Gentilissimi/e, in serie negli ultimi anni: rapporto lavorativo malato con una narciborder che mi ha

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Gentilissimi/e, in serie negli ultimi anni: rapporto lavorativo malato con una narciborder che mi ha messo gli occhi addosso (ho dovuto subire il ciclo narcisistico nonostante stessi al posto mio, fino a subire percosse fisiche e verbali se mi rifiutavo di prestarmi, a cui non mi sono mai piegato ma ho sofferto molto per lo stalking, lo scarto violento e malato, l'isolamento (mobbing) dai miei colleghi, voci false e quant'altro sul mio conto, che ho dovuto subire per una mia condizione contrattuale che non mi consentiva di battere i "pugni sul tavolo". Causa sua ho dovuto abbandonare: l'idea di lavorare con quei colleghi con cui era nato un rapporto stupendo e andavamo al lavoro felici, l'idea di comprare casa con la mia compagna in quella zona causa mio trasferimento forzato altrove e ogni volta che ci passiamo entrambi abbiamo il magone, ho dovuto chiudere forzatamente con tutti i colleghi in comune che nonostante il comportamento stupendo non riuscivano a disimpegnarsi da lei e per frequentare loro dovevo subire indirettamente i suoi diktat che dava al resto del gruppo nei miei confronti. Sono stato malissimo, l'omertà di chi ti vuol bene (qualcuno di loro è rinsavito anche se ormai tardivamente) è peggio di quello che mi faceva la matta stessa. Ok, chiuso, lavoro con una psicologa, messo alle spalle nei mesi.
Quasi contemporaneamente alla fine di tutto ciò mio padre si ammala di una brutta malattia che gli deturpa il volto e finisce dopo mesi di agonia. Straziante è dir poco. Cerchiamo di stringerci per superare anche questa, ma la mia compagna molto affezionata a lui, subisce un intervento alla tiroide causa nodulo cattivo, va in depressione che fortunatamente si fa curare da sola da una psicologa, ma scarica sul rapporto tutte le sue paure e la situazione interiore che vive, pur consapevole che non sono una pessima persona (parole sue) arriviamo alla separazione.
Dopo alcune settimane si interessa a me e ci riavviciniamo per ripartire.. cambiando casa, togliendoci degli sfizi assieme, viaggiando. Il rapporto riprende, non al 100% come prima, ma ci lavoriamo entrambi su nella speranza che piano piano si riprenda a camminare assieme come da oltre 20 anni.
Nemmeno il tempo di gioire e un mio familiare commette una leggerezza fidandosi di un buzzurro e ha messo me e altri fratelli in mezzo a casini piuttosto importanti che fatichiamo a risolvere perché tutti lontani da casa per motivo di lavoro!
Ho perso qualsiasi stimolo, le cose che prima facevo con passione le faccio per farle, cerco di sorridere e non pensare, ma è un po' come nascondere la polvere sotto al tappeto, i problemi restano li. Non dormo più regolare, mi sveglio di notte con disturbi di stomaco, vivo alti e bassi con ansia, paura del futuro, tremori interiori quando cala il sole, vado avanti a bevande di iperico, camomille e co. che un po' mi aiutano a riprendermi, guardo la tv ma lo sguardo è perso nel vuoto, vado al lavoro e parlo poco, ritorno a casa e tornano i pensieri e mi rinchiudo nel silenzio.
Ovviamente ne sta subendo nuovamente il rapporto con la mia compagna.

A volte penso di essere debole, sicuramente un aiuto potrebbe giovarmi, ma i problemi, che sono la vera causa, restano li irrisolti ancora una volta, altre volte mi sento il contrario, se dopo tutto questo sono ancora qui che combatto vorrà dire di essere abbastanza resiliente altro che deboli.
Gentilissimo utente, leggo delle cose che lei racconta che sono davvero tante. Ha ragione a pensare che se dopo tutto questo ancora combatte effettivamente è molto forte. Tuttavia avere qualcuno che la possa supportare e sostenere credo sia fondamentale. Per fare delle scelte è necessario aver chiara la strada da prendere; la soluzione emerge spesso se la persona ha una serenità di fondo. Il Concetto è "sono sereno... quindi posso risolvere qualsiasi problema" non il contrario. Per cui la invito a considerare la possibilità di un aiuto e questo sarà importante per lei e per la sua compagna. Se vuole resto a disposizione. Le auguro ogni bene!

