Grazie per i consigli. Ritengo indispensabile anche un supporto farmacologico per gestire gli scatti
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Grazie per i consigli. Ritengo indispensabile anche un supporto farmacologico per gestire gli scatti impulsivi e gli sbalzi umorali . Per orientarmi nella scelta del professionista, anche in considerazione delle eventuali distanze, vorrei chiedere quanto durano le sedute, che frequenza avrebbero ed almeno un'idea orientativa del numero di sedute minime . Il consulto psichiatrico richiede visite successive?
Grazie ancora
Grazie ancora
Buongiorno. Le psicoterapie durano almeno sei - dodici mesi vista l'articolazione della situazione. La frequenza è variabile in base al metodo di lavoro. Il consultorio psichiatrico invece è solitamente 1 volta al mese, per poi ridursi se la terapia funziona
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Nel caso della terapia farmacologica puo' aver senso anche una visita (se poi e' un consulto, ossia una opinione di un professionista diverso si tratta di una sola visita) e poi se si tratta invece di essere presi in carico, in genere si fa un controllo dopo uno-due mesi e si sta a vedere come va !!
Buonasera,
la terapia farmacologica prevede solitamente un primo controllo a distanza di circa un mese dalla prima visita ed i successivi ogni tre-quattro mesi; dipende molto dalla risposta alla terapia e dalla remissione dei sintomi.
Per quanto riguarda la psicoterapia prevede invece una seduta a settimana per un periodo almeno di 6-12 mesi, dipende dagli obiettivi.
la terapia farmacologica prevede solitamente un primo controllo a distanza di circa un mese dalla prima visita ed i successivi ogni tre-quattro mesi; dipende molto dalla risposta alla terapia e dalla remissione dei sintomi.
Per quanto riguarda la psicoterapia prevede invece una seduta a settimana per un periodo almeno di 6-12 mesi, dipende dagli obiettivi.
Ogni psicoterapeuta le darà una risposta diversa secondo il proprio approccio teorico di riferimento. L'unica cosa che mi sento di dirle è di non mettersi fretta e di dedicare a sé il tempo che serve in accordo con il terapeuta e con sé stessa.
Buongiorno,
I tempi e la frequenza della terapia variano sia in funzione dell´ orientamento del professionista sia in funzione delle dinamiche stesse della terapia. In media nel primo periodo, per la maggior parte degli orientamenti, ci si incontra una volta a settimana. La durata complessiva della terapia difficilmente è valutabile a priori.
Per quanto riguarda la terapia farmacologica concordo con quanto espresso dai colleghi.
Buona giornata
I tempi e la frequenza della terapia variano sia in funzione dell´ orientamento del professionista sia in funzione delle dinamiche stesse della terapia. In media nel primo periodo, per la maggior parte degli orientamenti, ci si incontra una volta a settimana. La durata complessiva della terapia difficilmente è valutabile a priori.
Per quanto riguarda la terapia farmacologica concordo con quanto espresso dai colleghi.
Buona giornata
Sulla terapia farmacologica concordo con i colleghi Psichiatri, mentre per la psicoterapia è necessaria una valutazione allo scopo di arrivare ad una formulazione del funzionamento della persona. Gli sbalzi umorali e gli scatti impulsivi hanno una frequenza giornaliera? settimanale? In quali circostanze si manifestano? Con chi si manifestano? Cosa si manifesta? Quando? Perché? Dove? Sono solo alcune domande che aiutano a definire il problema e come si manifesta, a differenziare le situazioni. Poi si concordano gli obiettivi terapeutici e si inizia la terapia la cui durata dipende dal disturbo, dagli obiettivi che paziente e terapeuta concordano, e da molte altre variabili incluse paziente e terapeuta.
Buon giorno! Prima di poter preventivare i tempi della terapia, personalmente mi muovo facendo 4/5 incontri conoscitivi per poter fare una diagnosi accurata ed eventualmente aprire una collaborazione con uno psichiatra di fiducia.
