Gentili dottori, perdonate la lunghezza della descrizione. Innanzi tutto grazie di cuore per il c
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risposte
Gentili dottori, perdonate la lunghezza della descrizione.
Innanzi tutto grazie di cuore per il contributo e il conforto che offrite, in maniera disinteressata, a noi pazienti che siamo assaliti da ansia e paura.
Sono un uomo di 54 anni affetto da circa 6 mesi da un problema di infiammazione bilaterale del nervo sciatico che si manifesta:
- nei glutei (fastidio a stare seduto, ma anche alla semplice palpazione)
- lateralmente all'altezza delle anche (provocato da pressione, come dormire sul fianco)
- ai polpacci lateralmente e posteriormente
- sotto il piede destro, anteriormente.
Il fastidio/dolore è quello tipico di una nevralgia, che purtroppo conosco bene, con parestesie nel percorso del nervo sciatico (bruciore, senso di "scorrere dell'acqua", formicolio).
Il problema è nato con un fastidio, come una puntura all'altezza dell'anca destra, quando sedevo in auto, con il sedile stretto che pressava sulla zona, come se fosse un problema epidermico. Nel tempo il problema si è esteso agli altri distretti.
Negli scorsi anni ho avuto per due volte una piccola ernia al disco che si è risolta spontaneamente dopo circa 6 mesi. Ciò per dire che - ahimè! - conosco bene quei sintomi e questa volta è tutt'altra storia.
Ho fatto:
- RM lombare: nessuna ernia, né protrusione, solo lievi fenomeni artrosici delle faccette articolari interapofisiarie, quadro invariato rispetto a 4 mesi prima (altra RM fatta per un “colpo della strega” risoltosi spontaneamente in 7 giorni);
- RX alle anche: principio di artrosi che tuttavia è risultata (e risulta tuttora) negativa ad ogni sintomo tipico e ogni manovra per diagnosticarla (tanto per dirne una: non soltanto accavallare le gambe non mi dà fastidio, ma addirittura ne traggo sollievo nel ridurre la pressione della sedia sulla natica);
- RM al bacino: tutto nella norma, nulla da segnalare
- Esami di sangue: emocromo nella norma, colesterolo LDL leggermente sopra la soglia, VES ed elettroforesi sono a posto; altri esami fatti circa un anno fa, tra cui glicemia, sono tutti regolari.
Basandosi sui suddetti controlli, un primo ortopedico ha diagnosticato artrosi alle anche (con mia grande perplessità, dato che non mi spiegavo il nesso con le parestesie) e ha prescritto 10 gg di etoricoxib (zero risultati) seguiti da 7 gg di desametasone, senza apprezzabili risultati.
Un secondo ortopedico ha categoricamente escluso l'origine artrosica e ha escluso anche la sindrome del piriforme: secondo lui (e la cosa mi convince) è una ischio cruralgia con infiammazione dei nervi dovuta probabilmente a microtraumi: forse la bicicletta che usavo (e non uso più da 4 mesi) per 10 minuti due volte al giorno, accentuata dal mio lavoro sedentario.
Terapia: 21 gg di metilprednisolone + tapentadolo a lento rilascio da assumere alla sera.
Nei primi 10 giorni nessun risultato e poi finalmente è arrivato un miglioramento che mi ha lasciato ben sperare. Tuttavia il miglioramento non è progredito più di tanto e a fine terapia ho ancora il problema, anche se in misura ridotta, ma già noto un peggioramento.
Possibile che la diagnosi sia corretta, ma che forse il dosaggio è troppo basso oppure la terapia è troppo breve?
A breve dovrò fare la visita di fine terapia per capire come procedere (forse infiltrazioni localizzate?) ed ho fiducia in questo medico, tuttavia non capisco il motivo per cui l'infiammazione venga ancora alimentata. Forse può sembrare ridicolo, ma quando la situazione è migliorata ho avuto la sensazione che le natiche fossero più sgonfie, mentre adesso che sono peggiorato le sento più piene. Ho pensato che forse l'ingrossamento delle natiche è dovuto all'infiammazione del nervo e tale gonfiore provoca a sua volta pressione sul nervo creando così un circolo vizioso. Vi sembra possibile? Oppure è possibile che questa neuropatia abbia altra origine?
Mi chiedevo se in un caso del genere sia opportuno chiedere il parere di un neurologo e fare una elettromiografia, sebbene non riscontro alcun fastidio di tremore, crampi, debolezza muscolare o altro disordine nei movimenti né convulsioni. Oppure, considerata la bassa probabilità di avere un contributo positivo, è meglio evitare per non rincorrere altri fantasmi?
Grazie per il vostro prezioso tempo.
Innanzi tutto grazie di cuore per il contributo e il conforto che offrite, in maniera disinteressata, a noi pazienti che siamo assaliti da ansia e paura.
Sono un uomo di 54 anni affetto da circa 6 mesi da un problema di infiammazione bilaterale del nervo sciatico che si manifesta:
- nei glutei (fastidio a stare seduto, ma anche alla semplice palpazione)
- lateralmente all'altezza delle anche (provocato da pressione, come dormire sul fianco)
- ai polpacci lateralmente e posteriormente
- sotto il piede destro, anteriormente.
Il fastidio/dolore è quello tipico di una nevralgia, che purtroppo conosco bene, con parestesie nel percorso del nervo sciatico (bruciore, senso di "scorrere dell'acqua", formicolio).
