ha bisogno di supporto. Parlare apertamente con il tuo ragazzo dei tuoi sentimenti, senza giudicarti troppo, potrebbe aiutarvi a capire insieme come affrontare questo periodo. Se ti senti sopraffatta, prendere un po' di tempo per te stessa o chiedere aiuto a un professionista potrebbe davvero fare la differenza. Sei degna di amore e comprensione, ma prima di tutto, prova ad essere gentile con te stessa.

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