Ho 51 anni, in passato sono stata in trattamento farmacologico con Paroxetina e successivamente con

20 risposte
Ho 51 anni, in passato sono stata in trattamento farmacologico con Paroxetina e successivamente con Venlafaxina. Ho sempre attraversato periodi in cui mi sentivo particolarmente apatica che sono riuscita a superare impegnandomi in differenti attività (lavoro, studi universitari, famiglia, attività sportiva....dei figli). Ultimamente ho forte difficoltà ad alzarmi, ho difficoltà a fare quasiasi cosa perchè mi sento stanca e spossata. Ho pensato fosse una stanchezza dovuta a carenze di potassio e magnesio per cui sto prendendo degli integratori. Che altro posso fare? Questa mia "apatia" ovviamente si sta ripercuotendo sui miei figli. Grazie
Gentile Utente,
E' importante discriminare se l'apatia che sta attraversando sia dovuta a fattori organici o meno. Un confronto con il suo medico di base rispetto l'eventuale mancanza di sali minerali è un buon punto di partenza, ma la familiarità che ha con questi periodi porta a pensare che ci sia altro che li alimenta e che ciclicamente li porta a ripresentarsi. Ha già una terapia farmacologica alle spalle, le consiglierei di affiancarvi oggi un consulto psicologico ed eventualmente un percorso terapeutico, con il quale intervenire in modo più diretto su una difficoltà che forse negli anni è stata solo "tamponata". Un caro augurio di buona fortuna

