Gentili Dottori, Sono qua a raccontarvi la mia storia perché mi sento confuso e non ho fiducia nell

2 risposte
Gentili Dottori,
Sono qua a raccontarvi la mia storia perché mi sento confuso e non ho fiducia nell'ennesima diagnosi che mi è stata fatta un mese fa.
Sono un uomo di 32 anni ed ho sempre sofferto di ansia fin da piccolo,madre molto apprensiva e protettiva e padre molto burbero e pignolo.Ogni volta che dovevo partire per una nuova esperienza di vita o lavorativa non dormivo la notte,vomitavo ed andavo in panico arrivando anche ad evitare la situazione per paura di chissà quali ipotetiche conseguenze.Ho fatto uso di cannabis dall'adolescenza e mi sono sempre sentito diverso dagli altri.Nel 2019 ho iniziato un percorso di terapia cognitivo comportamentale con uno psichiatra e psicologo che mi ha diagnosticato il "Dag" ed ho assunto farmaci per riuscire a dormire,mutabon mite e trittico.Sempre nello stesso anno ho subito un incedente domestico,sono svenuto e sono finito all'ospedale.Il grosso trauma mi ha portato a sviluppare una forte ansia,ho riniziato a non dormire,vomitare ed avere spilli nei bracci,forte pianto e disperazione.Ho effettuato una visita neurologica ed il risultato è stato solo forte ansia ma nessuna malattia neurodegenerativa.Il mio psichiatra mi ha cambiato terapia con la paroxetina e sono tornato ad una vita normale.La scorsa estate stavo benissimo,mangiavo,dormivo,lavoravo ed ero al massimo delle energie,mi ha persino lasciato la mia ragazza e non me ne è importato niente,uscivo,andavo alle feste e mi sentivo un Dio.Su consulto del mio psichiatra a Ottobre 2020 abbiamo scalato la paroxetina ma a Febbraio 2021 ho iniziato a fissarmi sul fatto che utilizzo la sigaretta elettronica,volevo smettere ma non ci riuscivo,è diventata una vera e propria ossessione,ho iniziato di nuovo a non dormire,a vomitare ed a disperami con pianto,taglio di contatti con amici e chiusura in me stesso.Ho iniziato di nuovo la terapia con paroxetina 20 mg. e le crisi di panico sono passate ma la mia vita non era più la stessa.Zero appetito,pianti frequenti,zero libido in dei giorni e libido troppo forte in altri,ossessione sul fumo/svapo.Sono quindi andato a Pisa per consultarmi con un altro psichiatra che mi ha diagnosticato la ciclotimia e mi ha proposto una terapia con depakin e mi ha detto che dovrà protarsi per lungo tempo per evitare ricadute depressive.Ancora non ho iniziato questa terapia perché mi sono informato sulla coclotimia e non mi sembra la mia patologia.Ho fatto anche dei test e risulta che sia istrionico.Questo mi torna perché ho sempre cercato attenzione negli altri,a volte facendo la vittima a volte esaltandomi per le mie capacità.Ho un altro problema,fin da piccolo ed anche in età adulta racconto storie inventate ad amici,colleghi e parenti.Non per ferirle o manipolarle ma per farle ridere o rimanere stupite,è una cosa che mi è sempre venuta naturale.
Secondo voi dovrei fidarmi ed iniziare la nuova terapia o i miei precedenti che vi ho raccontato non sono attendibili per la diagnosi di ciclotimia che mi è stata fatta.Ho letto che tale malattia può avere come spettro l'ansia o disturbi di personalità.
Vi ringrazio in anticipo per la vostra attenzione e disponibilità e spero che qualcuno di voi possa dare pace alle mie domande e dubbi.
Egr. Utente,
il suo racconto è intenso ed esprime a buon diritto frustrazione. Credo sia impossibile fornire un’opinione accurata rispetto ai contenuti. Alcuni elementi, a tutti gli effetti, suggeriscono oscillazioni dell’umore sufficienti da essere meritevoli di uno stabilizzante come acido valproico. Gli screzi personologici non dovrebbero costituire la diagnosi primaria e anteporsi ad essa in termini di trattamento farmacologico.
Il consiglio migliore è di coltivare il rapporto di fiducia con lo psichiatra che la cura e seguirne le indicazioni.
Con i migliori auguri.

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Se stava bene con la paroxetina quel dosaggio non doveva interromperla.
Ma a Pisa da chi è andato?

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