Ho 37 anni, un buon lavoro, un bravo marito e una splendida bambina di 5 anni e mezzo che è l'amore

19 risposte
Ho 37 anni, un buon lavoro, un bravo marito e una splendida bambina di 5 anni e mezzo che è l'amore della mia esistenza.
Da circa un anno ho uvuto una diagnosi di depressione maggiore che sto curando dia con la psicoterapia che con i farmaci (dumirox).
Le cose erano molto migliorate fino all'inizio delle festività quando i sintomi, seppur in maniera minore si sono ripresentati in concomitanza con lo scalare del farmaco.
Non so come spiegare il mio malessere se non dicendo che sono ossessionata da mia figlia, la amo troppo tanto da star male, mi fanno paura il suo crescere e i suoi progressi e il pensiero di doverla iscrivere a scuola mi fa tremare perché è passato il tempo ed io penso che avrei potuto fare tutto meglio e invece ho fatto tanti errori.
La bambina mi ama ed è felice ma io sento di non essere abbastanza e il passato che non c'è più mi ossessiona perché so che non tornerà ed io avrei potuto godermi di più e meglio la mia bambina e mi trovo a rimuginare di continuo su eventuali errori fatti.
Non guardo mai vecchie foto perché mi fa soffrire e spesso mi trovo a guardarla privando una tenerezza dolorosa.
Non riesco ad essere razionale e vivere con serenità la mia maternità.
Spero possiate darmi un consiglio.
Grazie
Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso e comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione riportata.
Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi, identificare pensieri rigidi e disfunzionali che impediscono il cambiamento desiderato e mantengono la sofferenza in atto al fine di trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Cordialmente, dott FDL

