Gentili dottori vi ringrazio, ma volevo sapere se mi potevate dare qualche consiglio su come affront
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Gentili dottori vi ringrazio, ma volevo sapere se mi potevate dare qualche consiglio su come affrontare al meglio questa cosa, perché mia mamma in questo periodo è molto impegnata con il lavoro, riguardo a quello di riparlagliene non credo sia una grande idea perché lo ho già fatto un po di volte e l'ultima mi ha detto di non farmi venire le "paranoie".
Un mese fa è successa una cosa di cui mi vergogno ancora.Siccome avevo deciso che la cosa migliore per non provare quelle brutte emozioni era non scendere in cortile, appena suonava la campanella chiedevo al prof o alla prof se potevo andare in bagno e ci rimanevo tutta la ricreazione.
Poi sono arrivata alla conclusione che quello che facevo non era igienico ed era anche abbastanza brutto, così ho deciso di chiedere alla preside se durante la ricreazione potevo non scendere in cortile e lei ha acconsentito chiedendomi però il motivo ed io le ho risposto che mi saliva l'ansia a stare lì in cortile, non le ho detto anche tutto il resto(che inizio a muovere involontariamente la testa a scatti....).
Ieri ho deciso che oltre alla ricreazione della mattina non volevo nemmeno stare giù alla ricreazione dopo la mensa così ho chiesto alla preside se potevo stare su e mi ha detto di sì ma che devo affrontare questa cosa.Il mio prof di italiano mi ha chiesto perché non volessi stare in cortile e io gli ho detto solo che "preferivo così", perché mi vergognavo troppo.
Ora quello che vi chiedo è: è meglio che dica di questa cosa alla preside così che possa comprendere meglio la situazione?O forse è meglio che lo dica a uno dei miei insegnanti?
Perché non ci riesco più a tener dentro questa cosa, sento che devo raccontarlo a qualcun altro oltre che a mia mamma.
Vi ringrazio davvero tanto per la disponibilità.
Un mese fa è successa una cosa di cui mi vergogno ancora.Siccome avevo deciso che la cosa migliore per non provare quelle brutte emozioni era non scendere in cortile, appena suonava la campanella chiedevo al prof o alla prof se potevo andare in bagno e ci rimanevo tutta la ricreazione.
Poi sono arrivata alla conclusione che quello che facevo non era igienico ed era anche abbastanza brutto, così ho deciso di chiedere alla preside se durante la ricreazione potevo non scendere in cortile e lei ha acconsentito chiedendomi però il motivo ed io le ho risposto che mi saliva l'ansia a stare lì in cortile, non le ho detto anche tutto il resto(che inizio a muovere involontariamente la testa a scatti....).
Ieri ho deciso che oltre alla ricreazione della mattina non volevo nemmeno stare giù alla ricreazione dopo la mensa così ho chiesto alla preside se potevo stare su e mi ha detto di sì ma che devo affrontare questa cosa.Il mio prof di italiano mi ha chiesto perché non volessi stare in cortile e io gli ho detto solo che "preferivo così", perché mi vergognavo troppo.
Ora quello che vi chiedo è: è meglio che dica di questa cosa alla preside così che possa comprendere meglio la situazione?O forse è meglio che lo dica a uno dei miei insegnanti?
Perché non ci riesco più a tener dentro questa cosa, sento che devo raccontarlo a qualcun altro oltre che a mia mamma.
Vi ringrazio davvero tanto per la disponibilità.
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
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Buonasera, dal suo racconto comprendo che è una giovane ragazza che frequenta la scuola. Vista la condizione che ci descrive il mio consiglio è di parlarne con uno dei professori, magari quello che percepisce come più disponibile e aperto, così da far comprendere quale sia il suo disagio. Inoltre le consiglierei di parlare a sua mamma dell'opportunità di affrontare questo momento di difficoltà con uno/a psicologa. Questo genere di problematica se affrontata ha buone possibilità di miglioramento . E soprattutto un percorso psicoterapeutico le farebbe comprendere meglio ciò che le accade così da poter trovare un nuovo equilibrio.
Dott.ssa CAMILLA BALLERINI
Dott.ssa CAMILLA BALLERINI
Gentilissimo Utente, può affrontare questa situazione tenendo in considerazione diversi step. Può chiedere di parlare con un professore di cui si fida per valutare se è possibile trovare una soluzione al problema, magari la scuola può confrontarsi con i suoi genitori. Se questo non dovesse avvenire la invito a valutare l'aiuto di un professionista per supportarla non solo sula gestione di ciò che vive ma di offrirle un aiuto sulla la relazione con sua madre. Le faccio i miei cari auguri!
