Ho 63 anni, tre mesi fa ho avuto alcuni episodi di lipotimia ed una breve sincope che attribuivo a d
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Ho 63 anni, tre mesi fa ho avuto alcuni episodi di lipotimia ed una breve sincope che attribuivo a dolori cervicali, che ho tuttora...il medico ha riscontrato però un battito piuttosto lento e, dopo aver sostituito il nebivololo che prendevo per ipertensione, mi ha fatto effettuare ecg ed ecocardiogramma (normali) e 4 holter 24h distanziati di un mese che hanno sempre riscontrato numerose pause sinusali max 5 secondi, sia diurne che notturne, tutte asintomatiche. I cardiologi consultati propendono per installazione di pacemaker, io vorrei evitarlo. Se procrastinassi l'intervento, quali rischi correrei? Ad oggi non ho più avuto sintomi dopo quelli iniziali "sotto nebivololo".
Buonasera, in caso di assenza di sintomi l'indicazione ad impianto di pacemaker si ha se le pause superano i 6 secondi.
Probabilmente i sintomi avuti in precedenza erano legati alla terapia con nebivololo, che di suo oltre a controllare la pressione partecipa anche a ridurre i battiti cardiaci.
Anzi tutto è importante escludere tutte le cause secondarie di bradicardia, una volta fatto ciò, potrebbe essere consigliato l'impianto del pacemaker. Rimandare l'intervento la potrebbe esporre a rischi crescenti con il tempo, soprattutto se le pause diventano più lunghe.
Anche se ad oggi i sintomi sono scomparsi, le pause possono peggiorare, e il rischio di svenimento (sincope) potrebbe riaffacciarsi.
Se decide di procrastinare l'impianto del pacemaker, dovrebbe effettuare dei follow-up cardiologici ristretti, con ECG Holter regolari e monitoraggio dei sintomi per intervenire immediatamente se la situazione dovesse peggiorare.
Probabilmente i sintomi avuti in precedenza erano legati alla terapia con nebivololo, che di suo oltre a controllare la pressione partecipa anche a ridurre i battiti cardiaci.
Anzi tutto è importante escludere tutte le cause secondarie di bradicardia, una volta fatto ciò, potrebbe essere consigliato l'impianto del pacemaker. Rimandare l'intervento la potrebbe esporre a rischi crescenti con il tempo, soprattutto se le pause diventano più lunghe.
Anche se ad oggi i sintomi sono scomparsi, le pause possono peggiorare, e il rischio di svenimento (sincope) potrebbe riaffacciarsi.
Se decide di procrastinare l'impianto del pacemaker, dovrebbe effettuare dei follow-up cardiologici ristretti, con ECG Holter regolari e monitoraggio dei sintomi per intervenire immediatamente se la situazione dovesse peggiorare.
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