Ho 40 anni e faccio varie attività sportive, tra cui corsa. Da tre mesi ho un dolore coxofemorale bi

6 risposte
Ho 40 anni e faccio varie attività sportive, tra cui corsa. Da tre mesi ho un dolore coxofemorale bilaterale, non migliorato dopo un ciclo di 5 giorni di iniezioni di Bentelan. Ho effettuato una radiografia da cui non è emersa nessuna particolare anomalia, una RMN il cui referto è Note degenerative a carico delle sincondrosi sacro-iliache, minime quote fluide intra-articolari in sede coxofemorale bilateralmente. C'è qualcosa che posso fare, a parte il riposo? I tempi mi sembrano lunghissimi.
Buongiorno
Si previa valutazione clinica e strumentale potrebbe giovare da un ciclo di infiltrazioni con cortisone.

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Carissimo, in questi casi la clinica è fondamentale per fare una diagnosi differenziale tra dolori intrarticolari (una delle possibili cause è l'impingment) oppure extrarticolari.
Se vuole possiamo vederci per fare questa valutazione e stabilire un approccio terapeutico adeguato. Cordialmente
buongiorno,
si sicuramente può faare qualcosa come l'iquadramento osteopatico ad esempio, oltre la terapia fisica antalgica
e uina visita ortopedicoa con Rx e RMn potrebbe sicuramente darle altri suggerimenti (es escludere l'impingement femoro-acetabolare); se è di zona a TOrino può venire a trovarmi in visita
a prtesto
antonio marmotti
Buongiorno, chieda a chi si occupa di patologie dell'anca. Io sono un chirurgo della mano come risulta evidente dal mio profilo.
Saluti
La coxalgia del corridore è causata da diversi motivi. Intanto bisogna guardare le radiografie per valutare segni patologici che non sempre i radiologi segnalano es. conflitto femoro-acetabolare. Inoltre dipende da quanto corre e dal sito e tipo di dolore. Infine la dinamica di corsa va valutata soprattutto se il semplice correre è proprio uno sport con sessioni lunghe e intense. Ultimo ma non meno importanti sono i KG che porta a spasso.
l'evidenza di una quota fluida intra-articolare a livello coxo-femorale, qualora essa sia superiore, anche se di poco, alla normale quota fisiologicamente presente all'interno dell' articolazione ( peraltro assai esigua ), può essere segno di un processo infiammatorio causa di dolore. una valutazione ortopedica con ausilio ecografico permetterebbe di escludere altri fattori che possono simulare una coxalgia ( come per esempio una trocanterite o un'infiammazione acuta degli adduttori ) e di intervenire rapidamente a livello intra-articolare al fine di asportare il liquido in eccesso, qualora necessario e sfiammare ed eventualmente lubrificare con acido yaluronico, senza necessità di ulteriori terapie farmacologiche a domicilio.
il reperto segnalato di degenerazione dell'articolazione sacro-iliaca può essere segno di un processo cronico-degenerativo a tale livello non necessariamente legato a dolore. la fase acuta dell'infiammazione delle articolazioni sacroiliache causa comunque un dolore a tale livello, percepito come lombare basso e non un dolore coxo-femorale

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