Gentili dottori, sono l'itemte del seguente consulto: "Dopodomani dovrei inziare un nuovo lavoro

19 risposte
Gentili dottori,
sono l'itemte del seguente consulto:

"Dopodomani dovrei inziare un nuovo lavoro, ma si è ripresentato un problema che ho affrontato per anni: l'ansia ad uscire di casa. Non ansia intesa come attacch di panico, ma sento un malessere forte e mi sento come un palloncino strapieno d'aria che si "sforza" di non esplodere, nel mio caso scappare a casa, esausto morto per lo sforzo fatto perché non si traaformi in attacco di panico, coda che a volte avviene. Provo a farlo passare con le ore, ma non passa peggiora. Io soffro di doc grave, e questo la dottoressa lo attribuisce alle ossessioni. Ho già prenotato la psicoterapia. Non so che fare, ci tengo molto a questa cosa, a questo lavoro che sarebbe il servizio civile, ma ho paura che mi ritrovi in questa situazione. Che strategia mi consigliate?"

Vi ringrazio per tutte le vostre risposte. Oggi pomeriggio sono uscito per vedere come andava e ho dovuto usare molta enerfia mentale per contenere le ondate di ansia che mi venivano. Inoltre, già sintomo del passato, non posso alzare troppo la voce o stringere forte un oggetto che sento un disagio spaventoso. Il lavoro inizia nei prossimi giorni ed io sono combattuto se iniziare o rimandare. Per me rappresenta molto perché dopo tanti anni di fermo riprenderei un'attività sociale, mi sentirei fiero di me, sarei impeganto e guadagnerei soldi indispensabili per il mio futuro, data la situazione della mia famiglia. Non so se andarci o no. Si tratta di servizio civile, se firmo e poi mi ritiro dopo pochissimo, non posso più farlo in futuro. Se mi ritiro da subito, invece si. Mi tormenta questo dubbio. Secondo voi devo buttarmi? Nel frattempo, venerdì ho la visita di controllo con la psichiatra e nei prossimi giorni con la psicologa. Ovviamente occore tempo, ma la cosa di cuibnon mi capacito è il tempo perduto negli ultimi mesi o, soprattutto, che questo incubo che sembrava finito e che mi costringeva a barricarmi in casa sia tornato proprio nel momento più cruciale. Grazie per la vostra attenzione e per il vostro supporto.
Buongiorno, essendo già in cura c/o psichiatri e psicologi, si rivolga a loro condividendo questi sintomi, riacutizzati, e la sua necessità di risposte; il sintomo, qualunque esso sia, si presenta a noi per una ragione, deve, attraverso il lavoro terapeutico, prendere coscienza di quale sia la sua, capire "a cosa le serve", a cosa è funzionale o disfunzionale questo sintomo e valutare le strategie adattative in atto, comprendendo se siano realmente adattive o disfunzionali e co-costruendo dei nuovi significati. Non si giudichi e si ricordi dei grandi passi avanti che ha fatto in passato e pensi a quelli che potrà ancora fare in futuro. Se posso esserle di aiuto in qualche modo non esiti a contattarmi, tramite questo portale. Cordiali saluti

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Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Mi dispiace sentire che l'ansia di uscire di casa si sia ripresentata proprio nel momento in cui stai per iniziare un nuovo lavoro. Capisco che sia una situazione difficile da affrontare, soprattutto considerando l'importanza che attribuisci a questa opportunità.

È positivo che tu abbia già prenotato una psicoterapia, poiché potrà fornirti uno spazio sicuro per esplorare e affrontare le tue ossessioni e l'ansia associata. In attesa del supporto professionale, ci sono alcune strategie che potresti provare per gestire l'ansia durante questo periodo di transizione.

Prima di tutto, cerca di praticare tecniche di rilassamento come la respirazione profonda, la meditazione o lo yoga. Queste pratiche possono aiutarti a calmare la mente e il corpo, riducendo i sintomi dell'ansia.

