Ho 28 anni. Ad esempio: Quando parcheggio Quando

19 risposte
Ho 28 anni.
Ad esempio:
Quando parcheggio
Quando stendo i panni nel balcone
Quando sono in palestra
Quando devo leggere o parlare al cellulare in pubblico
Quando faccio qualcosa al pubblico, o dove qualcuno può vedermi...mi sento osservato...ma anche nei casi più strani dove magari non c'è nessuno.
Io ho paura di essere criticato o giudicato in maniera negativa.
Mi sono sentito sempre inferiore o ritardato.
Buongiorno, immagino sia davvero difficile sostenere queste emozioni negative. Giorno dopo giorno. Nessuno si merita di vivere questa sofferenza, ma se ne può uscire. Un percorso di psicoterapia la potrà aiutare a lavorare sulle sue insicurezze, ad iniziare ad affrontare le sue paure e a rafforzare la sua autostima. Ci pensi seriamente, questo percorso la potrà aiutare a ritrovare serenità nell'affrontare le sfide quotidiane. Un caro saluto. SV

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Comprendo ciò che ha descritto rispetto a ciò che prova quando deve fare qualcosa in pubblico, o comunque in uno spazio comune come la palestra. Sentirsi osservati e di conseguenza sentirsi anche giudicati è normale, siamo animali sociali e di conseguenza prestiamo molta attenzione al contesto che ci circonda e ai feedback che possono arrivare dall'esterno e quindi anche dalle persone. Nel suo caso, è probabile che ciò sia accentuato da un suo sentirsi inferiore rispetto a degli standard o canoni socio-culturali con cui si è cresciuti e si convive ogni giorno. Mi sento, dunque, di consigliarle di concentrarsi più su quell'ultimo aspetto, sulla sensazione di sentirsi inferiore e sulle conseguenze che quest'ultima ha nella sua vita di tutti i giorni. Per fare ciò un percorso di supporto psicologico potrebbe fare al caso suo e io stessa mi rendo disponibile per fare due chiacchiere e capire insieme quale lavoro si potrebbe fare a riguardo.
Un caro saluto
Dott.ssa Claudia Fontanella
Caro utente, la sua paura del giudizio arriva di sicuro da molto lontano nella sua vita. Da qualche parte lei ha imparato che è inferiore ed in ritardo. Esplorare tali vissuti, e lavorare su come vivere meglio le situazioni è qualcosa che può fare in un percorso di psicoterapia. Nessuno si merita di sentirsi come si sente lei oggi. Ma per fortuna con il giusto supporto lei potrà trovare la sua strada verso quello che per lei è uno stato di benessere. Rimango a sua disposizione Dott.ssa Alessia D'Angelo
Buongiorno, immagino la fatica che deve affrontare per svolgere le attività di cui ci parla. Lo sguardo delle persone può farci sentire terribilmente vulnerabili, come se ci si trovasse su un palcoscenico senza volerlo e pensando di non avere i mezzi e le capacità per affrontare la scena. Tuttavia credo sia importante restituirle anche il coraggio che mette in campo visto le numerose attività che comunque porta avanti in spazi pubblici come la palestra. Potrebbe esserle utile un percorso psicologico che cerchi di restituirle un valore di sè che sembra faticare a riconoscersi, partendo dall'esplorazione di questi vissuti dolorosi che ha condiviso e dalla ricerca da un lato delle emozioni e sentimenti che ne stanno alla base e dall'altro delle sue risorse per affrontarli.
Un saluto, Dott. Andrea Alberti
Buongiorno. Rileggendo ciò che ha scritto ho immaginato il disagio che prova quotidianamente nelle sue attività. E' comprensibile sentirsi osservati da chi abbiamo intorno ma è importante cercare di portare avanti in modo sereno le proprie attività, senza però, la paura costante di sentirsi giudicati; un percorso psicologico può aiutarla, in tal senso, a sviscerare meglio le sue preoccupazioni e a trovare strategie per poterle affrontare. Vorrei anche sottolineare che nonostante le sue paure, ha già fatto un passo importante, seppur in anonimato, non ha avuto timore di pubblicare le sue parole riguardo la sua situazione e di ricevere quindi pensieri e feedback altrui. Rimango a sua disposizione, un caro saluto, Dott.ssa Fabiana Galetta.
Gentile Utente, sentimenti come vergogna e giudizio possono produrre pensieri paranoici che se non affrontati possono influenzare in modo importante la quotidianità. Le consiglio di intraprendere un percorso di psicoterapia per capire meglio il suo stato psicoemotivo.
Dott. Marenco
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Buongiorno, sicuramente la sua situazione le crea disagio, non deve essere facile, ma qual’è la sua richiesta?
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Gentile utente, queste situazioni che racconta devono essere per lei davvero difficili da gestire e potrebbero avere un collegamento con forme ansiose.
Le suggerisco l'inizio di un percorso psicologico per rielaborare la sua storia di vita e trovare un senso al suo vissuto, imparando a gestire il giudizio che probabilmente lei è il primo a riversare negativamente su se stesso.
Nella speranza che questa riflessione possa esserle stata utile, resto a disposizione per un confronto anche online.
Un caro saluto,
Dott.ssa Elena Sinistrero
Buongiorno, se non sbaglio da tempo sta osservando e analizzando quali siano le situazioni che sembrano maggiormente stimolare questo tipo di pensiero che le crea disagio.
Quando scrive "Mi sono sentito sempre inferiore o ritardato" si avverte un certo livello di identificazione con questo pensiero. Nonostante si tratti di pensieri, a volte possiamo averne subito l'influenza tanto a lungo da viverli come convinzione. In particolare, la sensazione provocata da un'emozione di vergogna o rabbia insita in questa identificazione può instaurare un'implicito atteggiamento di "preparazione" a conferme da parte dell'ambiente, provocando ansia, rimuginio e tensione in generale.
Ovviamente, questa risposta di poche righe è da considerare superficiale e posticcia nel rispondere a questioni così profonde, ma ciò che è importante considerare è il grado di influenza che alcuni modelli di pensiero che abbiamo "appreso" lungo la nostra storia possono avere sul nostro benessere.
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Il giudizio che ci sentiamo addosso ha spesso a che fare con quello che noi per primi pensiamo di vedere. L'altro prende la forma dei nostri timori. Può accadere tutto questo, l'importante è prenderne coscienza per comprendere cosa rende l'altro così potente e giudicante ai nostri occhi.
Caro Utente,
comprendo le sue preoccupazioni. La sensazione di essere osservati e giudicati può avere radici molto profonde. Può essere che essere visti dagli altri possa farla sentire esposto e vulnerabile. Magari in passato si è trovato a sperimentare critiche che hanno alimentato la sua paura di non essere all’altezza. Il mio consiglio è quello di pensare alla possibilità di approfondire i suoi vissuti e sentimenti con un percorso psicologico che possa fornirle uno spazio sicuro di ascolto e condivisione.
Rimango a disposizione per qualsiasi chiarimento.
Un caro saluto.

