Gentili dottori, vorrei avere un vostro parere sulla mia situazione. Sono una ragazza di 22 anni e d
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Gentili dottori, vorrei avere un vostro parere sulla mia situazione. Sono una ragazza di 22 anni e da circa tre anni soffro di ansia con precedenti attacchi di panico. Per due anni ho utilizzato l'ansiolitico En seppur a dosi ridotte come 5/10 gocce al giorno. A gennaio però, ho deciso di interrompere il farmaco e sembrava andare tutto bene. Poi avendo avuto due esami universitari pesantii, ho cominciato a essere molto ansiosa e da quei giorni sono passati due mesi, ma io, ogni giorno, sono in iperventilazione continua. Continuo a fare sospiri enormi frequenti e ho un peso sul torace. Ora, volevo chiedervi se questo fenomeno è dovuto al troppo stress o ad altro. Vorrei aggiungere che da quel momento ho smesso di fumare (prima fumavo 5 sigarette al giorno), può aver inciso anche questo sulla mia respirazione? potrei riprendere l'En per calmare il respiro? Vi ringrazio molto
Buonasera. Forse conviene riprendere il filo laddove si è interrotto. Lei ha deciso di interrompere il farmaco in quanto stava meglio. Il mio suggerimento è riprendere il contatto con lo specialista che glielo prescrisse. In questo modo, laddove ci sia uno scalaggio da fare, sarà lui/lei a darle uno schema da seguire. Purtroppo l'ansia viene talvolta sottovalutata e va interpretata non solo come un sintomo, ma anche come il prodotto di più fattori (ambiente, personalità, fattori costituzionali etc). Se mai effettuata, potrebbe giovarsi di una psicoterapia in modo da avere più chiaro il meccanismo e superarlo. In effetti possono cambiare gli sfondi, ma il nostro modo di adattarci alla realtà da' un contributo fondamentale a nn ricadere nel loop
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Buonasera,
Per quanto riguarda la terapia farmacologica è importante che lei possa consultarsi con lo specialista che le ha prescritto il farmaco. È caldamente preferibile evitare la auto-prescrizione, anche perché non sempre è necessaria la stessa classe di farmaci.
È importante inoltre inquadrare correttamente dal punto di vista diagnostico la situazione che sta vivendo, per optare per la cura farmacologica migliore, se necessaria.
Considerata la sua giovane età prenda in considerazione la psicoterapia. Esplorare, comprendere e trasformare le radici del disagio è importante e a volte completamente risolutivo. Cordialmente
Per quanto riguarda la terapia farmacologica è importante che lei possa consultarsi con lo specialista che le ha prescritto il farmaco. È caldamente preferibile evitare la auto-prescrizione, anche perché non sempre è necessaria la stessa classe di farmaci.
È importante inoltre inquadrare correttamente dal punto di vista diagnostico la situazione che sta vivendo, per optare per la cura farmacologica migliore, se necessaria.
Considerata la sua giovane età prenda in considerazione la psicoterapia. Esplorare, comprendere e trasformare le radici del disagio è importante e a volte completamente risolutivo. Cordialmente
Salve, lei non spiega perché 3 anni fa ha cominciato ha soffrire di attacchi di panico e relativa ansia, bisogna chiedersi quale evento aveva scaturito il suo disturbo. Sicuramente l'impegno dei due esami ha contribuito a far scaturire nuovamente lo stato di ansia che sembrava essere sopita. Dovrebbe interpellare nuovamente il suo medico che inizialmente le aveva prescritto i farmaci, per analizzare se è giusto riprendere lo stesso farmaco o modificare la terapia. Penso che data la sua giovane età, sarebbe meglio che lei faccia un percorso psicoterapeutico, per riuscire a trovare un benessere senza farmaci, e riuscire ad elaborare cosa coprono questi sintomi, per qualsiasi delucidazioni anche online mi può contattare, Eugenia Cardilli
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Buongiorno, gli attacchi di panico hanno un'origine nel passato, nulla arriva all'improvviso, anche se sembra che sia così. Certo, aver smesso sia i farmaci, sia fumare ha creato in lei un vuoto improvviso; evidentemente erano due elementi che la aiutavano a far fronte alle situazioni di disagio. Ora è fondamentale che avvii un percorso terapeutico che l'aiuti ad affrontre almeno lo stress degli esami. Con il tempo è possibile superare gli ttacchi di panico.
