Gentili dottori, mio padre, 71 anni, la scorsa settimana, il 4 ottobre, ha avuto un'emorragia intra
1
risposte
Gentili dottori,
mio padre, 71 anni, la scorsa settimana, il 4 ottobre, ha avuto un'emorragia intraparenchimale in sede talamica a destra, di dimensioni circa 4 3 2 cm per un picco pressorio (100 su 200).
È entrato in ospedale semicosciente per poi essere sedato nel giorno e mezzo successivo (perché troppo agitato) e restare in stato soporoso fino alla domenica 6.
Il lunedì ha iniziato a risvegliarsi, a riconoscerci, ma parlava poco.
A partire dal giorno del suo risveglio ha iniziato ad avere febbre che sale anche oltre i 38 gradi.
Sembra ci sia anche un principio di polmonite, anche se non si ravvisano sintomi evidenti, ma è già entrato al ps con una leggera bronchite (di cui non sapevamo nulla).
Le tac sono sempre risultati stabili.
Ora notiamo che riesce a restare sveglio un po' di più rispetto a prima ma riusciamo a capirlo meno, sembra che il linguaggio sia peggiorato; la lingua riesce a muoverla e a batterla sui denti.
La febbre, eccetto che per un giorno, è sempre salita la sera, per poi scendere dopo paracetamolo.
Sappiamo che sta facendo comunque una cura antibiotica e che i medici hanno stanno tentando anche con terapie differenti.
Le analisi del sangue sono ok.
Ha emiparesi a sx e quando si è reso conto di ciò (toccandosi, perché non sta mai fermo) ha iniziato a piangere.
Ogni giorno vivo con l'angoscia che possa non farcela perché credo stia soffrendo molto, lamentando di continuo mal di testa.
Rispetto a quanto vi ho descritto credete possano esserci concrete speranze?
Grazie mille.
mio padre, 71 anni, la scorsa settimana, il 4 ottobre, ha avuto un'emorragia intraparenchimale in sede talamica a destra, di dimensioni circa 4 3 2 cm per un picco pressorio (100 su 200).
È entrato in ospedale semicosciente per poi essere sedato nel giorno e mezzo successivo (perché troppo agitato) e restare in stato soporoso fino alla domenica 6.
Il lunedì ha iniziato a risvegliarsi, a riconoscerci, ma parlava poco.
A partire dal giorno del suo risveglio ha iniziato ad avere febbre che sale anche oltre i 38 gradi.
Sembra ci sia anche un principio di polmonite, anche se non si ravvisano sintomi evidenti, ma è già entrato al ps con una leggera bronchite (di cui non sapevamo nulla).
Le tac sono sempre risultati stabili.
Ora notiamo che riesce a restare sveglio un po' di più rispetto a prima ma riusciamo a capirlo meno, sembra che il linguaggio sia peggiorato; la lingua riesce a muoverla e a batterla sui denti.
La febbre, eccetto che per un giorno, è sempre salita la sera, per poi scendere dopo paracetamolo.
Sappiamo che sta facendo comunque una cura antibiotica e che i medici hanno stanno tentando anche con terapie differenti.
Le analisi del sangue sono ok.
Ha emiparesi a sx e quando si è reso conto di ciò (toccandosi, perché non sta mai fermo) ha iniziato a piangere.
Ogni giorno vivo con l'angoscia che possa non farcela perché credo stia soffrendo molto, lamentando di continuo mal di testa.
Rispetto a quanto vi ho descritto credete possano esserci concrete speranze?
Grazie mille.
Gent.ma/mo, se non compaiono complicanze dovute ad eventuali comorbidita’ preesistenti, dopo un periodo di acuzia il quadro va verso un graduale miglioramento. Dovra’ comunque affrontare un periodo di riabilitazione per gli eventuali deficit motori e del linguaggio (logopedia). Le faccio i migliori auguri di una veloce guarigione
Risolvi i tuoi dubbi grazie alla consulenza online
Se hai bisogno del consiglio di uno specialista, prenota una consulenza online. Otterrai risposte senza muoverti da casa.
Mostra risultati Come funziona?Stai ancora cercando una risposta? Poni un'altra domanda
Tutti i contenuti pubblicati su MioDottore.it, specialmente domande e risposte, sono di carattere informativo e in nessun caso devono essere considerati un sostituto di una visita specialistica.