Gentilissimi, sono la mamma di una ragazza di 17 anni. Mia figlia ha delle caratteristiche che l'han

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Gentilissimi, sono la mamma di una ragazza di 17 anni. Mia figlia ha delle caratteristiche che l'hanno sempre messa un po' fuori dal coro, non beve, non fuma, studia e rispetta le scadenze, è molto rispettosa, caratteristiche che nel suo caso hanno causato non pochi problemi in ambito scolastico. ll gruppo spesso si univa contro di lei. Ha subito molte prepotenze e cattiverie ma sta riuscendo a reagire e a capire che non sono tutti cattivi e che non è sola, molte persone sono come lei, per fortuna. Nonostante lei si senta nel giusto in queste occasioni vede la sua vita meno felice di chi è più prepotente, chi lo è stato con lei per un motivo o per un altro non restava mai solo contro tutti, lei spesso per tener fede alle sue idee e per fare ciò che è giusto fare si è trovata sola. Mia figlia, per certe cose è molto matura per altre è ancora estremamente infantile Adesso la sua preoccupazione si è concentrata sul fatto che a lei non sono ancora interessati i ragazzi mentre molte delle sue compagne o stravedono per cantanti o attori o addirittura hanno un ragazzo con il quale vivono! Lei si sente sbagliata. Ha voluto fare degli esami per vedere se ha problemi ormonali. Il fatto è che lei ha sempre in testa il confronto con la maggioranza e se lei non è in linea con la maggioranza significa che c'è un problema e il problema è sempre lei è molto rigida e trattenuta come persona, non è espansiva con i gesti, con le parole riesce ad essere molto dolce ma con i gesti no, è sempre stata cosi...
Faccio bene a dirle che ognuno ha i suoi tempi di cercare di vivere liberando un po' la testa dai confronti...
Grazie
Gentile utente, purtroppo la società moderna porta tutti a raggiungere degli standard per sentirsi accettati, sembra sempre che non si è abbastanza. Bisognerebbe educare i figli alla singolarità e che ognuno è unico per com' è, quindi mi sento di dirle che, secondo me, fa assolutamente bene a non darle confini rigidi.
Resto a disposizione.
Dott. Luca Rochdi

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Gentile Signora buonasera.
L'affetto e la presenza delicata che lei mostra nei confronti di sua figlia le rende onore. Le sue preoccupazioni sono quelle di molti genitori e spero che il suo esempio, nel voler chiedere aiuto e consiglio alla comunità degli psicologi, possa essere seguito da molti altri genitori.

Comincio con il dirle che sua figlia attraversa il periodo più complesso nella vita di una persona, dal punto di vista dei cambiamenti caratteriali che la porteranno ad avere una sua personalità stabile e coerente in età adulta.
Il cambiamento è intriso di dubbi, incertezze, paura di fallire, paura di sbagliare o di essere sbagliati. Il cambiamento implica il paragone con gli altri e, soprattutto, il giudizio degli altri, che diventa una leva su cui innalzare la propria autostima.
Gli adolescenti hanno bisogno continuo di ricercare conferme nell'ambiente circostante, proprio perché la loro personalità è ancora così fluida e facilmente influenzabile.

Non meno importante è la sfera emotiva. Negli adolescenti la gestione delle emozioni è difficile: alcune emozioni vengono espresse senza freni, con comportamenti anche esagerati; altre emozioni vengono represse, nascoste al comportamento e posso determinare difficoltà, specialmente in ambito relazionale e sociale.
Sua figlia, come gli altri adolescenti della sua età, deve ancora formare la sua intelligenza emotiva, quella capacità di riconoscere le emozioni in sé stessa e le altre persone, e di canalizzare l'espressione e la gestione di quelle emozioni nel modo più vantaggioso all'ambito sociale in cui si trova.
Solo con una educazione ai sentimenti (che spesso è l'esperienza di vita a insegnarci!) possiamo coltivare rapporti sinceri e autentici in famiglia, a scuola, con gli amici, con i primi fidanzati.