Buongiorno, come le hanno già indicato i colleghi, è importante che lei possa riprendere un contatto con il medico che le aveva prescritto l'ansiolitico o con un altro psichiatra che possa, in seguito ad un'accurata valutazione, prescriverle la terapia più adatta. Sospendere uno psicofarmaco senza scalaggio può essere controproducente, può verificarsi, infatti, un "effetto rebound", ovvero un ripresentarsi del sintomo con un'intensità maggiore; le difficoltà respiratorie che descrive potrebbero essere dovute a questo fenomeno, se c'è stata un'interruzione repentina del farmaco.
Condivido anche che un percorso di psicoterapia la aiuterebbe a comprendere un po' meglio le radici di quest'ansia per poterla gestire nel tempo eventualmente senza supporti farmacologici. L'ansia , come la maggior parte dei sintomi psicologici, è multideterminata, per cui un percorso di terapia la sosterebbe nell'iniziare a determinare i fattori che contribuiscono al suo insorgere. Il risultato di una psicoterapia potrebbe essere quello di aumentare la sua consapevolezza affinché l'ansia possa essere vissuta e tollerata senza diventare angosciante e disorganizzante come accade, ad esempio, negli attacchi di panico.
Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti,
cordialmente,
Celeste Chianese.
Condivido anche che un percorso di psicoterapia la aiuterebbe a comprendere un po' meglio le radici di quest'ansia per poterla gestire nel tempo eventualmente senza supporti farmacologici. L'ansia , come la maggior parte dei sintomi psicologici, è multideterminata, per cui un percorso di terapia la sosterebbe nell'iniziare a determinare i fattori che contribuiscono al suo insorgere. Il risultato di una psicoterapia potrebbe essere quello di aumentare la sua consapevolezza affinché l'ansia possa essere vissuta e tollerata senza diventare angosciante e disorganizzante come accade, ad esempio, negli attacchi di panico.
Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti,
cordialmente,
Celeste Chianese.
Gentilissima,
I sintomi che descrive sono tutti gli aspetti somatici relativi ad una condizione di ansia. L'ansia e' una reazione psicofisica che si attiva in tutte quelle condizioni capaci di non farci sentire sicuri, al sicuro o schiettamente in pericolo. L' En e' un farmaco ansiolitico che per le sue caratteristiche "spegne" o meglio dire "abbassa" la fiamma dell' ansia con tutti i sintomi ad essa connessa, ma non ha il potere di agire su cio' che la genera; dunque e' molto comune che dopo la sospensione certi sintomi si ripresentino. Nel suo caso la difficolta' di respirazione nonostante abbia smesso di fumare, che in teoria per questo dovrebbe respirare meglio, ne sono una testimonianza. Lo smettere di fumare plausibilmente e' possibile inoltre che la renda piu' suscettibile alle situazioni ansiogene o allo stress, in quanto le sigarette contengono delle sostanze, fra cui la nicotina, che hanno un effetto calmante. E' noto inoltre che anche la gestualita' del fumare, oltre che l'aspirazione stesse, hanno effetti rilassanti. Tutto questo non per invitarla a riprendere a fumare, ci mancherebbe, ma per andare a vedere "a monte" del problema; al momento il suo sguardo si e' rivolto solo a "valle", intervenendo su aspetti repressivi dei sintomi e non risolutivi rispetto alla causa che generano i sintomi stessi. Accanto ad un'eventuale terapia farmacologica, se proprio necessaria, la inviterei quindi ad intraprendere un percorso psicoterapeutico. L'intervento sui due fronti, sulla causa e sui sintomi, e' generalmente l'approccio praticato nei casi come il suo.