Generalmente gli incontri hanno una durata di 50 minuti e avvengono una volta a settimana. I miglioramenti si vedono già dalla seconda seduta conoscititva, per alcune persone anche dalla prima. Si dia la possibilità ed il tempo di osservarsi mentre incontra fisicamente dei professionisti e scelga il suo percorso tenendo conto delle sue "impressioni a pelle". In bocca al lupo!
Generalmente gli incontri hanno una durata di 50 minuti e avvengono una volta a settimana. I miglioramenti si vedono già dalla seconda seduta conoscititva, per alcune persone anche dalla prima. Si dia la possibilità ed il tempo di osservarsi mentre incontra fisicamente dei professionisti e scelga il suo percorso tenendo conto delle sue "impressioni a pelle". In bocca al lupo!
Io propongo sempre di abbinare i farmaci con una psicoterapia, poiché nei disturbi ci sono sempre delle origini psicologiche o quantomeno anche un'origine psicologica
Per quanto riguarda la durata della psicoterapia e la frequenza degli incontri è un percorso che va concordato insieme in relazione all’entità dei sintomi e del disagio della persona. In linea generale è necessario seguire almeno un incontro settimanale fino a ottenere una significativa riduzione dei sintomi di disagio psicologico ( in genere 3 mesi possono essere sufficienti). Successivamente la frequenza degli incontri andrà concordata in relazione all’obiettivo che si vuole raggiungere (2 incontri al mese per almeno 3 mesi). In ogni caso la durata di un percorso psicoterapico non può essere standardizzata in modo rigido, ma va modulata sulle esigenze della persona.
Cordiali saluti
Cordiali saluti
Sono d'accordo con la dott. Roncella e aggiungo che nella mia esperienza la durata di una psicoterapia non solo è aperta e varia caso per caso ma è il/la paziente che segue la propria motivazione a continuare, diradare o sospendere le sedute. Spesso succede che dopo un'interruzione anche di anni la terapia riprenda per l'insorgere di nuove difficoltà più o mano collegate a quelle già superate.
Il terapeuta può esprimere un parere e consigliare
ma è il/la paziente che percepisce quanto a lungo continuare la terapia.
Il terapeuta può esprimere un parere e consigliare
ma è il/la paziente che percepisce quanto a lungo continuare la terapia.
Buongiorno, indipendentemente dal tipo di psicoterapia che intraprenderà, il percorso e la durata dipenderanno dalla relazione terapeutica che si creerà, dalla sua motivazione, dall'obiettivo che si porrà.
Cordiali saluti
Cordiali saluti
Buongiorno, per la cura farmacologica le visite durano circa un'ora, la seconda visita si fa dopo circa un mese, le seguenti ogni due o tre mesi, dipende dall'evoluzione della sintomatologia.
Per la psicoterapia si fa una seduta di un'ora alla settimana per un tempo che dipende dall'andamento della sofferenza del paziente.
Cordiali saluti, Maurizio Luppi.
Per la psicoterapia si fa una seduta di un'ora alla settimana per un tempo che dipende dall'andamento della sofferenza del paziente.
Cordiali saluti, Maurizio Luppi.
Salve. lei nella sua domanda non ci dice niente di sè, non ci da nessuna notizia riguardo al suo disturbo, quando è cominciato e cosa stava succedendo nella sua vita quando è sorto il disturbo. Quindi è molto difficile dare delle risposte, inoltre la psicoterapia non è un farmaco che ha una durata ben definita, bisognerebbe vedere come lei personalmente risponde alla terapia, poi quando comincia a stare meglio concorda con il terapeuta come continuare e contemporaneamente esegue una visita psichiatrica e anche con lo psichiatra concorda gli appuntamenti per i controlli, la saluto dott. Eugenia Cardilli
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Buongiorno a lei,
io come psicoterapeuta accolgo sempre il paziente per 4/5 sedute di consultazione preliminari settimanali, utili ad inquadrare sintomi e domanda di cura del paziente. Tali sedute durano circa 45 minuti ed al termine di tale ciclo si valuta assieme se iniziare un percorso di psicoterapia (sulla cui durata è difficile dire qualcosa prima del termine della consultazione preliminare), se inoltre può essere utile l'invio ad un collega psichiatra per un supporto farmacologico. Le consiglio infine di scegliere un terapeuta non troppo distante dal suo domicilio. Un cordiale saluto, dottoressa Margherita Maggioni.