Vorrei sottolineare i pregi di sua figlia, che lei stessa ha ben evidenziato: non avere vizi e abitudini sbagliate, avere amore per l'apprendimento e la conoscenza, comprendere il valore dell'etica e della morale. Questa base solida è un qualcosa di prezioso che molti, troppi, adolescenti non hanno. E questi adolescenti ricercano la soddisfazione e la gratificazione in valori più effimeri, come la visibilità, l'esibizionismo, l'adulazione, l'emulazione. Le tecnologie utilizzate dai giovani (social media), purtroppo, esaltano questi valori piuttosto che l'educazione, la conoscenza, l'autonomia di pensiero, la libertà di espressione.

Mi rendo conto che essere in pochi, o da soli, contro la massa è sempre una posizione scomoda e può essere vissuta come un peso. Ma, se osserverete bene in giro, le mosche bianche come sua figlia non sono poi così poche e se si vuole, ci si può in qualche modo incontrare e sostenersi a vicenda, partendo da valori comuni, da un significato meno superficiale e più intelligente (nel senso di adattivo).

Spero di averle dato conforto nell'interpretare questa situazione che lei ha notato.
Vorrei, però, anche esortarla a valutare, insieme a sua figlia, la possibilità di un percorso psicologico per la ragazza. Troppo spesso, ahimè, l'intervento dello psicologo viene associato a disagio mentale, a devianze e comportamenti estremi. In realtà, l'aiuto del professionista può fare la differenza nel comune processo di crescita personale, nell'interpretare i segnali sociali, nel migliorare le capacità di comunicazione, nell'educazione sentimentale e sessuale, nella cura dell'autostima, nel gestire ansia e stress, nel l'individuare e coltivare i propri talenti, le proprie potenzialità.
Valuti attentamente questa mia proposta.