Ciao, i giorni scorsi hai scritto di questo disagio provato soprattutto in mensa e visto che non hai potuto avere un aiuto concreto hai cercato una soluzione con molta intraprendenza e buon senso. Questa soluzione purtroppo ti preclude la possibilità di goderti tante situazioni sociali e perciò non può essere utilizzata per sempre. I tuoi insegnanti sembrano disponibili e comprensivi. Parla con quello con cui ti senti più a tuo agio, meglio sarebbe se fosse il coordinatore di classe. Probabilmente lui parlerà con la tua mamma e la convincerà che non si tratta di una paranoia, ma che hai bisogno di aiuto.
Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti
Cari saluti
Dottoressa Lorena Menoncello
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Cari saluti
Dottoressa Lorena Menoncello
Cara ragazza, grazie per la sua condivisione per niente facile.
Lei ha manifestato un bisogno che è quello di parlarne con qualcun altro oltre sua mamma. Lo faccia pure e scelga il professore che la rassicura di più e dal quale non si sente giudicata.
Nel frattempo farei un tentativo con sua mamma per spiegarle ancora una volta quello che lei sente e che le succede, sottolineando la sua volontà di farsi aiutare.
Se ha necessità io ci sono.
Un caro saluto.
Raffaella
Lei ha manifestato un bisogno che è quello di parlarne con qualcun altro oltre sua mamma. Lo faccia pure e scelga il professore che la rassicura di più e dal quale non si sente giudicata.
Nel frattempo farei un tentativo con sua mamma per spiegarle ancora una volta quello che lei sente e che le succede, sottolineando la sua volontà di farsi aiutare.
Se ha necessità io ci sono.
Un caro saluto.
Raffaella
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Salve, parli con qualcuno che le ispira fiducia, qualcuno che possa ascoltarla senza giudicare, qualcuno che possa esserle di aiuto.
Non si fermi nel cercare aiuto o nel cercare qualcuno con cui parlarne, perché parlarne è sempre il primo passo per prendersi cura di sé stessi.
Saluti.
Non si fermi nel cercare aiuto o nel cercare qualcuno con cui parlarne, perché parlarne è sempre il primo passo per prendersi cura di sé stessi.
Saluti.
Cara ragazza, Lei manifesta un bisogno che è quello di parlarne con qualcun altro oltre sua mamma. Lo faccia pure con una persona di cui si fida. Nel frattempo faccia capire a sua mamma quello che lei sente e che le succede, sottolineando la sua volontà di farsi aiutare. Le parli a cuore aperto. Cordiali Saluti Dott. Diego Ferrara
Cara Ragazza,
hai fatto bene a parlarne con i tuoi insegnanti, e anche qui. Voglio essere chiaro: hai bisogno di supporto e aiuto, per superare questa vergogna e quest'ansia quando vai a ricreazione. Non è una buona cosa e ti sta togliendo tanto della tua vita!
Parla con mamma e con papà il prima possibile, e chiedi che ti portino da uno psicologo psicoterapeuta.
Vedrai che quest'ansia e questa vergogna si trasformeranno presto in un ricordo!
con i migliori auguri,
dr. Ventura
hai fatto bene a parlarne con i tuoi insegnanti, e anche qui. Voglio essere chiaro: hai bisogno di supporto e aiuto, per superare questa vergogna e quest'ansia quando vai a ricreazione. Non è una buona cosa e ti sta togliendo tanto della tua vita!
Parla con mamma e con papà il prima possibile, e chiedi che ti portino da uno psicologo psicoterapeuta.
Vedrai che quest'ansia e questa vergogna si trasformeranno presto in un ricordo!
con i migliori auguri,
dr. Ventura
Cara Ragazza, mi sembra di capire che tu stia vivendo un problema che sfugge al tuo controllo e del quale forse senti il bisogno di capire un pò di più. A questo si somma un tema di vergogna, che forse aggiunge dolore al dolore, perché ci lascia anche soli in questa difficoltà. E' un ottimo primo passo averne parlato con mamma, il suo supporto è fondamentale quantomeno per ridurre la vergogna. Ma forse hai bisogno anche di un aiuto professionale, perché quello che stai attraversando è un problema molto comune e per il quale le soluzioni esistono. Scegliete uno psicoterapeuta al quale rivolgervi, ed inizia con fiducia un percorso. In bocca la lupo
Ciao, i consigli che hai ricevuto sono validi ed importanti. Parlane con qualcuno, ad esempio con il prof. di italiano, visto che avrebbe manifestato una certa sensibilità, o con la preside, purché tu ne parli. Inoltre, seguire un percorso psicologico di supporto sarebbe molto utile, visto che i problemi, nonostante i tuoi sforzi, risulterebbero in aumento. Soprattutto se sei ancora minorenne, potrebbero essere proprio alcuni insegnanti o la preside ad aiutarti a sensibilizzare tua madre, che per ora sembrerebbe aver sottovalutato la cosa, evento che talvolta capita in queste situazioni. In ogni caso, cioè maggiorenne o minorenne che tu sia, chiedi aiuto senza temporeggiare, non vergognartene e non importi di "farcela da sola", come ogni tanto purtroppo succede in questi casi, soprattutto tra i più giovani.
