Ho 32 anni e penso di soffrire di ADHD. Lo so che sembra la moda del momento, ma in realtà nella mia
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Ho 32 anni e penso di soffrire di ADHD. Lo so che sembra la moda del momento, ma in realtà nella mia infanzia ovviamente non c'erano abbastanza conoscenze sull'argomento, vengo dal Sud e giù sembra che vai dallo psicologo solo se sei pazzo, i miei non sono ignoranti ma non li incolpo per non conoscere questa condizione e soprattutto so che normalmente gli studi vengono fatti sui maschi quindi è anche più difficile individuare i segni nelle femmine ecc... e quindi rischiamo sempre di ricevere una diagnosi tardiva. Ma internet mi ha aperto gli occhi e ho iniziato a fare ricerche, e mi ritrovo in TANTISSIMI dei sintomi dell'ADHD e addirittura dell'AuADHD. Solo che ho paura di una diagnosi. Perché anche se mi ci rivedo non è detto che io ce l'abbia, e se non ce l'ho significa che... sono io sbagliata e basta. Sono distratta, mi dimentico le cose, entro in una stanza e non so perché, quando devo fare una lista di cose ne inizio una poi un'altra poi un'altra e mi dimentico della prima, oppure quando ho tempo per sistemare casa mi ritrovo immobilizzata sul divano senza la forza di fare nulla mentre nel mio cervello sento i neuroni urlare. Insomma... sono tutte cose che ho ritrovato identiche nei video sui sintomi dell'ADHD, ma non posso esserne sicura. Vorrei avere il coraggio di andare da uno psicologo e farmi diagnosticare... Cosa mi consigliate?
Cara utente, innanzi tutto se anche lei non ricevesse la diagnosi di ADHD, questo non fa di lei "sbagliata" probabilmente le cause stanno altrove. Iniziare un iter valutazione psicodiagnostica le potrebbe dare le risposte che sta cercando qualsia essa sia. Dare un nome alle cose fa sentire meglio, ma è anche normale averne paura. Si affidi ad un centro che si occupa di valutazione ADHD in età adulta, ed esponga tutto ciò che sente ai colleghi che le faranno la valutazione. Quando avrà una risposta insieme a chi l'Ha valutata potrà riflettere sul percorso che fa più al caso suo. Cordialmente Dott.ssa Alessia D'Angelo
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Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Grazie per aver condiviso le sue difficoltà e la sua sofferenza. Credo che indipendentemente dal tipo di diagnosi, ciascuno meriti di vivere una vita serena e questo passa inevitabilmente da una maggiore comprensione di sé. Mi rendo conto che la possibilità di svolgere un percorso di valutazione possa da un lato incuriosirla, perché verrebbe dato un nome a come si sente, e dall’altro spaventarla per tutte le implicazioni che potrebbe avere sulla sua vita.
Le consiglierei quindi di rivolgersi ad un professionista per affrontare in primis come lei si sente e da qui partire con il comprendere se e in che tempi iniziare una valutazione per sospetto ADHD.
Resto a sua disposizione, cordialmente dr.ssa D’Angelo
Le consiglierei quindi di rivolgersi ad un professionista per affrontare in primis come lei si sente e da qui partire con il comprendere se e in che tempi iniziare una valutazione per sospetto ADHD.
Resto a sua disposizione, cordialmente dr.ssa D’Angelo
Gentile utente, il mio consiglio è di approfondire queste tematiche con un professionista, con il quale potrà innanzitutto affrontare le sue preoccupazioni e successivamente considerare un’eventuale valutazione neuropsicologica.
Rimango a disposizione. Un caro saluto, dott.ssa Noemi Ferrarese
Rimango a disposizione. Un caro saluto, dott.ssa Noemi Ferrarese
Gentile utente, valuti la possibilità di rivolgersi ad uno psicologo o psicoterapeuta per fare chiarezza sulla situazione che lei riporta.
Un caro saluto.
Dott.ssa Clarissa Russo.
Un caro saluto.
Dott.ssa Clarissa Russo.