La visualizzazione positiva potrebbe anche essere utile. Immagina te stesso mentre affronti con successo il nuovo lavoro, sentendo fiducia e tranquillità. Visualizza il percorso senza intoppi e immagina come ti sentirai una volta superata l'ansia iniziale.

Inoltre, cerca di essere gentile con te stesso e di non metterti troppa pressione. Accetta che l'ansia sia presente e prova a osservarla senza giudizio. Ricorda che è normale provare ansia in situazioni nuove e sfidanti.

Se possibile, condividi le tue preoccupazioni con amici o familiari di fiducia. Avere un sistema di supporto può essere di grande aiuto durante questi momenti difficili. Parlando delle tue paure e ansie, potresti scoprire che non sei solo e che ci sono persone disposte ad aiutarti e sostenerti.

Infine, tieni presente che ogni decisione che prendi è personale e che non esiste una risposta giusta o sbagliata. Rifletti su ciò che è più importante per te in questo momento e valuta se senti di essere in grado di affrontare il nuovo lavoro nonostante le difficoltà.

Soprattutto, continua a seguire il percorso di cura con i professionisti che ti stanno assistendo. Con il tempo e il supporto adeguati, potrai imparare a gestire l'ansia in modo più efficace e goderti appieno le opportunità che si presentano nella tua vita.

