Ho 43anni e circa 20anni fa ho subito ablazione trans catetere per episodi frequenti e persistenti di t.p.s.v. , fibrillazioni atriali

7 risposte
Ho 43anni e circa 20anni fa ho subito ablazione trans catetere per episodi frequenti e persistenti di(t.p.s.v. ,fibrillazioni atriali ...) diagnosticatomi come fenomeni congeniti. Da allora ad oggi dopo l'intervento non ho più avuto quegli episodi cosi fastidiosi e duraturi, con battiti che raggiungevano i 230-260 pulsazioni al minuto, anche per parecchie ore ove venivo precauzionalmente ricoverato e trattato con medicinali specifici. Negli ultimi due mesi pero mi sono accorto che ho avute due episodi simili ai precedenti qui sopra menzionati, con durata e frequenza nettamente inferiore degli episodi di 20anni fa. Quindi le chiedo come debbo comportarmi e se debbo rivolgermi in qualche struttura medica per approfondire di nuovo la mia condizione.
La cosa ideale sarebbe poter effettuare la registrazione ECG durante gli episodi aritmici (quindi recarsi immediatamente in PS), così da poter intraprendere il percorso terapeutico migliore (terapia medica o nuova ablazione). Qualora non possibile, si potrebbe programmare Holter ECG delle 24 ore o, ancor meglio, dei 7 giorni.

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probabilmente sono fibrillazioni atriali o tachicardie atriali postablazione.
Se dura a lungo si rechi nel piu vicino PS nella speranza che la facciano entrare immediatamente. In altetnativa si procuri un dispositivo palmare di registrazione immediata dell'ecg tipo Smart Cardio o similari (costano circa 150 euro e le rimane a vita). la app si scarica gratuitamente sul suo smart phone. Registri la aritmia quando la avverte e la invii al suo cardiologo di fiducia via email. Questo é il modo più semplice. Saluti.
È importante documentare di che aritmie si tratta... Prima di pensare poi a terapie farmacologiche od ablative.. Vi sono vari modi per documentare.
1) se l aritmia è pressoché quotidiana holter classico
2) se l aritmia è a cadenza mensile loop recorder esterno
3) se l aritmia è rara loop recorder impiantabile (ora sono di dimensioni ridottissime come un microchip) iniettabili con una siringa che non necessitano di ricovero).
Senz’altro si! Si faccia rivalutare dove ha subito la prima ablazione
Buongiorno, da quello che scrive suppongo abbia subito l'ablazione di una via anomala, per cui, se gli episodi di tachicardia si ripresentassero, sarebbe opportuno riuscire a documentarli e farsi quindi rivalutare in ambito specialistico elettrofisiologico.
Concordo con tuti i colleghi che Le hanno risposto. L'ideale sarebbe registrare l'aritmia nel momento in cui si verifica. Se dura diversi minuti forse ha il tempo di effettuare un elettrocardiogramma in PS o privatamente altrimenti un sistema di registrazione palmare sarebbe l'ideale. In base al tipo di aritmia si deciderà poi la terapia più appropriata.
Saluti.
Non ha specificato se assume qualche terapia e se si è sottoposto a controlli cardiologici successivi all’ablazione. Consiglio una visita cardiologica con elettrocardiogramma, portando in visione esami di laboratorio, compresi gli ormoni tiroidei. Quindi programmerà con il suo cardiologo i controlli necesssari per?individuare il tipo di tachiaritmia e la soluzione più appropriata.

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