Ho avuto due terapeute nel corso degli anni e in particolare mi è parso che entrambe si fossero affe

16 risposte
Ho avuto due terapeute nel corso degli anni e in particolare mi è parso che entrambe si fossero affezionate particolarmente a me, lo notavo quando ad esempio gli obbiettivi terapeutici non andavano avanti l'ultima che ho avuto in un certo periodo ha provato rabbia nei miei confronti o in generale sentivo che nel momento in cui la terapia andava avanti lei fosse particolarmente felice e attaccata a me . Adesso non so spiegarlo bene ma durante le sedute sentivo che ci fosse affetto nei miei confronti e sintonia. Per questo mi chiedevo se adesso,conclusa la terapia effettivamente certi pazienti rimangano impressi più di altri.
Salve, certi pazienti hanno bisogno di un rapporto caloroso col loro terapeuta per affrontare meglio il loro problema, altri funzionano meglio se il loro terapeuta é più "freddo* e distaccato.
Lei aveva probabilmente bisogno di un rapporto coinvolgente.
Un abbraccio" caloroso"

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Gentile utente di mio dottore,

per uno psicoterapeuta tutti i suoi pazienti sono importanti. L'affettività è una componente della relazione terapeutica, e ciò che lei ha avvertito accade molto spesso nelle psicoterapie. In fondo il cambiamento avviene proprio grazie alla alleanza terapeutica che viene a crearsi tra paziente e specialista.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Gentile utente, è normale che certi pazienti restino più impressi di altri in quanto se è vero che il paziente porta autenticamente se stesso, questo vale anche per il terapeuta. La relazione terapeutica è una relazione umana a tutti gli effetti all'interno della quale oltre alla parte più esplicita caratterizzata dalla definizione dei ruoli e condivisione degli obiettivi coesiste una dimensione affettiva costituita da calore, fiducia e rispetto. La cura passa anche attraverso questi ultimi elementi.
Come ogni relazione può non esserci sempre la percezione di una completa sintonizzazzone tra i membri e magari momenti in cui il paziente sperimenta una delusione o un mancato soddisfacimento di alcuni bisogni. L'aspetto peculiare della relazione terapeutica è che ci si può dare la possibilità di vedere insieme queste fratture relazionali, attraversare un conflitto e scoprire un nuovo modo di stare insieme progredendo al contempo negli obiettivi di cura.
Buongiorno caro,
sicuramente la vicinanza, il calore e la sintonia sono elementi (non gli unici) che contraddistinguono la relazione terapeutica. In base ai bisogni del paziente è importante bilanciare bene tutti gli aspetti della relazione, dal momento che c'è chi riceve maggiore beneficio da una relazione basata più sull'accudimento e chi, invece da una relazione terapeutica basata più sulla cooperazione.
Un caro saluto, Dott.ssa Cristiana Coco.
Buongiorno, mi colpisce molto il suo quesito. Come mai si sta facendo questa domanda?
Buongiorno,
Certo alcuni pazienti rimangono più impressi di altri.
Ma detto ciò, mi sembra di intuire dalle sue parole, che nonostante sia conclusa la terapia, lei abbia bisogno di sapere/ confermare attraverso questa domanda qui formulata, che conservi ancora un posto nella mente della sua terapeuta.
Com'è andata la conclusione della vostra terapia? Come sta ora che non svolge terapia?
Buonasera, avrebbe dovuto assolutamente parlare con la sua terapeuta di queste sue sensazioni, sarebbe stato molto utile alla terapia stessa e ai progressi. Detto ciò, tutti i pazienti ricevono lo stesso servizio da parte di noi professionisti. Spero di esserle stata utile. Rimango a disposizione per eventuali consulti, anche online.
I.L.
Gentile utente, certamente alcuni pazienti restano più impressi di altri, dipende da ciò che si è costruito nella relazione terapeutica e dal tipo di relazione di cui aveva bisogno il paziente. Ma perché questa domanda? Cerchi di darsi una risposta considerando emozioni e pensieri che ne stanno dietro.
Un caro saluto
Dott.ssa Miculian
Gentile utente,