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Gentile utente, credo sia importante che lei condovida con la/il su* psicoterapeuta e psichiatra di questa nuova fase che sta attraversando.
Nessuno meglio di loro, che la stanno accompagnando in questo percorso da circa un anno la potranno aiutare.
Cordiali saluti
Dott.ssa Alessia D’Angelo
Cara Utente,
mi arriva forte il suo stato di scoramento e di timore rispetto sia al suo benessere che a quello di sua figlia. Ritengo sia fondamentale che lei condivida con i clinici che la hanno in carico i cambiamenti che ha descritto nella sua richiesta d'aiuto. In effetti, non è insolito che l'umore possa subire una sostanziale variazione in relazione sia al periodo dell'anno (il Natale è un momento delicatissimo e ricco di significati affettivi) che alle variazioni di terapia farmacologica. Sono certa che, condividendo i suoi timori con gli specialisti che la affiancano, sarà possibile per lei trovare nuove strategie per affrontare questo delicato momento ed aumentare il suo stato di benessere.
Cordialmente
Dott.ssa Silvia Costanzo
Buongiorno,
è importante che lei condivida quanto ha raccontato con gli specialisti che la seguono, ne verrete sicuramente a capo.
Non è inusuale che l'umore cambi durante le festività o con la variazione della terapia farmacologica.
Cordialmente, EP
Salve e grazie per la sua condivisione
E' importante un ulteriore confronto con lo psichiatra per le dovute modifiche. si affidi alla sua psicoterapeuta e condivida con lei le sue preoccupazioni, senz'altro riuscirà ad aiutarla e a recuperare l'assetto che aveva già raggiunto.
Cordiali saluti
Dott.ssa Tiziana Vecchiarini
Buonasera, è fondamentale che lei descriva le sue emozioni e sensazioni al suo terapeuta oltre a confrontarsi con il medico per la terapia farmacologica.
La rete familiare e amicale in questi momenti può essere d'aiuto per condividere il peso delle responsabilità e delle preoccupazioni del ruolo genitoriale.
Dott. Marenco
Buongiorno, con la psicoterapia dovrebbe riuscire a risolvere questo disagio psicologico che sta vivendo. Le consiglio di affidarsi ancora di più sia al suo psicoterapeuta sia allo psichiatra che la sta seguendo per la terapia farmacologica, spiegando bene i suoi vissuti e i suoi sintomi, sicuramente la sapranno aiutare. Un caro saluto, Dott. Valerio Mura
Buongiorno, il periodo di crisi che sta vivendo è assolutamente nella norma durante un percorso terapeutico. Le suggerisco di parlarne con lo psicologo che la segue che saprà sicuramente rassicurarla e spiegarle e magari la inviterà a consultarsi con chi le ha prescritto il farmaco per un eventuale incremento del dosaggio. Saluti. Professor Antonio Popolizio
Buongiorno, mi spiace per ciò che sta attraversando. Continui con la sua psicoterapia e i suoi farmaci cercando di essere il più trasparente possibile nel chiarire ciò che prova, i suoi dubbi, le sue paure e se ci sono anche le sue perplessità sul lavoro che state svolgendo. Cordiali saluti. Dott.ssa Debora Manoni
Buongiorno, quello che lei racconta può capitare a volte. mi dispiace per quello che sta attraversando, ma la invito a riflettere su due cose: 1) i progressi fatti e le risorse che è riuscita a trovare in questo percorso che sta facendo e le risorse intorno che ha, che descriveva bene nelle prime righe. 2) ha mai pensato a una terapia familiare (sarebbe l'approccio sistemico relazionale, che anche io seguo)? ne potrebbe parlare con la sua terapeuta, sarebbe una terapia in più rispetto a quello che già fa, ma che potrebbe accompagnarla (e sostituire) nella riduzione delle medicine e trovare una "medicina" nelle risorse che ha, interne ed esterne. inoltre la potrebbero aiutare a sciogliere i dubbi che lei ha rispetto al rapporto con sua figlia, così prezioso e cosi materno. le auguro una buona giornata e resto a disposizione.
Gentile utente,
capisco le sue preoccupazioni ma mi sento di dirle che le oscillazioni del tono dell’umore in concomitanza con lo scalare dei farmaci e con le feste Natalizie sono normali. Si affidi agli specialisti che la stanno accompagnando nel percorso di cura e che conoscono la sua storia. Le faccio i miei più sinceri auguri.
Cordiali saluti
Dott.ssa Z. Ballico
Buongiorno, mi spiace molto per il periodo che sta vivendo. Purtroppo le festività, con lo scalare dei farmaci possono far oscillare il tono dell'umore. Il mio consiglio è di riportare questi pensieri al suo terapeuta in modo da poterli approfondire meglio. Le faccio i miei auguri, cordiali saluti dott.ssa Federica Curci
Buonasera ,
Le sono vicina per il momento che sta vivendo. Mi pare di comprendere che ha iniziato a scalare la terapia farmacologica. Credo sia importante continuare il suo percorso psicologico in questo momento affinchè lei possa raccontare al suo terapeuta i pensieri e le angosce che la fanno stare male di modo che lei possa comprendere la loro natura ed arginarle.
Le faccio i miei auguri.
dott.ssa Rossella Sorce
Buongiorno,
il percorso che sta seguendo, psicoterapia e supporto farmacologico, è l'aiuto più utile che può avere.
Può parlare con il suo psichiatra per concordare, eventualmente, una modulazione della terapia farmacologica.
Relativamente alle sue preoccupazioni ne parli in psicoterapia, vedrà che troverà sollievo.
Le auguro buone cose,
Dott.ssa Di Nardo
Salve, comprendo il suo stato di sofferenza e malessere. Non so se nel trattamento della depressione oltre al farmaco si è già rivolta ad uno psicoterapeuta, perché se così non fosse la esorto a farlo in quanto credo, da quanto lei riferisce, che la sola terapia farmacologica non sia risolutiva. Spero trovi presto una persona competente che possa aiutarla. Un abbraccio a lei e alla sua bimba
Buon pomeriggio, spesso il senso di responsabilità può farci vivere con ansia anche situazioni e relazioni naturali come può essere l essere madre. Io le consiglio di esplorare queste sue sensazioni con un professionista della psicologia in quanto tali sensazioni ossessive nascondono sicuramente dei disagi più profondi probabilmente legati all inconscio, quella parte della coscienza non manifesta a noi a livello cosciente.
È normale avere paura di perdere i nostri cari ma nel caso suo questo disagio sta diventando troppo invalidante.
La Saluto Cordialmente
Dr.ssa Cristina Mitola
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Salve,
mi dispiace molto della sofferenza che riporta, ma la invito, intanto, ad una riflessione. Al di là della crescita della bambina ed al passare del tempo una cosa non potrà mutare nella sua essenza: il suo essere madre. Muterà la modalità in cui esserci, crescerà insieme alla bambina, ma non smetterà mai di essere sua madre. Anzi, la crescita ed il distacco naturale la porteranno a scoprire nuove dimensioni di sé stessa.
Resto a disposizione
Saluti
Dottoressa Valentina Di Fonzo
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Salve, capisco la sua situazione, la concomitante riduzione dei farmaci con le festività (che spesso deprimono piuttosto che alzare il morale) e il rapporto con la sua bambina possono essere difficili da gestire tutte assieme. Le consiglio di contattare gli specialisti che la seguono per parlarne assieme ed aiutarla ad elaborare la situazione in modo da trovare una soluzione e un supporto. Resto a disposizione.
Saluti Dottoressa Elena Bonini
Grazie per aver condiviso una parte così intima della tua esperienza. È comprensibile che, di fronte a un amore intenso e alla vulnerabilità data dalla depressione, tu possa sentire questa sorta di “ossessione” che ti porta a soffermarti sui dettagli e a ripensare continuamente ai tuoi gesti e decisioni come madre.