Buonasera e grazie per la sua testimonianza che può essere di aiuto a molti. Anche il momento diagnostico, in psicoterapia, può essere un momento di crescita personale. La valutazione di una/ professionista (purché specificatamente formata/o sull'argomento), potrebbe esserle di aiuto anche per l'elaborazione di eventuali strategie che possano renderle la vita più semplice. Un caro saluto.
Buongiorno.
Lavoro nel settore e spesso vedo che la persona ricerca una diagnosi per sentire riconosciute le sue difficoltà, mi sembra che anche questo potrebbe essere il suo caso. Alla sua età solitamente per indagarne la presenza di ADHD o altre neutodiversità si utilizzano interviste diagnostiche, che dovrebbero essere soministrate da un professionista. Se vuole fare un colloquio conoscitivo per valutare la possibilità e le alternative sono disponibile anche online.
Cordiali saluti
Lavoro nel settore e spesso vedo che la persona ricerca una diagnosi per sentire riconosciute le sue difficoltà, mi sembra che anche questo potrebbe essere il suo caso. Alla sua età solitamente per indagarne la presenza di ADHD o altre neutodiversità si utilizzano interviste diagnostiche, che dovrebbero essere soministrate da un professionista. Se vuole fare un colloquio conoscitivo per valutare la possibilità e le alternative sono disponibile anche online.
Cordiali saluti
Gentile utente buonasera.
La ringrazio per la sua richiesta così appassionata e coraggiosa. Ci sono molti centri che possono fare una valutazione ADHD per adulti. Sono diversi dai Test somministrati ai bambini.
Ad ogni modo non deve avere nessuna paura della diagnosi. L'ADHD non è una malattia. E non è un deficit cognitivo. E' un modo alternativo di funzionare del cervello, in particolare delle strutture prefrontali corticali in cui risiede il controllo dell'attenzione.
In pratica, è come se il suo cervello non avesse il "folle", ma restasse in modalità acceleratore costantemente (tranne quando dorme). L'attenzione però può essere imbrigliata e allenata: come ogni altra abilità mentale ci sono strumenti, esercizi, strategie per migliorare il controllo dell'attenzione. Un tutor ADHD potrebbe esserle di grande aiuto, perché in possesso di innumerevoli di questi materiali che migliorano notevolmente la qualità della vita delle persone con disturbi dell'attenzione.
Altro consiglio sentito è di avvicinarsi alle pratiche di Mindfulness: tecniche meditative in cui l'attenzione è centrale ed è allenata in modo formidabile. Non è un caso che molti bambini con ADHD svolgono esercizi di Mindfulness, con risultati straordinari.
Scoprire se lei davvero è in una condizione di ADHD non solo non sarebbe motivo di paura o vergogna, ma potrebbe essere la cosa più bella e significativa della sua vita! Perché potrebbe finalmente smettere di chiedersi cosa abbia e cominciare a fare qualcosa di costruttivo per stare finalmente bene e affrontare le sue difficoltà. Abbia fiducia!
Se vuole può chiedermi altre informazioni e chiarimenti sia sul tutoraggio ADHD, sia sulle pratiche di Mindfulness.
Un caro saluto, Dott. Antonio Cortese
La ringrazio per la sua richiesta così appassionata e coraggiosa. Ci sono molti centri che possono fare una valutazione ADHD per adulti. Sono diversi dai Test somministrati ai bambini.
Ad ogni modo non deve avere nessuna paura della diagnosi. L'ADHD non è una malattia. E non è un deficit cognitivo. E' un modo alternativo di funzionare del cervello, in particolare delle strutture prefrontali corticali in cui risiede il controllo dell'attenzione.
In pratica, è come se il suo cervello non avesse il "folle", ma restasse in modalità acceleratore costantemente (tranne quando dorme). L'attenzione però può essere imbrigliata e allenata: come ogni altra abilità mentale ci sono strumenti, esercizi, strategie per migliorare il controllo dell'attenzione. Un tutor ADHD potrebbe esserle di grande aiuto, perché in possesso di innumerevoli di questi materiali che migliorano notevolmente la qualità della vita delle persone con disturbi dell'attenzione.