Con cordialità,
M.M.
Con cordialità,
M.M.
Buongiorno, credo che il suo desiderio di condividere le sue angosce con qualche professore sia legittimo e forse utile. Dovrebbe trovare un'alleanza che faccia comprendere a sua madre la necessità di iniziare un percorso di psicoterapia prima possibile. Quelle che lei ha definito "paranoie" così come la sua mamma le dice, non dipendono dalla sua volontà ma da elementi che la sua mente non riesce al momento ad identificare e affrontare. Solo un percorso professionale potrebbe aiutarla in tal senso.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Ciao, Mi dispiace per ciò che stai affrontando e comprendo quanto per te possa essere difficile. Spesso ci troviamo di fronte a delle difficoltà contingenti e non disponiamo di tutte le risorse necessarie per affrontarle e superarle. Ci sentiamo bloccati e questo, nella maggior parte dei casi, ci impedisce di svolgere una vita completa ed appagante.
Tutti riteniamo di conoscerci, di essere consapevoli delle nostre emozioni, pensieri e comportamenti, ma in realtà , non tutti gli aspetti del nostro carattere e della nostra personalità sono per noi così chiari e consapevoli.
Un consulto psicologico potrebbe essere utile al fine di approfondire il vissuto,la situazione, l'origine e l’evoluzione, le risorse che è possibile attivare e le strade percorribili per alleviare il disagio, agevolando una conoscenza più profonda di noi stessi. Ciò consentirà il cambiamento di tutti quegli elementi, poco funzionali, che non ci permettono di stare bene amplificando i vissuti negativi e le nostre sofferenze.
Resto a disposizione anche online.
Saluti,
Dott.ssa Francesca Caterino
Tutti riteniamo di conoscerci, di essere consapevoli delle nostre emozioni, pensieri e comportamenti, ma in realtà , non tutti gli aspetti del nostro carattere e della nostra personalità sono per noi così chiari e consapevoli.
Un consulto psicologico potrebbe essere utile al fine di approfondire il vissuto,la situazione, l'origine e l’evoluzione, le risorse che è possibile attivare e le strade percorribili per alleviare il disagio, agevolando una conoscenza più profonda di noi stessi. Ciò consentirà il cambiamento di tutti quegli elementi, poco funzionali, che non ci permettono di stare bene amplificando i vissuti negativi e le nostre sofferenze.
Resto a disposizione anche online.
Saluti,
Dott.ssa Francesca Caterino
Buongiorno cara ragazza, condivido i consigli di colleghi e colleghe di parlare con insegnante di cui tu fidi. Molte scuole hanno uno sportello di ascolto gestito da psicologh* che potrebbe essere utile anche a chiedere consigli. Potresti provare a chiedere come accedervi.
In bocca al lupo!
In bocca al lupo!
Buongiorno, grazie per aver condiviso la tua esperienza! Dunque, mi sento di dirti subito una cosa: ti sono vicina. Immagino che non debba essere semplice dover vivere tutti i giorni questa sensazione di disagio. Ti dico anche però che se ne può uscire, ti consiglio assolutamente di parlarne. Prova a sederti in un posto tranquillo e pensa a tutte le persone che ti sono vicine, i tuoi insegnati, la preside, qualche altra figura di riferimento, scegli quella con che ti fa sentire più al sicuro. Vedrai che sarà ben lieta di aiutarti. Chiedi anche se a scuola hai la possibilità di parlare con uno psicologo.
Se hai bisogno puoi scrivermi e organizziamo una seduta anche online e se vuoi ti aiuto a schiarirti un po' le idee, credimi ricevere supporto psicologico fa davvero la differenza.
Nel frattempo ti mando i miei migliori auguri.
Dott.ssa Jasmine Piraino
Se hai bisogno puoi scrivermi e organizziamo una seduta anche online e se vuoi ti aiuto a schiarirti un po' le idee, credimi ricevere supporto psicologico fa davvero la differenza.
Nel frattempo ti mando i miei migliori auguri.