La saluto cordialmente
Elena Campanini
I sintomi che descrive sono tutti gli aspetti somatici relativi ad una condizione di ansia. L'ansia e' una reazione psicofisica che si attiva in tutte quelle condizioni capaci di non farci sentire sicuri, al sicuro o schiettamente in pericolo. L' En e' un farmaco ansiolitico che per le sue caratteristiche "spegne" o meglio dire "abbassa" la fiamma dell' ansia con tutti i sintomi ad essa connessa, ma non ha il potere di agire su cio' che la genera; dunque e' molto comune che dopo la sospensione certi sintomi si ripresentino. Nel suo caso la difficolta' di respirazione nonostante abbia smesso di fumare, che in teoria per questo dovrebbe respirare meglio, ne sono una testimonianza. Lo smettere di fumare plausibilmente e' possibile inoltre che la renda piu' suscettibile alle situazioni ansiogene o allo stress, in quanto le sigarette contengono delle sostanze, fra cui la nicotina, che hanno un effetto calmante. E' noto inoltre che anche la gestualita' del fumare, oltre che l'aspirazione stesse, hanno effetti rilassanti. Tutto questo non per invitarla a riprendere a fumare, ci mancherebbe, ma per andare a vedere "a monte" del problema; al momento il suo sguardo si e' rivolto solo a "valle", intervenendo su aspetti repressivi dei sintomi e non risolutivi rispetto alla causa che generano i sintomi stessi. Accanto ad un'eventuale terapia farmacologica, se proprio necessaria, la inviterei quindi ad intraprendere un percorso psicoterapeutico. L'intervento sui due fronti, sulla causa e sui sintomi, e' generalmente l'approccio praticato nei casi come il suo.
La saluto cordialmente
Elena Campanini
Buongiorno,
generalmente i sintomi sono una manifestazione di un disagio e il disagio è creato da più concause, dunque non può esserci una risposta standard ad un malessere ma va contestualizzata prendendo in considerazione più aspetti. L'utilizzo di farmaci va sempre monitorato, sopratutto quando si parla di psicofarmaci
generalmente i sintomi sono una manifestazione di un disagio e il disagio è creato da più concause, dunque non può esserci una risposta standard ad un malessere ma va contestualizzata prendendo in considerazione più aspetti. L'utilizzo di farmaci va sempre monitorato, sopratutto quando si parla di psicofarmaci
Buongiorno,
l’ansIa, lo stress sono segnali di un disagio interiore, che credo valga la pena prendere in considerazione, visto che stanno compromettendo la qualità della sua vita.
Alla sua età penso che più che ricorrere a farmaci (sulla quale deve rivolgersi a un medico-psichiatra) debba farsi domande e dare significato a ciò che le accade. Potrebbe trovare forza e risorse sue per affrontare l’ansia.
Buona giornata e se ha bisogno sono disponibile.
Elisabetta Ciaccia
l’ansIa, lo stress sono segnali di un disagio interiore, che credo valga la pena prendere in considerazione, visto che stanno compromettendo la qualità della sua vita.
Alla sua età penso che più che ricorrere a farmaci (sulla quale deve rivolgersi a un medico-psichiatra) debba farsi domande e dare significato a ciò che le accade. Potrebbe trovare forza e risorse sue per affrontare l’ansia.
Buona giornata e se ha bisogno sono disponibile.
Elisabetta Ciaccia
Gentilissima credo lei si meriti di prendersi cura del brutto periodo che sta attraversando. La terapia farmacologica da sola non è sufficiente poiché non risolutiva.Affiancarla ad un percorso psicoterapeutico potrà aiutarla ad acquisire gli strumenti per superare tutto.Lo faccia rivolgendosi ad un professionista della sua città ,chieda indicazioni agli amici che ci sono stati oppure cerchi sul web.In bocca al
lupo.
lupo.
Buona sera, generalmente non è consigliabile interrompere una terapia farmacologica senza consultare lo specialista, in quanto è sempre opportuno scalare il dosaggio gradualmente. Per quanto riguarda la sintomatologia ansiosa difficilmente essa scompare se a fianco dei farmaci non si effettua una psicoterapia. Sarebbe dunque consigliabile ricontattare lo specialista che le ha prescritto il farmaco per discutere su un' eventuale reintroduzione e al contempo iniziare una psicoterapia.