Dott.ssa Valeria Venturini
Gentile utente, immagino il disagio che prova di fronte alla sensazione di sentirsi osservati mentre sta svolgendo le attività da lei descritte. Un percorso di psicoterapia la potrà aiutare a comprendere e lavorare su quei vissuti che sono alla base di tali emozioni.
Avere consapevolezza di cosa dicono di lei la paura del giudizio, l'insicurezza, le preoccupazioni, il senso di vergogna o di imbarazzo, il non sentirsi all'altezza o inferiore, le permetterà di elaborare e dare un senso alla sua storia di vita e ricercare le risorse necessarie o delle strategie per fronteggiare queste situazioni. Sono a sua disposizione. Un caro saluto. Dott.ssa Nuzzo Manuela.
Buongiorno, posso immaginare che vivere queste sensazioni sia faticoso. La paura del giudizio e della critica potrebbe avere origine da un tema di scarsa autostima e distorsione dell'immagine di sé. Se sentisse che le sue sensazioni la condizionano nello svolgersi della quotidianità potrebbe valere la pena di approfondirle e comprendere da dove arrivano per poterci lavorare e consentirle di stare meglio e vivere più in serenità.
Rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Dott.ssa Tronchi Ilaria
Gentile Utente,
certamente la sensazione di cui parla è spiacevole e dolorosa. Fare un percorso di riflessione nel profondo potrebbe portarla a conoscere meglio quelle parti di sé che per ora sono inavvicinabili, perciò proiettate dalla sua psiche all'esterno, affinché sembrino non appartenerle. Qualora volesse approfondire il tema in questi termini, mi contatti pure.
Un caro saluto,
Dott.ssa Laura Paulucci
Gentile utente,
La ringrazio per aver condiviso con noi le sue difficoltà.
La paura del giudizio altrui è molto comune. Spesso però si sopravvaluta quanto le persone facciano caso alle nostre azioni e ai nostri comportamenti.
Ad ogni modo, attraverso un buon percorso di supporto psicologico è possibile sviluppare una maggiore sicurezza personale ed evitare di dare troppo peso al giudizio degli altri.
Cordiali saluti
Buongiorno,
Innanzitutto esprimo la mia sincera vicinanza per la difficile situazione che immagino stia vivendo.
In secondo luogo, le spiego che, spesso, determinate sensazioni o pensieri non nascono dal nulla, ma si tratta di un susseguirsi di esperienze, cognizioni, emozioni, che si accumulano e alla fine producono pensieri disfunzionali come quelli che sta avendo lei adesso in modo persistente. Le consiglio un percorso di psicoterapia breve, che possa, nel corso di un breve giro di sedute, individuare l'origine della sua attuale sintomatologia e, tramite un intervento cognitivo, possa ristrutturare certe cognizioni negative che ha su di sé.
Sperando di esserle stata d'aiuto,

Dott.ssa Elisa Folliero
Gentile utente, mi dispiace molto per la situazione che stai attraversando. Ti consiglio di considerare l'aiuto di uno psicologo o uno psicoterapeuta cognitivo comportamentale (CBT), esperti nell'individuare strategie pratiche ed efficaci per affrontare le difficoltà attuali. La CBT si concentra sul comprendere e modificare i pensieri e i comportamenti che influenzano le emozioni, offrendo strumenti concreti per migliorare il tuo benessere psicologico. Resto a tua disposizione per qualsiasi chiarimento o supporto aggiuntivo.
Un caro saluto,
Dott. Moro
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Gentile utente, innanzitutto la ringrazio per aver condiviso il suo malessere, non è mai facile. Inoltre, la situazione di cui parla non deve essere affatto facile da vivere. Solitamente questo tipo di sensazioni fungono da campanello di allarme per qualcosa che stiamo cercando di ignorare ma cerca comunque di venire a galla. Ciò che le consiglio è dunque di fare riferimento ad un professionista che possa guidarla ed aiutarla ad iniziare un percorso personale per riuscire a comprendere le motivazioni sottostanti a queste sensazioni.
Resto a disposizione anche online.
Dott.ssa Adele Trezza

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