Ho 19 anni, sono un ragazzo molto timido e molto introverso infatti non ho amici (neanche uno), qu

16 risposte
Ho 19 anni, sono un ragazzo molto timido e molto introverso infatti non ho amici
(neanche uno), quando andavo al liceo non parlavo praticamente con nessuno, sono stato vittima di episodi di bullismo e non esco quasi mai da solo perché non avendo amici esco solo con i miei genitori.
Non ho mai avuto una relazione con una ragazza e quindi non ho mai abbracciato e baciato una ragazza anche perché faccio fatica ad approcciarmi e a relazionarmi con le ragazze in generale.
Tutte queste cose mi hanno causato un blocco che mi ha portato a comportarmi e a farmi trattare come un bambino dai miei genitori. Infatti da circa due settimane faccio svolgere alcune ordinarie pratiche igieniche da mia madre, come se fossi un bambino.
Solo così riesco a stare meglio e a non pensare ai miei problemi relazionali. Cosa consigliate?
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Buongiorno e grazie per questa sua condivisione. Ha descritto in maniera veramente molto chiara quello che le sta succedendo. Penso possa essere importante per lei trovare uno spazio di terapia in cui capire meglio che cosa sia successo e come poter cambiare qualcosa della sua situazione.

Resto a disposizione per qualsiasi cosa
Le auguro una buona giornata
Salve, intanto complimenti per aver trovato il coraggio di raccontare e condividere questa sua delicatissima storia. Come suggerito dai miei colleghi penso possa essere bellissimo per lei se si regalasse un spazio terapeutico tutto suo in cui poter esprimere tutta questa sofferenza e potersi costruire una vita come la desidera!
Le auguro buona fortuna,
Dott.ssa Baiardo Bruni
Buonasera, potrebbe esserle sicuramente utile cominciare a parlare di questo blocco verso l'esistenza che la fa soffrire. Vista la sua giovane età e le infinite possibilità che ha davanti a sé di trovare serenità non rimandi e affronti il problema con uno psicologo/a.
Dott.ssa Camilla Ballerini
Buonasera giovane utente, mi permetto di darti del tu, non vuole essere confidenziale, ma adeguato all'età.
Intanto hai fatto bene a scrivere qui e manifestare il tuo disagio che mi sembra particolarmente circoscritto all'area relazionale. Se hai vissuto un evento traumatico e inseguito ad esso hai manifestato la sintomatologia decritta utilizzerei una terapia mirata cioè, L'EMDR. Caso contrario, indagherei sull'ansia sociale e sulla costituzione del tuo modo di essere. Esistono diverse indagini: colloqui psicologici e test - strumenti psicodiagnostici- che insieme possono portare a comprendere la causa del disturbo e adeguare una psicoterapia mirata. Resto disponibile per eventuali chiarimenti
Dott.ssa silvana Zito

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Salve il mio consiglio è di agire il prima possibile, mi sembra che si stia attuando una regressione...
Rivolgiti ad uno psicoterapeuta, meglio se specializzato in E.M.D.R., altrimenti potresti pensare ad una terapia familiare che coinvolga tutti il membri della famiglia.
Dott.ssa milvia verginelli
Buongiorno,

la mia indicazione é quella di intraprendere quanto prima un percorsi di psicoterapia, prima che la situazione possa cristallizzarsi, in fondo ne vale della sua vita. Resto disponibile nel caso volesse prendere un appuntamento.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Buongiorno, considerata la sua giovanissima età e le possibilità che da un percorso terapeutico potrebbe ricavare per la sua esistenza, il mio suggerimento è quello di intraprendere un percorso con un terapeuta che possa aiutarla a gestire ciò che accuratamente descrive.
Le auguro il meglio.
Buongiorno,
il suo racconto contiene aspetti e implicazioni molto profondi che potrebbero essere proficuamente affrontati con la calma, la delicatezza e il tempo necessari, all'interno di uno spazio personale di elaborazione. Un percorso psicoterapeutico può certamente aiutarla.
Cordialmente, EP
Buongiorno, mi dispiace per queste sensazioni che vivi. Credo che dovresti rivolgerti ad un buon terapeuta per capire cosa ti impedisce di "crescere" di uscire dal ruolo di bambino. Non aspettare, rischi di regredire, invece è il momento di sbocciare e vivere la tua vita di ragazzo.
Resto a disposizione
Un saluto
Claudia m
Salve. Un buon percorso psicoterapeutico che stimoli la fiducia in se stesso può aiutarla a liberarsi dal bisogno di rifugiarsi in un contesto protettivo dove viene accudito a 360°.
Inizi lei ma credo che possa essere utile, in seguito, coinvolgere anche i suoi genitori che nell'eccesso di protezione e disponibilità nei suoi confronti non l'hanno aiutata ad andare libero nella vita. Un percorso che l'aiuti a tagliare il cordone ombelicale e che la renda autonomo. Io lavoro sull'integrazione psicocorporea, stimolando la fiducia in se stessi attraverso le sensazioni e percezioni corporee integrate con pensieri ed emozioni, recuperando le capacità di ognuno e riconoscendo le fragilità che si vorrebbero reprimere e tenere sotto controllo, per recuperare in esse i veri punti di forza, per attivare un processo di crescita nella consapevolezza delle qualità e fragilità, processo di crescita che aiuta ad affrontare la vita con maggiore serenità. Sono disponibile per approfondimenti. Distinti saluti
Buonasera. Il mio suggerimento è di rivolgersi ad un professionista per approfondire ulteriormente la sua esperienza e valutare l'inizio di un percorso specifico attraverso il quale poter esplorare ed affrontare le sue difficoltà relazionali, accogliere le proprie fragilità ed individuare i propri punti di forza e risorse, promuovendo un processo di cambiamento costruttivo e positivo teso a favorire la sua autonomia personale e relazionale e dunque il proprio benessere. Un saluto, Dott. Felice Schettini
Grazie per aver condiviso la sua esperienza e aver espresso chiaramente i suoi vissuti e le circostanze che le creano sofferenza. Chiedere aiuto ad un professionista può essere un primo passo per affrontare questa situazione. La psicoterapia è un valido strumento per accogliere ed elaborare vissuti ed eventi dolorosi. Con l'aiuto del terapeuta è possibile gestire in maniera più funzionale le proprie emozioni, scoprire i propri punti di forza ed attribuire un diverso significato a ciò che accade. Consiglio di valutare la possibilità di intraprendere un percorso.
Cordialmente, Dott.ssa Elisa Dal Forno
Buongiorno, grazie per aver condiviso le tue difficoltà e la tua sofferenza, non dev'essere stato facile. Per superare il tuo profondo blocco è indispensabile che tu ti rivolga ad uno psicoterapeuta, preceduta da una accurata psicodiagnosi per capire quali possano essere gli obiettivi da raggiungere per stare meglio con te stesso e con gli altri. Resto a disposizione per qualsiasi necessità, un caro saluto
Buongiorno, credo che sia necessario rivolgersi ad uno psicoterapeuta per una valutazione della situazione in termini di autostima e di risorse che la aiutino a differenziarsi dai suoi genitori e a porre dei confini. Penserei ad un professionista che possa anche aiutare i suoi genitori a "sganciarla" dalla famiglia di origine.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Salve, le consiglio vivamente di contattare uno psicologo per affrontare il disagio sociale di cui ci parla. Coinvolga anche la sua famiglia in modo tale da avere tutto il supporto necessario per risolvere ciò che non le piace. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio

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