Ti auguro il meglio per il tuo futuro e spero che tu riesca a trovare il modo di superare questa fase ansiosa.Spero che la mia risposta le sia stata utile e le abbia fornito le informazioni di cui aveva bisogno.
Inoltre, se avesse ulteriori domande o desidera approfondire l'argomento in modo più dettagliato, la invito a contattarmi tramite chat privata. Sarà un piacere rispondere alle sue domande e fornirle ulteriori informazioni su ciò di cui ha bisogno.
Grazie ancora per aver condiviso la sua situazione, e spero di sentirla presto!
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Salve, la cosa giusta da fare è ciò che ha già fatto ovvero iniziare un percorso terapeutico. E' l'unica strada da percorrere e le assicuro che in un tempo ragionevole lei sarà in grado di gestire la situazione e avere un livello di vita sociale ottimo e non oscurato dal terrore di possibili attacchi di ansia e panico. Non esiti . Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Gentilissimo, hai molto coraggio a destreggiarti in queste avversità, e mi sento di dirti che già dei grandissimi passi li hai già messi. Ti stai mettendo in gioco, stai lottando per qualcosa che senti importante e metti in questione problematiche che in realtà sono le tue stesse risorse. Questo ti donerà molte soddisfazioni in avanti se continui così. Affronta un percorso con la persona che hai scelto per un sostegno mirato e vedrai che scoprirai cose di te che ti sorprenderanno. Tu non sei i tuoi problemi, ma sei la tua forza. Grazie. Dottor Benjamin Collins
Buongiorno, penso che abbia agito in modo molto positivo chiedendo aiuto a dei professionisti che sicuramente potranno aiutarla a capire meglio quale sia la ragione che la rende così sofferente in questo momento. Questa forte ansia che sente è certamente un indicatore che comunica qualcosa, a lei e alle persone che sono presenti nel suo contesto di vita. E' importante che lavori insieme alla sua terapeuta in modo da comprenderne il significato e a trovare nuovi modi per gestirla, in modo che possa tornare a dedicarsi a ciò che le interessa e le piace fare. Per qualsiasi chiarimento non esiti a contattarmi. Dott.ssa Silvia Calanchi
Buongiorno, mi dispiace che il disagio si sia ripresentato in un momento per lei così importante. Concordo con i miei colleghi che ha preso la decisione giusta rivolgendosi sia alla psicologa che allo psichiatra che già conoscono la sua problematica nello specifico. Il sintomo a volte è la manifestazione esterna di un disagio più profondo che può essere esplorato e meglio compreso attraverso il percorso terapeutico. Nel frattempo non si giudichi e si riconosca i piccoli passi in avanti che ha già intrapreso fino ad ora, e vedrà che con il giusto supporto di uno specialista un poco alla volta riuscirà ad affrontare con meno ansia le opportunità che la vita saprà offrirle. Non esiti . Cordialmente, dottoressa Stefania Palmacci
Buongiorno, le consiglio anch'io di parlarne sia con lo psicologo che con lo psichiatra che la segue.
Si rivolga con fiducia ai professionisti che l’hanno presa in carico.
Le suggerirei di non rinunciare al lavoro, nonostante l’idea di uscire la spaventi, perché andare si ripercuoterà positivamente sul suo umore, sull’opinione che ha di sé e sulla sua giornata.
In bocca al lupo.
Dottoressa S. L.
Buongiorno, è evidente la sua preoccupazione rispetto alla questione. Essendo già in cura da professionisti, che la conoscono e la accompagnano da tempo, continuerei ad affidarmi a loro, e nel frattempo provi a esporsi in maniera graduale alle situazioni che le creano ansia. Questo potrebbe avere l'effetto di aumentare il suo senso di efficacia e alleviare il peso delle preoccupazioni. Abbia fiducia nei professionisti che ha scelto di portare con se nel suo percorso, e non si precluda la vita. In bocca al lupo. Dr.ssa Sanvito
Salve, quando si ha uno stile doc e qualche evento è particilarmente emozionante sia in senso positivo che negativo può verificarsi una rinnovata accentuazione dei sintoni. Purtroppo non è possibile avere una risposta preconfezionata alla sua domanda, ma le consiglio di avere fiducia verso i professionisti che la stanno seguendo, o in caso contrario a sentire altri pareri.
Cordialmente
Gentile utente, seguire un percorso terapeutico è sicuramente la scelta migliore in questo momento. Continui a mostrare impegno e volontà nell'affrontare la sua problematica e vedrà che otterrà dei risultati come già accaduto in precedenza.
Un caro saluto, Dott.ssa Clarissa Russo.
Come psicologa professionista, ti suggerisco di discutere la tua situazione con il tuo medico e il tuo terapeuta per valutare la tua capacità di gestire il nuovo lavoro. Potrebbe essere utile considerare l'opzione di rimandare l'inizio del lavoro per consentirti di concentrarti sulla tua salute mentale e affrontare la tua ansia. Nel frattempo, puoi continuare a lavorare con il tuo team di cure per sviluppare tecniche di coping e strategie per gestire la tua ansia e migliorare la tua qualità di vita a lungo termine.
Rimango a disposizione.
Dott.ssa Francesca Gottofredi
Buonasera. Capisco a pieno come il suo dubbio la faccia sentire così combattuto e aumenti ancora di più il suo stato di tensione. L'unica cosa che l'etica professionale mi consente di suggerirle in questa sede e alla luce di quanto da lei scritto è di fidarsi dei professionisti a cui si è rivolto e parlarne con loro. Ulteriori idee non fanno che occluderle la mente e intrappolarla in uno stato di maggiore indecisione.
Ogni caso ha delle peculiarità specifiche tali per cui non si può stabilire qui se l'inizio di questo nuovo lavoro potrebbe causarle uno stress intollerabile o aiutarla nella sua attuale condizione. Del resto non lo potrebbe dire, di se, neanche una persona che non abbia un Doc o un disturbo d'ansia all'inizio di una nuova attività. Oltretutto, e forse è la cosa più importante di tutte, la responsabilità di prendere una scelta importante per la sua condizione esistenziale spetta solo a lei e a nessun terapeuta. Col tempo e la terapia giusta potrà imparare a fidarsi della sua mente e scegliere. Saluti Dott. Marco Casella.
Buongiorno,
ovviamente è essenziale che condivida tutto questo con i professionisti che la seguono. Mi sento però di dirle che se rinuncia per paura avrà sicuramente già perso in partenza questa battaglia. La rinuncia preventiva è di per sè una sconfitta, quindi tenti, con il supporto di chi la segue, tentare apre la porta alla possibilità di farcela.
Cordialmente
D.ssa Giada Turra
Caro lettore,

capisco che la situazione che stai vivendo sia molto difficile e stressante. L'ansia ad uscire di casa è un problema grave che può avere un impatto significativo sulla tua vita quotidiana.

