gentili tutti, provo qui a sintetizzare la mia storia sperando nel vostro aiuto. ho 34 anni e no

19 risposte
gentili tutti,
provo qui a sintetizzare la mia storia sperando nel vostro aiuto.
ho 34 anni e non riesco a terminare il mio percorso universitario. Un ultimo esame e la tesi, eppure mi ritrovo da anni impegnata in una folle corsa sul posto che non mi porta da nessuna parte; come se fossi paralizzata dal senso di colpa nei confronti dei miei genitori che hanno finanziato questo percorso e dalla vergogna di "non esser ancora", di non riuscire a definirmi ai loro occhi.
Procrastino lo studio, non sentendomi mai abbastanza e inevitabilmente rimando la vita, perseverando in una situazione che non è più mia.
In tutti questi anni ho vissuto al minimo, ho evitato socialità, relazioni ed esperienze, finanche esperienze lavorative affini agli studi non sentendomi mai all'altezza e meritevole, non ritenendomi preparata.
"Prima lo studio, poi tutto il resto" è stato da sempre il motto della me bambina da cui non sono mai riuscita ad affrancarmi; con lo studio in stallo, la vita l'ho sempre rimandata.
Poi un lutto molto forte nei mesi scorsi: la perdita del mio ex fidanzato definibile senza retorica "il grande amore" ed amico da sempre; un dolore solitario in verità, spaventoso e dolce al tempo stesso.
Ho trovato un pò di coraggio mossa dalla disperazione e dalla paura; ho comprato la bici tutta mia che non avevo mai avuto prima, ho accettato un lavoro mal pagato ma in linea con gli studi.

Vista da fuori, sul lavoro, ero sorridente ed entusiasta: nessuno sapeva; in solitaria senza forza e volontà, incline al pianto ed alla malinconia.
In sottofondo il pensiero martellante di aver perso tempo, di aver evitato la vita e gli affetti ( quell'affetto oramai perso, sopra ogni cosa) per paura di mostrarmi nella mia vita imperfetta.

Da qualche settimana però la vita mi ha sorpreso: il mio cuore trova sollievo in un incontro inaspettato. Ho pensato che se il bene di chi ci lascia continua a perpetuarsi nel presente, credo proprio che l'amore somigli ad una staffetta; sono grata ed incredula al tempo stesso.

Ho trovato anche un nuovo lavoro che mi consente di e sognare un'indipendenza reale.
Eppure temo di ricadere nei meccanismi a me noti, che mi irrigidiscono nel dovere senza che però riesca a smuovere un dito e che mi porterebbero a sabotare una relazione non ritenendomi all'altezza.
Vorrei riuscire ad esser coraggiosa smettendo di concepire il malessere che questa situazione mi crea come trascurabile.
Grazie per aver letto fin qui, farò tesoro dei vostri consigli.
Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso e comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione riportata.
Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta possa aiutarla ad identificare pensieri rigidi e disfunzionali che impediscono il cambiamento desiderato e mantengono la sofferenza in atto.
Sarebbe utile capire anche l'origine ed i fattori che mantengono questi evitamenti e la procrastinazione al fine di sostituirle con strategie più funzionali.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Gentilissima,
dalle Sue parole colgo molta sofferenza. La famiglia in cui cresciamo, l'ambiente e le persone che ci circondano impattano inevitabilmente su di noi, sulle nostre idee, i nostri progetti, ecc. e lo fanno in maniera più o meno diretta. Spesso, però, tutto questo ci influenza a tal punto (per diversi motivi) che ci portano poi a vivere una vita "non autentica", "non davvero nostra" e può succedere proprio quello che Lei ha ben descritto nel Suo messaggio, in cui si è ritrovata a fare scelte non Sue e provare sofferenza.
La invito a non escludere del tutto un percorso terapeutico per poter dare voce a quelli che sono davvero i Suoi bisogni, desideri e progetti, e non quelli degli altri.
Rimango eventualmente a disposizione.