io come psicoterapeuta accolgo sempre il paziente per 4/5 sedute di consultazione preliminari settimanali, utili ad inquadrare sintomi e domanda di cura del paziente. Tali sedute durano circa 45 minuti ed al termine di tale ciclo si valuta assieme se iniziare un percorso di psicoterapia (sulla cui durata è difficile dire qualcosa prima del termine della consultazione preliminare), se inoltre può essere utile l'invio ad un collega psichiatra per un supporto farmacologico. Le consiglio infine di scegliere un terapeuta non troppo distante dal suo domicilio. Un cordiale saluto, dottoressa Margherita Maggioni.
Buonasera, tutte le sue domande sono da approfondire e pianificare di persona con lo psicologo e con lo psichiatra per la terapia farmacologica.
saluti
dott Tealdi
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dott Tealdi
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Buongiorno.
La durata della psicoterapia dipende da tante variabili specifiche in ogni singola presa in carico. In genere si lavora con una seduta settimanale ma può variare a seconda del lavoro e del tipo di orientamento. Si può associare una consulenza psichiatrica per un supporto farmacologico, anche durante la psicoterapia, per sostenere meglio il paziente. In questi casi sarà necessaria una stretta collaborazione tra psichiatra e psicoterapeuta.
Cordiali saluti.
Dott.ssa Luisa Sale
La durata della psicoterapia dipende da tante variabili specifiche in ogni singola presa in carico. In genere si lavora con una seduta settimanale ma può variare a seconda del lavoro e del tipo di orientamento. Si può associare una consulenza psichiatrica per un supporto farmacologico, anche durante la psicoterapia, per sostenere meglio il paziente. In questi casi sarà necessaria una stretta collaborazione tra psichiatra e psicoterapeuta.
Cordiali saluti.
Dott.ssa Luisa Sale
Salve,
solitamente le sedute di uno psicoterapeuta hanno una durata che varia dai 45 ai 60 minuti, per una volta a settimana.
Per quanto riguarda il discorso farmacologico deve effettuare una consulenza psichiatrica, magari sarà lo psicoterapeuta a consigliargliene uno e con il quale si farà un lavoro in sinergia.
Saluti.
solitamente le sedute di uno psicoterapeuta hanno una durata che varia dai 45 ai 60 minuti, per una volta a settimana.
Per quanto riguarda il discorso farmacologico deve effettuare una consulenza psichiatrica, magari sarà lo psicoterapeuta a consigliargliene uno e con il quale si farà un lavoro in sinergia.
Saluti.
Buonasera, il percorso psicoterapeutico varia a seconda delle difficoltà, questo non deve essere confuso con il percorso psichiatrico. Esistono alcuni psichiatri che sono anche psicoterapeuti e posso sia prescrivere gli eventuali farmaci che fare psicoterapia. Un'altra possibilità è la collaborazione tra queste due figure. La durata di ogni singolo colloquio di psicoterapia è di 50 minuti. Cordiali saluti
Buongiorno, la durata del percorso varia molto, come già detto dai miei colleghi! Le sedute indicativamente sono di un’ora e si consiglia la frequenza settimanale.
Centrale per la scelta del professionista è il tipo di problematica e l’approccio con cui opera il professionista!