La tua preoccupazione e il desiderio di “fare tutto perfettamente” sono un riflesso della profondità dell’amore che provi per tua figlia, ma la depressione può amplificare il bisogno di controllo e il senso di colpa, rendendo difficile interpretare in modo equilibrato i tuoi pensieri e le tue esperienze. Ecco alcune strategie e riflessioni che potrebbero esserti d’aiuto:

Normalizza i tuoi sentimenti: molti genitori vivono un’intensa nostalgia e un senso di perdita man mano che i loro figli crescono. L’intensità della tua esperienza è legata alla tua sensibilità e all’amore che provi per lei, ma anche alla depressione, che spesso accentua il rimuginio. Riconoscere che questi sentimenti sono normali, anche se amplificati, è un primo passo per provare a vederli con più distacco.

Lavora con la tua terapeuta sull’autocompassione: è molto utile esplorare tecniche che ti aiutino ad accettare i tuoi “limiti” umani e a sviluppare una visione più gentile verso te stessa. La maternità è un percorso che nessuno affronta in modo perfetto, e tua figlia sta crescendo felice, amandoti per ciò che sei, non per un ideale di perfezione.

Stabilisci piccoli momenti di presenza quotidiana: prova a dedicarti a piccoli rituali di presenza quando sei con tua figlia. Momenti come giocare, leggere o semplicemente camminare insieme possono aiutarti a rimanere più centrata nel presente e a goderti il tempo con lei, evitando che la mente si perda nei rimpianti o nelle preoccupazioni per il futuro.

Ristruttura il concetto di “errore”: l’idea che avresti potuto fare “di più” o “meglio” è molto comune tra i genitori, ma non tiene conto della realtà del percorso umano. I “presunti errori” sono in realtà parte della crescita: tua figlia imparerà anche da come tu stessa affronti le difficoltà e i dubbi. Ciò che conta è l’affetto e il tempo che le hai sempre donato, non la perfezione.

Limita il rimuginio con tecniche specifiche: il rimuginio, che può essere accentuato dalla depressione, può essere gestito con alcune strategie mirate. Oltre alla psicoterapia, potresti trovare utile anche la mindfulness o esercizi di meditazione che allenano la mente a rimanere nel presente e a fermare i pensieri intrusivi.

Celebra i progressi: quando noti che tua figlia cresce, fa progressi e diventa più indipendente, prova a vedere questo come un riflesso positivo dell’amore e dell’attenzione che le hai dato. Ogni suo traguardo è il risultato anche del tuo impegno e affetto, e pensare in questo modo può aiutarti a trasformare la paura del tempo che passa in una celebrazione dei tuoi successi come madre.

Infine, sii paziente con te stessa. L’affetto che provi per tua figlia è già in sé un dono prezioso e potente. Ricorda che non sei sola in questo cammino e che il supporto di una terapeuta e delle persone care può aiutarti a vivere la maternità con più serenità. La tua sensibilità e il tuo desiderio di fare del tuo meglio sono una risorsa e, con il tempo, possono darti la forza di cui hai bisogno per affrontare questi sentimenti.
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