Se lo desidera sono a sua disposizione, e di sua figlia, per ogni altra informazione, dubbio o chiarimento su come si articola un intervento psicologico e che tipo di obiettivi può raggiungere, anche con consulenza online.
Un caro saluto,
Dott. Antonio Cortese
Salve signora, sicuramente potrebbe essere utile indagare un po' di più questi aspetti di chiusura e rigidità che la ragazza può avere tuttavia è fondamentale che lei dica a sua figlia di credere in se stessa perché ha delle qualità che nel tempo la aiuteranno a raggiungere gli obiettivi più importanti per lei: se il confronto avviene con i coetanei che mettono in atto comportamenti devianti allora è meglio che lei si goda le caratteristiche che ha. Talvolta questo è il prezzo da pagare quando si vuole portare avanti i propri valori, capisco che a queste età è difficile capirlo ma piano piano capirà.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
buonasera,
il confronto fra i gruppi di pari non solo è normale per una ragazzi a quell'età, ma è funzionale ai giovani per affermare la propria individualità.
Se sua figlia ha interessi diversi dalla maggior parte dei ragazzi della sua età, il processo di identificazione nel gruppo trova degli ostacoli che la fanno soffrire . A sua figlia potrebbe essere utile un percorso di supporto da parte di un esperto, sono sicura che l'aiuterebbe a superare questo momento di crisi.
resto a disposizione per qualsiasi approfondimento.
un abbraccio a sua figlia
dott.ssa Laura Bova
Buonasera, innanzitutto grazie per la sua condivisione. Sua figlia sta attraversando un'età caratterizzata da profondi cambiamenti, ricca di potenzialità ma anche di insidie. Le esperienze negative con il gruppo dei pari, particolarmente significativi in questa fase, hanno sicuramente contribuito alla sua sensazione di essere "sbagliata", alla sua rigidità e alla paura del giudizio. Il messaggio che lei dà a sua figlia è certamente corretto ma poco efficace perché avviene ad un livello razionale, mentre le difficoltà di sua figlia hanno bisogno di un'acquisizione di consapevolezza di sé e di una rielaborazione più profonda, emotiva e relazionale. Le consiglio di farvi supportare (sua figlia se d'accordo e/o lei e il padre) da uno psicoterapeuta con un approccio psicodinamico e con focus sul corpo (sede delle emozioni) affinché possiate trasformare i blocchi in nuove possibilità e affinché sua figlia possa sentire e scegliere ciò che è adatto e giusto per se stessa, in tutta la sua autenticità. Rimango a disposizione, un grande in bocca a lupo, d.ssa Paola Pellegrino
Gentile Signora, mi dispiace e comprendo le preoccupazioni di una madre. Potrebbe provare a dire a sua figlia che conformarsi alla massa non significa essere normali ed essere nel giusto, mi sembra di intuire che sua figlia sia dotata di una grande intelligenza anche emotiva. Purtroppo l'adolescenza mette in discussione la nostra identità perchè la dobbiamo costruire, probabilmente sua figlia osserva che la sua è diversa da quella dei suoi coetanei ma semplicemente perchè ha interessi diversi. In questo momento ha solo bisogno di essere sostenuta e ha bisogno che l'autostima venga rafforzata. Resto a disposizione. Buona serata
Gentile signora, la ringrazio per aver condiviso la sua preoccupazione per sua figlia. Da quanto mi racconta, sua figlia è una ragazza che ha un forte senso di giustizia e di responsabilità. Queste sono qualità importanti, ma possono anche renderla vulnerabile al bullismo e alla pressione sociale. Capisco che sua figlia si senta sbagliata perché non è interessata ai ragazzi come le sue compagne. È importante farle capire che non c'è un modo giusto o sbagliato di essere. Ognuno ha i propri tempi e i propri interessi, e non è necessario conformarsi alle aspettative degli altri. Il fatto che sua figlia si confronti sempre con la maggioranza è un segno che ha bisogno di sviluppare una maggiore autostima. È importante che lei impari ad accettarsi per quello che è, con i suoi pregi e i suoi difetti. Le consiglio di parlare con sua figlia e di aiutarla a capire che ognuno ha i propri tempi e i propri interessi. È importante che lei impari a valorizzarsi per quello che è, con le sue qualità e i suoi limiti.
Resto a disposizione per ulteriori informazioni o chiarimenti.