Altro consiglio sentito è di avvicinarsi alle pratiche di Mindfulness: tecniche meditative in cui l'attenzione è centrale ed è allenata in modo formidabile. Non è un caso che molti bambini con ADHD svolgono esercizi di Mindfulness, con risultati straordinari.
Scoprire se lei davvero è in una condizione di ADHD non solo non sarebbe motivo di paura o vergogna, ma potrebbe essere la cosa più bella e significativa della sua vita! Perché potrebbe finalmente smettere di chiedersi cosa abbia e cominciare a fare qualcosa di costruttivo per stare finalmente bene e affrontare le sue difficoltà. Abbia fiducia!
Se vuole può chiedermi altre informazioni e chiarimenti sia sul tutoraggio ADHD, sia sulle pratiche di Mindfulness.
Un caro saluto, Dott. Antonio Cortese
Gentilissima,
come lei racconta accorgersi di certe situazioni non sempre è facile per gli altri ma anche per noi stessi. Andare da un professionista che la possa aiutare a mettere ordine tra questi indizi e in caso procedere con una valutazione diagnostica può sicuramente aiutare a mettere ordine. Come le avranno detto anche altri colleghi è possibile procedere con una valutazione anche da adulti, e non solo durante il periodo dell'infanzia.
E' importante inoltre che lei abbia anche l'occasione di recuperare eventuali segni precoci che l'anno accompagnata durante l'infanzia e mettersi in un contenitore di senso. Rimango a disposizione, eventualmente anche per un confronto online.
Saluti
Dott.ssa Chiara Anselmi
come lei racconta accorgersi di certe situazioni non sempre è facile per gli altri ma anche per noi stessi. Andare da un professionista che la possa aiutare a mettere ordine tra questi indizi e in caso procedere con una valutazione diagnostica può sicuramente aiutare a mettere ordine. Come le avranno detto anche altri colleghi è possibile procedere con una valutazione anche da adulti, e non solo durante il periodo dell'infanzia.
E' importante inoltre che lei abbia anche l'occasione di recuperare eventuali segni precoci che l'anno accompagnata durante l'infanzia e mettersi in un contenitore di senso. Rimango a disposizione, eventualmente anche per un confronto online.
Saluti
Dott.ssa Chiara Anselmi
Cara utente, le sue parole descrivono molto bene la sofferenza e le difficoltà che ne derivano. Delle volte, soprattutto se c’è una propensione ad autodiagnosticarsi, dare un nome alle cose fa sentire meglio. Anche se la preoccupa andare a fondo in questa ricerca (che lei ha già intrapreso), sarebbe importante iniziare un iter di valutazione psicodiagnostica affidandosi ad un centro che si occupa di valutazione ADHD. È normale avere paura, abbia in mente che non c’è nulla di sbagliato in lei, si affidi ai colleghi che si occuperanno della valutazione, la aiuteranno a comprendere quale percorso sarà più appropriato per lei e per le sue difficoltà. Le auguro il meglio, Dott.ssa Maria Teresa Poggioni
Gentile utente, comprendendo il suo desiderio di sapere da un lato e la paura che giustamente l'accompagna dall'altro, le consiglio anch'io di rivolgersi ad un centro specializzato in ADHD adulti per una valutazione neuropsicologica. Tenga presente però che, a prescindere dall'esito, non ha nulla di sbagliato. Qualora non fosse ADHD, le cause andrebbero ricercate altrove. Sicuramente rivolgersi a dei professionisti l'aiuterà a fare chiarezza e a dare un nome alle sue difficoltà.
