Ho 68 anni, e da anni il mio intestino è molto irritabile con prevalenza di impellenti scariche diar
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Ho 68 anni, e da anni il mio intestino è molto irritabile con prevalenza di impellenti scariche diarroiche che mi condizionano la giornata. Ultimamente la mia alimentazione è "monotona", ma ho voglia di cambiare. Sono intollerante al latte per cui acquisto alimenti senza lattosio e ho provato a diminuire (non escludere) il glutine assumendo talvolta riso e farina di riso. Vorrei sapere quali alimenti posso mangiare tranquillamente e quali è meglio che io eviti. Grazie
Gentile utente, non esistono cure specifiche per la sindrome dell'intestino irritabile nè una dieta adatta a tutti, ma alcuni accorgimenti possono aiutare. Ha fatto bene ad eliminare il lattosio e dovrebbe tenere un diario alimentare in modo da scoprire altri alimenti che per ora non sono tollerati, mettendo in relazione la loro assunzione con i disturbi che avverte. Deve cercare di mangiare cibi preparati in casa, con ingredienti freschi. Deve svolgere una regolare e leggera attività fisica, cercando di rilassarsi il più possibile e ripristinare la sua flora batterica con l'assunzione di opportuni probiotici. Eviti di saltare i pasti, di mangiare in fretta e con orari non regolari. Dal momento che ha la diarrea, eviti di mangiare più di 3 porzioni di frutta al giorno, i cibi ricchi di fibre come i cereali integrali e i prodotti contenenti sorbitolo (un dolcificante). Ovviamente questi sono consigli generici, per avere una dieta personalizzata, si rivolga ad un nutrizionista. Buona giornata
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la sindrome dell'intestino irritabile ha un'origine multifattoriale, può dipendere da cause organiche e/o cause psicologiche; la diagnosi dunque non è sempre agevole e deriva da un criterio di esclusione. Considerata la severità dei sintomi che lei descrive credo che sia meritevole un approfondimento diagnostico: per esempio un test diagnostico per la celiachia(si esegue con un prelievo di sangue)potrebbe essere utile fare una colonscopia e alcuni accertamenti ematici per valutare gli indici nutrizionali e di infiammazione.Inoltre mi sembra utile rammentare che alcuni farmaci possono interferire col normale sviluppo della flora microbica che popola e mantiene sano il nostro intestino ( per esempio i comuni inibitori di pompa, altrimenti detti protettori gastrici)e anche lo zucchero( e i vari dolcificanti)possono alterare il nostro microbiota. I consigli nutrizionali che ne possono derivare sono perciò assai specifici e molto personalizzati. Un dietologo sarà poi in grado di darle le informazioni più corrette e adeguate al suo specifico caso.
Se non eseguiti, esegua i dovuti approfondimenti diagnostici con un gastroenterologo.
Una volta confermata la diagnosi di sindrome del colon irritabile, si deve rivolgere ad un nutrizionista che la possa aiutare a disegnare un piano alimentare strutturato per lei.
Una volta confermata la diagnosi di sindrome del colon irritabile, si deve rivolgere ad un nutrizionista che la possa aiutare a disegnare un piano alimentare strutturato per lei.
Gentile signora, se le hanno diagnosticato la sindrome del colon irritabile le consiglio di provare con una dieta a basso contenuto di FODMAPs che nel 70% dei casi riesce ad alleviare i disturbi legati a questa condizione. Per seguire tale dieta deve però rivolgersi a un nutrizionista esperto in questo campo.
Gentile utente, la sindrome dell'intestino irritabile può essere causata da fattori molti diversi fra di solo. Prima di individuare una dietoterapia adeguata al suo caso è opportuno che prima vengano effettuati accertamenti diagnostici con il gastroenterologo. Ad ogni modo se lei è intollerante al lattosio fa certamente bene a limitarlo nella propria dieta tuttavia non vedo perché eliminare il glutine. Non vi sono evidenze che nei soggetti non intolleranti al glutine una dieta che ne sia priva porti alcun beneficio.
salve, per intestino irritabile sarebbe bene iniziare in prima battuta fare un diario alimentare preciso e dettagliato, successivamente utilizzare ceppi di fermenti lattici adeguati, e poi infine se la situazione non migliora, procedere con gli esami diagnostici del caso!
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