Dott.ssa Jasmine Piraino
Ciao,
mi dispiace molto per quello che stai passando. Capisco che non sia facile affrontare questi sentimenti di ansia e di vergogna.
La decisione di non scendere in cortile è stata una strategia che ti ha permesso di evitare le situazioni che ti scatenavano l'ansia e i movimenti involontari della testa. Tuttavia, è chiaro che questa soluzione non è soddisfacente per te, perché ti fa sentire a disagio e ti impedisce di socializzare con i tuoi compagni di classe.
La preside e il tuo professore di italiano hanno dimostrato di essere comprensivi e di volerti aiutare. Parlare con loro della tua situazione può essere un modo per ricevere il sostegno di cui hai bisogno.
Se ti senti a tuo agio, puoi raccontare alla preside tutto quello che stai provando, incluso il fatto che i movimenti involontari della testa ti causano vergogna. La preside può aiutarti a trovare un modo per affrontare la tua ansia in modo più efficace.
Parlare con il tuo professore di italiano può essere un modo per trovare un'altra persona con cui confidarti. Il professore può aiutarti a capire meglio i tuoi sentimenti e a sviluppare strategie per affrontarli.
In definitiva, la decisione di chi contattare spetta a te. Scegli la persona con cui ti senti più a tuo agio e di cui ti fidi.
Ecco alcuni suggerimenti che possono aiutarti a parlare della tua situazione:
Preparati prima di parlare. Scrivi quello che vuoi dire o pensa a cosa vuoi comunicare.
Scegli il momento giusto. Assicurati di avere un posto tranquillo e di essere circondato da persone che ti ascolteranno con attenzione.
Sii sincero e aperto. Cerca di esprimere i tuoi sentimenti in modo chiaro e conciso.
Non avere paura di chiedere aiuto. Se ti senti a disagio, puoi chiedere alla persona con cui stai parlando di interrompere la conversazione.
Ti auguro di trovare il sostegno di cui hai bisogno per superare questo momento difficile.
mi dispiace molto per quello che stai passando. Capisco che non sia facile affrontare questi sentimenti di ansia e di vergogna.
La decisione di non scendere in cortile è stata una strategia che ti ha permesso di evitare le situazioni che ti scatenavano l'ansia e i movimenti involontari della testa. Tuttavia, è chiaro che questa soluzione non è soddisfacente per te, perché ti fa sentire a disagio e ti impedisce di socializzare con i tuoi compagni di classe.
La preside e il tuo professore di italiano hanno dimostrato di essere comprensivi e di volerti aiutare. Parlare con loro della tua situazione può essere un modo per ricevere il sostegno di cui hai bisogno.
Se ti senti a tuo agio, puoi raccontare alla preside tutto quello che stai provando, incluso il fatto che i movimenti involontari della testa ti causano vergogna. La preside può aiutarti a trovare un modo per affrontare la tua ansia in modo più efficace.
Parlare con il tuo professore di italiano può essere un modo per trovare un'altra persona con cui confidarti. Il professore può aiutarti a capire meglio i tuoi sentimenti e a sviluppare strategie per affrontarli.
In definitiva, la decisione di chi contattare spetta a te. Scegli la persona con cui ti senti più a tuo agio e di cui ti fidi.
Ecco alcuni suggerimenti che possono aiutarti a parlare della tua situazione:
Preparati prima di parlare. Scrivi quello che vuoi dire o pensa a cosa vuoi comunicare.
Scegli il momento giusto. Assicurati di avere un posto tranquillo e di essere circondato da persone che ti ascolteranno con attenzione.
Sii sincero e aperto. Cerca di esprimere i tuoi sentimenti in modo chiaro e conciso.
Non avere paura di chiedere aiuto. Se ti senti a disagio, puoi chiedere alla persona con cui stai parlando di interrompere la conversazione.
Ti auguro di trovare il sostegno di cui hai bisogno per superare questo momento difficile.
Buongiorno, ciò che è accaduto deve essere stato estremamente importante per lei, tanto da necessitarne la giusta premura e sensibilità a riguardo.
Non c'è vergogna nei deboli; ciò che le suggerisco caldamente è di trovare una persona di cui si fida maggiormente e provare ad aprirsi raccontando poco alla volta il tutto.
Ha bisogno di liberarsi di questo fardello e riappropriarsi della sua serenità, svincolandosi dal senso di inadeguatezza di cui racconta.
Non esiti a chiedere aiuto nel momento del bisogno. Un caro saluto, Dr. Loris Liberatore
Non c'è vergogna nei deboli; ciò che le suggerisco caldamente è di trovare una persona di cui si fida maggiormente e provare ad aprirsi raccontando poco alla volta il tutto.