Un caro saluto,
dott.ssa Francesca Saracino
Un caro saluto,
dott.ssa Francesca Saracino
Cara, la diagnosi è importante ma non è la cosa sulla quale mi soffermerei..ci può aiutare a capire da dove partire. Le consiglio di rivolgersi a un terapeuta, se crede anche in modalità online, per fare una prova e vedere come si sente. Tenga presente che avere un ADHD può essere invalidante ma non è escluso che accanto a questa sua confusione e difficoltà ci siano ragioni più profonde da esplorare. A definirla non sarà quindi una valutazione! si dia la possibilità di affidarsi a un professionista per capire come si sente e cosa le accade dentro..
Cordiali saluti, Dott.ssa Flaminia Iafolla
Cordiali saluti, Dott.ssa Flaminia Iafolla
Gentile utente, in te non c'è nulla di sbagliato, è possibile che questi sintomi e segni siano riconducibili all'ADHD ma anche ad altre condizioni cliniche di minore rilevanza. Ti consiglierei di consultare in prima istanza un/a psicologo/a per inquadrare meglio la tua situazione e solo in un secondo momento una approfondita valutazione neuropsicologica in un centro specializzato per l'ADHD. Conoscendo la zona potrei darti indicazioni più precise. Spero di esserti stata utile, un caro saluto. Dott.ssa Paola Baldo
Cara utente buongiorno.
Perché mai dovrebbe considerarsi “sbagliata” cosa farebbe di lei qualcuno di sbagliato ?
Soltanto perché effettua delle azioni che vengono considerate “anormali ?”, ma anormali da chi ? Dalla società ?
Innanzitutto pensi che lei va bene così, ognuno di noi è unico e fatto in modo speciale.
Qualora dovesse ricevere la diagnosi di ADHD la colpa non è di nessuno.
Appena avrà il coraggio di andare da uno psicologo vedrà che è da li che capirà che di sbagliato in realtà non ha nulla.
Cordialmente
Dott.ssa Silvia Marcelletti
Perché mai dovrebbe considerarsi “sbagliata” cosa farebbe di lei qualcuno di sbagliato ?
Soltanto perché effettua delle azioni che vengono considerate “anormali ?”, ma anormali da chi ? Dalla società ?
Innanzitutto pensi che lei va bene così, ognuno di noi è unico e fatto in modo speciale.
Qualora dovesse ricevere la diagnosi di ADHD la colpa non è di nessuno.
Appena avrà il coraggio di andare da uno psicologo vedrà che è da li che capirà che di sbagliato in realtà non ha nulla.
Cordialmente
Dott.ssa Silvia Marcelletti
Buonasera, rivolgersi ad un professionista significa riconoscere a se stessi la possibilità di conoscersi meglio.
Sia che venga posta diagnosi di ADHD da un professionista sia in caso contrario, potrebbe cogliere la possibilità di acquisire consapevolezza del suo modo di funzionare e di conseguenza lavorare in terapia su cosa potrebbe aiutarla a star meglio nella sua vita.
L'ADHD infatti è un modo di funzionare della persona, e anche in questo caso non ci sarebbe nulla di sbagliato in lei. La terapia può essere d'aiuto per sviluppare delle risorse utili per affrontare la sua quotidianità e le difficoltà che percepisce.
Chiedere aiuto non è semplice, ma ci si riconosce la possibilità di esplorare le proprie difficoltà e di sviluppare compassione verso se stessi.
Si prenda il tempo di cui ha bisogno.
Rimango a sua disposizione, anche online.
Un caro saluto, Dott.ssa Martina Orzi
Sia che venga posta diagnosi di ADHD da un professionista sia in caso contrario, potrebbe cogliere la possibilità di acquisire consapevolezza del suo modo di funzionare e di conseguenza lavorare in terapia su cosa potrebbe aiutarla a star meglio nella sua vita.
L'ADHD infatti è un modo di funzionare della persona, e anche in questo caso non ci sarebbe nulla di sbagliato in lei. La terapia può essere d'aiuto per sviluppare delle risorse utili per affrontare la sua quotidianità e le difficoltà che percepisce.
Chiedere aiuto non è semplice, ma ci si riconosce la possibilità di esplorare le proprie difficoltà e di sviluppare compassione verso se stessi.
Si prenda il tempo di cui ha bisogno.