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Buongiorno, l'apatia di cui parla andrebbe contestualizzata nella sua vita per capire in che momenti è arrivata. Bisognerebbe anche capire qual è stata la costante nei periodi in cui si è sentita apatica. La sua preoccupazione riguardo ai figli è più che comprensibile. L'unico consiglio che le posso dare è di prendere in considerazione l'idea di confrontarsi con un terapeuta per approfondire il momento e capire come gestirlo in modo migliore. Qualora volesse, mi può contattare. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini
Gentile utente, sarebbe importante capire cosa racchiude per lei il termine"apatia", come si attiva, a difendere o ad aggredire qualcosa. Forse in passato si è concentrata molto sul fare, sul riempire un vuoto, a questo punto della sua vita potrebbe prendersi il tempo di guardarci dentro. Pensi ad intraprendere una psicoterapia, potrebbe essere una buona opportunità.
Un caro saluto,
MG
Gentile sig.ra,
dopo l’esclusione di fattori organici, è importante cercare di capire la natura della sua ‘apatia’ per poter intervenire in modo adeguato. Stanchezza . debolezza fisica e mentale potrebbero essere la punta di un iceberg di qualcosa di più profondo, sono delle risposte del corpo a qualcosa che sta accadendo . Se tale condizione si protrae nel tempo, potrebbe comportare una valutazione secondaria negativa da parte sua che la potrebbe far sentire debole, incapace di reagire e sbagliata. Queste considerazioni aumentano ulteriormente i sintomi descritti, portando ad un circolo vizioso che si autoalimenta Fare un percorso con un professionista la porterà ad avere più consapevolezza a comprendere il senso più profondo di ciò che sta le sta accadendo. Sono disponibile ad affrontare con lei la problematica descritta e a darle ulteriori chiarimenti. Non esiti a contattarmi.
Un caro saluto Dr.ssa Mariagrazia Di Cello
Gentile signora, sembra che questa situazione in cui si trova sia parte della sua vita da molto tempo. I farmaci possono essere di aiuto ma curano solo la parte più superficiale del problema, lo attutiscono, ma non ne eliminano la causa. Lei mi dice che ha sempre affrontato le situazioni impegnandosi molto nelle cose, questa è un'ottima risorsa, fa di lei una persona dinamica e tenace, quindi si potrebbe partire da questo suo punto di forza per poi approfondire i motivi che l'hanno portata a sentirsi "stanca" e "spossata". Se è interessata possiamo sentirci anche solo per una consulenza on line. Buona giornata. Dott.ssa Valentina Loforese
Salve, le consiglio di affrontare questa sua apatia in un percorso di psicoterapia, al fine di trovare le risposte che cerca.
Per quanto riguarda i farmaci chieda sempre al suo medico di fiducia.
Buona serata.
Dott. Fiori
Salve, da quello che riporta la situazione che sta vivendo è un qualcosa che ricorre nella sua vita. Sarebbe utile approfondirla, capire in che modo e in quale contesto inizia a sperimentare questa "apatia", se ci sono delle similitudini tra un episodio e l'altro. Impegnarsi nelle diverse attività, come ha fatto, è una strategia che aiuta a non alimentare ulteriormente questo stato di apatia, ma un percorso psicologico la aiuterebbe a comprendere cosa sta accadendo e a trovare ulteriori strategie per affrontarlo e gestirlo a lungo termine. Un saluto, dott.ssa Beatrice Aisa
Buonasera, la terapia farmacologica sicuramente la può aiutare ad affrontare e superare questi periodi che sembrano caratterizzati da sintomi depressivi. Sicuramente anche dei fattori organici e fisiologici possono contribuire alla sensazione di apatia e spossatezza, ma dal momento che ha vissuto già periodi simili nel passato, credo che affiancare la terapia farmacologica a un percorso psicoterapeutico potrebbe aiutarla a riconoscerli e gestirli meglio, acquisendo una maggiore consapevolezza di sé e dell'origine dei vissuti depressivi. Un caro saluto,
Dott.ssa Anna Maria Gioia
Buongiorno, non ha mai preso in considerazione la possibilità di un percorso psicoterapeutico? Il terapeuta la aiuterà ad approfondire e a gestire meglio il senso della sua stanchezza e apatia che vanno ad acuire quello che sembra essere uno stato depressivo. Un caro saluto Dr.ssa Claudia Sposini
Gentile Sig.ra, come le hanno suggerito i colleghi sopra, è necessario escludere eventuali cause organiche che la potrebbero portare a sentirsi stanca e spossata. Avendo riferito, però, che in passato ha seguito una terapia psicofarmacologica e sentendo io da parte sua una certa preoccupazione perché il suo comportamento si sta riversando sui suoi figli, le consiglio di ascoltare il parere di uno Psicologo che saprà indirizzarla al meglio per risolvere le sue difficoltà. Un cordiale saluto, rimango a disposizione.
Dott.ssa AM Coniglio
Buonasera, una volta escluse cause organiche per questa sua apatia se persiste potrebbe intraprendere un percorso psicoterapeutico che di certo l'aiuterà a risolvere questo suo difficile momento. per qualsiasi informazione resto a sua disposizione . cordiali saluti
Buonasera, se ha dubbi su alcuni valori fisiologici che possano essere in qualche modo alterati consulti il medico di base per fare uno screening generale. Affinché possa anche tranquillizzarsi rispetto ad eventuali valori organici.
Il suo racconto sembra però sottolineare (anche) difficoltà di ordine psichico per le quali sarebbe utile consultare uno psicoterapeuta. Trovare un senso al nostro malessere è sempre un buon primo passo per recuperare energie e sprint, per vivere in sinergia con noi stessi e i nostri cari. Un caro saluto Dottsa Elisa Galantini
Buongiorno, sia il corpo che la mente sembrano denotare nella stanchezza e apatia una possibile tendenza depressiva. In questo caso oltre al supporto farmacologico è bene individuare le cause e restituire a lei i suoi talenti che erano presenti in passato.
Saluti
Dr. Gianpietro Rossi
Gentile utente, se non ha mai preso in considerazione in passato la possibilità di approfondire quegli aspetti che l'avevano portata a richiedere un sostegno farmacologico, forse questo potrebbe essere il momento giusto. Una volta escluse le eventuali cause organiche, sarebbe opportuno interrogarsi sul valore e sul significato che questo sintomo - l'apatia - può acquisire nell'ambito del suo specifico ed unico percorso di vita. Resto a sua disposizione per eventuali chiarimenti. Un caro saluto
Buongiorno. Le consiglierei di rivolgersi ad uno psichiatra per valutare con lui se vale la pena ricominciare un trattamento farmacologico; contemporaneamente può rivolgersi ad uno psicologo, per iniziare un percorso che possa aiutarla a gestire la sintomatologia depressiva e imparare tecniche e strumenti per stare meglio. Le consiglio di non aspettare ancora, ma di inziare al più presto questo percorso per ritrovare la serenità che si merita.
Buona fortuna!
Buonasera,
si consulti con il medico che le ha prescritto la terapia farmacologica.
Un saluto,
MMM
Salve, mi spiace per la situazione ed il disagio espresso. Per quanto riguarda i farmaci, ritengo che la soluzione migliore sia esporre la questione al medico prescrivente.
A mio avviso, oltre al farmaco, è essenziale intraprendere un percorso psicologico volto a indentificare cause e fattori di mantenimento dei suoi sintomi, aspetti che il farmaco, da solo, non può trattare.
Cordialmente, dott. FDL
Buongiorno,
dalle sue parole mi arriva la fatica che sta provando e vivendo. E mi dispiace molto per la sua sofferenza.
Possono essere tanti i motivi di questa apatia che sente più forte ultimamente, ma proprio perché dice di averne già sofferto in passato e che ora le causano particolare sofferenza e disagio (anche a livello familiare), mi sento di consigliarle di contattare uno psicologo.
Durante il colloquio psicologico avrà la possibilità di approfondire come si sente, come sono andate le cose in questi anni e come stanno andando ora, per cercare di capire come poter fare per stare meglio.
Per qualsiasi cosa, sono disponibile.
Un saluto affettuoso,
Dott.ssa Alice Carbone
Buona sera, in situazioni di forte disagio nonchè durature nel tempo sarebbe importante rivolgersi ad uno specialista per poter meglio comprendere ed elaborare questa sua problemtica. Preferibilmente le consiglierei di rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta così che possa intraprendere un percorso di terapia anche in videochiamata WhatsApp. Cordiali saluti, Dott.ssa Beatrice Planas. Psicologa psicoterapeuta per consulenze online
Buongiorno, per quanto riguarda i farmaci i loro effetti ti consiglio di rivolgersi al medico che gli ha prescritti. Nei disagi che manifestano sintomi ansiogeni è consigliabile associare alla terapia farmacologica un percorso psicologico con un professionista. Le consiglio di intraprendere un percorso con un professionista al fine di valutare i fattori scatenanti del disagio che vive ( da quanto tempo si manifesta c’è stata una particolare situazione un particolare pensiero che lo ha innescato?) fattori di mantenimento (in quali stazioni si manifesta questo disagio? Quali pensieri ho in quel momento? Quali conseguenze teme che potrebbero accadere?)
Un percorso con un professionista può aiutarla a comprendere meglio il suo disagio Ed affrontarlo nel miglior modo possibile. Cordiali saluti Dottor Luca Ferretti

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