Cordialmente
Dott.ssa Alessandra Biondi
Cordialmente
Dott.ssa Alessandra Biondi
Buonasera,
le servirebbe poter parlare con un esperto per capire veramente cos'è quest'ansia. L'ansia non è qualcosa da eliminare, bensì da imparare a gestire perchè è un segnale molto importante del nostro corpo, ci dice che dobbiamo stare in allerta da qualcosa! Vero è che se non riusciamo a capire da cosa... rimane li bloccata e ci porta in iperventilazione! ci sono tecniche di respirazione molto efficaci per contrastare l'iperventilazione! forse è arrivato il momento di iniziare a capire che LEI può prendere in mano la situazione, può gestire la sua ansia e può raccoglierne il significato e non deve per forza essere un farmaco a "gestirla"...
le servirebbe poter parlare con un esperto per capire veramente cos'è quest'ansia. L'ansia non è qualcosa da eliminare, bensì da imparare a gestire perchè è un segnale molto importante del nostro corpo, ci dice che dobbiamo stare in allerta da qualcosa! Vero è che se non riusciamo a capire da cosa... rimane li bloccata e ci porta in iperventilazione! ci sono tecniche di respirazione molto efficaci per contrastare l'iperventilazione! forse è arrivato il momento di iniziare a capire che LEI può prendere in mano la situazione, può gestire la sua ansia e può raccoglierne il significato e non deve per forza essere un farmaco a "gestirla"...
Le benzodiazepine (incluso l'En) dopo un mese ed anche meno in cui vengono assunte regolarmente diventano acqua fresca. Sono necessari altri farmaci.
Salve Sono completamente d'accordo con i colleghi che hanno già risposto in maniera esauriente
Ma intendo anche io sottolineare che un percorso di psicoterapia potrebbe essere molto utile in questo caso, imparare a gestire ansia e stress può essere efficace sia adesso per affrontare il percorso universitario, sia per il futuro Cordialmente la saluto
Ma intendo anche io sottolineare che un percorso di psicoterapia potrebbe essere molto utile in questo caso, imparare a gestire ansia e stress può essere efficace sia adesso per affrontare il percorso universitario, sia per il futuro Cordialmente la saluto
Salve, sono in pieno accordo con i colleghi, è fondamentale effettuare lo scalaggio dell'ansiolitico seguita da uno specialista. Credo sia un'opportunità vista anche la sua giovane eta iniziare una psicoterapia, per arrivare alla fonte della sofferenza che poi produce il sintomo che la affligge.
Gent.ma sig.ra,
le suggerisco di interrompere e riprendere l'assunzione dei farmaci soltanto su indicazione di uno specialista (psichiatra o neurologo) e di sottoporsi ad esami specifici per escludere qualsiasi problematica di natura fisica. In parallelo potrebbe esserle utile iniziare un percorso terapeutico per trattare la sintomatologia ansiosa. Sono disponibile per qualsiasi chiarimento. Cordiali saluti. Alessandra Piarulli
le suggerisco di interrompere e riprendere l'assunzione dei farmaci soltanto su indicazione di uno specialista (psichiatra o neurologo) e di sottoporsi ad esami specifici per escludere qualsiasi problematica di natura fisica. In parallelo potrebbe esserle utile iniziare un percorso terapeutico per trattare la sintomatologia ansiosa. Sono disponibile per qualsiasi chiarimento. Cordiali saluti. Alessandra Piarulli
Buongiorno! In merito all'utilizzo ed al dosaggio delle benzodiazepine non posso pronunciarmi , è una competenza medica. Ma lei oltre a pensare di utilizzare i farmaci ha preso in considerazione l'idea di capire come mai è ansiosa? La psicoterapia potrebbe aiutarla, così in un futuro renderla indipendente dagli ansiolitici! Resto a disposizione per qualisasi chiarimento!
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Salve, da quello che scrive sembra che la sua sintomatologia ,momentaneamente risolta con i farmaci, si sia riaffacciata in una fase di stress.
quello che le posso consigliare è tornare a consultare uno specialista e seguire scrupolosamente un percorso mirato a risolvere definitivamente i suoi malesseri. debbo anche suggerirle di consultare contemporaneamente uno psicologo per capire l'origine dei suoi stati ansiosi e del panico. in genere l'azione sinergica di psicoterapia e farmacologia ha effetti profondi e stabili nel tempo. Rimango a sua disposizione per ulteriori chiarimenti. Cordiali Saluti. Dottor Emanuele Grilli
quello che le posso consigliare è tornare a consultare uno specialista e seguire scrupolosamente un percorso mirato a risolvere definitivamente i suoi malesseri. debbo anche suggerirle di consultare contemporaneamente uno psicologo per capire l'origine dei suoi stati ansiosi e del panico. in genere l'azione sinergica di psicoterapia e farmacologia ha effetti profondi e stabili nel tempo. Rimango a sua disposizione per ulteriori chiarimenti. Cordiali Saluti. Dottor Emanuele Grilli
data la sua giovane età, la sintomatologia descritta, il fatto di utilizzare farmaci ansiolitici, il livello culturale e certamente tanto altro ancora (in senso positivo), fanno di lei la candidata perfetta per una psicoterapia cognitivo comportamentale volta a portare a coscienza le conflittualità non certamente gravi ma importanti che l'affliggono.