Cordialmente,
dott.ssa Stefania Di Leo
Salve, le sue parole di imperfezione invece sono di grande importanza. La vita di ognuno di noi è perfetta in quanto si rigenera sempre. Prendere atto e accettare le imperfezione dell'esistere significa "esserci". Di questo lei si stupisce, ma forse per la prima volta lei "c'è" per se stessa o perlomeno cerca di vivere. Il passato non determina nulla di per sé ma genera sempre possibilità nell'incontro con il futuro. Adesso per lei nuovi significati si affacciano alla porta. Vada avanti così.
Se ha bisogno di supporto non se lo neghi.
Rimango a disposizione.
Dott.ssa Camilla Ballerini
Buongiorno,
la sua storia è caratterizzata da vissuti importanti che indubbiamente le hanno causato sofferenza.
E' davvero molto bello che le cose sembrino volgere al meglio.
Se ritiene che la paura di ricadere in vecchi schemi e di rivivere situazioni simili a quelle precedenti possa incidere su ciò che vive attualmente, un consulto psicologico può aiutarla.
Cordialmente, EP
Salve, mi spiace molto per la situazione descritta. La sua storia è caratterizzata da diverse esperienze che hanno causato gli stati d'animo e i pensieri descritti. Sarebbe utile intraprendere un percorso psicologico al fine di elaborare pensieri e le emozioni connessi alle situazioni descritte e trovare strategie utili per fronteggiarle. Se sceglierà di affidarsi ad un professionista, io faccio anche consulti online, resto a disposizione, Dott.ssa G.Mangano
Salve, non capisco il motivo per cui si sta penalizzando e colpevolizzando. La perdita di una persona così vicina è un trauma fortissimo per chiunque. Aver trovato una persona per cui provare sentimenti e avere da questo una spinta per tornare a vivere e perfino trovare lavoro, è encomiabile e apprezzabile . Ha dimostrato forza e non manca di rispetto a nessuno. La mente a volte fa brutti scherzi e tenta di sabotare la nostra felicità e lei non lo devo consentire. Vincerà la sua battaglia ma se si sentirà debole oppure smarrita a volte, cosa che può capitare a chiunque, non esiti a parlarne con uno psicologo che la aiuterà fornendole gli strumenti per vincere la sua personale battaglia. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Buongiorno.
Mi pare di capire che attualmente nella sua vita è in corso una svolta, un'occasione per rilanciare qualcosa rimasto sopito a lungo. Al tempo stesso sembra che per lei sia sempre in agguato lo spauracchio della ripetizione, come ha ben espresso e anche intelligentemente colto.
Forse che tra le righe ci sia una domanda? Una domanda che potrebbe rivolgere a uno specialista, certo, ma soprattutto una domanda che ha già rivolto ai tempi ai suoi Altri importanti, ai quali in qualche modo ha fatto e sta facendo ancora obiezione.
Le consiglio un percorso psicoterapeutico o, perchè no, una psicoanalisi: credo che abbia tanto di sè da raccontare e da mettere in una storia, la Sua storia.
Cordialmente.
Greta Tovaglieri
Gent.ma, descrive in modo denso il dolore che la accompagna, insieme al timore che le modalità della sua esperienza emotiva e affettiva possano ripresentarsi uguali, ripetendo il medesimo copione nella costruzione dei suoi rapporti e nell’esperienza che ha di sé stessa. Qualora fosse motivata, una psicoterapia potrebbe sostenerla e aiutarla a trovare un nuovo equilibrio più soddisfacente, accompagnandola nell’esplorare quelle motivazioni che la portano a vivere questa esperienza di infelicità. SG
Gentile utente, dal suo racconto si avverte il senso di fatica e di blocco che l'hanno accompagnata per molto tempo ma anche il senso di speranza ed evoluzione per quello che sta vivendo ora. Credo che abbia bisogno e si meriti uno spazio in cui vivere ed esprimere, senza nascondersi, ciò che davvero prova. Uno spazio in cui elaborare un lutto così importante e in cui perdonarsi per quello che è accaduto in passato e che si porta come un pesante bagaglio. Un percorso di lavoro su di sé attraverso la psicoterapia e/o il coaching per prendere consapevolezza di ciò che davvero è importante per lei e che le consenta di affrontare le paure e degli ostacoli del procrastinare possono consentirle di vivere con serenità e pienezza questo momento di cambiamento e le occasioni che la vita le sta offrendo e le offrirà.