Gentile Sig.ra, dalla minuzia con cui descrive quanto sua figlia sta attraversando in questa fase di vita trapela una preoccupazione significativa, ed è comprensibile. Tenga presente che l'adolescenza rappresenta un regno di intermezzo tra due mondi, quello della fanciullezza e quello dell'adultità. Un regno nel quale i giovani non si sentono ancora definiti e sono alla ricerca di una loro identità. Per conquistare la propria identità devono necessariamente vivere un processo di separazione-individuazione, ovvero una fase di separazione dalla famiglia (in quanto il/la giovane desidera ampliare il raggio di relazioni esterne alla famiglia e gestirle autonomamente) e un processo di individuazione (in cui l’adolescente cerca di delineare più chiaramente i propri interessi, i propri principi di interpretazione della realtà e la propria personalità). Ecco perché in questa fase di vita il gruppo dei pari rappresenta un significato molto importante, ed ecco perché sua figlia cerca il confronto con la maggioranza, con il gruppo. Il suo potrebbe essere un tentativo di essere accettata, di sentirsi parte, di essere riconosciuta da persone esterne alla famiglia. Il gruppo però non fornisce amore e riconoscimento incondizionato come in genere accade in famiglia, quindi spesso i giovani più timidi trovano difficoltà a guadagnarsi la considerazione e l'attenzione degli altri. Probabilmente la rigidità che lei descrive in sua figlia e il suo essere trattenuta non facilitano la socialità. Forse potrebbe essere utile per sua figlia parlare con qualcuno che la supporti in questa delicata fase di crescita. Un grande in bocca al lupo
Buongiorno, ovviamente fa bene a dire a sua figlia che ciascuno ha i suoi tempi visto che è la verità. Sicuramente a sua figlia giova la sua vicinanza ma mi sembra una situazione in cui potrebbe avere molti benefici se intraprendesse un percorso con un professionista.
Dott. Marco Cenci
Gentilissima, comprendo le preoccupazioni di sua figlia e posso immaginare quanto le sia difficile vederla affrontare queste sfide. È evidente che sua figlia è una persona di grande integrità e determinazione, qualità che sicuramente la guideranno in modo positivo nella sua crescita.È importante sottolineare a sua figlia che non c'è un'unica strada giusta nella vita e che ognuno segue il proprio percorso individuale. Le sue scelte e il suo modo di vivere la vita sono validi e rispettabili. La maturità emotiva di una persona non è legata necessariamente alle esperienze sentimentali o alle relazioni romantiche.
Potrebbe essere utile incoraggiarla a concentrarsi su ciò che la rende felice, a sviluppare i suoi interessi personali e a godersi il processo di scoperta di sé stessa. Il confronto con gli altri può spesso generare ansie e insicurezze, ma è importante ricordare che la felicità e il successo hanno significati diversi per ognuno di noi.
È un bene suggerire a sua figlia di abbracciare la sua unicità e di apprezzare le sue qualità, che la rendono speciale. La vita è un viaggio e ognuno ha il suo ritmo. Invitarla a vivere liberamente, senza sentirsi vincolata dai confronti con gli altri, potrebbe aiutarla a sviluppare una maggiore fiducia in sé stessa.Se la preoccupazione persiste, potrebbe essere utile considerare il coinvolgimento di uno psicologo, che può fornire un sostegno professionale e aiutare sua figlia a esplorare queste emozioni in un ambiente sicuro.
Spero che queste parole possano essere di aiuto. Resto a disposizione per ulteriori informazioni o supporto. Un caro saluto. Dr.ssa Marina Lumento.
Gentile utente, fa certamente bene a dire a sua figlia che ognuno ha i suoi tempi, ma è pur comprensibile che in un periodo della vita in cui il confronto con il gruppo dei pari è cruciale per la propria formazione la ragazza soffra così tanto e si percepisca come sbagliata. Penso che un percorso psicologico le possa essere di aiuto. Rimango a disposizione, anche online. Un caro saluto
Buongiorno, grazie per la sua condivisione. In questa fase della vita di sua figlia è normale confrontarsi e cercare l'approvazione del gruppo; quando questo non avviene è difficile riuscire a gestire quello che ne consegue. Non seguire il gruppo, ma riuscire ad usare la propria testa e scegliere cosa fare o nn fare sono sicuramente segni di grande maturità, che al momento però non sono giustamente compresi da sua figlia. Iniziare un percorso psicologico potrebbe aiutarla a capire i suoi punti di forza e trovare gli strumenti giusti per riuscire ad affrontare questi cambiamenti.
Resto a disposizione.
Dott.ssa Marta Vittoria Gambardella
Gentile utente, dal suo messaggio si percepisce l'affetto e la preoccupazione che la legano a sua figlia e al momento che sta attraversando. In una certa misura l'adolescenza è un periodo complesso in cui è comune sentirsi inadeguati rispetto agli altri. Tanto fanno anche gli ambienti che si frequentano che possono facilitare o complicare ulteriormente il processo di individuazione. A prescindere se la situazione attuale è fonte di grande sofferenza per sua figlia, forse sarebbe utile prendere in considerazione un percorso con uno psicologo clinico, volto ad approfondire il suo vissuto e ciò che la blocca e preoccupa. Dott.ssa Sofia Bonomi