La buona notizia è che ci sono molti trattamenti efficaci per l'ansia. La psicoterapia, in particolare la terapia cognitivo-comportamentale (CBT), è un metodo molto efficace per affrontare le ansietà e i disturbi ossessivo-compulsivi.

La CBT ti aiuterà a identificare e modificare i pensieri e i comportamenti che contribuiscono alla tua ansia. Ad esempio, potresti imparare a riconoscere i segnali di allarme dell'ansia e a sviluppare strategie per farvi fronte. Potresti anche imparare a rilassarti e a gestire meglio lo stress.

In attesa di iniziare la psicoterapia, ci sono alcune cose che puoi fare per gestire la tua ansia. Ecco alcuni suggerimenti:

Esporsi gradualmente alle situazioni che ti provocano ansia. Inizia con piccoli passi e aumenta gradualmente la difficoltà delle situazioni a cui ti esponi.
Pratica tecniche di rilassamento, come la respirazione profonda o la visualizzazione guidata. Queste tecniche possono aiutarti a calmare il tuo corpo e la tua mente.
Cerca un supporto sociale. Parla con amici, familiari o un terapista della tua ansia. Il sostegno sociale può aiutarti a sentirti meno solo e a far fronte alle tue emozioni.
Riguardo al tuo dilemma sul servizio civile, credo che tu debba prendere la decisione migliore per te. Se pensi che non sarai in grado di gestire l'ansia e lo stress del lavoro, è meglio rimandare. Tuttavia, se pensi che sia importante per te iniziare il servizio civile, anche se con qualche difficoltà, ti incoraggio a farlo.

So che questo è un momento difficile per te, ma voglio che tu sappia che non sei solo. Ci sono persone che si preoccupano per te e che vogliono aiutarti.

Ti auguro tutto il meglio.
Gentile utente, molti colleghi hanno già risposto in maniera esaustiva, motivo per cui mi sento di dirle soltanto di focalizzarsi su ciò che di positivo sta costruendo in questo periodo: è riuscito ad uscire di casa, sta per iniziare un nuovo lavoro, sta continuando con le sue cure. Ha già una forte consapevolezza del suo disturbo e delle conseguenze, tragga ancor più coraggio da ciò e se sente che non può farsi scappare questa occasione lavorativa, l'abbracci con curiosità. Tutto il resto ne potrà discutere con il suo psichiatra/psicoterapeuta. Un grande in bocca al lupo,
Stefania La Torre
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso i suoi dubbi con noi. Comprendo le sue difficoltà e le sue preoccupazioni, e mi dispiace per i vissuti negativi che queste le provocano. Qualora dovesse ritenerlo opportuno o necessario, mi rendo disponibile a cominciare con lei un percorso , che potrebbe tornarle utile per esplorare ed approfondire le sue emozioni, esperienze e valori al fine di trovare una strada percorribile e ritrovare la serenità.
Tenga a mente che il benessere mentale è una priorità, e trovare il professionista giusto può fare la differenza.
Qualora dovesse avere altre domande, o desiderasse ricevere ulteriori informazioni, non esiti e chiedere.
Un caro saluto, dott. Daniele D’Amico.
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Gentile utente, quello che lei sta vivendo è proprio uno dei sintomi cardine del DOC: i pensieri si aggrovigliano e cerca di uscirne pensandoci continuamente. Può ben comprendere che questa non è la strategia vincente. Credo che i momenti di maggior confusione non siano i migliori per prendere decisioni. Proceda con gli specialisti e si affidi a loro, non se ne pentirà.
Cordialmente
dott.ssa Floriana Ricciardi

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