Cordialmente
Cordialmente
Salve, valuti attentamente la possibilità d intraprendere un percorso di psicoterpia.
cordialmente.
cordialmente.
Buongiorno, modernamente i disturbi d'ansia e il panico si curano con farmaci ssri, le benzodiazepine col tempo perdono di efficacia e bisogna aumentare il dosaggio; è utile affiancare una psicoterapia.
La saluto cordialmente e resto a disposizione, Maurizio Luppi.
La saluto cordialmente e resto a disposizione, Maurizio Luppi.
Si affidi innanzitutto a un controllo medico cosi da escludere problemi respiratori o altre difficoltà fisiche e non prenda l’en senza la prescrizione dello psichiatra. In seguito, un colloquio psicologico potrà essere utile per valutare i suoi stati ansiosi.
Credo che con la farmacoterapia sia riuscita a gestire meglio l'ansia e gli attacchi di panico. Forse sulla base dei dati riferiti potrebbe esserle utile associare un intervento psicoterapico, se non lo ha già fatto, per rinforzare l'equilibrio ottenuto. Avere smesso di fumare se da una parte è qualcosa di positivo per la sua salute generale, dall'altra potrebbe averle tolto una difesa dall'ansia che deve controbilanciare con qualche altra difesa. Forse una rivalutazione generale presso uno psicoterapeuta può migliorare la situazione.
Cordiali saluti Dr Orru
Cordiali saluti Dr Orru
Gentilissima,
Le consiglio di riprendere i contatti con il medico che le ha prescritto il farmaco così da ragionare insieme se riprendere o meno la terapia farmacologica e i dosaggi.
Le consiglio anche un percorso di supporto psicologico/psicoterapico che la può aiutare a individuare l'origine e i fattori che ad oggi mantengono questa sintomatologia ansiosa indagando ad esempio quando sono iniziati questi attacchi di panico. Inoltre l'ansia può essere gestita e un percorso di supporto psicologico può aiutarla a comprendere quali possono essere le strategie più adatte. Si può anche ipotizzare un trattamento integrato, ossia un percorso psicologico affiancato da un trattamento farmacologico. Data la sua giovane età sarebbe un buon obiettivo non ricorrere a farmaci ma imparare a gestire e regolare le proprie emozioni in modo funzionale e adattivo. Gradualmente questo obiettivo è raggiungibile
Un caro saluto
Dott.ssa Andrea Carta
Le consiglio di riprendere i contatti con il medico che le ha prescritto il farmaco così da ragionare insieme se riprendere o meno la terapia farmacologica e i dosaggi.
Le consiglio anche un percorso di supporto psicologico/psicoterapico che la può aiutare a individuare l'origine e i fattori che ad oggi mantengono questa sintomatologia ansiosa indagando ad esempio quando sono iniziati questi attacchi di panico. Inoltre l'ansia può essere gestita e un percorso di supporto psicologico può aiutarla a comprendere quali possono essere le strategie più adatte. Si può anche ipotizzare un trattamento integrato, ossia un percorso psicologico affiancato da un trattamento farmacologico. Data la sua giovane età sarebbe un buon obiettivo non ricorrere a farmaci ma imparare a gestire e regolare le proprie emozioni in modo funzionale e adattivo. Gradualmente questo obiettivo è raggiungibile
Un caro saluto
Dott.ssa Andrea Carta
Buongiorno, per la cura farmacologica bisogna sempre rivolgersi allo psichiatra.
Per il resto potrebbe rivolgersi ad uno psicoterapeuta per comprendere meglio il suo mondo emotivo e trovare delle risposte adeguate alla sua situazione.
Ottime cose, Andrea De Simone
Per il resto potrebbe rivolgersi ad uno psicoterapeuta per comprendere meglio il suo mondo emotivo e trovare delle risposte adeguate alla sua situazione.