Salve,
prima di tutto mi sento di dirle che fa bene a ricordarle che ogni persona è unica.
sua figlia sta vivendo un'età particolare, l'adolescenza è un periodo caratterizzato da grandi cambiamenti fisici e psicologici ed è una fase di transizione tra l'età adulta e quella infantile, questo potrebbe spiegare perchè lei riesce a vedere entrambe le sfaccettature. è un'età in cui si cerca di trovare una propria identità.
Mi sento comunque di dirle di approfondire meglio questi aspetti di rigidità e chiusura.
Rimango a disposizione
Dott.ssa Federica Curcio
Gentile signora, prima di tutto le faccio i complimenti perché dalle sue parole traspare l'amore e la ricerca delle risposte migliori da dare a sua figlia, che si trova in un passaggio evolutivo molto delicato, non sempre facilmente gestibile. Condivido con lei la necessità di far comprendere a sua figlia che per l'appunto, le persone sono tutte diverse ed ognuna ha i propri tempi e la mera emulazione non porta a nulla ma mi concentrerei anche sulle difficoltà relazionali di sua figlia dovute alle rigidità e al doversi trattenere.
Non esiti a contattare uno specialista per un supporto psicologico e o genitoriale.
Eventualmente sono a disposizione anche online
Le faccio i miei migliori auguri;
Dott.ssa Abbas.
Gentile utente,
l'adolescenza è un periodo molto complesso e faticoso sia per chi lo vive sia per i genitori. A volte si pensa all'adolescenza come un periodo di grande rischio, in quanto i ragazzi tendono a voler superare un po' i propri limiti e, per capire chi sono, esplorare se stessi e il mondo circostante, tendono a compiere agiti imprevedibili che possono comportare dei rischi. In realtà l'adolescenza può essere complicata anche quando le cose apparentemente vanno molto bene: lei ha una figlia che studia, che rispetta le regole e che non emula i comportamenti dei coetanei, ma piuttosto si scontra con essi; d'altro canto anche lei avrà i suoi bisogni di capire chi è che cosa vuole, e forse è inevitabile confrontarsi con le coetanee e soffrire nel momento in cui si rende conto di essere così diversa da loro. Ad esempio, arrivando a pensare di avere dei problemi ormonali non nutrendo interesse per gli uomini. A mio avviso le servirebbe uno spazio d'ascolto dove raccontarsi, parlare di come si sente e di ciò che desidera. Attraverso la possibilità di essere ascoltati e compresi, si attua un'esperienza trasformativa molto preziosa, si sviluppano nuove consapevolezze e si dà un senso ai propri vissuti emotivi. Le suggerirei questo, dunque, di provare a parlarne con uno/a psicologo/a.
Se vuole parlarne, io sono disponibile.
Cordialmente, Dott.ssa Cecilia Bagnoli
Buongiorno,
premesso che da poche informazioni è difficile capire la situazione e che il contesto in cui viviamo in agevola gli adolescenti, potrebbe però essere utile indagare ulteriormente alcuni aspetti come l'Alto Potenziale Cognitivo e/o una possibile neurodivergenza poiché spesso sono persone con un forte senso di giustizia e rigidità da altri punti di vista nei rapporti con gli altri.
Resto a disposizione per eventuali chiarimenti.
Cordialmente,
Dott.ssa Sara Beduschi
Buongiorno,

concordo a pieno con la sua restituzione. Continui pure ad incoraggiare la ragazza a pensare con la propria testa e a non schiacciarsi alla massa, soprattutto se quest'ultima è dannosa. La nostra vita è caratterizzata da relazioni nel quotidiano e sua figlia dovrebbe solo semplicemente affinare la ricerca di persone più simili a lei anche in termini di interessi. A volte lo sconforto viene proprio per la mancanza di poter condividere i propri vissuti con qualcuno. Nel caso, resto disponibile ad accogliere una vostra eventuale richiesta di intervento, ricevo anche on-line mediante video consulti.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Buongiorno Signora, visto il periodo delicato dell'adolescenza e le fragilità che lei vede in sua figlia, oltre agli innumerevoli punti di forza, le suggerirei di rivolgersi ad un professionista che si occupa di adolescenza. Ciò che lei le dice è giusto e sensato ma la tendenza a vedersi troppo diversa dal mondo che la circonda potrebbe esacerbarsi e un luogo esterno alla famiglia, in cui parlarne, ha effetti molto diversi.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi

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