Buonasera,
lei è orientata al successo e alla buona riuscita, non è certo il tempo l'unica determinante dell'esistenza.
Buona continuazione!
Dott.ssa Marzia Sellini
Buongiorno, sarebbe importante per lei lavorare su questo suo senso d'inadeguatezza e insicurezza che l'accompagna.
Inizi un percorso psicologico, per indagare sui suoi vissuti, lavorare sulle basi che l'hanno portata a vivere le situazioni con senso di colpa o con il suo non sentirsi all'altezza.
Potrà ritrovare coraggio, sicurezza e autostima, in modo da gestire in maniera più funzionale le situazioni che vivrà e anche se stessa rispetto agli altri.
Mi contatti per qualunque chiarimento, un caro saluto, dottoressa Paola De Martino
Buongiorno,
le sue parole vibrano, sono intense e toccanti. Si sente la paura, l'ansia, il dubitare di sè. La invito a pensare alla possibilità di una consulenza psicologica che potrebbe sfociare, se lei se la sentisse, in un percorso di psicoterapia, con l'obiettivo di lavorare su di sè per raggiungere la consapevolezza piena delle sue risorse e fugare i dubbi su di sè.
Le auguro il meglio e sono a sua disposizione, anche online.
Dott.ssa Franca Vocaturi
Buongiorno, mi sembra che lei stia descrivendo l'arrivo di un momento finalmente più sereno della sua vita, ma che il timore di ritornare ad uno stato precedente che tanto, mi pare, l'abbia fatta soffrire, sia dietro l'angolo. Sono sicura che riuscirà ad essere "coraggiosa" e affrontare il malessere che questa situazione le provoca, credo che in questo modo si possa anche smorzare la paura di ricadere in vecchie dinamiche. la invito a non escludere la possibilità di fare un percorso sostenuta e aiutata da un esperto che possa fornirle spunti di riflessione e guidarla verso una situazione di maggior benessere. Grazie
Buongiorno, le consiglio di farsi accompagnare nel nuovo percorso di vita da un professionista in modo da evitare come lei stessa scrive di "sabotare questa nuova relazione". Le consiglio un percorso psicologico per andare a variare quei meccanismi che la irrigidiscono. Cordiali saluti, a disposizione Dott.ssa Francesca Ghislanzoni
Buongiorno. E' piacevole leggerla, si racconta in modo sincero e lucido, senza sconti. Si percepisce la voglia autentica di superare alcune strutture alle quali si sente vincolata da troppo tempo. Sa che hanno scritto una larga parte della sua vita. Ma specie ora che le cose vanno un pò meglio, vorrebbe stringere fra le dita per lo più lei quella penna. E' un desiderio raggiungibile, specie se quella voglia diviene entusiasmo.

Fuori da un percorso terapeutico, ciò che può fare è rimanere il più possibile in contatto con quella parte di sè prescrittiva e proscrittiva. Quella presenza silenziosa che nelle varie situazioni di vita la porta ad esitare, inibirsi, ritirarsi, sottrarsi a ciò che può e vuole fare o avere. Quando riconosce uno di quei momenti, si chieda perchè esita. Qual'è lo scenario catastrofico che altrimenti si anticipa. E quali emozioni cerca di evitare, se vergogna, colpa e così via. Volta dopo volta, divenendo ancora più competente su sè stessa, avrà un vantaggio su quelle strutture che la limitano, su ciò che ho definito presenza silenziosa. Con quella parte di lei potrà confrontarsi, ragionare e scendere a patti.

In terapia ciò che si fa è dare un viso a quelle strutture, vederne chiare le persone che le hanno create nel tempo, e modificarne l'architettura. Le dico tutto ciò perchè non ha bisogno di suggerimenti, cioè di ulteriori regole, ma di una diversa esperienza di sè. Un caro saluto.