Rimango a sua disposizione, anche online.
Un caro saluto, Dott.ssa Martina Orzi
Caro Utente, innanzitutto vorrei ringraziarla per aver condiviso con noi la sua storia e la sua sofferenza. Quando si tratta di questioni, argomenti psicologici (che si tratti di rapporti sociali, disagi personali, o dei disturbi, autostima, motivazione etc..) dare risposte con così poche informazioni su di una piattaforma web, è difficile. Ognuno di noi è diverso e per comprenderlo fino in fondo bisogna ascoltarlo attentamente e porre le giuste domande.
Detto questo, le consiglio di rivolgersi a uno psicologo con il quale riesca ad entrare in sintonia e intraprendere un percorso di sostegno o supporto psicologico così da poter indagare a fondo le sue emozioni, i suoi pensieri e il suo modo di percepire sé stesso e il mondo circostante. In questo modo è possibile raggiungere quel benessere che ognuno di noi si merita.
Rimango in attesa per eventuali chiarimenti.
Dott.ssa Linda Trogi
Detto questo, le consiglio di rivolgersi a uno psicologo con il quale riesca ad entrare in sintonia e intraprendere un percorso di sostegno o supporto psicologico così da poter indagare a fondo le sue emozioni, i suoi pensieri e il suo modo di percepire sé stesso e il mondo circostante. In questo modo è possibile raggiungere quel benessere che ognuno di noi si merita.
Rimango in attesa per eventuali chiarimenti.
Dott.ssa Linda Trogi
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso i suoi dubbi con noi. Comprendo le sue difficoltà e le sue preoccupazioni, e mi dispiace per i vissuti negativi che queste le provocano. Qualora dovesse ritenerlo opportuno o necessario, mi rendo disponibile a cominciare con lei un percorso , che potrebbe tornarle utile per esplorare ed approfondire le sue emozioni, esperienze e valori al fine di trovare una strada percorribile e ritrovare la serenità.
Tenga a mente che il benessere mentale è una priorità, e trovare il professionista giusto può fare la differenza.
Qualora dovesse avere dubbi, domande, o perplessità riguardo al mio lavoro non esiti a contattarmi.
Un caro saluto, dott. Daniele D’Amico.
Tenga a mente che il benessere mentale è una priorità, e trovare il professionista giusto può fare la differenza.
Qualora dovesse avere dubbi, domande, o perplessità riguardo al mio lavoro non esiti a contattarmi.
Un caro saluto, dott. Daniele D’Amico.
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Gentile utente,
capisco quanto possa essere difficile e confusionale ciò che sta vivendo. È importante innanzitutto riconoscere che avere dei dubbi sulla propria condizione, e voler comprendere meglio se stessi, è un segnale di consapevolezza e non di debolezza. Questo è già un primo passo verso il benessere.
L’ADHD è una condizione complessa e, come ha giustamente osservato, può essere difficile da individuare, soprattutto nelle donne, perché i sintomi possono manifestarsi in modi diversi rispetto agli uomini, e molte persone arrivano a ricevere una diagnosi solo in età adulta. Tuttavia, come lei stessa hai evidenziato, autodiagnosticarsi tramite informazioni trovate online può generare confusione e incertezze. L'accesso a queste informazioni può essere utile per riconoscere alcuni segnali, ma solo un professionista può aiutarla a chiarire effettivamente la situazione.
Il timore di scoprire "se ce l'ha o no" è comprensibile. A volte temiamo che una diagnosi possa definirci, ma il punto della diagnosi non è etichettare una persona come "giusta" o "sbagliata". È piuttosto uno strumento per capire meglio se stessa, i suoi meccanismi e trovare strategie per migliorare la qualità della sua vita. Se dovesse emergere che ha effettivamente l'ADHD, potrebbe ricevere il supporto adeguato per gestire i sintomi in modo più efficace. Se invece non è questo il caso, non significa che sia “sbagliata”: significherà semplicemente che ci sarà un'altra via da esplorare per comprendere le sue difficoltà e trovare il supporto di cui ha bisogno.