Ha bisogno di liberarsi di questo fardello e riappropriarsi della sua serenità, svincolandosi dal senso di inadeguatezza di cui racconta.
Non esiti a chiedere aiuto nel momento del bisogno. Un caro saluto, Dr. Loris Liberatore
Buongiorno Cara,
sembra che quello che le accade sia del tutto al di fuori della sua possibilità di controllo e in qualche modo sarebbe importante poter comprendere meglio anche rivolgendosi al medico di base come mai questo accada e se possa in qualche modo essere trattato. Tuttavia una parte importante della sua sofferenza mi sembra incentrata sulla vergogna provata nel mostrarsi davanti au suoi compagni di scuola e alle altre persone e questo meriterebbe di per sé uno spazio sicuro per essere affrontato e gestito. Posso immaginare quanto sia triste e doloroso per lei trovarsi a rimanere sola nei momenti che dovrebbero poter essere di divertimento e riposo nella giornata.
Resto a disposizione qualora scegliesse di volersi occupare anche di questi aspetti più emotivi. Spero che su questa volontà anche la mamma possa mostrarsi più accogliente.
sembra che quello che le accade sia del tutto al di fuori della sua possibilità di controllo e in qualche modo sarebbe importante poter comprendere meglio anche rivolgendosi al medico di base come mai questo accada e se possa in qualche modo essere trattato. Tuttavia una parte importante della sua sofferenza mi sembra incentrata sulla vergogna provata nel mostrarsi davanti au suoi compagni di scuola e alle altre persone e questo meriterebbe di per sé uno spazio sicuro per essere affrontato e gestito. Posso immaginare quanto sia triste e doloroso per lei trovarsi a rimanere sola nei momenti che dovrebbero poter essere di divertimento e riposo nella giornata.
Resto a disposizione qualora scegliesse di volersi occupare anche di questi aspetti più emotivi. Spero che su questa volontà anche la mamma possa mostrarsi più accogliente.
Buongiorno,
innanzitutto, vorrei ringraziarti di cuore per aver condiviso con noi i tuoi vissuti e le difficoltà che stai attraversando. È un passo importante e coraggioso.
Mi preoccupa, tuttavia, il fatto che se non affronta queste emozioni insieme a un professionista, potrebbero manifestarsi in altri contesti della tua vita, causando ulteriori difficoltà. La possibilità di condividere i tuoi pensieri e sentimenti con un esperto può essere un passo significativo verso il benessere.
Ti consiglierei anche di considerare l'approccio della mindfulness. La pratica può essere uno strumento efficace per elaborare le esperienze di ansia legate a situazioni specifiche, come la ricreazione e gli spazi aperti e affollati. Può aiutarti a sviluppare una consapevolezza più profonda dei tuoi pensieri e delle tue emozioni, consentendoti di gestirli in modo più equilibrato.
Resto a tua disposizione,
Dott.ssa Giorgia Sapienza
innanzitutto, vorrei ringraziarti di cuore per aver condiviso con noi i tuoi vissuti e le difficoltà che stai attraversando. È un passo importante e coraggioso.
Mi preoccupa, tuttavia, il fatto che se non affronta queste emozioni insieme a un professionista, potrebbero manifestarsi in altri contesti della tua vita, causando ulteriori difficoltà. La possibilità di condividere i tuoi pensieri e sentimenti con un esperto può essere un passo significativo verso il benessere.
Ti consiglierei anche di considerare l'approccio della mindfulness. La pratica può essere uno strumento efficace per elaborare le esperienze di ansia legate a situazioni specifiche, come la ricreazione e gli spazi aperti e affollati. Può aiutarti a sviluppare una consapevolezza più profonda dei tuoi pensieri e delle tue emozioni, consentendoti di gestirli in modo più equilibrato.
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Dott.ssa Giorgia Sapienza
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Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso i suoi dubbi con noi. Comprendo le sue difficoltà e le sue preoccupazioni, e mi dispiace per i vissuti negativi che queste le provocano. Qualora dovesse ritenerlo opportuno o necessario, mi rendo disponibile a cominciare con lei un percorso , che potrebbe tornarle utile per esplorare ed approfondire le sue emozioni, esperienze e valori al fine di trovare una strada percorribile e ritrovare la serenità.
Tenga a mente che il benessere mentale è una priorità, e trovare il professionista giusto può fare la differenza.
Qualora dovesse avere dubbi, domande, o perplessità riguardo al mio lavoro non esiti a contattarmi.
Un caro saluto, dott. Daniele D’Amico
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Un caro saluto, dott. Daniele D’Amico
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