Gentili specialisti, Sono una ragazza di 17 anni. È la prima volta che mi sento libera di parlarne

17 risposte
Gentili specialisti,
Sono una ragazza di 17 anni.
È la prima volta che mi sento libera di parlarne apertamente ma sono sicura di avere una dipendenza dalla masturbazione e vorrei sapere se avete dei consigli da darmi perché è veramente un incubo e mi fa perdere tantissimo tempo prezioso. È possibile fare una visita essendo minorenne senza che i miei genitori lo sappiano?
Grazie.
Gentile ragazza,
e’ importante e sensato da parte tua riconoscere la necessità di affrontare, questa eccessiva dedizione alla masturbazione, con uno specialista, in considerazione del fatto che tu ne senta una dipendenza e ti impedisca di vivere la tua vita nel modo desiderato.
Puoi recarti al CIM di zona o chiedere ai tuoi genitori di sostenerti non specificando il problema. E’ del tutto normale che i problemi che sentiamo e vogliamo affrontare con uno specialista siano e rimangano del tutto privati.
Se i tuoi insistessero fai notare loro che la cosa positiva che tu gliene abbia parlato di questa tua esigenza e che intendi stare bene e non farli preoccupare.
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Cara, per fare una visita è necessario un consenso di entrambe i tuoi genitori, in quanto minorenne. Mentre il motivo per cui tu richiedi una visita può essere da te gestito esercitando la tua capacità di strutturare i tuoi confini, gestendo il tipo, la quantità e la qualità delle informazioni che decidi di condividere con loro. Dal momento che parli di "dipendenza" potrebbe essere opportuno affrontare il discorso con uno psicologo/psicoterapeuta con cui approfondire e capire meglio la dinamica che ti coinvolge in modo da poterti sentire ancora più libera. Un primo ed importante passo di apertura lo hai già fatto. Cordialmente, Alessandro Zanoni
Salve. Vista l'età, certamente il consenso genitoriale é necessario (per una visita da uno specialista). Essendo la sua un età delicata il mio consiglio é quello di provare con il genitore con il quale c'è maggiore confidenza ed iniziare a introdurre il discorso per proseguire supportata e non in solitudine.

Cordialità

Massimiliano Trossello
Ciao, essendo minorenne è necessario il consenso firmato da parte di entrambi i genitori, ma puoi decidere di affrontare quello che tu senti come dipendenza parlandone con uno psicoterapeuta. È un passo importante che tu abbia deciso di provare ad affidarti ad un professionista, soprattutto se i comportamenti che tu descrivi limitano le tua quotidianità e i tempi che tu dedichi ai vari impegni. Mi faccio però una domanda: i tuoi genitori non hanno notato cambiamenti in te? Nei tempi, nella puntualità, ecc. Magari partendo da questo dato di realtà è possibile che tu possa provare a parlarne con loro...
Salve, mi sembra che lei abbia già posto questa domanda oppure una sua coetanea ha la stessa difficoltà. Come già scritto da me e da tutti i colleghi, per una visita specialistica è necessario il consenso di entrambi i genitori ma non è necessario che lei specifichi il motivo della richiesta. Adesso è un momento particolare per tutti e molti sentono l'esigenza di colloqui psicologici.
Le consiglio di diffidare da colleghi che eventualmente le propongono di ascoltarla senza il consenso genitoriale.
Cordiali saluti e in bocca al lupo.
Gentile paziente,
grazie per la sua richiesta. Sì, il consenso di entrambi i genitori è necessario per iniziare un percorso psicologico, in caso si sia minorenni. La sua richiesta di aiuto mi sembra buona e sensata, non la soffochi per la paura di chiedere ai suoi genitori di poter fare qualche colloquio. Poi può senz'altro domandare al professionista che sceglierà come psicoterapeuta di riferimento di non riferire ai suoi genitori della problematica nello specifico.
Il mio consiglio è quello di non aspettare molto altro tempo.. cominciare da subito può essere molto utile per rimuovere dipendenze che poi, con l'andare del tempo, possono diventare granitiche. Il giorno migliore per iniziare è proprio oggi.
Gentilissima, grazie per aver condiviso con noi la tua problematica.
Il mio consiglio è quello di sfruttare la forza che ti ha portato ad aprirti su questo portale ed usarla per condividere questo momento di difficoltà con i tuoi genitori, anche solo con chi dei due sei meno in difficoltà ad aprirti e senti che possa più comprenderti (la mamma o il papà). Il sostegno dei tuoi genitori è davvero fondamentale sia dal punto di vista personale che professionale (per vedere uno specialista i minorenni devono sempre passare per il consenso dei genitori), prendila come un'occasione di crescita e vedrai che la condivisione in famiglia del tuo problema ti aiuterà nel muovere i primi passi verso il suo superamento. Un caro saluto,
Dr. Francesco della Gatta
Non voglio essere diffidente, ma misembra NA presa in giro forse per testare la ns capacità o per tenerci stretti a questo sito. Mbah non credo che risponderò più ad altre domande.
Nessun professionista potrà vederla senza il consenso firmato da entrambi i suoi genitori. Può riferire loro di voler parlare con uno psicologo, senza entrare nello specifico. Saluti.
Dr. Maria Antonietta Fasanella
Gentile Signorina,

la Sua è una dipendenza: come ogni dipendenza, parlando in generale, è la conseguenza e l'espressione sintomatica di un 'vuoto' interiore.