Quello che descrive — la distrazione, la sensazione di essere sovraccaricata, la difficoltà a portare a termine le cose — può essere associato a diverse condizioni, inclusi stress, ansia, o altre questioni che non necessariamente implicano l'ADHD. Parlare con un* psicolog* può aiutarla non solo a ottenere una diagnosi corretta, ma anche a comprendere meglio se stessa e le sue difficoltà, qualunque sia la causa.
La incoraggio a cercare supporto professionale, senza timore di una possibile diagnosi. Il vero obiettivo non è tanto scoprire se ha o meno una condizione specifica, ma capire come puoi vivere meglio, con maggiore serenità e controllo sulla sua vita. Un percorso con un* professionista può offrirti questo, dandole gli strumenti per affrontare ciò che le sta a cuore. Sono sicura che troverà la strada migliore per lei.
Resto disponibile per ulteriori chiarimenti, ricordandole che ricevo anche online.
Un caro saluto
capisco quanto possa essere difficile e confusionale ciò che sta vivendo. È importante innanzitutto riconoscere che avere dei dubbi sulla propria condizione, e voler comprendere meglio se stessi, è un segnale di consapevolezza e non di debolezza. Questo è già un primo passo verso il benessere.
L’ADHD è una condizione complessa e, come ha giustamente osservato, può essere difficile da individuare, soprattutto nelle donne, perché i sintomi possono manifestarsi in modi diversi rispetto agli uomini, e molte persone arrivano a ricevere una diagnosi solo in età adulta. Tuttavia, come lei stessa hai evidenziato, autodiagnosticarsi tramite informazioni trovate online può generare confusione e incertezze. L'accesso a queste informazioni può essere utile per riconoscere alcuni segnali, ma solo un professionista può aiutarla a chiarire effettivamente la situazione.
Il timore di scoprire "se ce l'ha o no" è comprensibile. A volte temiamo che una diagnosi possa definirci, ma il punto della diagnosi non è etichettare una persona come "giusta" o "sbagliata". È piuttosto uno strumento per capire meglio se stessa, i suoi meccanismi e trovare strategie per migliorare la qualità della sua vita. Se dovesse emergere che ha effettivamente l'ADHD, potrebbe ricevere il supporto adeguato per gestire i sintomi in modo più efficace. Se invece non è questo il caso, non significa che sia “sbagliata”: significherà semplicemente che ci sarà un'altra via da esplorare per comprendere le sue difficoltà e trovare il supporto di cui ha bisogno.
Quello che descrive — la distrazione, la sensazione di essere sovraccaricata, la difficoltà a portare a termine le cose — può essere associato a diverse condizioni, inclusi stress, ansia, o altre questioni che non necessariamente implicano l'ADHD. Parlare con un* psicolog* può aiutarla non solo a ottenere una diagnosi corretta, ma anche a comprendere meglio se stessa e le sue difficoltà, qualunque sia la causa.
La incoraggio a cercare supporto professionale, senza timore di una possibile diagnosi. Il vero obiettivo non è tanto scoprire se ha o meno una condizione specifica, ma capire come puoi vivere meglio, con maggiore serenità e controllo sulla sua vita. Un percorso con un* professionista può offrirti questo, dandole gli strumenti per affrontare ciò che le sta a cuore. Sono sicura che troverà la strada migliore per lei.
Resto disponibile per ulteriori chiarimenti, ricordandole che ricevo anche online.
Un caro saluto
Grazie per aver condiviso la sua esperienza. Purtroppo il sud è ancora insito del tabù che dallo psicologo va solo chi è pazzo, ed è vero, però il mio invito è quello di intraprendere un iter diagnostico in un centro specializzato per l'ADHD in età adulta, in quanto conoscere e/o smentire ciò che pensa lei abbia possa dare tantissime risposte al suo vissuto emotivo interno attuale.
Gentili saluti, dott.ssa Federica Tusa
Gentili saluti, dott.ssa Federica Tusa
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