Ho 40 anni, due anni fa sono stato sottoposto a terapia antidepressiva con Escitalopram senza riscon
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Ho 40 anni, due anni fa sono stato sottoposto a terapia antidepressiva con Escitalopram senza riscontrare alcun problema nella sfera sessuale (anzi, con miglioramenti). Per sei mesi mi viene prescritto la Duloxetina, che mi comporta un rapido calo della libido. Da un anno non assumo antidepressivi e non ho problemi depressivi.
Tuttavia il problema del calo della libido si è associato ad una disfunzione erettile (durante la notte continuo ad avere erezioni spontanee).
Durante una recente visita andrologica SSN mi è stato Indicato un iniziale morbo di Van Buren come possibile causa della disfunzione erettile, prescritto Tadalafil 5 per 3 volte a settimana e consigliato, tra tre mesi, infiltrazioni del pene (non ho ben capito con quale farmaco per “ossigenare”).
Ho subito 20 anni da un intervento di varicocele (legatura vena) poi di idrocele (per complicazioni chirurgiche), in seguito al quale ho ectasie tubolari e tessuto cicatriziale al testicolo sx.
Ho fumato per due anni, esagerando durante il primo lockdown. Ora non fumo più.
Vorrei una vostra opinione su possibili approcci terapeutici, in quanto sono uscito dal consulto andrologico un po’ senza speranze per un possibile recupero.
Inoltre, se possibile, vorrei un chiarimento rispetto a quanto scrive il dott. Giorgio Fattorini su questo sito rispetto ad un caso con stesso trattamento farmacologico (infiltrazione e Tadalafil 5): Vale la pena sottolineare che questo tipo di terapie sono generalmente gratuite, previo ottenimento di una nota aifa specifica.
A che tipo di Nota si riferisce e a chi compete La trascrizione (Immagino) sulla ricetta?
Grazie per l’attenzione che potrete accordare.
Tuttavia il problema del calo della libido si è associato ad una disfunzione erettile (durante la notte continuo ad avere erezioni spontanee).
Durante una recente visita andrologica SSN mi è stato Indicato un iniziale morbo di Van Buren come possibile causa della disfunzione erettile, prescritto Tadalafil 5 per 3 volte a settimana e consigliato, tra tre mesi, infiltrazioni del pene (non ho ben capito con quale farmaco per “ossigenare”).
Ho subito 20 anni da un intervento di varicocele (legatura vena) poi di idrocele (per complicazioni chirurgiche), in seguito al quale ho ectasie tubolari e tessuto cicatriziale al testicolo sx.
Ho fumato per due anni, esagerando durante il primo lockdown. Ora non fumo più.
Vorrei una vostra opinione su possibili approcci terapeutici, in quanto sono uscito dal consulto andrologico un po’ senza speranze per un possibile recupero.
Inoltre, se possibile, vorrei un chiarimento rispetto a quanto scrive il dott. Giorgio Fattorini su questo sito rispetto ad un caso con stesso trattamento farmacologico (infiltrazione e Tadalafil 5): Vale la pena sottolineare che questo tipo di terapie sono generalmente gratuite, previo ottenimento di una nota aifa specifica.
A che tipo di Nota si riferisce e a chi compete La trascrizione (Immagino) sulla ricetta?
Grazie per l’attenzione che potrete accordare.
La DE potrebbe derivare dal trattamento con gli SSRI in cui una prima assenza del problema poteva essere connessa con un migliore stato dell'umore, ma nel medio-lungo periodo quei farmaci (agiscono sul sistema prolattinico) portano ad inibizione della reattività erettile più o meno importante (come nel suo caso in cui di notte ha erezioni spontanee). Credo che poco o nulla centri la Peyronie (van Buren) salvo non siano state rilevate fibrosi o placche fibrotiche significative nel pene... ma lei non le cita. Non è possibile intuire quali iniezione vogliano farle, ma eviti con cura in assenza di una chiara diagnosi di Peyronie. Il tadalafil potrebbe dare delle risposte oppure no, ma certamente non è la soluzione al problema. Due anni di fumo intenso possono aver alterato la rete microvascolare anche peniena, ma la cessazione progressivamente rimetterà a posto la situazione e d'altra parte ha erezioni spontanee notturne che quindi fanno escludere alterazioni locali del meccanismo erettile. La questione, mi sembra, in questo momento e rivedere il quadro ed avere dati adeguati per una diagnosi di causa corretta, causa che può essere locale (prostatica o testicolare, ma non peniena) o più generale (metabolico-ossidativa, nutrizionale, ormonale). Poi un buon andrologo potrà impostare la utile e corretta terapia.
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