Ottime cose, Andrea De Simone
I suoi problemi di respirazione dipendono dallo stato di ansia cronica. Eviti assolutamente di entrare nel tunnel degli psicofarmaci; si rivolga, invece, a un medico psicoterapeuta che l'aiuti a sciogliere le motivazioni più o meno inconscie della sua ansia attraverso una psicoterapia potenziata dall'Omeopatia, la Nutraceutica, i Fiori di Bach e la Psicoprobiotica. Per qualsiasi approfondimento e informazione sono disponibile telefonicamente o on line. Cordiali saluti.
Buongiorno, grazie per aver esposto la difficoltà che vive in questo momento. Lei ha assunto EN da 2 anni per rispondere a una difficoltà con l’emozione di panico. Se il farmaco è stato prescritto da uno psichiatra è corretto aggiornarlo della sintomatologia e confrontarsi rispetto all’interruzione e alle difficoltà che sono emerse all’avvicinarsi degli esami universitari. Se non ha consultato uno psicoterapeuta le consiglio di farlo per poter comprendere l’emotività che emerge e dare un significato a quanto accade. Si può fare un lavoro congiunto psicoterapia e farmaco o disgiunto a seconda delle necessità personali. Rispetto al fumo di sigaretta non penso sia un problema (anche se è un’abitudine non salutare) che influisce direttamente con l’attacco di panico. Forse influisce di più il timore o preoccupazione al pensiero che il fumo possa causare un attacco di panico. Rimango a disposizione. Saluti
Gentile utente, valuti la possibilità di riprendere i contatti con il medico che la seguiva e un percorso di psicoterapia. Un caro saluto, dott.ssa Giada D'Amico
Gentile utente, approvo le ottime osservazioni dei colleghi. Cordialmente Dottor Mauro Vargiu
Gentilissima Utente,
penso di poter immaginare la difficoltà della situazione che sta vivendo, ma credo sia necessario un ragionamento attento e scrupoloso prima di dare opinioni nette. Quale è stato il Professionista che (circa) tre anni fa le prescrisse il farmaco EN, e con quali indicazioni terapeutiche lo fece? Ovvero, con quale prospettiva, con quale obbiettivo Le fu prescritto il farmaco? Ogni Professionista serio è chiamato a fornire spiegazioni ed indicazoni chiare e precise in merito alla prescrizione di qualsiasi psicofarmaco. La sospensione è stata discussa e concordata con lo Specialista che le ha prescritto il farmaco? Le sono state presentate ulteriori terapie in alternativa o in combinazione allˈassunzione del farmaco?
Prima di prendere una scelta sarebbe consigliabile unˈadeguata consulenza con uno Specialista della salute mentale, sia esso lo stesso che Le prescrisse EN o un altro Professionista, Medico Psichiatra o Psicologo-Psicotereapeuta.
Le auguro tutto il meglio
Un caro saluto
Mauro Fadda
penso di poter immaginare la difficoltà della situazione che sta vivendo, ma credo sia necessario un ragionamento attento e scrupoloso prima di dare opinioni nette. Quale è stato il Professionista che (circa) tre anni fa le prescrisse il farmaco EN, e con quali indicazioni terapeutiche lo fece? Ovvero, con quale prospettiva, con quale obbiettivo Le fu prescritto il farmaco? Ogni Professionista serio è chiamato a fornire spiegazioni ed indicazoni chiare e precise in merito alla prescrizione di qualsiasi psicofarmaco. La sospensione è stata discussa e concordata con lo Specialista che le ha prescritto il farmaco? Le sono state presentate ulteriori terapie in alternativa o in combinazione allˈassunzione del farmaco?
Prima di prendere una scelta sarebbe consigliabile unˈadeguata consulenza con uno Specialista della salute mentale, sia esso lo stesso che Le prescrisse EN o un altro Professionista, Medico Psichiatra o Psicologo-Psicotereapeuta.
Le auguro tutto il meglio
Un caro saluto
Mauro Fadda
Salve, da come si esprime sembra che abbia sempre preso farmaci senza una vera indicazione del medico.
Per prima cosa vada da un medico che possa prescrivere farmaci idonei al suo caso e in seconda battuta da uno psicoterapeuta che lavori con lei sulle cause.
Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
Per prima cosa vada da un medico che possa prescrivere farmaci idonei al suo caso e in seconda battuta da uno psicoterapeuta che lavori con lei sulle cause.
Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
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