Carissima, è stato interessante leggere le sue parole che descrivono le difficoltà emotive che sta affrontando e le esperienze di vita che ha passato nell’ultimo periodo e lei conclude con queste belle cose che le stanno succedendo recentemente. È proprio così, non si può imparare senza provare e forse anche sbagliare. In questo caso, ha aperto la strada alla sua libertà prendendo la bicicletta e anche se ha iniziato da un lavoro mal pagato, questo le ha permesso di uscire nel mondo e le stanno succedendo cose belle. Il fare esperienze è quello che ci permette di migliorarci sempre di più sia nell’ambito lavorativo che nella nostra vita privata e trovare la strada migliore per noi che ci porta al benessere. È da chiedersi anche se quell’ultimo esame che le è rimasto insieme alla tesi non sia un pretesto per la sua paura di uscire nel mondo, dovuta ai suoi pensieri limitanti e la difficoltà con l’autostima. E comunque ora lei quell’esperienza nel mondo la sta facendo e quindi bravissima! Le consiglierei vivamente un percorso psicologico in cui possa elaborare e andare oltre le sue paure e limitazioni che le impediscono l’auto-realizzazione. Rimango a disposizione, anche online. Dott.ssa Reikher
Gentile utente, dalle sue parole arriva tanta sofferenza ma lei ha già fatto un lavoro straordinario rispetto alla consapevolezza di sé. Lei parla di “stallo” ma io vedo moltissimi movimenti evolutivi. Forse manca ancora qualche “tassello” per uscire dalla paura di farcela… prenda in considerazione un percorso terapeutico.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Zena Ballico
Cara , sono profondamente colpito dalla tua storia e dal coraggio che hai dimostrato nel condividerla con noi. È evidente che tu stia affrontando una serie di sfide e conflitti interiori che hanno influenzato profondamente la tua vita fino ad ora. La pressione di terminare gli studi universitari, la perdita dolorosa del tuo ex fidanzato, e la lotta con il senso di auto-valutazione sono esperienze profonde e complesse che richiedono tempo, comprensione e sostegno. Vorrei suggerirti di considerare l'idea di cercare il supporto di uno psicologo o uno psicoterapeuta cognitivo comportamentale (CBT), esperti nell'individuare strategie pratiche ed efficaci per affrontare le difficoltà attuali. La CBT si concentra sul comprendere e modificare i pensieri e i comportamenti che influenzano le emozioni, offrendo strumenti concreti per migliorare il tuo benessere psicologico. Resto a tua disposizione per qualsiasi chiarimento o supporto aggiuntivo.
Un caro saluto,
Dott. Moro
La Sua condivisione mette in luce una serie di tensioni profonde e complesse che ha affrontato nel corso del tempo. Vivere con il peso del senso di colpa verso i genitori e la pressione di conformarsi a un ideale di sé può portare a una paralisi che, come ha descritto, si traduce in procrastinazione e ritardo nella vita. Sentirsi “non all’altezza” è un’esperienza comune in situazioni di alta aspettativa, e può creare un ciclo difficile da spezzare.
La perdita del Suo ex fidanzato, definito “il grande amore”, aggiunge un ulteriore strato di complessità alle Sue emozioni. È comprensibile cercare conforto in nuove esperienze, come l’incontro inaspettato che ha descritto. Questa nuova connessione sembra portare speranza e una via d’uscita da un periodo difficile, e il riconoscimento dell'amore come una “staffetta” che continua a vivere è una bella intuizione.
La paura di ricadere in vecchi schemi di comportamento, che potrebbero ostacolare sia il Suo percorso personale sia le nuove relazioni, è una preoccupazione valida. Potrebbe essere utile riflettere su questo processo, comprendendo che le transizioni nella vita richiedono tempo e permettendo a se stessa di accettare la vulnerabilità come parte del cammino. Essere gentil con se stessa in questo periodo di cambiamenti è fondamentale.
Iniziare a considerare il Suo benessere emotivo non come qualcosa di trascurabile ma come meritevole di attenzione è un passo importante. La terapia potrebbe offrirLe un contesto utile per esplorare queste emozioni e dinamiche, consentendoLe di scoprire e riconoscere il valore delle Sue esperienze e dei Suoi desideri.
La invito a contattarmi se desidera discutere ulteriormente le Sue esperienze e come affrontare questo periodo di transizione in modo costruttivo, permettendosi di costruire un futuro che sia autentico e soddisfacente.
Cordialmente,
Dottoressa Laura Lanocita
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