Il problema è nato con un fastidio, come una puntura all'altezza dell'anca destra, quando sedevo in auto, con il sedile stretto che pressava sulla zona, come se fosse un problema epidermico. Nel tempo il problema si è esteso agli altri distretti.
Negli scorsi anni ho avuto per due volte una piccola ernia al disco che si è risolta spontaneamente dopo circa 6 mesi. Ciò per dire che - ahimè! - conosco bene quei sintomi e questa volta è tutt'altra storia.
Ho fatto:
- RM lombare: nessuna ernia, né protrusione, solo lievi fenomeni artrosici delle faccette articolari interapofisiarie, quadro invariato rispetto a 4 mesi prima (altra RM fatta per un “colpo della strega” risoltosi spontaneamente in 7 giorni);
- RX alle anche: principio di artrosi che tuttavia è risultata (e risulta tuttora) negativa ad ogni sintomo tipico e ogni manovra per diagnosticarla (tanto per dirne una: non soltanto accavallare le gambe non mi dà fastidio, ma addirittura ne traggo sollievo nel ridurre la pressione della sedia sulla natica);
- RM al bacino: tutto nella norma, nulla da segnalare
- Esami di sangue: emocromo nella norma, colesterolo LDL leggermente sopra la soglia, VES ed elettroforesi sono a posto; altri esami fatti circa un anno fa, tra cui glicemia, sono tutti regolari.
Basandosi sui suddetti controlli, un primo ortopedico ha diagnosticato artrosi alle anche (con mia grande perplessità, dato che non mi spiegavo il nesso con le parestesie) e ha prescritto 10 gg di etoricoxib (zero risultati) seguiti da 7 gg di desametasone, senza apprezzabili risultati.
Un secondo ortopedico ha categoricamente escluso l'origine artrosica e ha escluso anche la sindrome del piriforme: secondo lui (e la cosa mi convince) è una ischio cruralgia con infiammazione dei nervi dovuta probabilmente a microtraumi: forse la bicicletta che usavo (e non uso più da 4 mesi) per 10 minuti due volte al giorno, accentuata dal mio lavoro sedentario.
Terapia: 21 gg di metilprednisolone + tapentadolo a lento rilascio da assumere alla sera.
Nei primi 10 giorni nessun risultato e poi finalmente è arrivato un miglioramento che mi ha lasciato ben sperare. Tuttavia il miglioramento non è progredito più di tanto e a fine terapia ho ancora il problema, anche se in misura ridotta, ma già noto un peggioramento.
Possibile che la diagnosi sia corretta, ma che forse il dosaggio è troppo basso oppure la terapia è troppo breve?
A breve dovrò fare la visita di fine terapia per capire come procedere (forse infiltrazioni localizzate?) ed ho fiducia in questo medico, tuttavia non capisco il motivo per cui l'infiammazione venga ancora alimentata. Forse può sembrare ridicolo, ma quando la situazione è migliorata ho avuto la sensazione che le natiche fossero più sgonfie, mentre adesso che sono peggiorato le sento più piene. Ho pensato che forse l'ingrossamento delle natiche è dovuto all'infiammazione del nervo e tale gonfiore provoca a sua volta pressione sul nervo creando così un circolo vizioso. Vi sembra possibile? Oppure è possibile che questa neuropatia abbia altra origine?
Mi chiedevo se in un caso del genere sia opportuno chiedere il parere di un neurologo e fare una elettromiografia, sebbene non riscontro alcun fastidio di tremore, crampi, debolezza muscolare o altro disordine nei movimenti né convulsioni. Oppure, considerata la bassa probabilità di avere un contributo positivo, è meglio evitare per non rincorrere altri fantasmi?
Grazie per il vostro prezioso tempo.
Buonasera. Leggendo la sua articolata storia clinica ci sono alcune cose che non mi tornano. Prima di tutto, il fatto che si etichetti come affetto da infiammazione bilaterale del nervo sciatico, quando nessuno degli esami che ha effettuato sia né specifico per la valutazione corretta di tale nervo, né siano stati rinvenuti segni diretti o indiretti di coinvolgimento nervoso a tale livello. In secondo luogo, ci parla di questa "piccola ernia al disco" che si è risolta spontaneamente, ma nell'ultima RM lombosacrale che ha fatto non si evidenziavano ernie. Quindi mi chiedo queste erniette che ci cita che fine abbiano fatto, visto che (e glielo dico da neurologo che si occupa e tratta lombalgie e cervicalgie) non spariscono da sole senza specifici trattamenti. In più franco mal di schiena non lo lamenta, che è un dato poco consistente con una origine rachidea del disturbo.
Le consiglio prima di tutto di vedere un neurologo, in modo da capire se fare una elettromiografia solo agli arti inferiori o se possa valere la pena studiare anche gli arti superiori e che possa prenderla in carico e seguirla nel percorso diagnostico-terapeutico, perchè quello che si evince dal suo racconto (non per colpa sua ovviamente) è stato uno sballottamento da uno specialista all'altro senza arrivare al punto della questione. Buona serata
Le consiglio prima di tutto di vedere un neurologo, in modo da capire se fare una elettromiografia solo agli arti inferiori o se possa valere la pena studiare anche gli arti superiori e che possa prenderla in carico e seguirla nel percorso diagnostico-terapeutico, perchè quello che si evince dal suo racconto (non per colpa sua ovviamente) è stato uno sballottamento da uno specialista all'altro senza arrivare al punto della questione. Buona serata
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