Cordialmente
Dott.ssa Stefania Romanelli
Centrale per la scelta del professionista è il tipo di problematica e l’approccio con cui opera il professionista!
Cordialmente
Dott.ssa Stefania Romanelli
Gentile utente, credo che i sintomi da lei descritti siano l'esito di una storia di vita e l'epilogo di un messaggio molto profondo del suo inconscio. Le consiglio di iniziare un percorso che possa addirittura arrivare a renderla autonoma dal punto di vista farmacologico. Stia bene, buona fortuna!
Buon pomeriggio! Ti rispondo a partire dal modo in cui lavoro io, dal momento che a seconda degli orientamenti e delle scelte individuali del professionista questi aspetti potrebbero variare un pochino. Io soprattutto nei primi mesi chiedo che la persona venga una volta a settimana, frequenza che secondo me aiuta a mantenere il filo del lavoro che si sta iniziando insieme. Credo inoltre sia un tempo che consente di “far scendere”, far sedimentare un po’ quello che si è detto in seduta e vedere se e che effetto ha nella vita quotidiana, ma tale da non rendere il discorso troppo dispersivo né lasciare la persona troppo sola mentre affronta l’inizio di un nuovo percorso. Poi, la durata delle sedute per me è di un’ora.
Rispetto alla lunghezza del percorso, ci sono diversi fattori che la influenzano: l’incastro e la sintonia che c’è fra paziente e terapeuta (che naturalmente influenza il procedere del lavoro terapeutico), la disposizione della persona a mettersi il dubbio rispetto a ciò che per lei è ovvio/automatico (perché per me è proprio in ciò che è ormai diventato ovvio che si nascondono i nodi che continuano a farci rimanere incastrati nelle nostre difficoltà), l’entità della sofferenza portata, quanto è radicata e con quanti aspetti della vita è intrecciata, la voglia e l’intenzione della persona di sperimentare concretamente nella vita (o anche solo in seduta con il terapeuta) nuove modalità di risposta alle situazioni, e quindi quanto è realmente predisposta nel profondo verso il cambiamento e a vedere che effetto avrà sull’ambiente circostante.… E queste sono solo alcune… per cui come vedi sono davvero tante le variabili che influenzano la durata del percorso, non ultimo l’orientamento stesso di lavoro del terapeuta. Il mio metodo è quello della terapia della Gestalt, di per sé piuttosto lungo, dagli 8/10 mesi, fino a 2/3 anni… ovviamente perché mentre si lavora si scoprono anche altri aspetti importanti oltre a quelli con cui si arriva, che possono (e sottolineo possono!) diventare punti importanti su cui la persona vuole lavorare, e questo naturalmente allunga la durata del percorso. Inoltre in Gestalt l’obiettivo è che la persona arrivi a riconoscere quali sono i suoi bisogni/intenzioni profonde, e che trovi pian per volta le soluzioni migliori per poterli soddisfare. In questo modo si sostiene l’aumento della spontaneità nel vivere e muoversi nel mondo, ovvero il vivere proprio secondo chi siamo noi, il nostro fluire nel contatto con l’ambiente, unica cosa che a mio parere consente una crescita profonda, nel periodo di terapia e in autonomia nella vita.
Rispetto alla questione dei farmaci, se la sofferenza che stai incontrando è troppa, tale da impedirti un funzionamento nella vita quotidiana sufficientemente buono, e di avere energia da investire nella terapia, può essere una buona idea affiancare i due percorsi. È comunque una cosa di cui per me è importante parlare anche in terapia (per esempio per valutare se la necessità di farmaci accompagna ad esempio un vissuto di impotenza verso l’impulsività e gli sbalzi umorali che descrivi, per cui sembra che solo i farmaci possano contenerli, e tu non possa fare niente), in modo da sostenere anche questo aspetto. In ogni caso, il consulto psichiatrico, come hanno già detto i colleghi, richiede una frequenza iniziale di 1 volta al mese/2 mesi, per poi vedere come va ed eventualmente fare soltanto delle visite di controllo ogni 3/4 mesi, ma anche qui a seconda della terapia farmacologica impostata.