obiettivo principale di ogni terapeuta è fornire un ambiente sicuro e terapeutico in cui si possano esplorare le proprie emozioni, le proprie esperienze e lavorare sui propri obiettivi.
È importante tenere presente che gli psicoterapeuti hanno una formazione approfondita che include l'apprendimento di tecniche per gestire le proprie emozioni e stabilire un confine chiaro tra la relazione terapeutica e le loro emozioni personali. Il loro ruolo è quello di sostenere il paziente e il suo processo di guarigione senza creare dipendenza emotiva o favoritismi.
Se ha delle preoccupazioni specifiche riguardo a questa situazione, potrebbe essere utile esprimere i suoi sentimenti direttamente al suo psicoterapeuta.
Cari Saluti
Buongiorno,
Sicuramente i terapeuti non sono tutti uguali, ci sono que più emotivi rispetto ad altri che si pongono in maniera più distaccata.
Per ognuno di noi resta sempre qualcosa che ci ha colpito più di qualcos'altro.Questo vale anche per i clienti.
Cordiali saluti
Dott.ssa Laura Francesca Bambara
Salve, credo di ricordare che lei abbia posto altre volte la stessa domanda. Lo psicologo è un professionista a cui sta a cuore il proprio paziente e per questo motivo utilizza l'approccio che a suo giudizio è il più opportuno per ogni singolo caso. Tutti i pazienti sono importanti e tutti hanno bisogno della stessa cura e attenzione. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Buongiorno, il legame che si costruisce in terapia è una relazione complessa sia per l'intimità che si viene a creare sia per le emozioni ed i sentimenti che coinvolgono entrambi: si parla di transfert e di controtransfert; il primo del paziente nei confronti del terapeuta ed il secondo del terapeuta nei confronti del paziente. Nella terapia riuscire a riconoscere le dinamiche transferali ed utilizzarle a beneficio del paziente non è semplice e spesso caratterizza la buona riuscita del percorso stesso.
La complessità della relazione è data tuttavia anche dal principio base del percorso psicologico ovvero dal carattere contrattuale della relazione. Se la sua domanda sottende il bisogno di trovare conferma della sua unicità come paziente: "rimanere più impressi rispetto ad altri" mi viene da chiederle quanto questo sia importante per lei.
Come terapeuta posso risponderle che ogni persona, con la sua storia, le sue esperienze, le sue emozioni e soprattutto con la fiducia che mostra mi colpisce profondamente ed entra a far parte dei miei pensieri anche a distanza di anni dopo la chiusura del percorso. Un caro saluto, Maria dottoressa Zaupa, disponibile anche on line.
Sicuramente va sfatato il mito per cui il terapeuta è un oggetto impassibile e privo di emozioni. é normale che il terapeuta dunque provi a sua volta emozioni e pensieri in risposta alle emozioni e pensieri che per primo il paziente proietta sul terapeuta.
Interessante però il fatto che tu appaia così sensibile a ciò, sarebbe sicuramente molto interessante da portare come tema da discutere in seduta.

Sperando di averti dato dei giusti spunti di riflessione,
Dott.ssa Elisa Folliero
Buonasera, la terapia è stata conclusa o l'ha interrotta? Come mai ha bisogno di sapere che posto occupa nel cuore e nella mente della sua terapeuta? In ogni caso non dubiti dell'affetto che ha sentito, le relazioni di psicoterapia sono fatte soprattutto di calore.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buongiorno! Sembra che abbia "concluso" le terapie con vissuti e sensazioni che sono rimaste indigeste. Mi chiedo e Le chiedo come avete affrontato la conclusione del percorso? Si è trattato di una scelta condivisa all'interno della relazione terapeutica? Vi siete presi tutto il tempo necessario per elaborare i vissuti separativi? Forse, c'è ancora molta strada da fare. Buon viaggio
Buongiorno, è normale che si sviluppi un legame emotivo tra terapeuta e paziente durante la terapia. Anche se alcuni pazienti possono lasciare un'impressione più duratura, ciò non implica un trattamento preferenziale durante la terapia stessa. Cordiali Saluti

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