Gentili signori che leggerete questo messaggio, vi scrivo perché spero possiate essermi d’aiuto. Ho
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risposte
Gentili signori che leggerete questo messaggio, vi scrivo perché spero possiate essermi d’aiuto. Ho 18 anni ed è da un paio di anni che mi sento diverso dai miei coetanei, come se fossi una specie a parte. I loro stili di vita li reputo stupidi, banali e superficiali, non riesco proprio a comprendere come facciano a divertirsi andando in discoteca e facendo serate. Io conduco una vita tranquilla e sana, sono astemio e non ho mai toccato una sigaretta in vita mia, nonostante ciò quello reputato “strano” sono io. Le persone che mi circondano vogliono che mi comporti come gli altri ma non voglio, fingere di essere come loro sarebbe facile ma non credo sia la cosa giusta da fare. Secondo voi di cosa si tratta?
Secondo me non si tratta di nulla di patologico, ma se il suo stile di vita le nuoce dal punto di vista relazionale potrebbe consultare uno psicologo.
Cordiali saluti
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Salve, omologarsi ai suoi coetanei non è necessario. Se ha interessi diversi dal contesto che la circonda non è necessariamente indice di patologia, magari lei è solamente un "prodotto di nicchia" che deve trovare persone più affini con cui condividere la quotidianità. In ogni caso se questa "atipicità" le crea problemi nelle relazioni con i coetanei o dubbi esistenziali può essere utile qualche colloquio psicologico per fare chiarezza sulla sua situazione e sulle migliori strategie da adottare per vivere più serenamente
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