Ti auguro buona fortuna per l’inizio del tuo percorso di crescita, se sarà questa la scelta che farai!
Rispetto alla lunghezza del percorso, ci sono diversi fattori che la influenzano: l’incastro e la sintonia che c’è fra paziente e terapeuta (che naturalmente influenza il procedere del lavoro terapeutico), la disposizione della persona a mettersi il dubbio rispetto a ciò che per lei è ovvio/automatico (perché per me è proprio in ciò che è ormai diventato ovvio che si nascondono i nodi che continuano a farci rimanere incastrati nelle nostre difficoltà), l’entità della sofferenza portata, quanto è radicata e con quanti aspetti della vita è intrecciata, la voglia e l’intenzione della persona di sperimentare concretamente nella vita (o anche solo in seduta con il terapeuta) nuove modalità di risposta alle situazioni, e quindi quanto è realmente predisposta nel profondo verso il cambiamento e a vedere che effetto avrà sull’ambiente circostante.… E queste sono solo alcune… per cui come vedi sono davvero tante le variabili che influenzano la durata del percorso, non ultimo l’orientamento stesso di lavoro del terapeuta. Il mio metodo è quello della terapia della Gestalt, di per sé piuttosto lungo, dagli 8/10 mesi, fino a 2/3 anni… ovviamente perché mentre si lavora si scoprono anche altri aspetti importanti oltre a quelli con cui si arriva, che possono (e sottolineo possono!) diventare punti importanti su cui la persona vuole lavorare, e questo naturalmente allunga la durata del percorso. Inoltre in Gestalt l’obiettivo è che la persona arrivi a riconoscere quali sono i suoi bisogni/intenzioni profonde, e che trovi pian per volta le soluzioni migliori per poterli soddisfare. In questo modo si sostiene l’aumento della spontaneità nel vivere e muoversi nel mondo, ovvero il vivere proprio secondo chi siamo noi, il nostro fluire nel contatto con l’ambiente, unica cosa che a mio parere consente una crescita profonda, nel periodo di terapia e in autonomia nella vita.
Rispetto alla questione dei farmaci, se la sofferenza che stai incontrando è troppa, tale da impedirti un funzionamento nella vita quotidiana sufficientemente buono, e di avere energia da investire nella terapia, può essere una buona idea affiancare i due percorsi. È comunque una cosa di cui per me è importante parlare anche in terapia (per esempio per valutare se la necessità di farmaci accompagna ad esempio un vissuto di impotenza verso l’impulsività e gli sbalzi umorali che descrivi, per cui sembra che solo i farmaci possano contenerli, e tu non possa fare niente), in modo da sostenere anche questo aspetto. In ogni caso, il consulto psichiatrico, come hanno già detto i colleghi, richiede una frequenza iniziale di 1 volta al mese/2 mesi, per poi vedere come va ed eventualmente fare soltanto delle visite di controllo ogni 3/4 mesi, ma anche qui a seconda della terapia farmacologica impostata.
Ti auguro buona fortuna per l’inizio del tuo percorso di crescita, se sarà questa la scelta che farai!
Salve,con lo psichiatra potrebbe avere appuntamenti mensili o poco più.
La psicoterapia in generale dura dai sei mesi fino ai due anni. Questo diipende dalla tipopologia del problema,dalle risorse e dall’impegno personale e motivazionale.
La terapia generalmente si articola in un ora per ogni settimana, più o meno.
Saluti,dott.ssa Petralli
La psicoterapia in generale dura dai sei mesi fino ai due anni. Questo diipende dalla tipopologia del problema,dalle risorse e dall’impegno personale e motivazionale.
La terapia generalmente si articola in un ora per ogni settimana, più o meno.
Saluti,dott.ssa Petralli
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