è indispensabile un lavoro analitico nel 'profondo' per entrare dentro codesto 'vuoto', conoscerlo, accettarlo, rielaborarlo, e quindi non avere più bisogno di 'surrogati', come l'autoerotismo, per riempirlo.

Da lì, iniziare una ricostruzione / ristrutturazione della Sua personalità, ripercorrendone mancanze e problematiche storiche, innanzi tutto genitoriali.

Cordiali saluti.


prof. Roberto Pasanisi
Università F. De Sanctis
Buongiorno, in adolescenza l'attività masturbatoria è fisiologica e spesso accompagnata da profondi sensi di colpa. Se si riferisce a ossessioni o a comportamenti masturbatori compulsivi che le impediscono di svolgere le tipiche attività quotidiane o le sottraggono tempo e forze per studiare, stare con il gruppo dei pari ecc. ecc., è consigliabile contattare un terapeuta, uno psicologo scolastico, uno psicologo dell'ASL/USL con l'obiettivo di cominciare un percorso di conoscenza personale, di supporto, di comprensione rispetto allo stadio adolescenziale che sta attraversando. Se a scuola c'è la figura dello psicologo probabilmente i suoi genitori hanno già espresso il consenso essendo lei minorenne. Altrimenti dovrà chiedere ai suoi genitori l'autorizzazione. Sappia che una volta in stanza di consultazione ci sarà solo lei e il professionista che sarà tenuto a raccontare ai genitori solo gli aspetti 'di cornice' e non i contenuti o i vissuti più intimi.
Cordialmente
Buongiorno, comprendo il suo disagio nell'esprimere la sua problematica in famiglia. Come già scritto da altri colleghi, le consiglio di chiedere ai suoi genitori di iniziare dei colloqui psicologici senza specificarne il motivo. Per esperienza maturata lavorativamente per casi come il suo da me trattati, le posso consigliare di cominciare ad essere più attenta nell'esaminare tutti gli atteggiamenti da lei esplicitati nell'ambito dell'affettività. Indubbiamente un percorso terapeutico sarebbe un aiuto molto valido. Saluti
Buonasera, questa domanda l'ha già sottoposta a noi psicoterapeuti in questo sito, come le è stato già risposto nessun professionista la potrà accettare in terapia se non con il consenso dei suoi genitori. Se non vuole dire il motivo può sempre spiegare ai suoi che sta passando un momento particolare e chiedere il permesso di fare dei colloqui con una psicoterapeuta. Cordiali saluti, dott.Eugenia Cardilli.
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Buongiorno,
ha fatto bene a chiedere pareri per questa situazione che non riesce a gestire e sta diventando pesante per lei. Per cominciare una psicoterapia ha bisogno del consenso di entrambi i genitori perche' lei e' minorenne, ma questo non significa che deve parlare con i suoi genitori del motivo per cui ha bisogno di vedere un terapeuta. Puo' in maniera generica spiegare che in questo momento della sua vita sente questa necessita' per capire delle cose di lei e le auguro che i genitori capiranno e supporteranno la sua terapia.
Le auguro di trovare questo spazio. Se volesse puo' contattarmi, sono specializzata con adolescenti e giovani adulti. Anche online. Cari saluti, dott.ssa Silvia Di Chio
Buonasera, può provare a rivolgersi ad un consultorio familiare del suo territorio per chiedere se possa essere seguita senza l'autorizzazione dei suoi genitori.
Altrimenti, può chiedere di seguire un percorso psicologico, senza specificare quali siano le tematiche che vuole affrontare. Nella stanza delle parole non si affronterà solo il problema che cita, ma lei come persona, la sua storia, come è arrivata a questo comportamento compulsivo e come può andare avanti
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Gentilissima, mi permetto di darti del tu. Dal tuo messaggio non è chiaro a quale tipo di visita ti riferisca. Se il tuo pensiero è quello di avere una dipendenza potresti valutare un percorso psicologico per andare oltre il sintomo ed individuarne le cause. In questo caso la terapia per i minorenni prevede il consenso dei genitori, ma l'obiettivo dello specialista è sempre la tutela e il rispetto del paziente. Ovviamente siamo tenuti al segreto professionale. Potresti chiedere ai tuoi genitori di iniziare questo percorso per il tuo benessere, non è necessario specificare altro e loro non verranno mai a conoscenza dei contenuti delle sedute, a meno che non sia tu a volerlo. Ti auguro di trovare lo specialista che possa aiutarti e di ritrovare la serenità. Resto a disposizione. Dott.ssa Arianna Marzella
Basta dire al genitore di aver bisogno di una terapia, se non ti senti di dirlo mica devi spiegare il problema nei dettagli. In generale vivi la vita con più leggerezza, una terapia ti farebbe bene.

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