Ho 47 anni. Sono relativamente attiva e finora non avevo accusato particolari problemi. Da circa u
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Ho 47 anni. Sono relativamente attiva e finora non avevo accusato particolari problemi.
Da circa un mese ho dolore all’inguine e alla parte anteriore alta della coscia destra. Ho effettuato una radiografia e un’ecografia da cui è risultato rispettivamente “procidenza del margine cotiloideo superiore con calcificazione del labbro a destra” e “presenza di modesto versamento articolare coxo-femorale, non evidenti immagini di ernie, regolari le entesi”.
Successivamente dall’analisi della RX mi è stato detto che ho la coxa valga bilaterale, mi è stato detto di interrompere ogni terapia con antinfiammatori perché inutile, di continuare con le normali attività perché la cosa non comporta peggioramenti, e di applicare del ghiaccio. Tutto ciò in prospettiva dell’unica soluzione possibile, cioè l’impianto di una protesi all’anca, rimandata a controlli successivi (il primo dopo venti giorni).
Intanto il dolore aumenta molto col movimento e dopo un po’ non mi rende possibile svolgere attività come camminare o guidare, quindi non mi è possibile recarmi a lavoro. L’applicazione del ghiaccio non sembra recare benefici.
Non è possibile effettuare alcuna terapia che mi permetta almeno di riprendere una moderata attività?
Inoltre, il radiologo non mi ha descritto una situazione di artrosi in atto, ma solo una prospettiva futura ancorché prossima. Non è possibile fare nulla che rimandi la necessità dell’impianto di una protesi?
Ringrazio per ogni risposta.
Da circa un mese ho dolore all’inguine e alla parte anteriore alta della coscia destra. Ho effettuato una radiografia e un’ecografia da cui è risultato rispettivamente “procidenza del margine cotiloideo superiore con calcificazione del labbro a destra” e “presenza di modesto versamento articolare coxo-femorale, non evidenti immagini di ernie, regolari le entesi”.
Successivamente dall’analisi della RX mi è stato detto che ho la coxa valga bilaterale, mi è stato detto di interrompere ogni terapia con antinfiammatori perché inutile, di continuare con le normali attività perché la cosa non comporta peggioramenti, e di applicare del ghiaccio. Tutto ciò in prospettiva dell’unica soluzione possibile, cioè l’impianto di una protesi all’anca, rimandata a controlli successivi (il primo dopo venti giorni).
Intanto il dolore aumenta molto col movimento e dopo un po’ non mi rende possibile svolgere attività come camminare o guidare, quindi non mi è possibile recarmi a lavoro. L’applicazione del ghiaccio non sembra recare benefici.
Non è possibile effettuare alcuna terapia che mi permetta almeno di riprendere una moderata attività?
Inoltre, il radiologo non mi ha descritto una situazione di artrosi in atto, ma solo una prospettiva futura ancorché prossima. Non è possibile fare nulla che rimandi la necessità dell’impianto di una protesi?
Ringrazio per ogni risposta.
Buongiorno
Comprendo pienamente le sue perplessità riguardo alla diagnosi e al trattamento che le sono state proposte. Purtroppo però il radiologo non è un ortopedico, e non si operano solo le radiografie, ma i pazienti. per questo si deve capire clinicamente quale livello di compromissione della motilità e dolore lei abbia.
Saluti
Comprendo pienamente le sue perplessità riguardo alla diagnosi e al trattamento che le sono state proposte. Purtroppo però il radiologo non è un ortopedico, e non si operano solo le radiografie, ma i pazienti. per questo si deve capire clinicamente quale livello di compromissione della motilità e dolore lei abbia.
Saluti
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difficile dare una risposta sulla base dei suoi soli dati. Dovrebbe fare una visita meglio e, unica possiibilità alternativa, potrebbe essere eseguire una valutazione di artroscopia d'anca (solo casi particolari possono trarre giovamento dalla metodica).
Buongiorno,
la diagnosi radiologica va necessariamente correlata con la clinica, l'età e il livello di attività del paziente.
La protesi deve essere l'estrema ratio al fallimento delle terapie conservative.
Dovrebbe prendere prima di tutto in considerazione una terapia farmacologia adeguata ed eventualmente una terapia viscosupplementativa con infiltrazioni di acido ialuronico ecoguidate all'anca.
la diagnosi radiologica va necessariamente correlata con la clinica, l'età e il livello di attività del paziente.
La protesi deve essere l'estrema ratio al fallimento delle terapie conservative.
Dovrebbe prendere prima di tutto in considerazione una terapia farmacologia adeguata ed eventualmente una terapia viscosupplementativa con infiltrazioni di acido ialuronico ecoguidate all'anca.
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