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Salve, Mi dispiace molto per la situazione Perché comprendo il disagio sperimentato. Ritengo Dunque importante che lei possa ritagliarsi uno spazio per rielaborare quanto accaduto e per identificare Quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato. Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla a trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente. Resto a disposizione, anche online. Cordialmente, dott FDL
Buongiorno,
Lo spazio della psicoterapia può essere un luogo dove lasciare per un attimo le preoccupazioni e provare a vederle da più punti di vista.
Cordialmente
Salve, le consiglio di contattare uno psicologo per iniziare un percorso terapeutico che le consenta di alleviare quanto ci racconta e acquisire mezzi utili per affrontare le difficoltà che ci racconta . Anche la persona più forte ha bisogno di essere sostenuta. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Buonasera. Mi dispiace per tutte le difficoltà che ha affrontato e che sta ancora affrontando. Il mio suggerimento è di valutare la possibilità di iniziare un nuovo percorso psicologico attraverso il quale poter avere un proprio spazio personale in cui poter dar voce alla propria storia ed ai propri vissuti, riconoscendo e valorizzando le proprie risorse e le proprie fragilità, con l'obiettivo migliorare il proprio benessere e la propria salute. Un saluto, Dott. Felice Schettini
Gentile utente di mio dottore,

Ho letto con molta attenzione la sua storia. Diverse sono state le esperienze fonte di malessere con cui ha dovuto fare i conti, e da quel che appare a mio avviso risulterebbe esser stato fin troppo forte sino ad oggi. Sento come se facesse fatica a fare i conti con le sue fragilità e le sue paure frutto di quanto vissuto, e proprio per questo sta ben attento dal tenerle lontane al punto tale da giudicarle e dal giudicarsi. Sia meno rigido con se stesso, e accolga quanto la sua emotività in questo momento le sta portando, in fondo è della sua serenità che si sta parlando. Resto disponibile nel caso a ricevere anche on-line.

Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Salve, concordo con lei...altro che debole! Comprendo le ragioni del suo disagio e ne sono dispiaciuto. Tuttavia qualsiasi ipotesi formulata sulla base delle sole informazioni presenti nel suo scritto sarebbe a mio avviso riduttivo a fronte di una situazione complessa come la sua (tutte quelle che riguardano il vissuto umano lo sono). La invito per questo a contattarmi in privato, anche con un semplice messaggio se vuole; mi limiterei a farle solo qualche ulteriore domanda in modo da offrirle una consulenza più accurata. Cordiali saluti Dott. Antonio Panza.
In momenti come questi è difficile mantenere la barra dritta. Non si tratta di debolezza e forza, lo trovo un discorso fuorviante perchè prevede comunque un giudizio, giusto o sbagliato che sia. Le sarebbe molto utile un percorso psicologico, ad esempio per non scaricare tutte le sue frustrazioni nel rapporto di coppia.
Salve, sono la Dottoressa Gaia Contorni. Ho letto con molto interesse il racconto del suo spaccato di vita. Numerose sono le sfide che ha dovuto fronteggiare e senza una buona dose di forza interna questo non sarebbe stato possibile. Ritengo un gesto nobile il fatto che si sia dato la possibilità di chiedere un consiglio professionale: primo passo per risolvere un problema è riconoscere il problema stesso e lo spazio fornito dalla psicoterapia serve proprio a questo, a maneggiare insieme le angosce. Mi piacerebbe molto approfondire la sua situazione e resto, a tal proposito, a sua disposizione. Un saluto.
Gentile utente, quando lei descrive tutto quello che ha subito, in modo inaspettato e leggo i suoi sintomi, mi viene in mente una reazione simile al Disturbo da Stress Post Traumatico. Lei non ha subito un bombardamento e non è sopravvissuto ad una strage, ma i suoi sintomi come l'abbassamento del tono dell'umore, l'ansia, i disturbi del sonno, l'intrusione delle sue memorie negative, il senso di distanza da tutti, l'impossibilità di provare emozioni positive ed interesse per il mondo esterno, l'alterazione dell'attenzione, creano un quadro molto simile a quello descritto nel PTSD.
Lei non ha parlato dei tempi in cui ha dovuto affrontare queste situazioni dolorose, ma mi sembra che i suoi sintomi non stiano migliorando e peggiorino la qualità della sua vita e delle sue relazioni.
La terapia elettiva per queste problematiche è la psicoterapia, coadiuvata, se ce ne fossa la necessità, con il trattamento farmacologico.
Si rivolga ad uno psicoterapeuta per avere una diagnosi e intraprendere un trattamento.
Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Cordiali saluti
Dottoressa Lorena Menoncello
Buongiorno,sono d'accordo con lei sul fatto che evidentemente abbia delle risorse:è riuscito a ripartire. Le consiglio in ogni caso di avvalersi di un supporto che la aiuti ad elaborare i vari accadimenti e che le permetta di trovare serenità e non solo di "resistere".
Un caro saluto.
Daniela Bianchi
Buonasera, quanti eventi e quante preoccupazioni caricano le sue spalle. Tanti eventi di vita sono spesso inevitabili e quel che ci è concesso è trovare il modo migliore per affrontarli senza lasciarci tracimar giù. Le sue parole indicano di lei una persona resiliente ma che forse oggi con un gran desiderio di essere anche sostenuta e accolta. Penso che un percorso di sostegno o di psicoterapia possa in questo momento di vita giovare per poter ritrovare una energia che sempre più difficilmente riesce a far emergere. Se desidera può contattarmi per incontri di persona o anche on line. Cordialità. Dott.ssa Alessandra Domigno
Buongiorno! La sua apertura non sembra parlare di un uomo debole, ma stanco. Chi non lo sarebbe. Mi chiedevo se non sia arrivato il momento di trovare qualcuno con cui condividere, finalmente, questa stanchezza. Qualcuno con cui dare voce a tutti quegli aspetti di Lei che ha dovuto sacrificare per sopravvivere. Ha dimostrato di avere la forza necessaria per fare fronte a tutto. Forse, adesso, è il suo turno. Tocca alla frustrazione, alla rabbia, al senso di solitudine. Ha diritto a qualcuno che si prenda cura di Lei. In bocca al lupo
Salve leggo di tante cose non piacevoli che le sono successe. La resilienza è un aspetto importante per cercare un un'aiuto e sostegno nel superare le difficoltà. Le suggerisco un percorso. Un caro saluto resto a disposizione
Dott.ssa Robertiello Bologna
Difficile e doloroso sostenere questa serie di situazioni traumatiche e per quanta tempra e resilienza lei abbia messo in campo ora sembra stia cedendo (...) naturalmente stanco senza sorriso e voglia di fare. Mi spiace per lei. Credo che condividere in uno spazio privato, personale, suo, sia importante, tanto più e malgrado i problemi che potrebbero 'rimanere lì irrisolti'. Un caro saluto e a disposizione anche on line. Maria dr. Zaupa
Salve, grazie della sua condivisione. Non c' Ma non si può tirare troppo la corda.è molto da commentare rispetto a quanto le è successo.Resiliente è dir poco. Per tirare avanti, per tornare a sorridere, per il rapporto con la sua compagna bisogna che lei si prenda cura di lei, delle sue ferite, della sua stanchezza, dolore, delusioni. Come sa lo può fare accompagnato. Rimango a disposizione e la saluto cordialmente, dott.ssa Silvia Ragni
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Buonasera,
Ha vissuto una serie di eventi estremamente stressanti e dolorosi, tra il rapporto tossico sul lavoro, la malattia di suo padre, i problemi familiari e le difficoltà nella sua relazione. Non c'è da sorprendersi che si sente esaurito e senza energie. La sofferenza che descrive è profonda, e la reazione emotiva e fisica che sta vivendo (insonnia, ansia, disturbi di stomaco, sentimenti di vuoto) è il segno di quanto tutto questo l'abbia segnata.

La sua riflessione sulla resilienza è preziosa. È vero, se è riuscito a resistere a così tante difficoltà, significa che dentro di lei c'è una notevole forza. Tuttavia, come riconosce, questo non significa che bisogna affrontare tutto da solo. Il peso che sta portando è grande, e non c'è nulla di sbagliato nel cercare ulteriori strumenti e supporti per alleggerirlo.

Rimanere bloccato nel silenzio e nell'isolamento può peggiorare il senso di impotenza, ma dare voce alle sue emozioni in un ambiente sicuro e protetto le consentire di trasformare questo silenzio in una risorsa, trovando nuovi modi di vivere.

Resto a sua disposizione per ulteriori domande o chiarimenti. Un caro saluto.

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